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Topolino 3464

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di Manuel Crispo

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Pico, Paperoga e il bizzarrismo fuffilosofico
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Topolino 3464

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Samu
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PolliceSu   (1)
    Re:Topolino 3464
    Risposta #45: Venerdì 15 Apr 2022, 21:33:21
    Non ho ancora letto la storia di Amelia (anche se, ovviamente, non ho potuto non andare a guardare la vignetta che sta facendo discutere!), ma vorrei soffermarmi brevemente sull'altra avventura firmata da Bruno Enna, quella di Paperino Paperotto... Ebbene, l'ho trovata un piccolo capolavoro!

    La settimana scorsa Paperinika sottolineava quanto le fosse mancato "il Bruno Enna più genuino" e mi accodo al suo pensiero, sottolineando la gioia per l'averlo ritrovato.
    "Il volo dell'albatro" è davvero un gioiello, a partire dalle atmosfere calde, per proseguire con il ritmo, l'ironia, l'interazione fra i protagonisti, sia adulti sia bambini.

    Azzeccatissime l'introduzione dei nuovi personaggi e le dinamiche che si creano con quelli che conosciamo: mi ha fatto piacere vedere la "forza di attrazione" tra il buon Louis e Zoey, ed è molto interessante anche il rapporto che s'instaura fra il padre di quest'ultima e la madre di Millicent, entrambi genitori single.
    Se vogliamo, è una storia anche toccante, in cui emergono diversi sentimenti, resi, a mio parere, nel modo migliore, senza mai nemmeno sfiorare il melenso e rendendo il lettore partecipe degli eventi con la forza della sincerità (e di una profonda abilità nello sceneggiare!).

    Oltre al lavoro eccellente di Enna, è giusto rimarcare anche gli ottimi disegni di Nicola Tosolini, curatissimi e ricchi di piccoli dettagli che non appesantiscono minimamente la lettura: anzi, l'arricchiscono.
    Insomma, la storia mi ha appassionato dalla prima all'ultima pagina, e al termine mi ha lasciato pienamente appagato.
    Da parte mia, un sentito ringraziamento agli autori, e speriamo di vedere presto nuove perle del genere!
    Sono del tuo stesso avviso, Paper Butler.
    Anche io ho apprezzato veramente tanto la lettura di questa storia bella corposa e che non mostra mai dei momenti di stanca o poco ispirati.
    Anzi, l'amalgama che Enna è riuscito a compattare per le due puntate che la compongono mi ha proprio appassionato ed ha saputo tenere alta la mia attenzione per tutto il tempo della lettura, dalla prima all'ultima tavola di questa avventura.
    Sì, la considero anch'io un vero gioiellino: piacevolissimo da leggere, intriso di una freschezza palpabile, di una vivacità che mi ha fatto entrare da subito in empatia con il racconto e con i suoi protagonisti, specie il simpaticissimo gabbiano Diomede ma anche con il padre di Zoey (e hai fatto bene a sottolineare il rapporto "umano" che l'autore ha delineato tra di lui e la mamma di Millicent, entrambi genitori che si devono prendere cura da soli dei rispettivi figli).
    È una storia che pulsa di brio, di freschezza e di un carattere dinamico che ho adorato e che mi ha reso amabile la lettura di questa storia.
    E poi voglio spendere qualche altra parola per un merito dello sceneggiatore che mi pare giusto rimarcare: e cioè l'abilità di Enna di saper cambiare di scena (e di scenario) con una facilità disarmante e che dà una fluidità palpabile al racconto, portando avanti la trama con un ritmo che si mantiene sempre alto e che sa "diversificare" il punto focale su cui ricade l'attenzione del lettore, ora impegnato a seguire le vicende di un personaggio e subito dopo di un altro ma senza che questo passaggio risulti brusco o avventato.
    Al contrario, il tutto scorre e si dipana che è un piacere da leggere e da vedere.
    Perché sono convinto anch'io che Tosolini abbia fatto davvero un ottimo lavoro per la resa grafica di questa storia, poiché è riuscito a restituire in pieno il carattere brioso, fresco e "vitale" di questa storia e dei suoi piccoli (e grandi) protagonisti.

