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Topolino 3478

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di Simone Devoto

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Paperino e il deserto da disertare
Brigitta e l'impresa 3D

Topolino 3478

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Anapisa
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    Re:Topolino 3478
    Risposta #45: Domenica 24 Lug 2022, 00:59:10

    P.S.
    Mettiamo un'immagine migliore della bella copertina.
    Sono l'unico a cui non piace quel Topolino "incastrato" lì? Perché Macchia Nera è perfetto.
    Penso voglia dire qualcosa (e leggendo la storia quell'incastrato lì ha un suo perché).
    Comunque, omettendo il significato che possa avere, quel Topolino lì,non piace neanche a me.

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      Re:Topolino 3478
      Risposta #46: Domenica 24 Lug 2022, 10:45:26
      Sono l'unico a cui non piace quel Topolino "incastrato" lì? Perché Macchia Nera è perfetto.
      A me non piace la posa di Topolino, sembra un mimo.
      E' il tratto di Mastantuono, sempre tendente al comico demenziale (vedi i suoi paperi). Come Intini e Ziche.
      Per Macchia ha fatto un'eccezione.

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        Re:Topolino 3478
        Risposta #47: Domenica 24 Lug 2022, 13:02:55
        Alla fine pure il finale di megaricchi me lo son letto. Non mi era piaciuta fino ad ora e non è cambiato molto il giudizio, non la ritengo brutta ma poco interessante e onestamente con finale 'telefonato' ma piacevole. Non sono nemmeno riuscito a percepire l humor da altri citato se non in rarissime occasioni

        Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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        Samu
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          Re:Topolino 3478
          Risposta #48: Domenica 24 Lug 2022, 13:07:20
          Sono l'unico a cui non piace quel Topolino "incastrato" lì? Perché Macchia Nera è perfetto.
          A me il disegno di copertina piace tantissimo.
          Macchia Nera è rappresentato in modo sublime e convengo con il parere di Castyano sulla sua perfetta resa grafica.
          Per come viene raffigurato, lo ricollego istantaneamente ad un perfido e tenebroso monaco e in questo senso mi ricorda molto l'antagonista della prima avventura di Corto Maltese, "Una ballata del mare salato".
          Quanto a Topolino, anche il suo disegno lo trovo davvero ben riuscito non solo per come è stato tratteggiato nei lineamenti ma anche per la sua resa cromatica che trasmette un senso di incertezza e disagio, da parte sua, che sento palpabile e poi - come dice giustamente Anapisa - la sua collocazione dentro alla tunica del suo acerrimo nemico introduce al meglio il "cuore pulsante" della storia e la sua essenza più intensa.
          Stupenda questa immagine, che non fatico a considerare tra le mie preferite (e forse, addirittura, la mia prediletta) tra le copertine del libretto del 2022.

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            Re:Topolino 3478
            Risposta #49: Domenica 24 Lug 2022, 13:35:08
            Visti i tanti commenti sulla copertina, prendo la palla al balzo per dire una cosa che ho sempre pensato, dopo di che mi eclisso visto che non seguo il Topo: a me il design di Macchia Nera introdotto da Mastantuono e seguito anche da altri ( ricordo Bacci, poi forse altri ancora) non mi è mai piaciuto per quel che riguarda il viso: il ghigno con le labbra nere quasi avesse un rossetto. Sicuramente molto dark, ma per qualche ragione non mi ha mai convinto. La copertina comunque ha fascino.
            Luca Giacalone

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              Re:Topolino 3478
              Risposta #50: Domenica 24 Lug 2022, 14:20:42
              Probabilmente andrò controcorrente, ma onestamente questo nuovo ciclo di Macchia Nera non mi sta convincendo e me dispiaccio perchè avevo delle aspettative alte.

              Intendiamoci, bene che Macchia non sia più una macchietta (scusate...) e che il personaggio abbia quello spessore che aveva ormai perso, ma cosa abbiamo avuto?

              Una prima storia dove effettivamente succede ciò che ci si può aspettare, Macchia che fa una scoperta importante e che la sfrutta per imbastire un piano malvagio e geniale allo stesso tempo, ma poi in seguito abbiamo niente di più che un bluff, per giunta basato su un aspetto parecchio aleatorio come le previsioni meteorologiche, e nell'ultimo numero
              Spoiler: mostra
              un piano di vendetta basato su un artefatto magico, trovato casualmente (magari non è così, vedremo...) in un negozio che ai fan di Dylan Dog non può certo non ricordare Hamlin ed il suo negozio Safarà.


