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Umperio Bogarto e la memoria perduta di Zio Paperone

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Samu
Visir di Papatoa
PolliceSu

  • *****
  • Post: 2455
  • Appassionato scarpiano
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PolliceSu
    https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2028-1

    La storia oggetto di questa nuova discussione è una delle mie predilette tra quelle scritte dal bravo autore francese François Corteggiani, che voglio contribuire a ricordare per il suo lavoro di sceneggiatore Disney.
    "Umperio Bogarto e la memoria perduta di Zio Paperone" risulta essere una vicenda bella da leggere dal suo incipit fino al simpatico finale, ponendovi nel mezzo un racconto spassoso e costellato di situazioni divertenti, leggere (ma mai frivole) che mi hanno strappato tanti bei sorrisi.
    Il focus del racconto è calato sì sulla memoria scomparsa dello Zione (vittima di una singolare, ma coerente con il personaggio, amnesia selettiva) e tuttavia l'attenzione dello sceneggiatore per il detective che veste l'impermeabile giallo si nota appieno già nella descrizione ironica e ben sfaccettata del personaggio che auto-descrive la sua condizione attuale dalle prime pagine della storia.
    Già dalle tavole iniziali della vicenda, Bogarto si presenta infatti al lettore in una situazione di precarietà lavorativa: senza un soldo in tasca, con bollette arretrate da pagare e conti da saldare, senza che un misero cliente bussi alla sua porta per chiedergli aiuto...
    Almeno così è fino all'arrivo di Paperon de' Paperoni, che scuote il grosso papero dal suo torpore rivitalizzando, con la sua sola entrata in scena, la sua giornata - vista la statura economica del nuovo cliente che gli si profila all'orizzonte.
    Bogarto viene presentato da Corteggiani in modo talmente realistico, nelle prime tavole della storia, che sembra davvero di leggere il racconto della vita di un investigatore squattrinato.
    Anche il contesto esterno in cui si inquadra la descrizione di sé del papero detective contribuisce a calcare la mano sullo stato di inedia in cui è caduto (la pioggia battente che sembra non arrestarsi più, con un tempo da cani) ma Corteggiani è bravo nel non fare "pesare" questa situazione al lettore.
    Il modo con cui descrive la negativa condizione economica in cui versa Umperio è infatti pregno di ironia e le situazioni apparentemente "pesanti" (come l'ombra misteriosa che si aggira dietro la porta del suo studio privato) vengono subito ribaltate con uno spirito di leggerezza e buon umore, che da un lato fa empatizzare il lettore con i problemi di Bogarto e che, dall'altro, strappa dei bei sorrisi.
    E lo stesso accade nelle scene ambientate al molo di Paperopoli, primo luogo visitato dal detective in compagnia del facoltoso cliente alla ricerca della memoria perduta del papero più ricco del mondo.
    Il racconto risulta essere animato da una leggerezza di fondo che ho trovato davvero gustosa - aspetto che riconosco ampiamente come un pregio dell'autore e che non fatico a designare come un "marchio di fabbrica" di Corteggiani - e il quale rende la lettura scorrevole, veloce ed appagante nel suo carattere simpatico e portatore di buon umore.
    Alla riuscita del tutto contribuiscono i disegni di un Giorgio Cavazzano ammirabile nella sua perfezione grafica, nell'espressività che infonde ai personaggi e nella teatralità di certe situazioni.
    Ed è impagabile, a questo proposito, il pianto collettivo dei Bassotti che mostrano vicinanza a Paperone e si disperano sapendo che la risoluzione di un caso tanto importante sia stata affidata proprio al goffo Umperio!

    In conclusione, questa è una vicenda disneyana che non faccio fatica a considerare un gioiellino di simpatia, freschezza e verve.
    Una storia che si legge con gusto e che pulsa di buon umore e leggerezza.
    Pregi che riconosco appieno al suo sceneggiatore che qui, in coppia con il Maestro Giorgio Cavazzano, dà vita a quella che è una delle mie storie preferite da lui create per la Disney.

     

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