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Topolino 3477

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di Guglielmo Nocera

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Foglie rosse: Un lungo inverno - Quarta parte
Megaricchi... Una poltrona per due - Seconda parte
Ciccio 2.0
Zio Paperone e le acque marziane

Topolino 3477

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SalvoPikappa
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PolliceSu
    Topolino 3477
    Lunedì 11 Lug 2022, 12:45:04
    STORIE
    - Foglie Rosse - Un lungo inverno (Episodio 4) (Prima + Seconda Parte)
    Storia, disegni e chine di Claudio Sciarrone - Colore di Irene Fornari

    - Megaricchi - Una poltrona per tre (Episodio 2)
    Storia di Bruno Enna - Disegno di Alessandro Perina - Chine di Roberta Zanotta - Colore di Monica Rossi

    - Ciccio 2.0
    Storia di Carlo Panaro - Disegno di Marco Palazzi - Colore di Nicole Serra

    - Topolino Comics&Science - Zio Paperone e le acque marziane
    Storia di Francesco Vacca - Disegno di Alessandro Perina - Colore di Chiara Bonacini

    COPERTINA

    Disegni di Ivan Bigarella - Colori di Mario Perrotta

    SERVIZI e RUBRICHE
    - Il gran finale! - Dove eravamo rimasti (Barbara Garufi)
    - Il riccone della porta accanto - Dove eravamo rimasti (Barbara Garufi)
    - Megaricchi del passato - Macchina del tempo (Barbara Garufi)
    - Un'estate fantastica! - Novità in edicola (Gabriella Valera)
    - Rotta per il pianeta rosso - Cosa state per leggere (Francesca Agrati)
    - Acqua (e paperi!) su Marte - Topo Spazio (Francesca Agrati)
    - Da macchietta a Macchia Nera - Anteprima fumetto (Barbara Garufi)

    Nessuno è povero, quando può fare ciò che gli piace quando gli piace!... A me piace tuffarmi nel denaro, come un pesce baleno, e scavarci gallerie, come una talpa, e gettarlo in aria e farmelo ricadere sulla testa!

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      Re:Topolino 3477
      Risposta #1: Mercoledì 13 Lug 2022, 11:50:45
      Ciao a tutti, riguardo al Topolino di questa settimana posso dire di averlo sì apprezzato e che mi sia piaciuto, ma non tanto quanto mi aspettassi viste le storie e gli autori coinvolti.
      "Foglie rosse-Un lungo inverno" giunge alla sua quarta e ultima puntata, suddivisa in due tempi da venti pagine ciascuno. Giunti alla conclusione della storia, nel suo complesso l'ho trovata intrigante e gradevole, anche se non certo esente da difetti. Sarà che non apprezzo particolarmente le sceneggiature di Sciarrone, che trovo diluite in un numero eccessivo di pagine e con dialoghi un po' ridondanti che non colgono subito il punto focale della questione, ma mi è sembrato che le ottime potenzialità di cui godeva la trama , ricca di spunti interessanti, non sia stata sfruttata appieno. Ottimi invece i disegni, spettacolari e dinamici in molte sequenze, che offrono tavole suggestive e dalla gabbia non convenzionale, quasi sperimentale in alcuni punti, accompagnati dalla colorazione di Irene Fornari, con la supervisione dello stesso Sciarrone, che ben si accompagna alle atmosfere della storia.
      Ottimo proseguimento per "Megaricchi-Una poltrona per tre", in cui un Enna sugli scudi , dopo il prologo e la prima puntata introduttivi, imbastisce una trama più complessa di quanto sembrasse, ironizzando sul mondo dei reality show e dei talk televisivi, e mettendo in bocca ai personaggi delle battute memorabili, marchio di fabbrica di questo abile sceneggiatore, che sa sempre come stupire il lettore. Molto buoni i disegni di Perina, di cui apprezzo lo stile plastico e dettagliato.
      "Ciccio 2.0" è una classica riempitiva, basata su uno spunto già trito e ritrito, ma il veterano Panaro sa il suo mestiere e conduce in porto con successo anche questa storiella, fluida e scorrevole anche se senza pretese.
      " Zio Paperone e le acque marziane" è invece una storia che mi ha lasciato perplesso. Innanzitutto, come mai in una storia di divulgazione scientifica, ricca di informazioni sull'astronomia e non solo, dei rover parlano come se fossero robot senzienti? Poi mi è sembrato che la trama soffra di una brevità nello sviluppo che ne limita le possibilità, inoltre secondo me lo spunto iniziale che innesca l'avventura è abbastanza debole, un mero pretesto per giustificare il fatto di dover mandare i Paperi su Marte. Plauso invece ai disegni di un ottimo Perina, che offre vedute marziane spettacolari.
      Menzione d'onore infine per gli splendidi editoriali, tutti ben fatti e curati, da quello sui "paperoni" della Storia fino ai due di argomento astronomia/ricerca spaziale.
      Oh! Date un posto al cimitero...Yùuuuuu! Al mio cuore di vaquero...Yùuu! Egli è morto e lascia sola, uèeeee! La sua casa, la cavalla e la pistola, uèeee!