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    Anapisa
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      Re:Topolino 3464
      Risposta #46: Venerdì 15 Apr 2022, 22:25:22
      Grande,grande il ritorno di Bruno Enna! È davvero un grandissimo narratore e coinvolgitore.In questo numero, dove lo incontriamo per due volte, dà il meglio di sé stesso.Entrambe le storie sono scorrevoli, chiare, vorresti non finissero troppo in fretta! E nonostante i due tempi di Paperino Paperotto, la storia fila liscia,piccoli cambi di scena che legano il tutto con un morbido e avvolgente filo conduttore.Già detto la volta scorsa, ma il ritorno di PP8 non poteva avvenire in maniera migliore.La freschezza che sprigiona il paperotto insieme alla combriccola di amici,amici tanto diversi fra loro che sono legati da un sentimento fortissimo,la vivacità e genuinità pura,la curiosità,intraprendenza,leggerezza,rispetto per la natura e i suoi abitanti .. c'è tantissimo in questa storia.
      Il disegnatore Rosolini ha reso il tutto quasi reale, ripeto anche qui coinvolgente, perché anche merito suo che questa storia ti rapisce.
      È ancora la mia preferita del numero,si capisce ? :))
      Altrettanto ben sceneggiata la storia di Amelia, mi sono piaciute molto le caratterizzazioni delle sette streghe, aver rivisto anche se solo in parte la famiglia di Amelia,che mi ricordo trovavo divertente  (dov'è Rosolio? :)) ) .Tutto fila via via liscio,anche per Paperone che non ne può più della strega,e il sentimento è corrisposto anche da lei.
      Per quanto riguarda il Vesuvio in Sicilia.. beh..io non penso possa aver davvero pensato che quello fosse il Vesuvio.. cioè..la vignetta incriminata rappresenta fedelmente la Sicilia..io penso che quando i disegnatori abbiano a che fare con certi paesaggi non se li inventino,ma studino e si informino sulla geografia del luogo,quasi sicuramente avrà attinto dei contorni geografici da delle cartine geografica.Forse quel che manca è una vignetta successiva,dove si vede che sorvola l'Etna e si dirige verso il Vesuvio.Piú un problema di "regia" che non ha reso fluida la scena e generato incomprensioni,che geografico.
      Cover in tema Vulcanico compresa,che con l'effetto fluo gommoso sembrava quasi che Amelia fosse circondata da magma.Molto ben riuscita!

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      Ganascino
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        Re:Topolino 3464
        Risposta #47: Sabato 16 Apr 2022, 12:34:29
        C'è stata una ammissione di "colpa" e una arrampicata sugli specchi. Tra le due, credo alla prima, come ovvio che sia :D

        Come scritto sul post di Vian, errare è umano. Errore geografico o narrativo che sia. Perché se la sicilia è tutta BLU e fai un vulcano ROSSO che attira l'attenzione di chi guarda, perlopiù lo fai ATTIVO con tanto di FUMO.... e nella vignetta dopo lei atterra, mi stai dicendo che è atterrata lì, stop. E sono abbastanza intelligente per capire come funziona la narrativa, sia perché ho studiato sceneggiatura (fra l'altro con insegnanti Disney come Rigamonti e Aicardi ora che lavora su Topolino), che mi hanno bacchettato alla grande per imparare a scrivere, sia perché leggo da 30 anni fumetti, e di lavoro faccio il recensore (e che si concordi o meno coi voti che posso dare, vi assicuro che sto attento al montaggio nei film come al "montaggio" tra una scena e l'altra o una vignetta e l'altra in fumetto). Ergo no, è una sequenza che se non è errata geograficamente è confusa. Io propendo per la prima ipotesi, una svista, essere sovrapensiero, la necessità di consegnare, ecc. E' umano, i disegni restano bellissimi, la storia pure, amen. Ma non mi si dica che devo essere intelligente per capire la cosa :D E ripeto: c'è stata una ammissione di colpa sul controllo delle tavole, con anche del dispiacere. Ma non mi interessa sciorinare conversazioni o quant'altro. Lo ribadisco però perché il post di Vian proprio... nun se po' legge, daje su. :D
        Concordo, la pezza è peggio del buco. Piuttosto che riconoscere una distrazione che, per carità, ci può stare (capita a tutti, io confusi destra e sinistra e venni bocciato all'esame di scuola guida  :)) ), si arrampica sugli specchi e rischia di farlo passare per un errore di storytelling (perchè non disegni un Etna acceso e fumante se non è necessario alla scena) che per me è più grave.

