Mi unisco al plauso corale per Sipario, per il profondissimo amore per il teatro che vi si respira, per il campo lungo dove trovano spazio armonicamente vicende attuali e collegamenti a variegati passati, per il perfetto equilibrio fra intrattenimento e divulgazione, per il sempre coinvolgente gusto per la citazione di Nucci, assecondato pienamente anche in questo dalle gustosissime matite di Ermetti.
Fra le fonti di ispirazione di Beckmann, aggiungerei al già citato Bergman, anche Samuel Beckett e il suo teatro dell'assurdo (oltre all'assonanza del nome vi è anche una certa somiglianza iconografica), più ancora che a En attendant Godot, penserei, per l'ambientazione a Fin de partie (Finale di partita), fra l'altro portata proprio in Scala di recente nell'anteprima mondiale nella sconvolgente partitura di György Kurtág. Se dovessi invece pensare più allo stile effettivo del monologo di Beckmann, credo di intravedere una vicinanza alla prosa civile di Stefano Massini.
Titolo e trama della "commedia surreale" di Black sono ovviamente un omaggio a El ángel exterminador di Luis Buñuel, inquietante capolavoro del maestro surrealista in cui al termine di un ricevimento in una villa tutti gli invitati restano inspiegabilmente bloccati nel salotto senza alcuna possibilità di uscirne.
Alcuni dettagli sono dei veri gioiellini: "E come avete trovato l'area 15?" (gustoso riferimento alla fantomatica area 51), la gelateria che si chiama "Wilder ice cream" (tributo al grande Billy, come d'altra parte in un'area 15 precedente sempre di Nucci un'altra gelateria si chiamava "Lubitsch’s touch"), durante la visita dietro le quinte si può ammirare lo stesso abito di Eliza Hill già presente nella locandina di Rodeo e Silvietta; nel museo di Paperopoli vari Leonardo e Botticelli e un Michelangelo nascosto in una delle locandine sulle scale del teatro e poi ancora una natura morta á la Modigliani "dal vivo" in pizzeria; un "Qui comincia un'avventura" quasi un omaggio al Signor Bonaventura; stuzzicante l'apparente contraddizione della tesi decisamente naturalistica della "storia quale corollario della realtà", ovvero quale conseguenza necessaria della vita, quando la commedia si basa su un dichiarato impianto surrealista.
Una festa per l'intelligenza a tutto tondo!