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Victoria

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Maximilian
Dittatore di Saturno
PolliceSu

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PolliceSu
    Victoria
    Sabato 23 Apr 2022, 22:48:42
    https://inducks.org/story.php?c=I+MM++++8-1

    Prima di iniziare a leggere, il nome di Macchetto ai testi mi lasciva perplesso: egli si caratterizza infatti per uno stile dolce e poetico, agli antipodi con serie ambientata ad Anderville. E Turconi alle matite mi dava un’impressione simile.
    A lettura ultimata ho dovuto ricredermi, in quanto ho riconosciuto in Victoria un ottimo fumetto; sebbene in generale meno forte di quanto prodotto da Faraci e Artibani, non ne tradisce lo spirito.

    Quella dell’organizzazione criminale che mette a nuovo la reputazione dei clienti, trasformando i delinquenti peggiori in persone rispettabili con ruoli istituzionali, è un’ottima idea e con alto tasso di pericolosità. La sede avvolta nella nebbia la ammanta di mistero e suggerisce qualcosa che si muove nel segreto, dimostrando che ci sono altri poteri oltre al trio Lasswell – Milligan – Gump, che l’avevano fatta da padrone per quasi tutte le storie precedenti. Il fatto che i più potenti della metropoli siano loro non implica l’inesistenza di altre forme di malavita potente e autonoma da essi; ciò inoltre fornisce degli antagonisti nuovi che arricchiscono il panorama criminale cittadino.

    La narrazione che procede su binari paralleli, uno passato e uno presente, è un classico dell’autore e viene proposto anche qui. In più, la parte ambientata nell’attualità si compone, oltre a quella principale di Topolino, ad altre sequenze, rendendo la sceneggiatura intrecciata e fatta di continue interruzioni e riprese, in un meccanismo oliato.

    Non mancano elementi “teneri”, più caratteristicamente macchettiani, come i sogni del protagonista in cui si trova a casa tra gli amici più cari: ben staccano, mostrandoci l’altra anima del personaggio, dalle vicende precedenti in cui emergeva prevalentemente il suo lato più duro.
    Ci sono poi diversi particolari agrodolci, come la decisione di Sonny, il quale ha trascinato Topolino in città, di andarsene facendo perdere le sue tracce senza dire nulla al suo vecchio amico (il quale lo scopre solo per concessione dell’Evaporatore).
    Ma soprattutto la conclusione è lieta solo apparentemente.

    L’antagonista principale viene battuto e riceve una punizione, ma l’organizzazione criminale resta operativa. Anziché una sconfitta totale, come spesso accade nella narrativa, essa subisce meno ingenuamente un cambio al vertice soltanto. E il nuovo capo sembra più aggressivo e determinato del precedente.
    Come se non bastasse la sequenza rivela le vere intenzioni di William Trenco, il quale fino a quel momento era presentato tra i buoni e con l’unica intenzione di riscattare il padre.

    La pioggia di soldi cela un retrogusto cinico ancora più sottile.
    Non viene chiarito se il vecchio imprenditore abbia commesso reati o se fossero solo voci malevole sul suo conto e nemmeno se abbia davvero sfruttato i lavori o fosse soltanto Joshua un tizio capace solo di lamentarsi, ma ipotizziamo per un attimo di sì. Per compensare tutto ciò, la città viene irrorata di un milione di dollari, ma questo gesto non è equo per vari motivi:
    -   sono passati 30 anni: per coloro che li hanno vissuti nell’indigenza per colpa di Trenco, quei decenni di vita non saranno mai restituiti
    -   per uno che si aggiudica gli appalti pubblici corrompendo, la cifra che viene “regalata” alla popolazione è un’inezia
    -   anche ammettendo che Trenco si sia impadronito illecitamente di solo un milione, dopo così tanto tempo (vedi il primo punto) gli interessi hanno raggiunto una notevole onerosità, ma quelli non vengono conteggiati
    In conclusione, agli abitanti di Anderville è stato concesso un contentino (senza contare che il denaro andrebbe consegnato ai legittimi proprietari o i loro eredi anziché sparso a caso). Invece la popolazione reagisce quasi considerando il costruttore un eroe nazionale.
    Tutta la scena mostra come sia facile comprare il consenso della gente, dopo aver commesso attività delinquenziali. Farei un parallelismo con Batman (il film del 1989) in cui i Gothamiti si radunano a raccogliere le banconote lanciate dal Joker, acclamandolo e dimenticando nel contempo i suoi omicidi passati.

    Il ritorcersi contro Topolino dell’inseguimento di un borseggiatore, era già stato usato da Walsh (e anche in meno spazio e più efficacemente, a mio avviso).

    Un elemento della trama mi ha perplimuto*:
    Spoiler: mostra
    Perché l’Evaporatore incarica Topolino di trovare lo scomparso scrittore di passati, dal momento che dimostra di sapere dove trovarlo? (Infatti lo aspettava alla casa paterna prima ancora che l’investigatore vi arrivasse.
    Suppongo che lo abbia scoperto dopo avere contattato il protagonista, sebbene non venga detto esplicitamente.

    * Esiste, cosa credevate?

     

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