              Per carità, sono storie belle e le leggo con piacere, ma da fan storico di Macchia Nera mi aspetto di più, anche a costo di sembrare incontentabile... ;:)
              The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


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                Re:Topolino 3478
                Risposta #51: Domenica 24 Lug 2022, 14:53:04
                La storia di Macchia al momento mi ha incuriosito, la scene scorre bene. I disegni invece... si, sono bellissimi, sia chiaro, ma a me è sempre piaciuto di Casty l'utilizzo di più piani interi e americani (come Gottfredson, Scarpa e tutti i colleghi dell'epoca, da Gatto a Carpi) e meno di piani medi e primi piani (come usano praticamente tutti oggi). Proprio uno degli aspetti che lo contraddistingu(eva)ono. Sempre bei disegni, sempre riconoscibili, ma meno caratteristici.
                Mega Ricchi si conclude in modo telefonato, ma scorre bene con alcune battute simpatiche, e i disegni di Perina una garanzia.
                La straniera è imbarazzante.

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                  Re:Topolino 3478
                  Risposta #52: Domenica 24 Lug 2022, 17:18:13
                  A pagina 46 di Megaricchi, il calendario dietro i tre nipotini segna il 2021: potrebbe essere voluto ai fini della storia, o la produzione potrebbe essere stata scritta e disegnata lo scorso anno e pubblicata soltanto ora?
                  « Ultima modifica: Domenica 24 Lug 2022, 17:26:41 da LCV.11 »

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                    Re:Topolino 3478
                    Risposta #53: Domenica 24 Lug 2022, 18:24:03
                    A pagina 46 di Megaricchi, il calendario dietro i tre nipotini segna il 2021: potrebbe essere voluto ai fini della storia, o la produzione potrebbe essere stata scritta e disegnata lo scorso anno e pubblicata soltanto ora?
                    La seconda probabilmente. Non è così strano che una storia possa uscire anche a un anno di distanza dalla realizzazione. Tra l'altro se non ricordo male erano state già annunciate delle storie di Enna che poi però non uscirono.
                    Luca Giacalone

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                      Re:Topolino 3478
                      Risposta #54: Domenica 24 Lug 2022, 19:48:25
                      A pagina 46 di Megaricchi, il calendario dietro i tre nipotini segna il 2021: potrebbe essere voluto ai fini della storia, o la produzione potrebbe essere stata scritta e disegnata lo scorso anno e pubblicata soltanto ora?
                      La seconda probabilmente. Non è così strano che una storia possa uscire anche a un anno di distanza dalla realizzazione. Tra l'altro se non ricordo male erano state già annunciate delle storie di Enna che poi però non uscirono.
                      Fin da quando questa storia fu annunciata con tanto di titolo e di panoramica sulle tematiche affrontate all'interno dello spazio editoriale di Bertani l'ho subito ricollegata alla vicenda in più puntate scritta da Bruno Enna con un piglio vivace ed attuale che ironizzava su alcuni aspetti del nostro tempo e della società e che fu annunciata per la fine dell'estate del 2020.
                      E a giudicare dalle parole di presentazione usate dal direttore per l'annuncio di quella storia risalente a due anni fa (poi slittata) e dalla descrizione impiegata per introdurre la lunga vicenda pubblicata in queste settimane, mi viene spontaneo pensare che in entrambi i casi si tratta sempre di Megaricchi.

                      *

                      Simone McD
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                        Topolino 3478
                        Risposta #55: Domenica 24 Lug 2022, 20:32:06
                        Recensione Topolino 3478


                         Macchia Nera è un personaggio decisamente particolare all’interno dello scenario disneyano. Nato nel 1939 sulle strisce giornaliere disegnate da Floyd Gottfredson come avversario one shot di Topolino, Macchia Nera riesce rapidamente a trovare un posto ricorrente sulle storie prodotte in Italia, diventando una versione più malvagia, fredda e razionale del solito Pietro Gambadilegno.

                         Nonostante questo, anche lui ha subito, negli ultimi anni, il destino di tanti altri cattivi Disney, che sulle pagine di Topolino si sono trovati a diventare a mano a mano meno spietati e pronti a tutto e sempre più personaggi verso cui provare empatia piuttosto che timore. Il caso più eclatante resta senza dubbio Gambadilegno, che da nemesi di Topolino ne è diventato quasi un amico con cui condividere anche weekend di relax, ma anche Macchia Nera, a parte l’opera di isolati autori come Casty, si è trovato a diventare una versione più “innocua” di se stesso.