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        bunny777
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          Re:Topolino 3464
          Risposta #48: Sabato 16 Apr 2022, 12:40:51
          C'è stata una ammissione di "colpa" e una arrampicata sugli specchi. Tra le due, credo alla prima, come ovvio che sia :D
          Concordo, la pezza è peggio del buco. Piuttosto che riconoscere una distrazione che, per carità, ci può stare (capita a tutti, io confusi destra e sinistra e venni bocciato all'esame di scuola guida  :)) ), si arrampica sugli specchi e rischia di farlo passare per un errore di storytelling (perchè non disegni un Etna acceso e fumante se non è necessario alla scena) che per me è più grave.
          Concordo anch'io e lo ribadisco: la difesa a tutti i costi ti rende poco credibile e rischi di perdere la fiducia dei lettori.

          Nota di colore:
          Ma sapete qual è la parte più bella della copertina?
          Il retro: sfiorando l'anteprima della copertina di Paperinik la si nota particolarmente lucida e liscia.


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            Re:Topolino 3464
            Risposta #49: Sabato 16 Apr 2022, 13:08:51
            Nota di colore:
            Ma sapete qual è la parte più bella della copertina?
            Il retro: sfiorando l'anteprima della copertina di Paperinik la si nota particolarmente lucida e liscia.
            È vero, l'ho notato anch'io!
            Finora, ho guardato quasi di più il retro che la copertina vera e propria!  ;D
            Io son nomato Pippo e son poeta
            Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
            Verso un'oscura e dolorosa meta

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            dr. Paperus
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              Risposta #50: Sabato 16 Apr 2022, 19:18:24
              Non ho capito a cosa vi riferite, riguardo al retro di copertina... mi sento stupido ???

              C'è anche un altro dettaglio nella stessa tavola che mi fa strano. Nella prima vignetta il vulcano è letteralmente l'unica cosa visibile nella notte e dal cratere esce un'alta colonna di fumo. Il fatto che stia eruttando è la cosa che salta più all'occhio del lettore, allora com'è possibile che Amelia se ne renda conto solo nella terza vignetta?

              In realtà la reazione di Amelia nella terza vignetta è causata dal boato che il vulcano emana, non dall'eruzione, che aveva ovviamente già notato.
              ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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              paolobar
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                Re:Topolino 3464
                Risposta #51: Sabato 16 Apr 2022, 21:17:36
                la quarta di copertina, non il retro!

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                Samu
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                  Re:Topolino 3464
                  Risposta #52: Domenica 17 Apr 2022, 21:53:00
                  Sicuramente la mia storia preferita del numero è quella di "Paperino Paperotto e il volo dell'albatro", bella tanto nella sua prima che in questa sua seconda parte.
                  Ma anche il resto dell'albo lo giudico molto positivamente e mi sono sentito soddisfatto della qualità delle altre avventure in esso presenti.
                  La storia di copertina è stato un bel leggere: mi ha intrigato molto lo spunto di base sulle "Sette streghe vulcaniche" del titolo, che trovo molto originale e che potrebbe regalare una trama molto interessante nei suoi prossimi sviluppi.
                  Mi è piaciuta molto, come avevo sottolineato anche per la storia del giovane Paperino dello stesso autore, la regia con cui Enna dipana il tutto, concentrandosi su tre fronti quali Amelia, le sette streghe vulcaniche (con un'attenzione particolare sull'affascinante Irma) e poi sullo stesso Zione, per ora al sicuro e tranquillo tra le quattro mura del suo Deposito.
                  Questa storia promette molto, molto bene e sono assolutamente curioso di vedere come si svolgerà nei suoi prossimi episodi.

