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Disney Special Books 17 - Pianeta Paperone: Tutti i segreti del Papero più ricco del mondo - Recensione di Alessandro Mercatelli

La bella cover, non inedita, telata e con inchiostro oro del volume. Tra le varie iniziative editoriali che Panini ha voluto dedicare al 75mo compleanno di Paperon de Paperoni, all’interno della collana Disney Special Books, è stato pubblicato Pianeta Paperone: tutti i segeti del papero più ricco del mondo. Si tratta di una raccolta contenente quattro storie facenti parte dell’omonimo ciclo, apparso per la prima volta sul settimanale Topolino, sceneggiato da Vito Stabile e affidato alle matite di Marco Rota e del figlio Stefano, che nasce già in origine come tributo al papero più ricco del mondo, celebrato attraverso storie semplici, dalla natura tipicamente retrò, e improntate attorno ad alcuni dei suoi tratti più caratteristici. La panchina Ispiratrice (Topolino 3390 del 11 novembre 2020) è dedicata al luogo di massima ispirazione del riccastro: la panchina del parco di Paperopoli, generosa fonte di periodici e quotidiani dimenticati dai lettori che, oltre a fornire il giusto aggiornamento sulle notizie, spesso suggeriscono grandi idee e alimentano il fiuto per gli affari. Cosa succedebbe se si alterasse l’equilibrio di quel luogo così importante per Paperone? Il classico “dolce” risveglio offerto da Paperone. In Mai più Limousine (Topolino 3411 del 7 aprile 2021), un altro oggetto iconico viene separato dal suo proprietario, facendoci scoprire il grande legame affettivo che lega Paperone al suo automezzo istituzionale e il motivo che, nonostante l’avarizia che contraddistingue da sempre il personaggio, lo ha portato a concedersi questo costoso sfizio. Il segreto del Tuffo (Topolino 3427 del 28 luglio 2021) è dedicato all’invidiata abilità del riccastro di riuscire ad immergersi e a sguazzare tra le monete del deposito. Una dote contraria ad ogni legge della fisica che chiunque vorrebbe emulare e alla quale il duo di autori dà la più semplice delle spiegazioni. In Come ai Vecchi Tempi (Topolino 3453 del 26 gennaio 2022), torna il tema della corsa all’oro e ai “tempi andati” del Klondike, soggetto tanto caro sia a Don Rosa e prima ancora a Carl Barks, qui profondamente omaggiato anche tramite qualche simpatico easter egg. Comicità immediata e stile asciutto. Senza voler fare troppi giri di parole, ci troviamo davanti ad un volume che, per quanto ben curato nei materiali, non è certo per tutte le tasche. La copertina cartonata telata con stampa selettiva in oro e le pagine patinate portano a 27,00 € il prezzo di una pubblicazione i cui contenuti, secondo l’opinione personale di chi scrive, non giustificano una simile spesa. Non me ne voglia nessuno, il giudizio non è rivolto alle storie del duo di autori che omaggiano alla perfezione i Maestri del passato e quello spirito disneyano d’altri tempi che vanta ancora moltissimi appassionati tra i lettori (compreso il sottoscritto). Il vero problema della pubblicazione è in primis il numero di pagine (128), davvero scarso e, secondariamente, la qualità dei contenuti extra che offrono veramente poco in tema di approfondimento. Marco Rota non fa mistero delle proprie passioni. Vista l’estrema semplicità delle storie raccolte, concepite da Vito Stabile come tributo a Carl Barks e alle vicende raccolte nella testata Uncle $crooge, sarebbe stato sicuramente interessante presentare un minimo approfondimento su questo autore, sulla nascita di queste storie e il contributo dato allo sviluppo dei personaggi che ruotano attorno alla figura di Paperone, visto e considerato che si tratta di un volume puramente celebrativo. Al di là della breve introduzione a cura di Francesca Agrati, nello sfogliare le pagine di questa pubblicazione si ha quasi l’impressione che si sia gestito male lo spazio. I brevissimi riassunti che anticipano ogni racconto non forniscono veri e propri approfondimenti, limitandosi ad anticipare l’episodio che segue, riportando semplicemente alcune vignette collegate al titolo, che non fanno altro che rubare spazio a contenuti che si sarebbero potuti ampliare. Si sente davvero la mancanza di qualche richiamo a precedenti storie o all’indicazione delle prime apparizioni, ovvero della genesi originaria degli oggetti o dei tratti più tipici del carattere di PdP, enfatizzati nei quattro racconti che compongono la raccolta. L’unico apporto in tal senso lo si ha dalle interviste a Vito Stabile e Marco Rota alla fine del volume, nelle quali ciascun autore racconta, seppur in maniera un po’ coincisa, le proprie fonti di ispirazione. I classici volatili con cappello disegnati da Rota. E’ davvero un peccato percepire questo senso di incompletezza dinanzi ai quattro episodi, ben realizzati e disseminati di riferimenti ed omaggi, che il duo di autori ha saputo realizzare. Un lavoro che ogni appassionato di questa tipologia di storie saprà sicuramente apprezzare, in quanto realizzato con dovizia certosina. La dinamica delle situazioni messe in scena da Stabile è perfettamente in linea con le trame barksiane, nel contempo il tratto di Rota, da sempre considerato il più “americano” dei disegnatori della scuola Disney italiana, è assolutamente perfetto e capace di calare i personaggi all’interno di un contesto retrò, che ha anche il pregio di apparire quasi sospeso nel tempo. Apprezzabilissima anche la passione che Rota dedica alle architetture e ai veicoli, suo grande punto di forza sin dagli esordi della carriera. Tirando le somme, Pianeta Paperone finisce con l’essere una pubblicazione riuscita solo a metà. L’illustre veste che racchiude queste quattro storie ben sceneggiate e disegnate non è sufficiente a motivare una spesa così elevata, e alla fine si ha l’impressione di trovarsi dinanzi ad un’occasione sprecata e gestita in modo non ottimale, visto che la celebrazione del 75mo compleanno di Paperone avrebbe indubbiamente meritato degli approfondimenti maggiori, che in un volume come questo troverebbero facile spazio. Pianeta Paperone – Tutti i segreti del Papero più ricco del mondo – Data di Uscita: 3 novembre 2022 – Pagine: 128 – Formato: 18,3X24,5 – Rilegatura: cartonato – ISBN : 9788828718208 – Prezzo: € 27,00

