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Topolino 3480

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di Paolo Castagno

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Topolino 3480

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Atius
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    Re:Topolino 3480
    Risposta #30: Sabato 6 Ago 2022, 17:41:08
    Io penso invece che questo sottrarsi allo scontro, questa fuggevolezza del Macchia Nera di Nucci non faccia altro che aumentarne il fascino e ed esaltarne la mente diabolica. Tu dici che un cattivo come Macchia dovrebbe essere al centro della storia e non costituire quasi un comprimario. Sono gusti personali, certo, ma, per come la vedo io, per tutto il corso di questa epopea nucciana, seppur compaia in un limitato numero di tavole, la presenza di questi, spettrale ed evanescente, incombe su Topolino pesante come un macigno (si veda, ad esempio, la tavola 16 del secondo episodio, con un Topolino allucinato dall'idea che Macchia Nera abbia rubato la sua identità e possa far del male ai suoi amici). E poi, nelle tavole in cui compare, la sua figura trasmette una potenza espressiva straordinaria (aspetto ritrovabile nelle tavole 27 e 28 del primo episodio o nelle tavole 15 e 24 del terzo). Andando oltre, secondo me, uno dei punti di forza della storia è costituito proprio dal fatto che lo scontro tra i due non avvenga (anche perché, dal punto di vista di Macchia Nera... non ce n'era alcun bisogno). Se ci pensiamo, infatti, quella di Topolino non è affatto una vittoria. È stato, piuttosto, un "limitare i danni": da un lato, è riuscito a fuggire da quell'incubo in cui era tenuto prigioniero ma, così facendo, ha consegnato la libertà al suo mortale nemico. Dunque, fino all'ultimo, Topolino è stato una pedina nelle mani di Macchia Nera che, da questa storia, esce certamente rafforzato. Uno scontro tra i due (in cui magari sarebbe stato Topolino a bruciare la lettera di sua mano) , in quest'ottica, avrebbe aggiunto ben poco e, anzi, avrebbe svilito il piano criminoso, minato nelle sue fondamenta, del villain e non avrebbe fatto di Macchia il vincitore assoluto di questa vicenda (come invece era, di fatto, nelle intenzioni dell'autore).
    O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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      Re:Topolino 3480
      Risposta #31: Sabato 6 Ago 2022, 18:39:04
      Prima torna, incute timore e non fa nulla. Poi approfitta di qualcosa che lui non ha fatto. Poi fugge grazie ad altri. 3 puntate e non accade praticamente nulla. Siamo di fronte a Vertigo 2.0...
      No, seriamente, mi sto davvero stancando di questi cicli di storie che non riescono a trovare una fine, e quando lo fanno lasciano sempre con l'amaro in bocca. Ma dove sta scritto che ogni saga deve lasciare tutto in sospeso? A cosa serve fare storie da 50, 60, 70 pagine che sono solo il preludio al prossimo preludio di un finale deludente? La saga di Atlantide di Casty (esempio, che tra l'altro ancora deve finire) ha ogni episodio che ha un inizio e una fine, poco importa se alla fine "il cattivo fugge", la storia non solo prosegue davvero a ogni episodio, ma ogni episodio è leggibile da solo a se stante senza problemi. Così come ad esempio Il segreto di Cuoripietra, legata all'ultima avventura ma del tutto autonoma. Mi stanno bene le saghe, ma qui si esagera, specie se poi non le si sa fare (Fantomius ad esempio è fatta bene, dato che appunto ogni episodio è autonomo pur facendo parte di un quadro più grande). Come molti i primi due episodi mi hanno catturato, ben scritti, ma poi ancora una volta il nulla. Si, ok, tra le tante forse questa saga di Macchia è quella che si ritrova più capitoli autonomi, ma con un Macchia che "oh, sto tizio mi ha dato una lettera. Vediamo che succede". Bel riportare in auge il personaggio: faccio pose fighe, ho lo sguardo da duro e poi lascio che gli altri facciano tutto per me. Mah.