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        Re:Topolino 3477
        Risposta #2: Mercoledì 13 Lug 2022, 13:36:24
        "Foglie rosse" giunge alla sua fine totale. Ed oserei dire che Claudio Sciarrone, insuperabile maestro della tavoletta grafica per quel che concerne i disegni, si è rivelato la sorpresa totale per la sua abilità di sceneggiatore. Intendiamoci, nel frattempo erano uscite altre sue ottime prove, ma FR era ancora la sua opera prima. Ma che opera, ragazzi, che finale di attacco totale e di struggente commozione allo stesso tempo! Leggetevela tutta, godetevela, riflettete e meditate. Ora, per i miei gusti è un poco lenta, lo confesso: non apprezzo lo stile alla Sergio Leone, cui chiaramente Sciarrone si è rifatto perché se, ogni tre minuti, non ho la mia bella esplosione, mi addormento. Ma la storia merita lo stesso, credetemi! Se solo mi ricordassi da dove viene quel robot (non da Donzaucker, cribbio... Qual è la citazione che ho in testa e che non colgo, maledizione?)...  :-?

        Bene procede Megaricchi, a voto ovviamente sospeso, divertente il resto: la trama di Ciccio non è originale ma si lascia leggere e vedere, mentre l'ultima storia fa il suo compito di educare strappando buoni sorrisi (i rover che si lamentano della presenza papera sono stati per me esilaranti).

        Numero che vale, dunque, dove la parte del leone è data da "Foglie rosse": ma il resto non va certo buttato, anzi.
        « Ultima modifica: Mercoledì 13 Lug 2022, 20:36:47 da Photomas2 »