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Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)

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Cornelius Coot
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    Il 5 maggio esce un interessante libro della ex direttrice di Topolino sulla sua esperienza lavorativa nel famoso settimanale.
    "Valentina De Poli ci conduce attraverso i corridoi e le scrivanie degli autori che hanno scritto e disegnato i nostri beniamini, facendoci rivivere da tutti i punti di vista l’epopea del giornalino più amato d’Italia e della sua infinita galassia di personaggi. 'Un’educazione paperopolese' è il diario personale e collettivo del sogno a colori di un paese intero."

    https://www.ilsaggiatore.com/libro/uneducazione-paperopolese/?fbclid=IwAR02AC0oUW9aThYgjujG0cYAZMfn3Ad3CCsIiekoh2sXScbEXgr3MuV7org

                                                           

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    Mi chiedevo se nella sezione delle Pubblicazioni si poteva creare una settima sotto-sezione riguardante la sola saggistica disneyana:
    libri che parlano di personaggi, di autori e anche, in questo caso, di direttori senza alcuna storia a fumetti al loro interno o dove il fumetto è comunque minoritario rispetto agli articoli. Ne sono usciti moltissimi e per alcuni di loro sono stati aperti topic proprio in questa sezione delle Testate Speciali (ho trovato, ad esempio, il mio circa l'Introduzione a Paperino').

