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GIORGIO CAVAZZANO. UN VENEZIANO ALLA CORTE DEL FUMETTO di Francesco Verni (SBE)

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V
Flagello dei mari
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    GIORGIO CAVAZZANO. UN VENEZIANO ALLA CORTE DEL FUMETTO (304 pagine, 18,5 x 25 cm, b/n e colore, 32euro)
    Giorgio Cavazzano è uno degli autori di fumetti italiani più noti al mondo. Principale interprete dell'universo di paperi e topi, ha mosso i primi passi nel mondo dei comics a soli 12 anni. Ha creato graficamente Altai & Jonson, Capitan Rogers e Silas Finn, personaggi cult della Nona Arte, oltre ad aver interpretato con la sua matita icone del fumetto come Spider-Man, Dylan Dog e Lupo Alberto. La sua matita ha ispirato generazioni di autori, non solo disneyani.

    Questo libro-intervista, frutto di un impegno durato anni da parte del giornalista, e amico personale, Francesco Verni, ripercorre l'intera carriera di Cavazzano, raccontando fatti e retroscena del suo lavoro e della sua vita privata, in un racconto pervaso di ironia, com'è nel suo stile, arricchito da centinaia di illustrazioni che testimoniano la maestria del suo tratto.

    Mi intriga molto il volume a cura di Francesco Verni, specie per l'apparato iconografico. Se avra materiale inedito rispetto ai due volumi fondamentali sull'autore - The Art of Giorgio Cavazzano (scarabeo) e Uomini, Topi ed Eroi (Comicout) - sicuramente lo comprero.

    Qui il link:
    https://shop.sergiobonelli.it/fumetti/2022/10/25/libro/giorgio-cavazzano-un-veneziano-alla-corte-del-fumetto-1022334/

      Recensione GIORGIO CAVAZZANO Un Veneziano alla Corte del Fumetto - La recensione del libro di Francesco Verni


       Parlare di un artista del calibro di Giorgio Cavazzano senza rischiare di ripetersi non è semplice, dato che in oltre 50 anni di carriera sono numerosi e noti gli aneddoti che riguardano questo grande Maestro della nona arte (e non solo). Dall’incontro casuale con la fidanzata di Romano Scarpa alla carriera di musicista, passando per l’approdo in terra straniera e alle collaborazioni in campo pubblicitario.

       Grandi episodi della vita di un artista dietro ai quali si annidano curiosi e inediti retroscena che solo durante una chiacchierata tra amici si è soliti rivelare.

       Il libro di Francesco Verni è proprio questo, una lunga e dettagliata trascrizione di confidenze, episodi di gioventù, passioni, esperienze piacevoli ma anche veri e propri traumi, vissuti e raccontati da Cavazzano senza alcuna remora, che permettono di comprendere le sfaccettature che compongono la poliedrica personalità del Maestro.

       
      Da destra Francesco, Giorgio ed io durante Lucca Comics 2022.

       Solo un vero amico poteva riuscire nell’intento. Francesco Verni, giornalista professionista esperto di musica e di spettacolo, ha all’attivo oltre vent’anni spesi a raccontare i grandissimi autori che si celano dietro altrettanto enormi capolavori della nona arte. Il suo palmarès di intervistati vanta nomi del calibro di Sergio Toppi, Frank Miller, Katsuhiro ?tomo, Moebius e altri nomi illustri del fumetto. Nel 2008 ha scritto la biografia-intervista Vita e donnine di Milo Manara. Con Cavazzano ha consolidato da oltre un ventennio una sincera amicizia fraterna, tanto che il Maestro gli ha affidato l’incarico di curatore delle sue mostre.

       Durante Lucca Comics & Games 2022 ho avuto la possibilità di scambiare qualche chiacchiera con Francesco proprio in occasione dell’intervista a Cavazzano.

       
      Giorgio e Francesco durante la mostra “I Paperi di Cavazzano” a Città di Castello.