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          Re:Topolino 3477
          Risposta #3: Mercoledì 13 Lug 2022, 19:40:14
          Foglie Rosse - Un lungo inverno   (ultimo episodio)
          Che dire di un lungo inverno che non ho particolarmente amato? Forse per dei dialoghi noiosi, freddi, per degli alieni troppo 'coccodrillosi' in contrasto con dei peluche che non so cosa abbiano in comune fra loro, se non lo stesso pianeta di provenienza.
          Tra atmosfere pesanti, illustrazioni lugubri, pericoli imminenti risolti velocemente a suon di musica (ci sarà un perché che non ho colto proprio per disinteresse) ho tirato un sospiro di sollievo alla notizia che il polpettone è finalmente finito, sebbene con un episodio doppio (non si può volere tutto dalla vita fumettistica).
          MegaRicchi, una poltrona per tre   (episodio 2)
          Una girandola di avvenimenti caratterizza questo episodio: coinvolti anche il Papersera e Battista, fra gli altri. Lo zione replica agli attacchi mediatici dei suoi avversari con altrettanta spregiudicatezza grazie a dei nipoti molto dinamici e intraprendenti, sicuramente stimolati dalla posta in gioco del loro capo. Ma Rockerduck e Duckan rispondono a tono, toccando i 'punti deboli' dell'avversario. E una papera si svela per quello che non è. Enna e Perina hanno creato e ci stanno facendo conoscere una storia divertente, sorprendente, ricca di colpi di scena. Già meritevole di una Deluxe o un'Extra.
          Ciccio 2.0
          Piacevole breve di Carlo Panaro ben illustrata da Marco Palazzi. Finalmente la Nonna ha trovato il modo di 'stimolare' il suo pigro e lento nipote anche se la presenza di un vero aiutante le sarebbe necessaria non solo in periodi di fiere ma anche nella normale quotidianità. Comunque finché 'regge' sono tutti soldi risparmiati.
          Zio Paperone e le acque marziane
          Bis di Alessandro Perina che illustra una storia tanto marziana quanto realistica (a parte i robot parlanti criticati da Karabadangore, comunque divertenti nei loro commenti alle 'strane presenze' papere), considerando gli ultimi approcci al pianeta rosso. Francesco Vacca presenta un Paperino inizialmente ritroso ma poi unico entusiasta dell'esperienza fatta per motivi gastronomici tutti suoi. Simpatica storia di lunghezza media che chiude questo albo.
          « Ultima modifica: Mercoledì 13 Lug 2022, 22:01:21 da Cornelius Coot »

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          Samu
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            Re:Topolino 3477
            Risposta #4: Mercoledì 13 Lug 2022, 20:16:51
            Ma quanto è bravo Bruno Enna?
            Dall'inizio alla fine con questo secondo episodio di Megaricchi mi sono ritrovato preso e coinvolto dal suo stile di scrittura e della storia da lui raccontata con una vivacità, una simpatia e un dinamismo con cui mi viene naturale entrare in empatia.
            La satira sui tuttologi che sanno tutto tranne dell'argomento di cui si deve parlare mi ha divertito di gusto con il suo piglio umoristico davvero ben confezionato e che riprende elementi reali riscontrabili nei programmi televisivi che molto spesso ricercano proprio lo scontro tra gli ospiti invitati per alzare l'audience e fare più ascolti.
            Inoltre, i personaggi che Enna muove sono sempre vivaci, non concedono nessun momento di stanca o un abbassamento di quella sana verve che li anima e che, di riflesso, rende briosa ed intrigante anche la storia stessa.
            Questa vicenda in più episodi ad oggi mi sta piacendo tantissimo e non solo per i motivi che ho già avuto modo di citare ma anche per l'abilità con cui lo sceneggiatore sardo dimostra di saper gestire - con brillantezza ed una rimarcabile regia - una storia corale, dove sono molti i personaggi coinvolti in una o più trame e snodi narrativi.
            Fino ad ora, posso solo fare un sincero plauso alla vis con cui Bruno Enna ha animato questa storia, così come mi sento in dovere di elogiare Alessandro Perina per il suo tratto guizzante e fresco che è un piacere da vedersi e che emerge appieno in questa lunga vicenda.

            Il resto del numero mi ha lasciato decisamente più freddo e meno propenso all'entusiasmo.
            "Il lungo inverno" di Foglie Rosse si è concluso per me come era iniziato, cioè senza che la storia mi abbia saputo coinvolgere nella vicenda narrata ed alla fine di questa lunga avventura posso dire che mi è rimasto ben poco da ricordare o che abbia apprezzato, almeno per quanto riguarda il profilo narrativo.

            Neanche la storia in chiusura di numero - Zio Paperone e le acque marziane mi ha lasciato chissà che una volta finita di leggere.
            Mi ha preso poco durante il corso della lettura e non mi ha neanche particolarmente intrigato nel seguire le vicende dei Paperi alla volta dell'esplorazione e dell'analisi delle caratteristiche del Pianeta Rosso.

            Caruccia invece la storia di Ciccio 2.0.
            Una trama che sa di già visto ma che si è fatta leggere abbastanza bene anche se non la ritengo chissà quanto memorabile ed incisiva tale da farsi ricordare a lungo nella mia mente di lettore.

