Davvero, l'idea delle storie a puntate ha riportato una capacità di concepire trame elaborate come non si vedeva da un po', e di questo non posso che essere grato al direttore Bertani. Altrimenti dubito che avremmo avuto avventure come quella di Fantomius di questa settimana, o come quella di Amelia, non comprimibili nella singola puntata. E credo sempre che un certo tipo di qualità delle storie sia sempre essenziale per le vendite di un periodico di appunto storie.
Le strabilianti imprese di Fantomius, ladro gentiliuomo: la notte di Fantomius (prima parte): io credo, riprendendo il discorso, che proprio l'avere allungato lo sviluppo delle trame abbia permesso a Fantomius di uscire dal cliché del perfettino, Che ci stava in un certo tipo di storie compresse, dove il nostro doveva dimostrare di essere il migliore, senza che vi fosse lo spazio per rielaborare la storia chiarendo al meglio il piano dell'avversario. Ora invece possiamo vedere Pinko studiare una strategia che potrebbe mettere in gravissima difficoltà Fantomius: lo sapremo la prossima settimana, ma in fiducia conto che il nostro antieroe saprà sì reagire, ma a guaio compiuto (come nell'ultima storia), non in prevenzione della difficoltà.
Gli Urbani Paperi (seconda parte): ecco, questo è il rovescio della medaglia. Perché questa storia mi ha creato solo noia, anche se la stessa, probabilmente grazie all'intervento del direttore, è un poco più movimentata della precedente saga. Ma un giusto pelo, sia chiaro, Mi sembra una sagra di cose a caso che avvengono senza un perché vero e proprio, e da lì il senso di tedio, che neanche lo stupendo Baccinelli riesce a far venire meno. Un peccato.
Amelia e le sette streghe vulcaniche: ma questa storia conferma secondo me che la visione bertaniana è corretta, perché Enna senza freni sta sfonrando quello che sembra un capolavoro, dedicato per di più ad un'antagonista, non ad uno dei protagonisti soliti. Ovviamente si aspetta il finale per giudicare, ma da sola questa storia varrebbe il numero, almeno per ora.
Pluto e l'inseguimento canino: per quanto godibile, questa storia è emblematica di come il magazzino sia mediamente inferiore alle lunghe saghe di adesso. Metterla su un numero che contiene quel Fantomius e quell'Amelia potrebbe sembrare ingeneroso, ma la storia andava smaltita, e credo che sbarazzarsene in un numero solo abbia in fondo aiutato i lettori a godersela di più, perché seppure inferiore alle altre storie citate, comunque del buono ce l'ha.
E, in fondo, l'avere un fondo di magazzino ci aiuta a raffrontare quanto il livello dei disegni si sia alzato, bastando all'uopo confrontarli con quelli delle altre storie. Non che Ermetti avesse fatto un brutto lavoro, ma lui stesso oggi disegna in modo infinitamente superiore: applausi dunque all'idea di avere messo un direttore artistico, se il valore del comparto grafico è di questo livello, impensabile sino a pochi anni fa.