Buon pomeriggio a tutti, apro il topic dedicato a questa ottima storia perchè penso che, nonostante sia stata ampiamente commentata nella discussione su Topolino 3428, ne meriti uno apposito. L'importanza di "Topolino e la fonte della giovinezza" è infatti notevole perchè, oltre a sancire il ritorno alla sceneggiatura del Maestro Giorgio Pezzin, segna anche il ritorno su Topolino di una delle serie più importanti, intriganti e apprezzate, le Tops stories appunto. Pezzin riprende e completa una vecchia sceneggiatura degli anni Novanta/primi Duemila e ci consegna un capolavoro. Tale infatti io reputo questa storia, che conduce il baronetto inglese sir Top de Tops sulle tracce della mitica fonte della giovinezza, seguendo le indicazioni fornitegli dal collega scienziato e amico Oliver McPerson, il quale cela però un oscuro segreto. Partendo dal breve prologo ambientato nel 1732, che si apre con una citazione della Genesi, questa storia travalica la rigida censura Disney parlandoci di morte, religione, vita eterna. La vicenda ha uno sviluppo insolitamente rapido nelle concitate sequenze della parte centrale, con l'avventuroso e periglioso viaggio di de Tops sulle impervie montagne dell'Asia Centrale, di cui Davide Cesarello, chiamato a raccogliere il difficile testimone grafico di De Vita, ci offre vedute spettacolari. Cesarello compie un lavoro superbo, raffigurando in maniera ineccepibile sia i personaggi, tutti ottimamente caratterizzati, sia gli sfondi, che vanno dalla Scozia rurale alla Londra vittoriana, alle vette del Caucaso. Ma è nel finale che questa storia travalica le frontiere del Fumetto Disney, divenendo Letteratura. Pezzin ci consegna un messaggio profondo, sconvolgente, che tocca le più intime corde del nostro essere e le nostre paure maggiormente celate. Qual è il prezzo della vita eterna? Questa domanda giace insoluta nel cuore di un indeciso de Tops e, conclusa la storia, il dubbio rimane anche nell'anima del lettore, ponendolo di fronte a uno dei più grandi interrogativi del genere umano.