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      Atius
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        Re:Topolino 3480
        Risposta #32: Sabato 6 Ago 2022, 19:32:59
        Ma sia il Bianco e il Nero che questa storia hanno una fine autonoma e sono perfettamente fruibili da sole. La prima si conclude con l'arresto di Macchia Nera, questa si conclude con la sua evasione. Che non succeda praticamente niente, mi sembra una lettura un po' semplicistica: Macchia Nera non si limita a far fare il lavoro sporco a Topolino, ma nel mentre, gli infligge una vera e propria tortura psicologica, rubandogli l'identità e facendolo soffrire a dismisura nella prospettiva di dover scontare una pena ingiusta e che il suo mortale nemico possa fare del male ai suoi affetti più cari.
        O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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          Re:Topolino 3480
          Risposta #33: Sabato 6 Ago 2022, 20:05:20
          Ma resta il fatto che sia tutto un preludio ad una storia successiva. Con Fantomius (sempre per esempio) molte storie puoi addirittura leggerle in disordine senza troppi problemi. Qui no, e ogni storia è troppo lunga se il risultato dev'essere solo una tortura psicologica. Sono praticamente 3 storie che porteranno ad un piano finale (il bianco e il nero più autonomo lo avevo apprezzato di più appunto). Forse sarei stato meno critico se prima non ci fosse stato Vertigo (e foglie rosse, e gli italici, e tante altre storie che non riescono ad avere una fine, e quando ce l'hanno è praticamente sempre deludente) che indubbiamente non mi fa ben sperare.

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          Samu
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            Risposta #34: Sabato 6 Ago 2022, 20:55:05
            Ma sia il Bianco e il Nero che questa storia hanno una fine autonoma e sono perfettamente fruibili da sole. La prima si conclude con l'arresto di Macchia Nera, questa si conclude con la sua evasione. Che non succeda praticamente niente, mi sembra una lettura un po' semplicistica: Macchia Nera non si limita a far fare il lavoro sporco a Topolino, ma nel mentre, gli infligge una vera e propria tortura psicologica, rubandogli l'identità e facendolo soffrire a dismisura nella prospettiva di dover scontare una pena ingiusta e che il suo mortale nemico possa fare del male ai suoi affetti più cari.
            Il Bianco e il Nero sì che aveva un suo carattere finito nel momento del suo epilogo, questa terza parte della serie/saga/ciclo no.
            È palesemente una storia che si interrompe senza essere portata ad una conclusione completa e compiuta, visto che il finale annuncia in modo evidente di un futuro capitolo successivo.
            Poi, perché pensi che uno scontro tra il buono e il cattivo della situazione avrebbe "svilito" il personaggio di Macchia Nera?
            Una storia non è fatta solo di focus psicologico - per quanto bene possa essere fatto e reso nel corso del racconto - ma per come la penso io necessita anche di un mettere alle strette, occhi negli occhi, il proprio avversario, di scontri sulla base reale e non a distanza, di un faccia-a-faccia che in questi tre capitoli del ciclo del rilancio del personaggio operato da Nucci e Casty lo si vede, appunto, solo nel "Bianco e il Nero".
            In quel frangente, quando Macchia chiedeva a Topolino se potesse mai essere un fenomeno naturale quella imperante nevicata, ti è sembrato svilito o sminuito il carattere del personaggio?
            Io non ho avuto affatto questa impressione e credo che se la si fosse voluta rendere veramente fruibile a sé questa storia (senza lasciare il lettore con il suggerimento evidente che lo scontro tra i due è rimandato ad un prossimo capitolo che non si sa quando verrà pubblicato), un modo per metterli l'uno contro l'altro, buono e cattivo faccia-a-faccia, lo si sarebbe trovato.
            Così si lascia il lettore, e con lui la storia, "sospesi" con un finale che non è tale perché la vicenda è più che mai aperta, così come la sfida tra i due nemici.
            Che sia un ciclo lo si è capito, di quanti capitoli consterà questa "saga" prima di arrivare ad un punto di chiusura non si sa ancora, ma non è detto che le storie di questa serie non debbano poter essere finite e compiute in sé una volta che si arriva alla parola "fine".
            Solo con il secondo capitolo della serie questa finitudine è stata raggiunta, con quello introduttivo e con quest'ultimo no.