                  Per quanto riguarda le due brevi, anche nell'episodio di questa settimana ho trovato il solito brio e la solita freschezza che mi piace ritrovare nel ciclo di "PippoSpot", godibile e molto piacevole sia per quanto riguarda la storia in sé che per i suoi disegni, sempre curati e squisitamente espressivi e che contribuiscono a smuovermi dei bei sorrisi e, a volte, anche delle sane risate.
                  Carina poi la vicenda incentrata sul "bizzarrismo fuffilosofico", che ha avuto il merito di farmi ridere di gusto non appena ho realizzato che quell'acqua che scendeva copiosa dalla casa dell'eminente Pico de' Paperis era originata da nient'altro che dalle cascate di lacrime che scendevano senza sosta dagli occhi dello stimatissimo professor plurilaureato.  ;D

                  Infine, mi è piaciuta anche la storia di chiusura firmata dalla coppia Moscato-Palazzi, dove ho apprezzato la volontà di rendere Minni protagonista e personaggio "centrale" della vicenda.  :)

                  *

                  tang laoya
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                    Re:Topolino 3464
                    Risposta #53: Lunedì 18 Apr 2022, 07:15:11
                    Splendido Paperotto, incantevole, imprendibile, impalpabile. E c'e' sempre da imparare ( o re-imparare): Diomedea è la famiglia che comprende gli albatri e Cocai (Kookai) è il nome veneziano dei gabbiani (lo imparai appunto sull'asse Venezia-Shanghai, dove vi è la sede dello studio di architettura Kookai fondato dal signor Gabbiani..)
                    Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

                    *

                    Samu
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                      Re:Topolino 3464
                      Risposta #54: Lunedì 18 Apr 2022, 12:39:52
                      Splendido Paperotto, incantevole, imprendibile, impalpabile. E c'e' sempre da imparare ( o re-imparare): Diomedea è la famiglia che comprende gli albatri e Cocai (Kookai) è il nome veneziano dei gabbiani (lo imparai appunto sull'asse Venezia-Shanghai, dove vi è la sede dello studio di architettura Kookai fondato dal signor Gabbiani..)
                      Tang, sei uno scovatore seriale di dettagli!
                      Se non le avessi riportate tu, non credo avrei mai potuto venire a conoscenza di queste chicche.
                      Pensavo che il tutto fosse stato partorito soltanto dalla fantasia di Bruno Enna e invece mi hai dato modo di sapere come certi elementi abbiano direttamente a che fare con la realtà.
                      Che gran bella cosa, la cultura!  ;)

