A lettura conclusa, posso dire che questo numero si è rivelato per me una lettura molto gradevole, intrigante e ben riuscita.
Innanzitutto, ho apprezzato il finale del
Grosso Guaio a Paperopoli, che mi ha confermato le buone impressioni e sensazioni che avevo ricavato dalla lettura dei due episodi precedenti di questa storia in più puntate e posso dire che mi è piaciuta molto l'idea di muovere Topolino al di fuori dell'ambiente da lui più conosciuto e di metterlo in relazione con il personaggio di Paperinik.
Le dinamiche tra i due mosse da Gervasio e da Bertani si sono rivelate per me molto interessanti ed anche "frizzanti" ed hanno costituito lo sfondo di una trama ben gestita, fluida, scorrevole, intrigante e che non ho mai trovato "pesante" o noiosa.
Mi ha fatto poi piacere il ritrovarmi una citazione inaspettata al
Mistero di Macchia Nera condensata all'interno di una battuta che ricalca molto fedelmente l'originale gottfredsoniano (e dello sceneggiatore De Maris) e poi mi sento di rimarcare l'abilità di Giuseppe Facciotto nell'essere riuscito ad illustrare questa vicenda con un tratto molto dinamico, fluido, pulito, espressivo e davvero piacevole.
Prosegue poi benissimo il progetto legato al
Paperin Pigafetta di Zemelo e Mottura con un altro episodio che ho trovato veramente coinvolgente ed appassionante, non solo per l'ottima sceneggiatura ma anche per la straordinaria abilità grafica attraverso cui Mottura confeziona delle tavole d'effetto e particolarmente suggestive.
E ciò è dovuto anche ad una colorazione secondo me da applausi, la quale esalta al meglio le già bellissime illustrazioni di Mottura.
Ammetto poi che ho speso qualche istante in più ad ammirare la bellezza del tanto agognato "Passaggio ad Ovest" ricercato dal capitano Magellano e dai suoi e le pagine dalla 47 alla 50 sono per me da incorniciare, tanto riescono a farsi portavoce di una grande carica espressiva e comunicativa.
A seguire prosegue altrettanto bene la vicenda del
Numero Uno del numero due.
La storia continua ad interessarmi e a conquistarmi davvero tanto, data l'ottima regia dei due Autori (Gagnor e Ponti) che riescono a gestire molto bene non solo il personaggio di Amelia e la carica d'orgoglio e riscossa che porta con sè, ma anche le dinamiche tra lo Zione e Rockerduck, che ho trovato molto fresche e piacevoli.
Mi ha fatto sorridere, in particolare, il patto "effettivo" suggellato tra i due, che si conclude con una promessa di ritornare ad essere non tanto nemici quanto piuttosto
nemicissimi, anzi
nemicerrimi !
)
La stessa freschezza cui accennavo poco sopra l'ho ritrovata anche nella storia di Faccini.
Nella sua brevità, questa storia è riuscita a strapparmi dei sorrisi di vero gusto, data la grande espressività e la simpatia con cui riesce ad animare i tre personaggi protagonisti di questo simpatico "gioco" passatempo.
L'ultima storia è quella che mi ha convinto meno.
Infatti, nonostante non la consideri una brutta storia in sé, non è riuscita a farmi sentire particolarmente coinvolto rispetto agli sviluppi che venivano portati avanti nel corso della trama.
Ho trovato però molto interessanti l'articolo incentrato sull'ambra e l'intervista rivolta a Venerus in merito agli spunti da cui è partito per la costruzione di questa storia e che si collocano entrambi nell'intermezzo tra i due tempi della storia.
Segnalo infine una contraddizione nel TopoGulp presente alla fine del numero.
Infatti, sebbene nella prima vignetta Paperino manifesti al cugino la sua volontà di assistere alla finale di un torneo di baseball, i due si ritrovano, nella gag conclusiva, davanti ad una partita di basket.