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            Atius
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              Re:Topolino 3480
              Risposta #35: Sabato 6 Ago 2022, 21:43:13
              La vicenda di Topolino e l'Isola di Corallo è la storia dell'incubo che Macchia Nera fa vivere a Topolino e della sua evasione. L'unico obiettivo di Macchia Nera è fin dall'inizio quello di evadere e di riguadagnare la libertà, cosa che effettivamente avverrà al termine della storia. In cosa è un prologo a storie successive del ciclo? Nel fatto che alla fine troviamo Macchia Nera libero nel suo covo? Ma allora, segueendo questo ragionamento, tutte le storie in cui questi non viene incarcerato ma riesce a fuggire (come Black out a Topolinia, in cui addirittura si dilegua per non essere acciuffato dalla Polizia, o Topolino e la minaccia acquatica) dovrebbero essere dei prologhi a storie future in cui avverrà lo scontro risolutivo.
              E, tornando sullo scontro che non c'è stato, io non ho detto che avrebbe svilito il personaggio di Macchia Nera (semmai, l'avrebbe reso meno affascinante, ma, come dicevo prima, questi sono gusti personali), ma il suo piano criminoso, senza aggiungere poi molto alla vicenda. Mettiamo caso che Topolino, in un vis-a-vis riesca a distruggere la lettera di suo pugno. L'esito sarebbe stato esattamente lo stesso, con un Macchia Nera che sarebbe fuggito con ogni probabilità. Tuttavia, il fascino del Macchia Nera di Topolino e l'Isola di Corallo sta nel fatto che, dall'inizio alla fine, è padrone degli eventi. Con un epilogo come quello sopra ipotizzato, a da sé che il villain avrebbe perso, almeno su di me, quell'appeal che invece ha conservato con il finale ideato da Nucci.
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                Risposta #36: Domenica 7 Ago 2022, 07:28:03
                La vicenda di Topolino e l'Isola di Corallo è la storia dell'incubo che Macchia Nera fa vivere a Topolino e della sua evasione. L'unico obiettivo di Macchia Nera è fin dall'inizio quello di evadere e di riguadagnare la libertà, cosa che effettivamente avverrà al termine della storia. In cosa è un prologo a storie successive del ciclo? Nel fatto che alla fine troviamo Macchia Nera libero nel suo covo? Ma allora, segueendo questo ragionamento, tutte le storie in cui questi non viene incarcerato ma riesce a fuggire (come Black out a Topolinia, in cui addirittura si dilegua per non essere acciuffato dalla Polizia, o Topolino e la minaccia acquatica) dovrebbero essere dei prologhi a storie future in cui avverrà lo scontro risolutivo.
                E, tornando sullo scontro che non c'è stato, io non ho detto che avrebbe svilito il personaggio di Macchia Nera (semmai, l'avrebbe reso meno affascinante, ma, come dicevo prima, questi sono gusti personali), ma il suo piano criminoso, senza aggiungere poi molto alla vicenda. Mettiamo caso che Topolino, in un vis-a-vis riesca a distruggere la lettera di suo pugno. L'esito sarebbe stato esattamente lo stesso, con un Macchia Nera che sarebbe fuggito con ogni probabilità. Tuttavia, il fascino del Macchia Nera di Topolino e l'Isola di Corallo sta nel fatto che, dall'inizio alla fine, è padrone degli eventi. Con un epilogo come quello sopra ipotizzato, a da sé che il villain avrebbe perso, almeno su di me, quell'appeal che invece ha conservato con il finale ideato da Nucci.
                Non mi sembra di aver detto che questa storia in tre atti sia un prologo.
                Ho detto che è una storia che viene lasciata in sospeso, è diverso.  ;)
                E che sia una storia interrotta è evidente.
                Quando mai si è detto che in una storia in cui Topolino viene messo alle strette dal suo avversario, poi non riesca a capire, nella stessa storia, che cosa sia veramente accaduto...?
                L'eroe della vicenda, il buono della storia, non lo ha capito quello che gli è successo, come abbia fatto Macchia a fargli vivere il suo incubo, non sa niente di tutto ciò.
                E la storia dovrebbe dirsi completa quando lascia in sospeso un punto talmente importante come questo?
                È chiaro che non sia una storia fruibile in sé e per sè.
                Semplicemente perché non è ancora finita.
                E allora, che senso ha quella parola "fine" scritta nel suo epilogo, visto che lascia il lettore in sospeso nell'attesa di una storia futura che chiarisca come faccia/farà Topolino a capire quanto gli sia successo?
                Secondo poi, da una storia che si dice essere conclusa lo si arriva a capire che fine abbia fatto quel Dottor Piuma che è il vero iniziatore di tutta la macchina dell'incubo di Topolino?
                Una storia dovrebbe essere fatta e finita in sé, e se tu autore mi stuzzichi con la vicenda del soprannaturale, di un negozio che prima appare e poi scompare, di un Topolino che vuole andare a fare -giustamente - i conti con il suo burattinaio, e poi tutto questo resta nel vago, nel soffuso e non viene chiarito, và da sé che la storia non può dirsi completa.
                Rimane in sospeso e dopo tre settimane di seguirla nei suoi sviluppi, con una sceneggiatura che si vede essere fatta bene ed intrigante ma senza poi darmi delle risposte sui punti che erano stati lasciati aperti nei primi due episodi e che tali rimangono anche nell'epilogo della vicenda, non mi posso certo sentire soddisfatto di una storia che mi tiene come un "pesce all'amo" nell'attesa che questi punti vengano chiariti in un capitolo successivo del ciclo che non si sa quando verrà pubblicato e con quali tempistiche.