                         Questo è un problema che caratterizza tutto il fumetto Disney nostrano degli ultimi anni, in cui è diventato sempre più difficile trovare un villain vero e proprio. Nell’ultimo periodo la redazione di Topolino ha realizzato il vuoto lasciato dalla lenta deriva dei cattivi, e ha cercato di porvi riparo. Ed è così che a Paperopoli ha fatto il suo ritorno (a tratti in maniera anche troppo invasiva) Cuordipietra Famedoro ed è spuntato fuori Red Duckan, mentre a Topolinia è arrivato Mister Vertigo che, nonostante il successo di pubblico, ha comunque generato qualche perplessità.

                         È in questo contesto che si inserisce il rilancio di Macchia Nera avvenuto nell’ultimo anno, che cerca di riportare il personaggio ai fasti delle origini: iniziato con Io sono Macchia Nera e continuato con Il Bianco e Il Nero, questa settimana possiamo assistere all’avvio del terzo atto con Topolino e l’incubo dell’Isola di Corallo, ancora una volta per la sceneggiatura di Marco Nucci e i disegni di Casty.

                         
                        Macchia Nera è tornato

                         Dopo un breve flashback riprendiamo tutto da dove avevamo lasciato, con Macchia Nera a scontare la sua pena presso l’inespugnabile penitenziario dell’Isola di Corallo a seguito degli avvenimenti de Il Bianco e il Nero. Senza grande sorpresa del lettore, il suo primario interesse è ora organizzare la propria evasione: ben più imprevedibile ne è l’esecuzione, resa possibile dall’incontro, tempo addietro, con l’enigmatico e inquietante Dottor Puma, antiquario che sembra quasi una versione malvagia del Toppersby conosciuto tra le pagine di X-Mickey.

                         In tale occasione Macchia Nera aveva ottenuto uno speciale mantello e, soprattutto, una busta dagli incredibili poteri: inviatala a qualcuno, permette al mittente scambiare completamente ruolo con il destinatario. Gli basta così spedirla a Topolino dal carcere per ritrovarsi a vivere nei panni del suo acerrimo nemico, godendo della sua casa e dei suoi affetti in attesa di ricominciare a dedicarsi al crimine, questa volta partendo da un’ottima fama di cittadino modello. Topolino, d’altro canto, si trova a dover affrontare la vita del carcere e a cercare di risolvere un problema così grande che persino l’esperto Macchia Nera aveva rinunciato: l’evasione (tradizionale!) dall’Isola di Corallo.

                         
                        Una situazione surreale per Topolino…

                         Questa prima parte di Topolino e l’incubo dell’Isola di Corallo conferma con successo il nuovo ruolo di Macchia Nera come temibile nemesi di Topolino. Lo spunto di partenza richiama la gottfredsoniana Topolino contro Topolino, altra circostanza in cui al protagonista veniva rubata la vita intera, in questo caso però da parte di un sosia.

                         Il tocco più soprannaturale della vicenda questa settimana in edicola è un’interessante variazione sul tema, che raddoppia lo scambio ponendo anche Topolino in galera. La storia riesce anche a generare un maggiore senso di straniamento nel lettore dal momento che, insieme a Topolino, vediamo con chiarezza l’assurdità della situazione, mentre tutti i comprimari si comportano con la massima naturalezza, come se niente fosse.

                         Sono ottime le atmosfere generate da Casty, soprattutto nelle tavole iniziali, ed è avvincente la narrazione di Marco Nucci, sempre più a suo agio nello scrivere Macchia Nera. Si devono ora attendere sette giorni per vederne la continuazione, dopo delle premesse che hanno sicuramente messo alte aspettative e che ci fanno sperare che l’appuntamento con il genio del crimine diventi sempre più frequente tra le pagine di Topolino, se continua a essere fatto con questa cura.

                         A seguire, troviamo la conclusione della storia a puntate di Enna e Perina che ci ha tenuto compagnia durante le scorse settimane, con ben due episodi di Una poltrona per tre. Giunge così al termine il reality organizzato dal programma televisivo Megaricchi con la nomina del nuovo presidente del Club dei Miliardari a seguito di un voto popolare, il cui esito stupisce tutti i concorrenti (ma di certo non gran parte dei lettori).