                      *

                      dr. Paperus
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                        Re:Topolino 3464
                        Risposta #55: Lunedì 18 Apr 2022, 13:13:58
                        Ho letto che il maestro Alessio Coppola apprezza molto quando si commentano nella loro interezza i numeri del Topo... io ne approfitto quindi per manifestare il mio gradimento per l'ultima storia del ciclo di PippoSpot :D non sono stato finora un estimatore del ciclo stesso, se ben ricordo in altre occasioni mi ero anche lamentato del fatto che qualche storia non mi avesse lasciato molto... se non sbaglio si trattava di Ridere di... gusto. Stavolta invece la vicenda mi ha catturato; stante che ho apprezzato molto i disegni, sono stati innanzitutto i personaggi one-shot ideati da Coppola (che ha rivelato di stare sempre attento a curare i rapporti tra essi e a renderli credibili e interessanti) a catturare la mia attenzione. Ma poi ho notato anche altre cose molto gradevoli, come ad esempio la prima tavola, con i palloncini che sfilano uno dopo l'altro (e Limp è rimasto nascosto fuori per un'ora prima di farsi vedere? Già questo l'ho trovato esilarante), i dettagli nel disegno (le opere d'arte di Ozzy, gli strumenti da disegno di Pippo sul tavolo), la cura nel raccontare la fattibilità di un'idea come quella di Pippo (gli stampi di gomma, ecc) ma soprattutto due particolari che sono assolutamente irresistibili: il candore di Pippo, già sottolineato nel suo post dall'autore stesso, che lo porta a non notare differenze tra Ozzy e Aaron; e l'idea delle facce invecchiate come palloncini... parto intanto dal palloncino a forma di coniglio, su cui Pippo ha disegnato un volto, che vediamo sgonfio nella quarta vignetta della quinta tavola: io guardandolo l'avevo sinceramente trovato brutto (tanto più che non sono un amante dei palloncini), per quanto avesse una faccia tenera; è la reazione di Pippo, che si mette a ridere e lo trova buffo, ad avermi convinto che potesse esserlo; un simile uso di Pippo è quanto di meglio si possa sperare col personaggio, significa che l'autore ne ha davvero compreso le potenzialità e sa sfruttarle... e ovviamente non basterebbe la sola idea della gag di Pippo che ride di un palloncino sgonfio, a renderla vincente è la resa grafica della stessa; con questo nuovo punto di vista sui palloncini sgonfi, che prima mi mettevano tristezza, ho finito per apprezzare molto anche i palloncini con le facce invecchiate, per quanto il concetto potesse in qualche modo sembrare "deprimente"... e l'idea, che alla fine piace a tutti i topolinesi, sembra un modo per riuscire a esorcizzare un tabù come la vecchiaia, di cui poco si parla sui fumetti e sui mass media in generale oggigiorno, troppo presi come siamo a inseguire l'ultimo ideale di bellezza; davvero complimenti allora a Coppola, per aver saputo condensare tutto questo in sole 12 pagine e, molto egoisticamente, per avermi regalato una così piacevole lettura :) dubito di potere tornare sui miei giudizi, quando qualcosa mi aveva annoiato... ma ho deciso che rileggerò anche le precedenti (poche) storie del ciclo che mi trovo a possedere, per vedere se non mi fosse sfuggito qualcosa. Per il resto della sua produzione, non ho mai nascosto il mio apprezzamento per l'autore in generale (in questi ultimi anni, in cui mi trovo a commentare i suoi lavori), e spero di poter leggere presto una sua nuova storia lunga!

                        Devo dire di aver apprezzato anche Minni e i furfanti del sottosuolo: i disegni di Palazzi non mi dispiacciono mai, la storia non è fortunatamente tirata per le lunghe, e a tratti mi ha ricordato lo stile danese di raccontare... le migliori storie danesi, si intende! Non una vicenda indimenticabile, ovviamente, ma certi momenti di suspence sono molto molto graditi (in particolare quello delle balestre puntate contro... ma non parliamone troppo, magari il GF censore ci ascolta); inoltre un buon uso di Minni, non petulante ma neanche forzatamente "eroina-a-tutti-i-costi-pur-di-non-sfigurare-accanto-a-Mickey". Chiudo dicendo che mi fa sempre piacere rivedere il Topolino vacanziero col cappello con la visiera in stile Paul Murry, è un look che lo rende particolarmente "vicino" al lettore IMHO :)

                        Mi ha invece lasciato abbastanza indifferente il bizzarrismo fuffilosofico: peccato, perché per essere una storia breve è comunque al di sopra di tante altre viste in precedenza, grazie alla intelligente trovata di un antenato di Paperoga fondatore di una scuola di pensiero; tuttavia, non mi sono piaciuti molto i disegni di Cabella: poco naturale la posa del Pico in lacrime nella prima vignetta della seconda tavola, e poco naturale anche il fatto che da una vignetta all'altra smetta di piangere senza che gli rimanga una sola lacrima sul viso; inoltre, come inizio sembrava una scena un po' troppo simile al tormentone del deposito allagato di lacrime che sappiamo appartenere a un altro personaggio; potrei andare avanti, ho trovato il tratto poco convincente anche nelle tavole successive, ma preferisco limitarmi, dicendo solo che non sono mai stato un grande estimatore del tratto di Cabella, ma sappiamo che nella sua carriera ha fatto molto di meglio, a proposito di "pose"...

