Arrivo un po' in ritardo nella discussione, avendo recuperato tardi il volume (a Bologna, a quanto pare, ci sono PKers un po' dappertutto) e avendo voluto leggere la storia due volte, come cerco di fare sempre.
Alla seconda lettura (da lettore oggettivo), devo dire che la presunta mancanza di tavole si sente molto poco: la storia fila bene, non chiarisce tutti i punti che mette in risalto, le interazioni sono buone e francamente mancano i momenti "edgy" della precedente run, quindi si rifiata meno di prima e si è immersi nella lettura in maniera totale.
Anche a seguito di alcuni spunti che sono arrivati qui, su Facebook e altrove, devo dire che la storia non mi pare autoconclusiva: il finale è aperto, e ovviamente si percepisce che qui vi siano delle introduzioni di nuovi personaggi, nuovi mood e ritorni non causali. Sicuramente (e qui si apprezza di nuovo l'attuale rispetto al precedente), non hai un finale con cliffhanger e monco come nella precedente run, che era assolutamente deleterio, visti i tempi di attesa per ogni volume e visti i problemi evidenti che si portava dietro, tra continuity e scorrimento.
Insomma, già così è ampiamente promosso il nuovo corso di questa terza ripartenza.
Nella storia ho avvertito molte citazioni, ma anche la necessità di avere basi precedenti che affondano le radici sia in PKNA (in rigoroso ordine sparso: Nella Nebbia, Metamorfosi, Stella Cadente, Silicio, Seconda Stesura, ed altre che al momento non mi sovvengono) che in PKNE (la run di Moldrock e Cronaca di un ritorno, ma anche alcuni accenni a Gli argini del tempo e Potere e Potenza, come anche LODE - quanto meno per il suo finale, cui questa nuova storia pare ricollegarsi degnamente). Insomma, si vede che c'è una precisa intenzione di tirare i fili e agganciarsi a quanto già delineato in precedenza.
Il soggetto mi pare comunque valido e decisamente sembra avere i suoi riferimenti nelle teorie quantistiche dei mondi alternativi e nella fantascienza utopistica. Trovo, però, un po' scontato, quasi un cliché, l'ennesimo "spiegone" o "offerta che non potrà rifiutare" dal villain di turno all'eroe: chiaro che qui la visione utopistica della realtà è condizionata dal comportamento arrogante e pretenzioso del cattivo; difficilmente avrei pensato all'accettazione dell'offerta proposta.
Al contempo, sono dell'idea che servirebbero storie che peschino maggiormente da concezioni metafisiche e parascientifiche. Difatti, il tema delle linee geomantiche e geoenergetiche mi aveva colpito sin da Silicio, stava trovando una buon approfondimento in Nella Nebbia e avrebbe potuto anche avere un ruolo predominante nella run di Moldrock. Qui, dunque, si è posizionato un tassello in più.
Disegni di Mottura che per molti versi mi sono sembrati muoversi tra PKNA e Timecrime, dove lo ritrovai e lo apprezzai soprattutto per le visioni urbane. Devo dire che la rappresentazione del mondo alternativo mi ha affascinato e non poco. La prospettiva della cima della DT alternativa, che pare riprendere diversi campanili e torri di epoca basso medievale (non ultimo, quello di San Marco a Venezia), è un'altra delle chicche panoramiche che mi sento di apprezzare.
In definitiva, a me pare che questa storia sia finalmente un punto di svolta dopo 2 anni di sofferenza. Abbiamo una vicenda che riesce a concludere dignitosamente la maggior parte di quanto descritto nel volume, mentre riesce ad aprire nuovi topic e trame da elaborare nei volumi successivi. Lo stile PKNA, in pratica.