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                Atius
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                  Re:Topolino 3480
                  Risposta #37: Domenica 7 Ago 2022, 08:25:08
                  Ma Topolino comunque intuisce quello che gli è successo: nel primo episodio, telefonando a Basettoni, pur confuso, sospetta già che all'origine di quel che gli è successo potrebbe esserci la lettera inviatagli da Macchia Nera e, quando vede nel suo caminetto i resti della lettera bruciacchiata, allo stesso modo, intuisce che l'effetto debba essersi esaurito. Io l'ho vista così.
                  O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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                    Risposta #38: Domenica 7 Ago 2022, 10:51:51
                    Ma Topolino comunque intuisce quello che gli è successo: nel primo episodio, telefonando a Basettoni, pur confuso, sospetta già che all'origine di quel che gli è successo potrebbe esserci la lettera inviatagli da Macchia Nera e, quando vede nel suo caminetto i resti della lettera bruciacchiata, allo stesso modo, intuisce che l'effetto debba essersi esaurito. Io l'ho vista così.
                    Lo intuisce ma non arriva a capire che dietro c'è l'inquietante personaggio del Dottor Piuma.
                    E in riferimento a quest'ultimo, lo si capisce compiutamente nella storia se esista davvero, come ha fatto il suo negozio ad apparire e sparire dal nulla?
                    La sua "storia" rimane in sospeso e chissà se verrà spiegata la sua natura nel prossimo capitolo del ciclo o se invece su questo personaggio si glisserà, complice anche il fatto che si parli di soprannaturale, e si andrà a parare da tutt'altra parte.
                    Perciò dico che la vicenda resta in sospeso e non ha una fine vera e propria.
                    È una cosa moderna questa di lasciare dei punti in sospeso per riprendere la storia con un capitolo successivo che, nel frattempo, viene atteso da chi segue quella pubblicazione (in questo caso il Topolino libretto).
                    Nelle storie di Scarpa o nei gialli di Martina o in quelli più recenti di Mezzavilla o del Casty sceneggiatore c'è pure questo clima così incerto una volta che si arriva all'epilogo della storia?
                    Non c'è e ogni storia è perfettamente comprensibile e chiusa da sé.
                    Senza il bisogno di dover legare la storia x alla pubblicazione di una storia y successiva per riprendere, per esempio, il personaggio di Atomino Bip-Bip (inedito nella Dimensione Delta come il "Piuma" nell'Isola di Corallo) o la macchinazione del cattivo di turno per sapere tutto quanto fosse necessario per affermare, senza timore di smentita, che quella storia sia pienamente fruibile e godibile in sé e per sè.
                    « Ultima modifica: Domenica 7 Ago 2022, 10:56:54 da Samu »

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                      Risposta #39: Domenica 7 Ago 2022, 12:47:55
                      E in riferimento a quest'ultimo, lo si capisce compiutamente nella storia se esista davvero, come ha fatto il suo negozio ad apparire e sparire dal nulla?

