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Buongiorno a tutti, vorrei esprimere le mie considerazioni personali riguardo a questa bella storia, che ho avuto modo di recuperare recentemente grazie alla Grande Dinastia dei Paperi. Essa sancisce la terza apparizione di Amelia dalla sua creazione e la seconda in una storia lunga di Uncle Scrooge. Mi ha particolarmente colpito la grande fantasia di Carl Barks, che in appena diciannove tavole riesce ad inanellare una geniale trovata dietro l'altra: prima la creazione di un nuovo materiale indistruttibile, poi la scoperta di un popolo sperduto nell'Africa Centrale e, soprattutto, di una particolare specie di uccello, il tutto all'interno della trama principale che vede il tentativo di Amelia di impadronirsi della Numero Uno. Irresistibili le gag presenti nella storia, tra cui i goffi tentativi dei Bassotti di far saltare in aria la cassaforte e la vecchietta che si lamenta per il rumore, che dimostrano come Barks fosse inarrivabile nell'umorismo e di quanta leggerezza siano pervase le sue trame( tra l'altro, ciò viene approfondito in un articolo qui sul forum, "Carl Barks, colui che leggerissimo era", ed esprimo la mia ammirazione a Guglielmo Nocera per l'abilità con cui lo ha scritto). I disegni accompagnano perfettamente la sceneggiatura, dettagliati quando serve ed ineguagliabili nel riprodurre tutta una gamma di espressioni dei personaggi. Voi cosa ne pensate di questa ottima storia del Maestro dell'Oregon?

Condivido tutto quello che affermi in merito a questa storia, Karabandagore.
In sole diciannove tavole, Barks riesce a costruire una avventura frizzante e che vive di dinamismo e di leggerezza nonostante chi incombe sulla tranquillità dello Zio Paperone sia la carismatica figura "dark" ed ammaliante di Amelia, ostinata ad abbattere quella cassaforte di cristallo del titolo che protegge l'ambita Numero Uno oltre che tutte le altre ricchezze che rappresentano l'intero patrimonio finanziario di Paperone.
Ci sono diversi momenti ilari e molto simpatici che abbelliscono la vicenda nel suo carattere vivace e divertente ed in particolare mi ha fatto ridere la soavità con cui il titolare della storia saltella per aria, felice e fresco come un bimbo, nella convinzione che si sia messo alle spalle ogni preoccupazione riguardo alla difesa del proprio denaro.
Una storia che, come te, ho avuto modo di leggere nella sua recente ristampa sull'omnia di Barks e che mi ha lasciato a fine lettura con un ricordo di sé davvero piacevole e gustoso, anche grazie alla componente grafica curata dal Maestro dell'Oregon che risalta nell'espressività dei personaggi e nella chiarezza di un tratto che non risente dello scorrere del tempo e che contribuisce ad immergere il lettore nell'atmosfera classica ed evergreen di questa bella vicenda.

Zio Paperone e la cassaforte di cristallo
Allego codice inducks per chi avesse piacere di approfondire questa dinamica e divertente storia.
Anche io la ricordo con piacere, divertente il fatto che per una volta Zio Paperone abbia pensato di potersi rilassare andando in vacanza e gli "venga un colpo" quando scopre di esser nuovamente vulnerabile,per colpa di un uccello urlatore,poi 
Io comunque adoro tutte le storie di Barks,per me è un genio.

Buongiorno a tutti, vorrei esprimere le mie considerazioni personali riguardo a questa bella storia, che ho avuto modo di recuperare recentemente grazie alla Grande Dinastia dei Paperi. Essa sancisce la terza apparizione di Amelia dalla sua creazione e la seconda in una storia lunga di Uncle Scrooge. Mi ha particolarmente colpito la grande fantasia di Carl Barks, che in appena diciannove tavole riesce ad inanellare una geniale trovata dietro l'altra: prima la creazione di un nuovo materiale indistruttibile, poi la scoperta di un popolo sperduto nell'Africa Centrale e, soprattutto, di una particolare specie di uccello, il tutto all'interno della trama principale che vede il tentativo di Amelia di impadronirsi della Numero Uno. Irresistibili le gag presenti nella storia, tra cui i goffi tentativi dei Bassotti di far saltare in aria la cassaforte e la vecchietta che si lamenta per il rumore, che dimostrano come Barks fosse inarrivabile nell'umorismo e di quanta leggerezza siano pervase le sue trame( tra l'altro, ciò viene approfondito in un articolo qui sul forum, "Carl Barks, colui che leggerissimo era", ed esprimo la mia ammirazione a Guglielmo Nocera per l'abilità con cui lo ha scritto). I disegni accompagnano perfettamente la sceneggiatura, dettagliati quando serve ed ineguagliabili nel riprodurre tutta una gamma di espressioni dei personaggi. Voi cosa ne pensate di questa ottima storia del Maestro dell'Oregon?

Casualmente recuperato questo messaggio solo ora, per quel che vale a questa distanza... grazie di cuore!