Recensione Topolino 3471 Negli ultimi anni, è stato dato un grande risalto ai protagonisti più giovani all’interno di
Topolino, quei ragazzi che dovrebbero(!) essere più vicini al target ideale del giornalino.
La maggior parte dell’attenzione, tuttavia, è stata finora data a Qui, Quo e Qua e alla creazione di un microcosmo che ruota intorno a loro, con svariate saghe attive dedicate ai loro diversi interessi: dagli ormai annuali tornei (uno dei quali in corso) dedicati ai loro interessi sportivi alle avventure musicali dei Bumpers, per arrivare alle sempre più ricorrenti storie di Area 15 per quanto riguarda il loro lato “nerd”, senza dimenticare le Giovani Marmotte e i mai dimenticati interessi naturalistici.
Poco spazio è invece per ora stato dedicato ai nipotini di Topolino, Tip e Tap, che fatta eccezione per l’interessante esperimento di Sciarrone con
Foglie rosse mancano complessivamente dal settimanale. È dunque interessante trovarli
protagonisti di Topolino e il ritorno dell’uomo falena, storia di apertura di
Topolino 3471.
Grazie ai testi di
Sergio Badino, questa settimana veniamo a conoscenza di un loro nuovo interesse:
i misteri sovrannaturali, analizzati e risolti razionalmente tramite il metodo scientifico dal loro nuovo idolo, Max Topidoro, “topizzazione” del giornalista e co-fondatore del CICAP Massimo Polidoro.
Dopo aver assistito all’ultimo episodio de
Il ficcanaso scettico, il programma di Topidoro, dedicato a
un misterioso uomo falena apparentemente avvistato nella vicina località di Topoint Pesant, Topolino e i nipotini decidono di rendere quella la meta del campeggio già programmato per il weekend. Nonostante la promessa di non indagare sull’uomo falena e di non disturbare Topidoro al lavoro, con poca sorpresa dei lettori questo è proprio quello che si troveranno a fare Tip e Tap dopo appena un giorno a Topoint Pesant.
Un vip perfettamente funzionale alla trama
Questo primo episodio ci mostra
una buona panoramica sugli abitanti del villaggio e sul mistero dell’uomo falena, oltre che sull’inizio delle indagini bruscamente interrotte dal termine del primo episodio, che lascia il lettore con il fiato sospeso grazie a
un riuscito cliffhanger.
È prematuro dare un giudizio sulla storia dopo solo un episodio, ma
è sicuramente già possibile applaudire l’interessante idea di base. I misteri e il sovrannaturale sono argomenti affascinanti, e far affrontare a Tip e Tap leggende legate al mondo reale in modo razionale ha
tutte le carte in regola per diventare un format ricorrente tra le pagine di Topolino, oltre a essere un argomento potenzialmente di attualità e educativo. Anche la presenza della disneyanizzazione di un VIP risulta in questo caso molto meno pesante e fuori luogo del solito, complice il minore impatto mediatico di Massimo Polidoro.
Ottimi anche i disegni di Andrea Malgeri, che ci presentano Tip e Tap nello stesso look più moderno e vicino ai giovani di oggi inaugurato proprio da Sciarrone, mettendo via nell’armadio le tipiche coroncine e le salopette a favore di
meno anacronistiche felpe e magliette. Aspettiamo dunque con ottimismo la conclusione di questa storia settimana prossima, nella speranza che un suo buon successo possa offrire a Tip e Tap più spazio nel settimanale, magari proprio in veste di “investigatori dell’insolito”.
A seguire abbiamo un nuovo episodio di
Papersera News:
Zio Paperone e il ritorno dei Wakasnort.
Corrado Mastantuono è sempre più a suo agio come autore completo e in questo caso riporta il lettore sull’isola di Moai, nella tribù dei Wakasnort già creati da lui per
La filantropia contagiosa, altra storia nello stesso ciclo pubblicata su
Topolino 3351.
In questo caso è una strabiliante scoperta numismatica a convincere la redazione del Papersera, e soprattutto Paperone, a ritornare sull’isola, nella speranza di ottenere una rarissima moneta che potrebbe consentire al magnate di superare in importanza la collezione di monete antiche del rivale Rockerduck.
Le insospettabili capacità di Paperoga Quest’ultimo ha ovviamente la stessa idea, e
questo offre a Mastantuono l’occasione di cucire una trama che, nella prima parte, ha un sapore molto classico, con una gara tra Paperone e Rockerduck che purtroppo non si vede più così spesso sul settimanale, arricchita dalle gag legate ai Wakasnort e a Paperoga, perfettamente in grado di decifrare il loro linguaggio grazie al loro preciso gesticolare.
La parte finale si discosta però dal formato più classico e
Mastantuono riesce a preparare una serie di efficaci colpi di scena, mostrandoci un Paperone con un cuore in un modo più riflessivo e meno buonista di tante simili prove recenti.
Questa settimana è anche un’altra serie a tornare tra le pagine di
Topolino:
I misteri di Paperopoli, storie scollegate tra loro ma che, tutte insieme,
si propongono di dipingere un quadro della città dei Paperi esplorando un diverso edificio in ciascun episodio. In questo caso tocca al Cinema Paperopoli, vecchio locale che ha forgiato l’adolescenza di Paperino e Archimede ma che, con grande delusione del proprietario Joe, sta lentamente cadendo in disuso ai giorni nostri, come purtroppo tante sale nel mondo reale.
Cinema e nostalgia
Grazie dall’impegno e all’entusiasmo di Paperino e Archimede però gli verrà offerta una nuova possibilità, e il locale riesce a attirare molti nuovi clienti e a riunire la comunità.
Quella di Bruno Sarda è una vera e propria lettera d’amore alla sala cinematografica, e lo sceneggiatore riesce a imbastire una trama allo stesso tempo coinvolgente e retorica al punto giusto, ottima nuova aggiunta a una serie che per ora si sta dimostrando piuttosto ben riuscita.
Concludono il numero due storie brevi.
Paperina e la voce vegetale è sceneggiata da
Giorgio Salati con i disegni di
Giulia Lomurno. Si tratta di una divertente classica avventura cittadina in cui un’invenzione di Archimede sconvolge, in questo caso, la vita di Paperina, mostrandole come una pianta parlante, a lungo andare, possa diventare una presenza pesante.
Infine,
Marco Nucci si mette alla prova con una breve su Malachia,
Malachia e la zampata esponenziale. Le altre storie di questo ciclo avevano iniziato a mostrare la stanchezza del tema, ma Nucci riesce, in questo caso, a darci
un’interessante svolta surreale e inaspettata, con un (doppio) finale molto riuscito, catturando l’attenzione del lettore.
Topolino 3471 è
un ottimo numero che riesce a convincere anche nelle storie brevi. Le storie appartenenti a cicli già esistenti si mostrano valide aggiunte, nella media se non sopra delle rispettive saghe, e la storia di apertura getta le basi per una avventura interessante e che, auspicabilmente, può diventare a sua volta un appuntamento ricorrente.
Appuntamento settimana prossima con la seconda parte di
Topolino e l’uomo falena, per vedere se riuscirà a soddisfare le aspettative date dal primo episodio, e con
un esordio in Disney di Emiliano e Matteo Mammucari, con
Gastone lo sfortunato, cui è dedicata un’intervista in chiusura del numero.
Voto del recensore:
4/5Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2022/06/06/topolino-3471/Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!