                      Che domande, è semplicemente tornato nella sua dimensione.

                      http://dylandogsworld.blogspot.com/2012/11/hamlin.html
                      “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

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                        Risposta #40: Domenica 7 Ago 2022, 13:06:46
                        E in riferimento a quest'ultimo, lo si capisce compiutamente nella storia se esista davvero, come ha fatto il suo negozio ad apparire e sparire dal nulla?

                        Che domande, è semplicemente tornato nella sua dimensione.

                        http://dylandogsworld.blogspot.com/2012/11/hamlin.html
                        Non leggo Dylan Dog, non sapevo che il Dottore in questione fosse ispirato ad un personaggio di quell'universo narrativo e di ciò non me ne può importare di meno.
                        È chiedere troppo avere dei ragguagli sulla natura di un personaggio nella storia in cui viene presentato per la prima volta, senza lasciare in sospeso la cosa che forse verrà ripresa solo in una storia successiva?
                        Al netto di tutto rimangono dei punti aperti in questa storia che non sono stati chiariti e faccio fatica ad apprezzare l'idea di una storia che, giunta al suo epilogo, non ha saputo rispondere alle domande e ai dubbi che essa stessa aveva aperto e sollevato nelle puntate precedenti, soprattutto nella prima.

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                        PolliceSu   (2)
                          Re:Topolino 3480
                          Risposta #41: Domenica 7 Ago 2022, 13:25:18
                          E in riferimento a quest'ultimo, lo si capisce compiutamente nella storia se esista davvero, come ha fatto il suo negozio ad apparire e sparire dal nulla?

                          Che domande, è semplicemente tornato nella sua dimensione.

                          http://dylandogsworld.blogspot.com/2012/11/hamlin.html
                          Non leggo Dylan Dog, non sapevo che il Dottore in questione fosse ispirato ad un personaggio di quell'universo narrativo e di ciò non me ne può importare di meno.
                          È chiedere troppo avere dei ragguagli sulla natura di un personaggio nella storia in cui viene presentato per la prima volta, senza lasciare in sospeso la cosa che forse verrà ripresa solo in una storia successiva?
                          Al netto di tutto rimangono dei punti aperti in questa storia che non sono stati chiariti e faccio fatica ad apprezzare l'idea di una storia che, giunta al suo epilogo, non ha saputo rispondere alle domande e ai dubbi che essa stessa aveva aperto e sollevato nelle puntate precedenti, soprattutto nella prima.

                          Che posso dirti, evidentemente gli autori hanno inteso lavorare in altra maniera.
                          “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

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                          Paolo
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                            Topolino 3480
                            Risposta #42: Lunedì 8 Ago 2022, 14:32:13
                            Recensione Topolino 3480


                            Non è semplice recensire un numero del genere, comunque piacevole, visto il livello dei contenuti: Marco Nucci, nella storia di maggior rilievo del fascicolo, e cioè la conclusione di Topolino e l’incubo dell’Isola di Corallo, mette in gioco talmente tante chiavi interpretative, citazioni e riferimenti che è davvero molto difficile analizzarla a fondo come meriterebbe (probabilmente quest’opera sarà oggetto di un articolo dedicato nel prossimo futuro).

                             Di certo è divertente notare qua e là i riferimenti ai film di genere carcerario, da Le ali della libertà (a sua volta derivante dal racconto di Steven King, Rita Hayworth and Shawshank Redemption) a Papillon, così come le strizzate d’occhio agli appassionati di cinema: i due coniugi Alfred e Alma, dirimpettai di Minni, sono una citazione esplicita ad Alfred Hitchcock e Alma Reville.

                             Nucci riesce a creare una trama basata sulla costante atmosfera di tensione, sul pericolo, sull’imprevedibilità e sull’effetto di straniamento, di perdita dell’identità personale e di alienazione del sé che riesce ad arrivare al lettore grazie ai disegni di Casty, il quale, al pari dello sceneggiatore, si concede alcune citazioni di ambito fumettistico, a partire dalla figura di Niven il sovrintendente che si “diverte” a fare il secondino: il suo sguardo è tipico dei tanti personaggi secondari realizzati da Romano Scarpa all’inizio degli anni Settanta.

