Veramente istruttivo ragionare su come risulti organizzato il sapere all'interno del Manuale e su quale risulti essere il livello gerarchico degli argomenti elencati nell'indice.
Un predecessore illustre del Manuale (anche se, confronto a questo, incompleto e inaffidabile) è la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (lasceremo da parte invece nel raffronto le Etymologiae di Isidoro, in quanto opera decisamente meno "laica") e conforta notare come anche qui la Geografia risulti ai primi posti nella gerarchia del sapere, ovvero la descrizione del mondo fisico, mentre più curioso trovare al secondo posto l'Educazione Ambientale, non perché essa non debba risultare fra le priorità di una Marmotta, ma perché difficilmente avrebbe potuto essere materia fondamentale all'epoca di Coot (a meno di ammettere che non solo le nozioni risultino aggiornate dai vari redattori di generazione in generazione, pensiamo in questo caso a Clinton Green, ma anche l'organizzazione stessa del Manuale e delle sue categorie, come a dire che oggi un sussidiario avesse ancora a principiare dal trivio e dal quadrivio), che immaginiamo anche qui si sarebbe accostato a Plinio inserendo piuttosto al secondo capitolo una Zoologia.
Leggende e Folklore sono affini all'Antropologia dell'Historia ampliata nel capitolo dei Lavori Manuali subito seguente. Sorprendente invece la voce Astrologia, quando più legittimamente ci saremmo aspettati Astronomia: Cornelius doveva sicuramente riferirsi a un'America ancora legata retaggi "da Lettera Scarlatta", ed e' d'altra parte vero che Julius Impervius ha sicuramente influito sulla preminenza di questa voce in quanto celebre mago, tuttavia non si capisce come Archibald Moon, redattore del testo nella generazione seguente, non abbia rivisto completamente il capitolo alla luce di una conoscenza scientifica più consapevole. Fondamentale sicuramente il botanico Clinton Green non solo per l'apporto a Educazione Ambientale ma immaginiamo anche per i capitoli di Ornitologia, dove sicuramente ha potuto coinvolgere colleghi zoologi per rimpinguare le voci di scienze naturali, mentre Andrej Strogoff deve essere il principale artefice del capitolo 6 Cinema e Tea(r)tro (ci si augura fra le prossime generazioni sia infine scelto anche un'illustre grammatico che possa rivedere le bozze e correggere eventuali refusi). Di che cosa fosse professore George Eureka non e' purtroppo dato sapere, e tuttavia dal tono del cognome, tanto simile a esclamazioni pitagoriche, verrebbe da pensare a un inventore che potrebbe aver rimpinguato a dovere il capitolo dei Lavori Manuali (in questo confortati anche dalla fotografia in cui sfoggia un abbigliamento poco "istituzionale" e quasi da esploratore o da scout), il cui nucleo pero' e' sicuramente da rilevare nell'esperienza pratica di Cornelius.
Ottimo infine aver scelto per la generazione contemporanea un tuttologo com De Paperis, necessaria la sua visione d'insieme per poter rendere "redazionabile" un manuale con aspirazioni enciclopediche ma necessariamente di agevole lettura e agile fruizione, in un'epoca in cui il sapere risulta estremamente parcellizzato.