    Forse sarebbe meglio separarli dalle altre 'testate speciali' interamente dedicate alle tavole fumettate o dove le storie prevalgono sugli scritti. Anche per una consultazione specifica più facile e veloce. Questa eventuale settima sezione delle Pubblicazioni potrebbe essere chiamata semplicemente 'Saggistica'.

    « Ultima modifica: Sabato 21 Gen 2023, 13:04:06 da Cornelius Coot »

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    Dippy Dawg
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      Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
      Risposta #1: Domenica 4 Set 2022, 21:11:16
      Bene, letto anche questo! :D

      Mi è piaciuto molto!

      Principalmente, è il racconto dell'amore per Topolino e i fumetti Disney da parte prima di una bambina lettrice, poi di una giovane collaboratrice della rivista, e infine della direttrice, sempre con lo stesso entusiasmo, che le ha permesso di godersi i (tanti) momenti belli e di sopportare meglio i (pochi) momenti difficili!

      In qualche momento, seguendo i suoi racconti, mi è venuta anche la pelle di papero, come dice lei! ;D

      Ci sono anche dei "dietro le quinte" interessanti, ad esempio sulla famigerata copertina Charlie Hebdo, o sui mancati festeggiamenti dei compleanni dei personaggi...

      Io ve lo consiglio, leggetevelo anche voi! :D
      Io son nomato Pippo e son poeta
      Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
      Verso un'oscura e dolorosa meta

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      The Rhyming Man
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        Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
        Risposta #2: Mercoledì 19 Ott 2022, 11:49:09
        Mi chiedevo se nella sezione delle Pubblicazioni si poteva creare una settima sotto-sezione riguardante la sola saggistica disneyana:
        libri che parlano di personaggi, di autori e anche, in questo caso, di direttori senza alcuna storia a fumetti al loro interno o dove il fumetto è comunque minoritario rispetto agli articoli. Ne sono usciti moltissimi e per alcuni di loro sono stati aperti topic proprio in questa sezione delle Testate Speciali (ho trovato, ad esempio, il mio circa l'Introduzione a Paperino').

        Forse sarebbe meglio separarli dalle altre 'testate speciali' interamente dedicate alle tavole fumettate o dove le storie prevalgono sugli scritti. Anche per una consultazione specifica più facile e veloce. Questa eventuale settima sezione delle Pubblicazioni potrebbe essere chiamata semplicemente 'Saggistica'.

        Condivido pienamente questa idea, la saggistica Disney è un settore interessantissimo: da "I Disney Italiani" a "Eccetto Topolino", saggi notissimi, a tanti altri, come questo, che magari non conosco ma che mi piacerebbe esplorare.
        "...ed ecco in scena la grande spia, beneducata, ma malvagia e ria!"

          Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
          Risposta #3: Venerdì 28 Ott 2022, 14:13:46
          Lo dice perché qualche anno fa l'hanno fatta saltare?
          ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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          MarioCX
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            Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
            Risposta #4: Venerdì 20 Gen 2023, 12:09:29
            Letto.
            No, non mi è piaciuto.

            Una prosa un po' sciocchina per descrivere cose di scarso interesse schivando con cura argomenti più scottanti, poco noti o controversi.
            Altra cosa il recente libro-intervista su Cavazzano pubblicato Bonelli.

            L'unica cosa che mi è rimasta è un'affermazione che condivido: i personaggi del fumetto Disney sono (ormai) italiani.
            ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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            Cornelius Coot
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              Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
              Risposta #5: Sabato 21 Gen 2023, 12:06:47
              Altra cosa il recente libro-intervista su Cavazzano pubblicato Bonelli.
              Altra cosa nel senso che quel libro è incentrato su Giorgio Cavazzano non solo come autore ma anche come persona, con capitoli interi sulla sua vita privata: infanzia, adolescenza, viaggi, amicizie, amori, moglie, figli... cosa che francamente mi ha interessato poco, saltando a pié pari diverse pagine per cercare quelle dove parlasse più che altro del suo lavoro e di quell'ambiente in cui non ha risparmiato giudizi anche severi su diverse persone.