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            Skatafascio
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              Re:Topolino 3477
              Risposta #5: Venerdì 15 Lug 2022, 16:06:45
              Scusate, so che c'entra poco, ma qualcuno ha preso la racchetta? E' fatta bene?

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              Anapisa
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                Re:Topolino 3477
                Risposta #6: Venerdì 15 Lug 2022, 23:10:21
                Un lungo inverno, foglie rosse, da qualche parte ho letto che è ispirato ad una famosa serie TV, Stranger things,io non la conosco se non per fama,quindi non ne ho colto i riferimenti contenuti, fatto sta che ho faticato ad ingranare la lettura,non ricordavo perfettamente i fatti accaduti nel prologo e la prima "serie" non l'ho mai letta.Dopo tutte queste puntate,ne ho perso il conto,sono riuscita a ricostruire i vari tasselli che avevo smarrito negli episodi precedenti, ma nonostante ciò, non è il genere di storie che preferisco, e infatti non ne sono stata coinvolta.
                Per quanto invece io non segua i reality show e non ne sia una sostenitrice, megaricchi invece mi ha avvolto in una lettura fresca,spigliata e divertente.Questo episodio è quello che ho preferito fra tutti, fra delicati riferimenti Era una notte buia e tempestosa  :heart: o trovate comiche
                Spoiler: mostra
                personalmente mi ha divertito quando son state prese le attrezzature fotografiche "antiche" con tanto di pellicola che si consuma ad ogni foto scattata  ;D
                .
                Molto graziosa e spensierata la breve Ciccio 2.0 ,una trama lineare, senza megacolpi di scena o introspezioni troppo marcate, che si fa leggere per il piacere di leggere. A me personalmente ha fatto troppo ridere Ciccio che nonostante si senta scavalcare dal nuovo arrivato,passi il tempo
                Spoiler: mostra
                ad osservarlo senza poi impegnarsi più di tanto, insomma, per quel poco che ha provato a fare,era meglio se faceva come al solito, cioè,non lo faceva  ;D
                .
                Carina anche Zio Paperone e le acque marziane, con un Paperino esageratamente fissato con la cucina (nel limite dell'incredibile,sei su Marte, caspita!e pensi solo al tuo ingrediente segreto?)
                Molto estiva la cover, mi era rimasta impressa quella dello scorso anno per la freschezza e il senso di "vacanza" che mi trasmetteva, e non posso che confermare le mie belle sensazioni anche per questa.
                Interessanti anche i redazionali, soprattutto quello sui megaricchi nella storia  :D


                La racchetta non la ho presa,in risposta a Skatafascio sopra di me.Son curiosa anche io come lui a sapere la qualità dell'oggetto  :-)


                *

                francescovalentini
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                  Re:Topolino 3477
                  Risposta #7: Sabato 16 Lug 2022, 17:03:17
                  Scusate, so che c'entra poco, ma qualcuno ha preso la racchetta? E' fatta bene?

                  Uno schifo… meglio se non la Facevano..
                  sembra compensato da bruciare… proprio scarso… super leggera.. disegno di Paperino io trovato anche scolorito…

                  *

                  Dominatore delle Nuvole
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                    Topolino 3477
                    Risposta #8: Sabato 16 Lug 2022, 18:54:22
                    Recensione Topolino 3477


                     Un numero, quello di questa settimana, a dir poco eterogeneo. E non tanto per i temi, come è naturale e bello che sia: si va, certo, da un’invasione aliena combattuta a colpi di musica alla classica competizione d’immagine fra miliardari, dai drammi di Ciccio alle opportunità di lucro di Paperone fuori dall’orbita terrestre.

                     Ma ciò che colpisce è una compresenza di stili che sfocia quasi nell’anacronismo, con la scrittura sempreverde di Bruno Enna a tentare di fare da difficile perno.