                             Molto interessante anche la sua interpretazione dell’incontro tra Topolino e Minni, con un alternanza di piani tra i due che inquadra Minni in primo piano per poi passarla in piano americano, cambiare lato con Topolino a figura intera e tornare infine al primissimo piano su Topolino con un ruolo molto ambiguo.

                             
                            Il ritorno dell’eroe?

                             Noi sappiamo che è Topolino, ma per Minni lui è a tutti gli effetti Macchia Nera. Ciò che per noi è una versione di “ricongiungimento” tra i due è vissuto da Minni come una terribile minaccia e da Topolino come l’affrontare una profonda crisi di identità negata.

                             Il primissimo piano, quindi, serve a noi per empatizzare con Topolino, a quest’ultimo per riuscire a comunicare i suoi veri sentimenti oltre l’apparenza e a Minni per vedere al di là dell’aspetto esteriore.

                             Come detto, la scelta stilistica di Nucci è quella di costruire una storia basata prevalentemente sulla suggestione, sulla creazione di atmosfere, di impressioni e di condivisione delle sensazioni dei protagonisti, rinunciando al consueto piano dell’azione, degli inseguimenti, delle rapine e del dinamismo.

                             Non è semplice trovare filoni narrativi nuovi dopo quasi 100 anni di storie a fumetti con Topolino, ma credo che, per lo meno nella forma, il filone avviato da Nucci abbia preso un interessante andamento innovativo e al passo con i tempi.

                             Certo, la sceneggiatura va letta più volte per poterne goderne appieno (e questo per chi scrive è un pregio, sia chiaro), con scelte che spesso mi hanno sorpreso… anche in negativo, come quando le didascalie che scandiscono il tempo rimasto per la fuga dall’isola infrangono all’improvviso la quarta parete con uno stridente “cari lettori”, che rimette al proprio posto il protagonista e il lettore stesso, distanziandoli così bruscamente dopo aver costruito per quattro pagine un ottimo climax.

                             
                            Il suggestivo rientro al covo.

                             Molto più affascinante e coinvolgente la sequenza muta a pagina 39, dove Macchia Nera procede in silenzio verso un suo covo, appunto come un fantasma, riacquistando in sole cinque vignette tutto il carisma perso in decenni di storielle balorde.

                             Casty realizza l’ennesima tavola memorabile di questa storia, dopo quelle delle due puntate precedenti, facendoci percepire chiaramente come Macchia non sia un funny animal, ma una persona reale; una minaccia tanto più forte quanto più è credibile il personaggio/persona che la porta avanti. Una nota di apprezzamento particolare per l’egregio lavoro fatto da Michela Frare agli inchiostri e Manuel Giarolli ai colori.

                             La storia si conclude – come fosse un finale di stagione di una serie TV – con la risoluzione della vicenda che però lascia comunque aperte moltissime possibilità di sviluppo al nuovo tipo di scontro Topolino-Macchia Nera, avviatosi giusto un anno fa con Io sono Macchia Nera. Tutto promette di proseguire per un po’ con questo nuovo ruolo di Macchia Nera, che non potrà non influenzare anche eventuali altri autori che dovessero decidere di realizzare storie con questo personaggio.

                             La seconda puntata di Paperinik e la torre d’oro porta avanti la vicenda imbastita da Marco Gervasio che di certo non manca di incuriosire i lettori per vedere come il finale riuscirà a mantenere le promesse costruite sinora. L’autore di certo conosce a menadito l’opera originale di Martina, riproponendo anche piccoli dettagli come il camioncino dei gelati che riprende i tre carretti affidati a Qui Quo e Qua nella storia del 1972.

                             Quello che vi consiglio soprattutto di fare è di prendervi qualche minuto per godere dei disegni, delle espressioni dei personaggi, delle prospettive e delle ambientazioni realizzate da Emmanuele Baccinelli. Il disegnatore diventa più bravo ad ogni nuova pubblicazione, e i suoi echi carpiani credo verrebbero apprezzati anche da Carpi stesso.

                             
                            L’interno del castello, dettagliatissimo!