       Come nasce l’amicizia tra Te e Giorgio?

       FV – Nel 2002 scrivevo per Leggo, il quotidiano che veniva distribuito sui mezzi pubblici, e curavo i contenuti di un sito che si chiamava “Padovando”, dove non mi davano un centesimo ma mi era concessa libertà assoluta di espressione. E’ in quel periodo che ho avuto la fortuna di conoscere alcune persone fondamentali per la mia carriera, una è Sergio Toppi e l’altra è Giorgio. Conoscevo già Cavazzano come artista ma non ero ancora riuscito ad incontrarlo. In occasione dell’ultima edizione del Treviso Comics, dove Giorgio era tra gli invitati, ho chiesto a Silvano Mezzavilla se me lo poteva presentare perché sapevo che erano amici. Silvano mi ha detto “E’ quello lì…Vai!“, così mi sono fatto avanti e, tra una chiacchiera e l’altra, sono stato invitato nel suo studio. Da lì abbiamo instaurato un rapporto di amicizia sincera. Quando hanno proposto a Giorgio una mostra a Città di Castello, mi ha chiesto di curargliela e da allora mi occupo di lui.

       
      In basso al centro, con le bacchette, un giovane Cavazzano batterista del gruppo rock I Randagi.

       Cosa ci puoi dire del tuo libro?

       FV – Sicuramente non è un libro che parla di stili o collaborazioni, certo si trattano anche questi aspetti, ma l’intervista è strutturata più come una carrellata di episodi di vita raccontati in prima persona e senza filtri da Giorgio. La prima parte segue un’impostazione più classica – l’infanzia a Venezia, il primo lavoro con Capitanio – poi però la conversazione prende il via e vengono fuori tantissimi aneddoti che probabilmente non tutti avrebbero raccontato con la sincerità di Giorgio.

       Recentemente Cavazzano si è lasciato un po’ più andare nel raccontare il suo rapporto con Romano Scarpa, immagino che si parli anche di quello nel libro.

       FV – Si, nei confronti di Scarpa traspare tutta la riconoscenza che un allievo nutre verso il proprio Maestro, ma Giorgio non trascura nemmeno di raccontare i numerosi dispetti e i bastoni tra le ruote che Romano gli ha messo nel corso degli anni, così come i vari attriti che si sono creati all’interno della redazione di Topolino a causa del suo stile così personale e unico, inizialmente criticato e poi ironicamente finito con l’essere preso di ispirazione da moltissimi artisti.

       
      Cavazzano in posa davanti la Basilica di Santa Sofia a Istanbul, al collo il foulard, accessorio che caratterizzerà molti suoi personaggi come Ok Quack e Capitan Rogers.

       Immagino che vi siate fatti anche un bel po’ di risate.

       FV – Decisamente, Giorgio ha avuto una gioventù davvero movimentata! Quando aveva 20 anni era solito partire dall’oggi al domani per dei viaggi con poche lire in tasca e tanta voglia di avventura, ma non sempre le cose andavano per il verso giusto. In Marocco si è beccato un’intossicazione alimentare ed ha rischiato di morire. E’ stato curato in una casa da delle sante donne che lo hanno accudito per giorni facendogli le spugnature. Di quell’esperienza ricorda solo che delirava in inglese dicendo di avere i piedi neri. Ma quello non è l’unico episodio in cui abbiamo rischiato di perderlo… Da bambino, durante un inverno molto freddo, si è messo a giocare sulla laguna ghiacciata, ma il fondo ha ceduto ed è finito nell’acqua gelida. Solo l’intervento di un fruttivendolo gli ha impedito di morire annegato, ma si prese una polmonite così forte che il medico ha consigliato ai genitori di dargli l’estrema unzione. In quelle condizioni ha perfino avuto una visione di Gesù Cristo, dopodichè é guarito ma la madre per penitenza gli ha fatto indossare il saio per diversi giorni… purtroppo non ho trovato una fotografia che testimoni la cosa!