                     In apertura abbiamo la conclusione della seconda “stagione” di Foglie rosse, di Claudio Sciarrone con i colori di Irene Fornari: una stagione anche in senso letterale, Un lungo inverno. Un finale, questo, che si risolve in toni e modi piuttosto convenzionali, tradendo forse le grandi premesse di alternatività e piglio che questa serie aveva portato alla narrazione topolinesca.

                     I personaggi, specie i ragazzi, risultano mescolati in un calderone di esecutori degli ordini di Philly, sebbene sul piano grafico la differenziazione rimanga abbastanza solida, anche tramite pose e gesti. Gli antagonisti risentono di un design (e di schemi mentali) piuttosto convenzionali, che si propagano un po’ agli snodi della trama. Ciò che sopravvive davvero dell’afflato iniziale è la carica emotiva del saluto, mediante biglietto, di Philly ai suoi amici. Saluto un po’ sgrammaticato (o svista del letterista?) ma sincero e vivido.

                     E proprio a tal proposito, non si può non notare come la storia di Sciarrone rappresenti a pieno titolo il “nuovo” del linguaggio e dei temi affrontati dal settimanale: personaggi giovani, con un cervello pensante (al di là dell’appiattimento poc’anzi sottolineato e figlio di una gestione del finale un po’ troppo debitrice di certa cinematografia d’azione), legati da sinceri e mai ridicoli sentimenti di amicizia.

                     
                    Lucertoloni dallo spazio profondo, un classico intramontabile

                     Topolino, uno dei pochi personaggi adulti, è trattato con mano accorta e felice, e pur non prendendosi come di consueto il centro dell’azione fa da collante riconosciuto – affettivo, diplomatico, narrativo – a molti passaggi: una scelta azzeccata e in grado di connettere il mondo dei piccoli alieni tanto al tradizionale panorama del sistema dei personaggi Disney quanto all’impatto che eventi così bizzarri e macroscopici come quelli narrati non possono che avere sul “mondo adulto” topolinese.

                     Veniamo invece alla seconda puntata di Megaricchi… Una poltrona per tre, di Bruno Enna e Alessandro Perina. Nel solco della classica disfida a colpi di trucchi più o meno leciti per accaparrarsi (in questo caso) l’affetto e la stima dei paperopolesi espressa tramite televoto, brillano le disavventure di Paperino e Paperoga, prodi inviati del Papersera, nella loro proverbiale impreparatezza.

                     
                    Il savoir-faire di Red Duckan

                     L’episodio è – legittimamente – lineare, ma appare non sfruttare appieno le occasioni umoristiche, che forse avrebbero costituito il fattore dirimente della sua riuscita. È con una certa stanchezza, quindi, che la puntata prova a dire la sua in un filone già decisamente sfruttato (ma non per questo non degno di nuovi tentativi). Interessante certamente l’inserimento del misterioso quarto candidato alla poltrona di “megaricco”, e ben utilizzato e caratterizzato il “giovane” personaggio di Red Duckan, che per mano del suo creatore Marco Gervasio si è già fatto strada rapidamente nel microcosmo paperopolese.

                     Quanto ai disegni, le figure dei paperi appaiono leggermente più allungate del solito, un effetto tutt’altro che spiacevole e che anzi dà alle vignette un taglio leggermente più rilassato e composto, pur nell’usuale esuberanza periniana. Da segnalare – giusto perché come detto non è l’unico del numero – un refuso ad opera del letterista: “Tipicoi” anziché “Tipico”, in un balloon di Paperino ad inizio storia.

                     
                    Il “nuovo Ciccio”: un altro classico intramontabile

                     È con la terza storia dell’albo, Ciccio 2.0, di Carlo Panaro e Marco Palazzi, che si compie il salto nel tempo. La trama, dall’esito già scritto e priva di quei sussulti umoristici che l’avrebbero giustificata, potrebbe essere tranquillamente scaturita dalle primissime prove dell’autore ligure sul settimanale, o datare agli anni della direzione Muci. Il linguaggio è elementare sino al paradosso di dare una sensazione innaturale, le gag sono imbastite su inciampi, cadute, sbadataggini, il momento di svolta della trama è artefatto.