                         Se il colpo di scena dell’ultimo episodio ha difficoltà a cogliere di sorpresa, ben più efficace è quello al termine della penultima puntata, dove si scopre l’assenza di responsabilità di Red Duckan nel mettere “fuori gioco” i suoi avversari, sospetto insinuato invece da una macchina dello spettacolo solo interessata allo share televisivo, più disonesta e senza scrupoli del previsto.

                         
                        The show must go on

                         Giunti al suo termine, siamo ora in grado di tirare le somme di Una poltrona per tre. Sebbene la storia non riesca a distinguersi per via dell’azione o degli eventi nella trama, in generale piuttosto “vuota”, risulta una lettura particolarmente piacevole e divertente. Questo è reso possibile dai brillanti dialoghi e, soprattutto, da un ottimo umorismo da parte della sceneggiatura di Enna, che riesce a costellare la trama di battute che non risultano mai invadenti e che fanno buon uso dei personaggi del cast.

                         L’idea di base è simile a tante già viste, dove si mette in primo piano una sfida tra magnati e le sue conseguenze per i cittadini di Paperopoli, ma viene affrontata in maniera fresca e moderna. A fronte di un’ottima caratterizzazione di Paperone, Rockerduck, degli assistenti di entrambi e persino della new entry Bob Tycoon, forse l’unico neo della storia è l’utilizzo di Red Duckan, che pare ancora faticare un poco a trovare il proprio ruolo all’interno del cast e viene così utilizzato in maniera un po’ anonima.

                         Purtroppo, dopo una brillante prima metà del numero, le storie in chiusura non riescono a mantenere lo stesso livello. 

                         
                        Un Van Horn non al massimo della forma

                         Viene introdotta l’iniziativa “Finestra sul Mondo”, che ci farà compagnia per tutta l’estate proponendo, ogni settimana, una storia inedita Disney internazionale. L’idea è di per sé ottima offrendo ai lettori la possibilità do farsi un’idea più vasta di cosa sia il fumetto disneyano oggi; l’esecuzione tuttavia, almeno in questa prima prova, lascia a desiderare. Questa settimana troviamo infatti Paperino e il deserto da disertare di William Van Horn.

                         L’abilità e l’importanza dell’autore sono fuori discussione, ed è più che positivo che venga offerta l’occasione di farlo conoscere a un pubblico più ampio: la scelta fatta non risulta tuttavia particolarmente indicata come un primo incontro. Si tratta infatti di un Van Horn recente, con uno stile sia di trama che di disegni che con difficoltà si sposa al resto della linea editoriale di Topolino: una storia magari anche non inedita del suo periodo più classico sarebbe stata probabilmente più facile da apprezzare da parte di un pubblico moderno, e avrebbe potuto generare più curiosità nell’approfondire le pubblicazioni estere.

                         A concludere abbiamo infine un nuovo episodio di Comics and Science: Brigitta e l’impresa 3D, sceneggiata dal prolifico Marco Bosco e disegnata da Giampaolo Soldati. Questa serie aveva avuto origine con l’intenzione di costruire storie attorno a concetti scientifici non banali che potevano così fare capolino tra le pagine di Topolino, cercando di essere educativi senza essere pesanti. Con il passare del tempo tuttavia, la scienza è sempre più uscita di scena tanto che, come nella storia in questione, ci troviamo di fronte ad avventure “riempitive” in cui viene aggiunto, in maniera più o meno posticcia, un particolare di attualità scientifica che permette l’inserimento di un (interessante) articolo a corredo.

                         
                        La Premiata ditta di nuovo all’opera

                         Questa settimana l’argomento è la stampa 3D dei cibi, che offre lo spunto per una classica storia della Premiata ditta Filo e Brigitta dove i nostri due affaristi in erba aprono un nuovo ristorante in cui i piatti vengono “stampati”. Il racconto non spicca particolarmente rispetto ad altri della stessa serie ed è inoltre difficile non notare che il pretesto scientifico offre ben poco di originale alla trama.

                         Il numero di Topolino di questa settimana, nonostante un finale un po’ deludente, risulta comunque di ottimo livello. La conclusione di Una poltrona per tre è particolarmente soddisfacente (grazie anche al piacere di poterne leggere due episodi uno di fila all’altro!) e l’inizio di Topolino e l’incubo dell’Isola di Corallo è particolarmente promettente. La prossima settimana potremo vedere come Topolino affronterà il problema dell’evasione di prigione e avremo ben due appuntamenti con Marco Gervasio: una nuova storie a puntate di Paperinik e un’inattesa prova della sceneggiatore romano sul rapporto di Zio Paperone con il Klondike.