       —

       Fortunatamente il libro è comunque pieno di fotografie e immagini: l’infanzia e la gioventù di Giorgio sono minuziosamente documentate, sia attraverso scatti d’epoca che da ritratti contemporanei, in cui è l’artista stesso a fare da Cicerone tra i luoghi di Venezia più significativi della sua vita.

       
      A destra un giovane Cavazzano “alle prime armi”.

       Grande spazio anche alla famiglia e al rapporto con la moglie Elena, figura di grande riferimento per Giorgio, sempre attento nel riconoscerle di essergli stata accanto anche nei momenti più difficili della sua carriera.

       I maggiori pregi di questo libro sono sostanzialmente due: alla semplicità di lettura si accompagna un’enorme ricchezza di contenuti. Leggere è come essere di fronte a Cavazzano e sentirlo parlare, con il suo inconfondibile accento, della sua vita e di quegli episodi che hanno contribuito a farne l’artista di oggi.

       Tra le mille peripezie di gioventù si finisce col parlare di tutti i personaggi usciti dalle sue matite: dai più blasonati topi e paperi dell’universo Disney ai progetti più personali come Walkie & Talkie, e ancora Silas Flinn, Altai & Jonson, Capitan Rogers per poi arrivare alle collaborazioni in Bonelli con Ken Parker, Martin Mystere, Dylan Dog, il progetto su Tex, Groucho.

       
      Altai & Jonson il duo di investigatori creato in team con Tiziano Sclavi.

       Lo scandire del tempo è alternato al racconto della carriera artistica, che si è sviluppata parallelamente alla crescita personale dell’artista con il richiamo agli amici e colleghi con cui, di volta in volta, si è incrociata la strada: Corteggiani, Pezzin, Sclavi, Chendi, Silver, Ziche, Intini, Zemolin, Boschi e tanti altri ancora. Scorrendo le pagine e “ascoltando” le parole di Giorgio si attraversa il vastissimo panorama di colleghi che solo un artista del suo calibro può vantare di aver incrociato. Il tutto è poi sapientemente condito da disegni, bozzetti, schizzi, riferimenti bibliografici e dal costante apporto narrativo del protagonista che, oltre a dispensare racconti di ogni genere, non fa mai mistero di come ami svolgere il proprio lavoro, rivelando aneddoti ed ispirazioni inedite e curiose .

       La parte più interessante della stesura di questa lunga chiacchierata è l’alternanza con ritagli di quotidianità ed esperienze singolari vissute dall’artista, come l’esilarante racconto del viaggio premio a York “Vinci una vancanza con i tuoi autori preferiti“, indetto da Topolino nel 1985. Io stesso, in quanto avido lettore del settimanale allora edito da Mondadori, ricordo di aver profondamente agognato quel premio, ma mai avrei immaginato che potesse tramutarsi in una vacanza da incubo dagli involontari risvolti comici. Riuscire a rimaneri seri nel leggere la cronaca di quel viaggio della disperazione è impresa davvero ardua!

       
      Giovan Battista Carpi, Romano Scarpa e Giorgio Cavazzano nel 1992.

       Grazie alla profonda onestà con cui Giorgio ha deciso di raccontarsi, dalle pagine traspare la delusione nei confronti di alcune persone, così come il grande rimpianto che il Maestro nutre ancora oggi nei confronti di un vecchio amico.

       Svelare ulteriori dettagli significherebbe togliere al lettore il piacere di una lettura interessante, mai pesante o scontata, capace di suscitare emozioni e tenere letteralmente incollati alle pagine.

       Un libro tanto semplice nella lettura quanto complicato nella realizzazione perchè, oltre a raccontare e far raccontare la carriera direttamente da chi l’ha vissuta, ha anche il pregio di mostrarne minuziosamente determinati aspetti, grazie ad un apporto di immagini inedite notevole. Sono oltre 500 le fotografie e i disegni che Francesco Verni ha avuto cura di raccogliere e inserire all’interno di questa lunga intervista, per dare al lettore la possibilità di immergersi ed immedesimarsi personalmente.