                             Le storie centrali non mantengono lo stesso livello delle due precedenti. Deludente, e molto, la storia danese: a fronte di una trama fatta di gag dinamiche, slapstick e disastri che si susseguono a ritmi velocissimi, abbiamo dei disegni rigidi, a volte incerti e con inchiostrazioni più pesanti del necessario, quasi a sembrare interventi messi in opera in un secondo tempo per correggere ed adattare le espressioni dei protagonisti.

                             Meglio, ma senza sprazzi particolari, Zio Paperone e la vacanza di convenienza di Giulio d’Antona e Ottavio Panaro: una trama lineare e già vista, che viene comunque impreziosita da qualche battuta divertente ma con un incomprensione di base sulle regole che guidano il calcolo delle tasse a Paperopoli.

                             Se Paperone è a credito, significa che ha già pagato più del dovuto, se deve interrompere il flusso di cassa, deve evitare sì di incassare, ma anche di spendere… e altre incoerenze matematico-fiscali che ovviamente non penalizzano le gag della storia, ma comunque non ne agevolano la fruizione.

                             
                            La situazione si mette male…

                            Chiude l’albo Topolino e il pianeta ramingo, prologo di una prossima storia che sembra già in questa prima parte profondamente debitrice al (bel) film Don’t Look Up, opera che basa la sua forza sull’ironia, il sarcasmo e la denuncia sociale.

                             Tutte tematiche non facilmente trasportabili sul “nostro” settimanale, e che quindi rischiano di disinnescare il punto forte della trama già dall’inizio. Vedremo, restiamo in fiduciosa attesa, con un sincero in bocca al lupo a Francesco Vacca (sceneggiatore) e Marco Mazzarello (disegnatore)

                             Ultime note per il mazzo di carte disegnato da Silvia Ziche ed acquistabile con un sovrapprezzo di 3,70 euro, e per le rubriche interne, questa volta meno interessanti delle ultime, con ben otto pagine dedicate ad Alice Antonelli, ingegnere che ha realizzato in casa un aereo ultraleggero, e due ad un giocatore con “ben” 16 presenza in serie A, proclamato da Licari (ma senza alcun riscontro sui vari siti, compreso quello ufficiale della serie A) “miglior giovane dell’ultimo campionato”… bah!



                            Voto del recensore: 4/5
                            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                            https://www.papersera.net/wp/2022/08/08/topolino-3480/


                            Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                            paolo87
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                              Re:Topolino 3480
                              Risposta #43: Lunedì 8 Ago 2022, 15:03:21
                              La trama di Topolino e il pianeta ramingo sembra uscire dalla fantasia più eccitata del Jerry Siegel dei tempi d'oro. Un tema, per Topolino, incredibilmente audace.

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                                Re:Topolino 3480
                                Risposta #44: Lunedì 8 Ago 2022, 15:31:54
                                In cosa è un prologo a storie successive del ciclo?

                                E' una storia a puntate dell'era Bertani. E' per forza di cose un prologo!

                                Battute a parte questa cosa che la gente vede prologhi ad ogni storia la sto trovando abbastanza ridicola.
                                E' la terza storia di un ciclo. Funziona in autonomia, lascia qualcosa in sospeso per le storie successive.
                                Come qualunque storia di un ciclo. Sì, persino le storie di Fantomius, dove magari l'elemento rimasto in sospeso non tornava nemmeno nella storia successiva ma un paio dopo.
                                Mi sono riletto il Classico da poco pubblicato e la sensazione a posteriori è esattamente quella. Ci sono storie che lasciano cose in sospeso per più avanti.
                                Solo che finché c'era Valentina de Poli andava tutto bene. Da quando c'è Bertani ogni volta si deve puntare il dito e trovare il problema.

                                Attenzione non sto dicendo che queste storie siano per forza migliori e che la gestione di Bertani sia migliore. Quello lo giudicheremo quando la gestione di Bertani e del suo successore sarà finita.

                                Forse il problema è che prima era un'eccezione e una novità e quindi lo accettavamo con curiosità ora che sta diventando un po' una regola vorremmo qualcosa di più autoconclusivo?
                                « Ultima modifica: Lunedì 8 Ago 2022, 15:55:47 da Garalla »

                                 

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