                     Il personaggio di Ciccio, con il quale risulta spontaneo empatizzare, ne esce avvolto da un’aura di tenerezza, ed è questo il vero pregio della storia. I disegni di Palazzi (ben inchiostrati da Nicole Serra), molto sobri e controllati, supportano come possono lo svolgimento dei fatti, ben suggerendo il carattere innocuo e collaborativo di Herb, il nuovo aiutante di Nonna Papera, senza condurre il lettore verso inutili e deludenti equivoci sulle sue reali intenzioni.

                     Chiude il numero una storia del benemerito ciclo Comics and Science: Zio Paperone e le acque marziane, sceneggiata da Francesco Vacca e disegnata dal factotum Alessandro Perina, con le chine di Chiara Bonacini. Benché Vacca sia uno dei nuovi acquisti del settimanale, il sapore della storia è ben stagionato, nel bene e nel male: gli eventi sono una variazione combinatorica dell’usuale sistema di euforia e depressione connesso alle scoperte pseudolucrative di Paperone, ma la scelta di coniugarle in salsa gastronomica è inedita ed esalta – una volta tanto – un lato genuino del carattere di Paperino. Cosa non così frequente, per un personaggio di cui spesso si abusa, e che fornisce la giusta chiave di volta alla storia.

                     
                    Il Paperino che vogliamo

                    Ci riserviamo infine uno spazio per commentare – una tantum – l’autoconclusiva di Ottavio Panaro Inguaribile Paperoga – Esperto d’arte. Si tratta dell’usuale gag sull’oggetto non artistico che, messo in un angolo di un museo, viene scambiato per un’opera d’arte da qualcuno, in questo caso Paperoga. Una gag, questa, ubiqua nel battutame spicciolo del nostro Paese, reso celebre forse nella sua messinscena più fortunata da Aldo, Giovanni e Giacomo ormai vent’anni fa.

                     Come detto, è inusuale per noi commentare in sede di recensione queste autoconclusive a fine numero, spesso disarmanti nella loro prevedibilità. Ma all’interno di un discorso sul vecchio e il nuovo, come quello che abbiamo tentato di abbozzare in queste righe, la domanda sulla liceità di questa pagina è legittima: in un tentativo di rilancio di Topolino su tutti i livelli, ormai nella sua fase piena, cui prodest pagare un pegno così pesante – ci figuriamo – al celeberrimo magazzino? Non si rischia di minare in partenza la credibilità del tutto, pensando pubblicabili lavori che tradiscono a tutti i livelli (grafico, di linguaggio, di ispirazione, di rapporto con l’intelligenza del lettore, di rispetto per le potenzialità dei personaggi) delle dichiarazioni quanto mai esplicite in editoriali, redazionali e apparato di marketing?

                     Sia lontano da noi – va sottolineato con sincerità – ogni desiderio di accanirsi contro storie nate per dare al settimanale quelle articolazioni e quel materiale epidermico senza il quale le sola ossatura e muscolatura non si reggerebbero in piedi. Ma riteniamo che si debba prestare anche attenzione a non sottoporre il lettore ad altalene tali da farlo disaffezionare o da spingerlo verso uno scetticismo che si avrebbero tutte le carte per evitare.

                     Chiudiamo menzionando che, nel numero della prossima settimana, è atteso il ritorno del Macchia Nera di Marco Nucci (con i disegni di Casty), introdotto da un approfondimento in coda a questo numero e da una enigmatica quanto intrigante copertina firmata da Corrado Mastantuono.



                    Voto del recensore: 2/5
                    Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                    https://www.papersera.net/wp/2022/07/16/topolino-3477/


                    Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                    Dippy
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                      Re:Topolino 3477
                      Risposta #9: Sabato 16 Lug 2022, 21:34:28
                      Scusate, ho una domanda da farvi. Domanda generica, ma che mi è venuta in mente leggendo Foglie Rosse. Ma voi, riuscite ad apprezzare le gabbie libere su Topolino? Intendo, causa il formato libretto, non trovate che le gabbie libere siano troppo sacrificate e inficino un poco i disegni e la leggibilità?