                        Taccio sulla storia di Amelia per il momento, anche se vorrei dire solo che i disegni di Vian hanno degli alti e bassi IMHO, cioè riescono a rendere appieno certe scene cupe, ma in altre occasioni sembrano un po' confusi; inoltre, anche a causa dell'hype, mi aspettavo una Amelia graficamente un po' più sensuale e misteriosa, come la fattucchiera degli anni '60-'70, invece ho rivisto semplicemente la versione che ha già in passato dato Vian della strega di Cavazzano... ma a parte questo, come non elogiare il maestro per le tavole sempre meravigliosamente curate (non mi addentro in questo momento nell'Etna-gate) e ricchi di particolari, per le sette streghe assolutamente meravigliose!

                        Un Enna che fa la parte del leone questa settimana, ma, complice la divisione in due parti della prima storia, centra il bersaglio soprattutto con il Volo dell'albatro. Celebro anche io con entusiasmo il "ritorno a casa", nella ridente Quacktown (e dintorni), del maestro... e ne approfitto anche per dire che sono a metà della lettura del classico d'autore che ha appena firmato e finora il giudizio è assolutamente positivo :D Un Nicola Tosolini davvero convincente, un vecchio ma bel logo di PP8 in tavola d'apertura che risale a Mangiatordi e che solo in casi come questo vale la pena di essere esibito da una storia del paperotto, una rosa di personaggi accattivanti e memorabili (persino il bieco Crowman, davvero minaccioso sia per le macchinazioni in stile Rockerduck che nella veste grafica in cui è stato reso), in primis proprio i cinque amici di sempre... i cui rapporti interpersonali rimangono credibili e ancora interessanti dopo tanti anni (e sono bambini proprio come la gang di Area 15), e tra i quali spicca un Paperino assolutamente se stesso, coi suoi pregi e difetti che ben conosciamo e che mai stancano, se usati bene. Complimenti vivissimi al maestro! :) E auguri di buona Pasqua (in ritardo) e Pasquetta (in tempo) a tutti ;)

                        la quarta di copertina, non il retro!

                        Ahh ho capito! Non mi ci ero soffermato, e ora accarezzo la copertina come antistress :)
                        « Ultima modifica: Lunedì 18 Apr 2022, 13:44:44 da dr. Paperus »
                        ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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                          Re:Topolino 3464
                          Risposta #56: Lunedì 18 Apr 2022, 14:13:01
                          Crowman intenso, bieco, espressivo, pericoloso. Mi è parso quasi omaggiare Javert del Mistero dei Candelabri (che sembrerebbe quasi di intravedere nel ritratto di un avo, non fosse per il monocolo), infaticabile nella sua monomania. E un Albatro in una storia disneiana non può che far riandare con la mente al prologo de la Tabacchiera dell’Imperatore, a quel colombo che rappresenta in effigie il grande Albatro di The rime of the Ancient Mariner, vittima sacrificale in una bonaccia senza fine. Il rimando era già ben presente nel Barks di The-not-so-ancient Mariner, ma in questo caso il riferimento era decisamente più letterale che in ispirito.
                          « Ultima modifica: Lunedì 18 Apr 2022, 15:11:08 da tang laoya »
                          Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                            Risposta #57: Martedì 19 Apr 2022, 12:25:53
                            Recensione Topolino 3464


                             Il numero di Topolino di questa settimana si distingue per il ritorno in grande stile di Bruno Enna, sceneggiatore di grandissima cultura e sensibilità. Le prime due storie dell’albo sono infatti a sua firma e, per quanto molto diverse, presentano qualche elemento comune che fa respirare, a chi lo ha amato e seguito in questi decenni, una gradevole “aria di casa”.