              E' vero che anche Valentina De Poli, fin dai suoi editoriali, parlava spesso di se ma sempre riferito al fumetto di cui era direttrice e questo ha fatto anche nel libro: la redazione di Topolino è il fulcro, il centro dove tutto gira nei diversi capitoli del libro. Certo, poteva dire qualcosa in più ma alcune cose le ha dette, riportate da Tang e che hanno fatto rinascere in me la voglia di leggere un libro che avevo comprato tempo fa e poi accantonato.

              Oltre a quelle situazioni accennate e non eluse (ha parlato di avvocati, di grande shock lentamente superato per il licenziamento dall'oggi al domani, di una busta sicuramente 'bollente' non aperta - e qui un po' mi ha sorpreso perché, per quanto immaginabile nel suo contenuto di 'rimprovero', potrebbe sempre contenere cose che sarebbe meglio sapere visto che sei il direttore di una testata di quella casa madre che ha scritto) ha magnificamente descritto la quotidianità di una redazione che ha cambiato diverse sedi, editori, autori nel corso del trentennio in cui la De Poli vi è stata, anche lei in vari ruoli.

              Non so fino a che punto, da quella copertina 'fantasma' in poi (tre anni 15-18 fino al licenziamento), la De Poli sia stata 'monitorata' dalla Disney americana che, in un convegno mondiale avvenuto anni prima, di tutto parlava tranne che di fumetti (e Valentina si sentiva quasi un pesce fuor d'acqua in quella situazione dove avrebbe voluto parlare della complessità dei personaggi di Paperopoli e Topolinia, del tutto assenti dalla convention dove Mickey era solo un simbolo messo su carte intestate o un pupazzo dei parchi: il suo inglese non eccelso glielo avrebbe impedito anche se immagino che pur parlandolo fluentemente in tutte le sue sfaccettature, i 'commensali' non avrebbero capito il senso di quel discorso, lontani come erano da un media che in America fu considerato 'superato' dallo stesso Walt Disney fin dagli anni '30, nonostante Gottfredson prima e Barks poi)

              Abbiamo interessanti ritratti quotidiani di Carpi, Scarpa (e qui l'autrice fa uno strano errore, dicendo che il secondo era più grande del primo di qualche anno quando invece sono entrambi del 1927), Cavazzano, De Vita, Marconi, Faraci, Sciarrone... della vice Penna e dei direttori Capelli, Cavaglione, Muci. Riguardo la direzione penso che la De Poli sia stata la prima direttrice 'moderna', nel senso che ha avuto a che fare con i social e con una notevole visibilità anche nelle varie mostre che i suoi predecessori non hanno avuto. Immagino che anche i suoi colleghi abbiano organizzato, penato e sofferto in alcuni momenti ma tutto ciò non è stato visibile e 'rintracciabile'.
              Forti di un periodo di 'vacche grasse' i due direttori anni '80/90 (sicuramente bravi, capaci ma ho l'impressione che vivessero in maniera più 'easy' tutto il loro lavoro) mentre le due direttrici del 2000 hanno dovuto affrontare il periodo di 'vacche magre'.

              Se il percorso di Claretta Muci non mi pare sia stato 'sezionato' come quello della sua 'successora' (ma forse sono io che mi sono perso diverse cose), quello della De Poli è stato tutto in salita nonostante il grande impegno, le continue idee, il grande entusiasmo che traboccava dalle sue conferenze al Comicon come a Lucca o al Romics. Dalla Topolitana al n. 3000 (organizzato alla grande, non solo come 'grande regalo finale' verso un editore che si sapeva sarebbe cambiato ma anche memore di un n.2000 che l'aveva delusa), dal ritorno di diversi autori 'desaparecidos' alla ripresa di personaggi dimenticati, dalla famigerata cover annullata su Charlie Hebdo (della quale però sembra aver colto le preoccupazioni per le reazioni che una tale copertina avrebbe potuto scatenare) al passaggio 'non facile' tra la Disney Italia e la Panini (lei che era arrivata al Topo proprio dopo il precedente passaggio da Mondadori a Disney Italia, vivendo pienamente tutto il quarto di secolo della casa italiana affiliata).