                      Venendo al commento, un buon numero, come spesso succede da un po' di tempo ormai (evviva!). Bravissimo Enna, ottimo Panaro di mestiere, bella l'ultima storia marziana di Vacca, anche se troppo breve: qualche tavola in più non avrebbe guastato. Quanto a Foglie Rosse, non è il mio genere, ma non posso nascondere che sia concepita bene. Io personalmente però trovo sempre i disegni con la tavoletta troppo puliti, troppo. Un po' asettici e freddi...
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                        Re:Topolino 3477
                        Risposta #10: Sabato 16 Lug 2022, 22:07:12
                        Scusate, ho una domanda da farvi. Domanda generica, ma che mi è venuta in mente leggendo Foglie Rosse. Ma voi, riuscite ad apprezzare le gabbie libere su Topolino? Intendo, causa il formato libretto, non trovate che le gabbie libere siano troppo sacrificate e inficino un poco i disegni e la leggibilità?
                        Direi di no, sono sempre molto contento di ammirarle quando ci sono, poi certo in un formato più grande sarebbero più belle. Chiaramente come ogni cosa possono essere efficaci ma anche confuse, in Foglie Rosse non ho avuto particolari problemi ma mi ricordo ad esempio di qualche tavola abbastanza confusa nella storia di qualche mese fa Cronache degli antichi regni.

                        Venendo al commento, un buon numero, come spesso succede da un po' di tempo ormai (evviva!). Bravissimo Enna, ottimo Panaro di mestiere, bella l'ultima storia marziana di Vacca, anche se troppo breve: qualche tavola in più non avrebbe guastato. Quanto a Foglie Rosse, non è il mio genere, ma non posso nascondere che sia concepita bene. Io personalmente però trovo sempre i disegni con la tavoletta troppo puliti, troppo. Un po' asettici e freddi...
                        Anche a me è piaciuto molto nel complesso, ho dato 4 stelle... e infatti 2 stelle (assegnate al numero nella recensione) mi sembrano davvero troppo poche, considerando che è un voto addirittura sotto la sufficienza.
                        Per quanto riguarda la tavoletta grafica... non so dirti se sono d'accordo, in generale io preferisco quando il tratto del disegno viene evidenziato da una china abbastanza spessa. Devo ancora capire però se è la tavoletta a dare quel senso di bordo sottile oppure se invece è da attribuire ad un'inchiostrazione manuale. Per dire, dalle interviste so che Casty adopera la tavoletta grafica ma i suoi disegni mantengono sempre contorni piuttosto marcati.

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                          Re:Topolino 3477
                          Risposta #11: Sabato 16 Lug 2022, 22:40:04
                          Io credo che non dovremmo porci il problema della gabbia libera sul Topo.

                          Sì, per me è sacrificata, ma... Ma ormai dobbiamo abituarci all'idea, giusta o sbagliata che sia, che il settimanale è un contenitore di quel che vedremo poi in grande formato, oltre a dell'altro.

                          E lì la gabbia libera sarà apprezzabile al meglio.
                          « Ultima modifica: Domenica 17 Lug 2022, 10:03:48 da Photomas2 »