                             Il primo episodio di Amelia e le 7 streghe vulcaniche, per i disegni di Roberto Vian, si inserisce nel filone di storie che puntano ad approfondire e in qualche maniera a rilanciare i comprimari Disney, specie quelli destinati, per necessità di fabula, a non vincere mai. In questa prima parte assistiamo a un momento di sconforto di Amelia: dopo l’ennesimo tentativo fallito di ottenere la Numero Uno la fattucchiera si isola nella sua cameretta da teenager, tornando con la memoria alle origini della sua ossessione.

                             Il plot vedrà Amelia confrontarsi con le sette streghe vulcaniche del titolo e, sebbene in questa prima parte lei appaia dimessa e sconfitta, possiamo dare per scontato che nella prossima puntata assisteremo al suo riscatto, magari grazie a un’alleanza pro tempore con Paperone (il quale al termine di questa prima parte si ritrova a possedere tutte le monete necessarie alla realizzazione del Tocco di Mida, cosa che lo mette teoricamente in grande pericolo).

                             In alcuni momenti, in alcuni gesti (come quando l’apprezzata Nonna Caraldina, personaggio di creazione americana ma al centro di un pugno di ottime storie italiane degli anni Novanta, prende Amelia per mano e la mette di fronte al proprio passato) la storia si eleva rispetto alla media, al netto di alcune imprecisioni dal punto di vista grafico.

                             Roberto Vian, infatti, propone tavole ricche di atmosfera, anche grazie a un puntinato a volte invasivo ma interessante, ma tende a variare troppo spesso le proporzioni dei personaggi. Stendiamo invece un velo pietoso sulla tanto vituperata tavola contenente quello che il principio del Rasoio di Occam ci fa sospettare trattarsi di un pesante errore geografico, di cui in questi giorni si è parlato sin troppo e quasi mai nei modi opportuni.

                             
                            Battista, hai fatto stretching ultimamente?

                             Subito dopo abbiamo la conclusione della storia in due tempi Paperino Paperotto e il volo dell’albatro, nella quale abbiamo il ritorno del personaggio di cui Enna è stato co-creatore e autore principale. Il plot mi ha ricordato, con le dovute differenze, il libro del recentemente scomparso Luis Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Anche qui al centro della vicenda abbiamo un volatile incapace di spiccare il volo e delle creature, piccole ma piene di risorse, intenzionate ad aiutarlo.

                             È la rivincita dei bambini, che con la loro purezza senza compromessi vincono contro la grettezza degli adulti. È la formula che, nei decenni passati, ha fatto grande il personaggio di Paperino Paperotto rendendolo così amato da garantirgli una testata autonoma.

                             Se al Volo dell’albatro dobbiamo trovare un difetto, questo sta forse nella relativa velocità del finale, poiché nell’ultimo atto Enna si limita a raccogliere quanto seminato per portare a un epilogo tutto sommato prevedibile, senza grossi scossoni. Ma la storia è supportata dagli efficaci disegni del bravissimo Nicola Tosolini, che richiamano immediatamente la stagione più felice del personaggio, e tanto basta.

                             
                            La gabbianella e il papero

                             Sono i sentimenti l’ingrediente principale delle prime due storie, dosati con cura ed espressi con grande delicatezza. A volte basta un gesto, un’inquadratura a raccontare un intero mondo interiore. Bruno Enna è sempre stato, in questo, maestro assoluto.

                             Col procedere dell’albo l’interesse del lettore comincia lentamente a scemare. Il nuovo episodio di PippoSpot, serie dai risultati a dir poco altalenanti, si intitola Il futuro vola leggero – anche se, di leggerezza, ne ho vista ben poca. Dal punto di vista grafico ci troviamo di fronte a una buona prova di Alessio Coppola, grazie a un tratto piacevolmente retrò e a una colorazione molto curata. Il tutto purtroppo non è supportato da testi all’altezza.