              Alla fine è vero che De Poli poteva 'sbottonarsi' di più (anche perché non credo abbia più rapporti con la Panini e con il mondo Disney in generale) ma ha comunque scritto cose interessanti che in parte potevamo supporre ma che adesso sono state 'ufficializzate'. Ci ha fatto entrare nella redazione del fumetto più famoso e ambito raccontandoci la sua quotidianità fatta di tante cose, avendo avuto la fortuna di vivere un periodo temporale che racchiudeva ancora i grandi Maestri della prima fase del libretto e i nuovi autori usciti dalla Accademia di Carpi. Un libro testimonianza che i suoi predecessori non hanno scritto quando sarebbero ancora in tempo (Gentilini a parte, raccontato e tratteggiato solo dalle testimonianze isolate di chi lo ha conosciuto, compreso il Cavazzano dell'ultimo libro).
              « Ultima modifica: Sabato 21 Gen 2023, 13:07:07 da Cornelius Coot »

                Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
                Risposta #6: Sabato 21 Gen 2023, 13:39:12
                (anche perché non credo abbia più rapporti con la Panini e con il mondo Disney in generale)

                è in organigramma all'interno della divisione Giunti della Disney

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                MarioCX
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                  Risposta #7: Venerdì 27 Gen 2023, 14:22:52
                  Altra cosa il recente libro-intervista su Cavazzano pubblicato Bonelli.
                  Altra cosa nel senso che quel libro è incentrato su Giorgio Cavazzano non solo come autore ma anche come persona, con capitoli interi sulla sua vita privata: infanzia, adolescenza, viaggi, amicizie, amori, moglie, figli... cosa che francamente mi ha interessato poco...

                  Io invece trovo che conoscere alcune traversie personali di chi si racconta sia utile per entrare in sintonia.
                  Un'empatia reale indotta da vicende in cui ci si può anche riconoscere, mentre ho trovato forzosa la ricerca di "essere empatica e simpatica" a tutti i costi messa in essere dalla De Poli utilizzando un modo di esprimersi a metà tra il prescolare e il "bimbaminkia-style" che sarebbe fastidioso anche se utilizzato da una quindicenne.

                  E poi la retorica del "dal primo lucidalabbra alla poltrona da direttore" e mille altre sfumature mi hanno reso il personaggio francamente indigesto.
                  Il vizio (tipico dei "direttori" di qualcosa) di non rispondere alle email e di negare un incontro perché (falsamente) "in riunione" esibito con un po' di autocompiacimento subito fatto seguire da un "non si dovrebbe fare" assolutorio.
                  E noi sappiamo che uno di quegli incontri negati sarebbe stato con Bruno Concina trattato con nessun riguardo, neppure con quell'educazione formale che (almeno quella) si sarebbe meritata.

                  Ma a certi rompipalle sul cui talento si sono fatti fatturati da capogiro quando chiedono qualche spiegazione è meglio rispondere che si è in riunione e non farsi più sentire.

                  Eh....lo so...non si dovrebbe fare....però dài Vale anche ai piumati con i piedi palmati può capitare di fare cose che non si dovrebbero fare...

                  Pollice in giù a lei e al suo libro, almeno per quel che mi riguarda.
                  « Ultima modifica: Lunedì 6 Feb 2023, 22:03:42 da MarioCX »
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                    Re:Un'educazione paperopolese - Valentina De Poli (il Saggiatore)
                    Risposta #8: Venerdì 27 Gen 2023, 14:40:03
                    Quando sento (o leggo) nominare Concina, mi assale un senso di tristezza, penso ne abbia sofferto molto per la situazione creatasi a fine carriera.

                     

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