                        Voto del recensore: 4/5
                        Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                        https://www.papersera.net/wp/2022/07/24/topolino-3478/


                        Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                        Gumi
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                          Re:Topolino 3478
                          Risposta #56: Lunedì 25 Lug 2022, 10:29:37
                          La storia di Macchia al momento mi ha incuriosito, la scene scorre bene. I disegni invece... si, sono bellissimi, sia chiaro, ma a me è sempre piaciuto di Casty l'utilizzo di più piani interi e americani (come Gottfredson, Scarpa e tutti i colleghi dell'epoca, da Gatto a Carpi) e meno di piani medi e primi piani (come usano praticamente tutti oggi). Proprio uno degli aspetti che lo contraddistingu(eva)ono. Sempre bei disegni, sempre riconoscibili, ma meno caratteristici.


                          Interessante, quindi secondo te i disegni di casty "disegnatore su sceneggiatura" hanno una regia differente rispetto al Casty disegnatore-sceneggiatore.

                          Può essere, in effetti. È una buona osservazione. Immagino che alcune inquadrature siano indicate nella sceneggiatura. Altre motivazioni possibili?

                          *

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                            Re:Topolino 3478
                            Risposta #57: Lunedì 25 Lug 2022, 10:44:39
                            La storia di Macchia al momento mi ha incuriosito, la scene scorre bene. I disegni invece... si, sono bellissimi, sia chiaro, ma a me è sempre piaciuto di Casty l'utilizzo di più piani interi e americani (come Gottfredson, Scarpa e tutti i colleghi dell'epoca, da Gatto a Carpi) e meno di piani medi e primi piani (come usano praticamente tutti oggi). Proprio uno degli aspetti che lo contraddistingu(eva)ono. Sempre bei disegni, sempre riconoscibili, ma meno caratteristici.


                            Interessante, quindi secondo te i disegni di casty "disegnatore su sceneggiatura" hanno una regia differente rispetto al Casty disegnatore-sceneggiatore.

                            Può essere, in effetti. È una buona osservazione. Immagino che alcune inquadrature siano indicate nella sceneggiatura. Altre motivazioni possibili?

                            Leggendo le vostre attente osservazioni, mi chiedo anche se, posto che chi sceneggia dia indicazioni e suggerimenti a chi disegna, talvolta possa nella realtà accadere anche il reciproco, ossia che chi disegna possa contribuire alla sceneggiatura con spunti. L'inquietudine profonda che si avverte dal momento in cui dallo specchio, nel cuore della notte, compare Macchia Nera, mi ha riportato molto ad esempio alle sensazioni provate leggendo "La casa dei dipinti che fingono".

                            *

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                              Re:Topolino 3478
                              Risposta #58: Lunedì 25 Lug 2022, 10:55:20
                              Mah dipende dal disegnatore. Alcuni ci mettono del proprio (De Vita) all'insaputa dello sceneggiatore, altri collaborano proprio alla stesura della sceneggiatura (vedi il pastro con Pk) altri ancora sono più pedissequi e fanno quello che gli dice lo sceneggiatore, in dipendenza della abbondanza di indicazioni in sceneggiatura.

                              A quanto so Nucci ad esempio è molto prodigo di indicazioni, riferimenti, suggerimenti e inquadrature.

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                                Re:Topolino 3478
                                Risposta #59: Lunedì 25 Lug 2022, 11:01:41
                                Spoiler: mostra
                                quella più importante, e che io auspicherei, è che questa scena risalga a prima de Io sono Macchia Nera, così che la presenza del costume di Macchia esposto nella vecchia boutique (forse magico, come il resto del negozio), e l'ipotesi che lui possa averlo poi acquistato, potrebbe essere la via per spiegare il sorriso che compare sul suo mantello in tutta la saga Nucciana, contro le leggi della fisica :laugh:
                                E' la prima cosa a cui ho pensato anch'io! ;D
                                Vedremo...

                                Aggiungo un'altra cosa:
                                Spoiler: mostra
                                Alla fine de Il bianco e il nero, non mi era piaciuta la docilità con cui Macchia Nera si faceva arrestare; invece, adesso è chiaro che aveva già un piano per continuare con le sue nefandezze!
                                Diabolico lui, e anche Nucci! :crazy:

                                Io son nomato Pippo e son poeta
                                Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                                Verso un'oscura e dolorosa meta

                                 

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