                             Per quanto breve, Il futuro vola leggero presenta alcune problematiche di tipo logico: che dei palloncini che si afflosciano rivelando l’aspetto che avremo da vecchi e malati ottengano un grande successo commerciale appare poco credibile. Quanto dovrebbero costare dei palloncini basati su un calco del volto dell’acquirente? Perché mai qualcuno dovrebbe spendere del denaro per questo? In che epoca è ambientata questa storia, dal momento che esistono fior di applicazioni gratuite in grado di fare la stessa cosa? Quanti problemi in una storia di dodici pagine!

                             Un po’ meglio la successiva Pico, Paperoga e il bizzarrismo fuffilosofico, testi di Monica Manzoni e disegni di Sergio Cabella. Al centro della storia c’è un plot che sa di già visto senza che questo disturbi più di tanto e mi ha, con tutte le differenze del caso, ricordato la splendida La filosofia di Paperino del 2014: anche qui (come lì) l’espediente del convegno di filosofi usato come MacGuffin per permettere agli autori di enucleare una visione del mondo che cozza con ciò che siamo soliti considerare naturale, ovvio.

                             Paperoga, outsider per eccellenza del mondo Disney, è stato spesso utilizzato in questi anni come “riapritore di giochi”, ruolo che gli si confà in modo particolare – al punto che si perdona al Bizzarrismo fuffilosofico una certa banalità dell’insegnamento di fondo.

                             
                            Idiomi incomprensibili

                             Ultima storia è il mystery Minni e i furfanti del sottosuolo di Roberto Moscato e Marco Palazzi, avventura dall’andamento veloce e poco accattivante, tra l’abusato espediente comico del dialetto regionale travestito da lingua straniera (non siamo più negli anni Novanta, scusate), un colpo di stato poco credibile e disegni volutamente innocui, che potrebbero dare sostanza grafica a una storia non molto convinta ma che alla prova dei fatti si arrendono senza neanche provarci.

                             Apprezzabile che la compagna di Topolino non sia più utilizzata come damsel in distress ma non basta questo a elevare un’avventura poco ispirata.

                             Tra gli articoli di approfondimento, oltre alle prevedibili pagine dedicate ai vulcani (argomento della storia di apertura) si fa notare la lunga intervista allo youtuber Kirio1984, al secolo Maurizio Iorio, che parla del suo libro Anche mio nonno era un otaku! edito da Mondadori Electa. Nell’intervista Iorio anticipa un po’ il contenuto del saggio e cita il suo grande amore fumettistico, il mai troppo celebrato Osamu Tezuka anche detto “il Dio dei manga”, la cui presenza sulle pagine di Topolino rappresenta una piacevole novità: dobbiamo attenderci una prossima apertura al mondo degli otaku che non sia la solita parodia/presa in giro?

                             Restiamo qui in attesa.



                            Voto del recensore: 3/5
                            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                            https://www.papersera.net/wp/2022/04/19/topolino-3464/


                            Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!

                            “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

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                            ALESSIO.COPPOLA
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                              Re:Topolino 3464
                              Risposta #58: Martedì 19 Apr 2022, 14:15:43
                              Hai ragione! Tanti, troppi problemi in 12 tavole, ma hai dimenticato di sottolineare il più grave: un cane che parla, cammina su due zampe e apre un'agenzia di pubblicità! :)) :)) :))

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                                Re:Topolino 3464
                                Risposta #59: Martedì 19 Apr 2022, 14:50:37
                                filone di storie che puntano ad approfondire e in qualche maniera a rilanciare i comprimari Disney
                                Apprezzo molto questi soft-reboot della redazione, ma non riesco ad accettare "Amelia la strega che ammalia". Capisco che la tradizione che vuole Amelia come strega vada indietro nel tempo fino alle storie di Kinney, Fletcher, e anche Cimino, ma per me rimarrà sempre una fattucchiera molto abile, come in Barks. Questo è anche il motivo principale che mi ha fatto storcere tantissimo il naso di fronte all'Ultima avventura di Artibani, in cui tutta la sotto-trama di Amelia era (per quanto riguarda la mia continuity personale) piuttosto nonsense e completamente non canonica.

                                 

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