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                            Re:Topolino 3477
                            Risposta #12: Domenica 17 Lug 2022, 18:38:46
                            Dico anch'io la mia su questo numero.
                            A me Foglie Rosse non è piaciuto tanto, dovendogli dare un voto direi sufficiente. Il mio principale motivo di critica è il fatto che non è una storia tipicamente disneyana: i personaggi principali di Topolino, Tip e Tap sono praticamente degli spettatori come qualcuno ha già fatto notare. Li si potrebbe rimuovere dalla storia e non cambierebbe quasi nulla. La prima stagione di Foglie Rosse invece non mi sembrava così e l'ho gradita di più.
                            Altro piccolo difetto: ho fatto una gran fatica a distinguere Topolino dai suoi nipoti. Anche se mi è capitato con altre storie di altri disegnatori.
                            Per il resto apprezzo l'impegno e il lavoro artistico di Sciarrone e mi auguro di rivederlo presto sul topo con storie che siano più nelle mie corde.
                            Dato che qualcuno ha posto la domanda sulla gabbia, ritengo che a volte sia un po' sacrificata mentre altre volte no. Penso che dipenda da caso a caso e che non si possa generalizzare. In Foglie Rosse mi sembra che sia stata usata bene anche nel formato ristretto del topo.
                            Su megaricchi invece nulla da dire, secondo me la storia migliore del numero, avvincente e divertente.
                            Divertente Ciccio 2.0. Storicamente ho trovato molte storie con protagonista Ciccio noiose, ripetitive, assurde e talvota imbarazzanti. Questa invece fa la sua dignitosa figura e nella sua semplicità tira fuori il meglio da un canovaccio già visto.
                            Il viaggio su Marte dei paperi invece mi ha detto poco. Sarà che negli anni 80/90 mi sono sorbito una generosa razione di viaggi spaziali (con o senza alieni), ma le storie a zonzo nello spazio mi hanno un po' stancato. Vanno benissimo quelle di PK o quelle di Casty ma per il resto basta!
                            Insomma numero un po' sottotono a cui ho dato 2 stelle.

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                              Re:Topolino 3477
                              Risposta #13: Lunedì 18 Lug 2022, 17:29:49
                              Riguardo l'ultima storia, mi piace che in questo numero e in quello scorso si siano riprese due caratteristiche tipiche del Paperino di qualche anno (o forse 1-2 decenni) fa: il suo essere volutamente troppo entusiasta (il ché lo porta sempre a rovinare ciò che sta facendo magari di buono) e la sua passione per la cucina, che si esprime non solo nelle sue mitiche frittelle. A proposito di questo, mi sembra strano che Paperone non abbia approfittato dell'intuizione di Paperino per commercializzare sulla terra l'acqua di Marte a carissimo prezzo. Stavolta mi ha deluso XD.

                              Carina la storia di Ciccio, ma concordo sul fatto che è forse il più statico tra i personaggi Disney quindi non è mai facile usarlo (e ho adorato i disegni, e l'attenzione agli animali, tipo l'uccellino che imposta le ali quasi seguendo il nuovo Ciccio determinato).

                              Riguardo Foglie Rosse, a me è piaciuta abbastanza anche se, letta tutta d'un fiato, si nota che il finale è leggermente affrettato e avrebbe meritato qualche pagina in più. Meravigliose le citazioni anni '80 (di sicuro me ne sarò persa qualcuna). Aspetto il prossimo numero per esprimermi sui Megaricchi
                              Inutile litigare, siamo tutti fessi uguali

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                                Re:Topolino 3477
                                Risposta #14: Martedì 19 Lug 2022, 09:25:42
                                Finito solo ieri il Topo e devo dire che non mi ha entusiasmato. Mi aspettavo molto da Foglie rosse e forse il fatto di esserne rimasto in parte deluso mi ha affossato il giudizio globale.

                                Adoro i disegni, i colori credo sia ovvio che ci sia qualcosa di stranger things (per non dire molto) che è una delle mie serie preferite degli ultimi anni ma poi si vira troppo su questa 'guerra stellare' con questi 'cattivi' che davvero non riescono a suscitarmi interesse (questo forse è dove l influenza di strangr things manca di più ma non voglio certo dire che deve esser una copia disney della suddetta serie..). Concordo anche con che dice che in alcuni frangenti distinguer topolino dai nipoti è arduo ..forse con gli indumenti che non aiutano la cosa è accentuata.

                                la Saga dei miliardari come già detto è davvero troppo lontana dai miei gusti ma non è male, in attesa ovviamente di vedere anche lei in qualche extra/gold/platinum(excelsior ...

                                la mia preferita del numero diventa quella 'didattica' su Marte, non perché spicchi per qualità ma perché la trovo coerente nella sua semplicità..ma questo la dice lunga sul mio giudizio sulle altre storie .
                                Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

                                 

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