       Un lavoro mastodontico che Sergio Bonelli Editore ha il pregio di pubblicare in un’edizione cartonata di grande formato a colori, che vale ogni centesimo del suo prezzo, peraltro nemmeno troppo esoso se si considera che la carta patinata è di ottima qualità.

       Raccontare un artista attraverso le proprie opere è semplice, ma riuscire a catturare l’attenzione del lettore attraverso un’intervista di oltre trecento pagine che spazia dalla prima infanzia e arriva ai giorni nostri è quanto di più rischioso si possa perseguire sotto il profilo editoriale. Con questo libro, Francesco Verni conferma le sue doti di giornalista e narratore regalando agli appassionati di Cavazzano una vera perla che merita il punteggio pieno e che nessuno dovrebbe lasciarsi sfuggire.

       GIORGIO CAVAZZANO Un Veneziano alla Corte del Fumetto

       Autore Francesco Verni, Ed. Sergio Bonelli Editore, Pg. 335, Formato Cartonato 18,5X25 cm, Data di pubblicazione 11/11/2022, ISBN 886961204X, Prezzo € 32,00

       Le immagini tratte dal libro sono state gentilmente fornite da Francesco Verni e sono © Sergio Bonelli Editore.



      Voto del recensore: 5/5
      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
      https://www.papersera.net/wp/2022/11/21/giorgio-cavazzano-un-veneziano-alla-corte-del-fumetto-la-recensione-del-libro-di-francesco-verni/

        Francamente non mi aspettavo una tale e totale soddisfazione, molti libri di questo tipo non azzeccano le mie aspettative.
        Invece finalmente sono stati svelati alcuni aspetti che da sempre mi incuriosivano, come il suo rapporto con il cugino Luciano Capitanio (non proprio una persona limpida) e quello con Romano Scarpa, anche lui dotato di non pochi aspetti oscuri.
        Ma si sa...mai confondere l'artista con l'uomo.
        Chi cerca di conoscere i propri idoli (idealizzati dal fan medio come grandi persone) molto spesso resta deluso.
        Molto spesso, ma non sempre.
        Io ho avuto fortuna: quelli che ho incontrato (conosciuto è una parola grossa) non mi hanno deluso, sono stati tutti molto gentili e pazienti, Cavazzano compreso!
        « Ultima modifica: Martedì 27 Dic 2022, 12:51:42 da MarioCX »
        ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

          come il suo rapporto con il cugino Luciano Capitanio (non proprio una persona limpida)

          Cosa dice di Capitanio?
          W la Disney e Dumas!
          EFFEGGI

            come il suo rapporto con il cugino Luciano Capitanio (non proprio una persona limpida)

            Cosa dice di Capitanio?

            L'ideale è comprare il libro per saperlo nel dettaglio, potrei fare una foto della pagina e postarla ma non mi sembra corretto.
            Ti basti sapere in questa sede che né lui né Scarpa si comportarono con onestà e disinteressata amicizia nei confronti di Giorgio, almeno però Scarpa fu un buon maestro Capitanio manco quello.
             
            « Ultima modifica: Giovedì 29 Dic 2022, 10:33:40 da MarioCX »
            ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

              Ho letto anch'io il libro, anzi, l'ho divorato in due giorni, nonostante le 330 pagine!
              Veramente molto bello e moltissimo interessante! (scusate, ma a volte bisogna sgrammaticarsi un po' per rendere meglio l'idea! ;D)
              Io non vi consiglio di comprarlo, ve lo ordino! :D

              (E, tra le altre cose, ho finalmente capito, dopo quarant'anni, perché Otto Wurstel era stato sostituito dal cugino Karl! :crazy:)
              Io son nomato Pippo e son poeta
              Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
              Verso un'oscura e dolorosa meta

               

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