Mi è piaciuta molto la prima storia dell'albo,
Topolino e il prigioniero di Verdemare.
Non sono affatto un amante dei racconti di stampo immaginifico né di quelli di carattere fantasy e prediligo nettamente lo sfondo quotidiano e di taglio spiccatamente realistico nelle mie letture, tuttavia la storia di Artibani e Camboni di questa settimana è stata davvero un bel leggere e l'ho apprezzata appieno.
Il racconto tiene molto bene l'attenzione del lettore, con un ritmo che non ha fasi di stanca e che al contrario invita a proseguire nell'addentrarsi nei risvolti della trama.
"Topolino e il prigioniero di Verdemare" sa unire ad un'ambientazione fantastica una narrazione molto intrigante, con personaggi ben caratterizzati, una buona verve con delle situazioni che mi hanno strappato dei sorrisi ed un taglio sentimentale che non è inserito a forza, ma ben preparato nel corso del racconto e che soprattutto risulta credibile e molto umano.
Ottimi i disegni di Silvio Camboni e la colorazione di Irene Fornari, la cui combinazione dà risalto alla storia anche dal punto di vista grafico restituendo al lettore delle tavole suggestive, particolari e che ben trasmettono l'atmosfera "magica" sapientemente descritta dalla sceneggiatura di Francesco Artibani.
Ed a proposito della coppia di protagonisti della storia, ho trovato brillanti le caratterizzazioni di entrambi con un Topolino spigliato, generoso, comprensivo e audace al tempo stesso (molto d'effetto la doppia in cui si getta dalla vetrata della prigione, infrangendo il vetro) ed un Pippo inizialmente scettico, sincero e spiazzante in modo efficace nel momento topico del racconto.
A seguire, un'altra ottima storia: "Zio Paperone e il sapone truccato" di Corrado Mastantuono autore completo.
La vicenda si legge bene dall'inizio alla fine, con il trio di giornalisti + direttore del Papersera impegnati a seguire un'inchiesta nell'interesse di tutti i cittadini agendo sul campo.
Dal canto mio, posso fare notare che mi aspettavo che nella storia trovassero spazio anche delle vivaci proteste da parte dei titolari delle aziende produttrici dei detersivi esclusi - di colpo - dal mercato paperopolese e che Paperone si mostrasse punto dalla questione del monopolio delle vendite non solo come direttore di un giornale ma anche e soprattutto in quanto imprenditore in ogni settore.
Ma la storia, al netto di questi mancati approfondimenti, l'ho apprezzata parecchio comunque.
Un po' sacrificato l'aspetto umoristico della vicenda, relegato quasi tutto ad un Paperoga che - quando non indaga - sa solo fare domande incalzanti prive di ragione e senso per essere così ansioso.
Graziosa la breve di Giunta e Held - che ho trovato in forma migliore rispetto ad alcune prove precedenti, mi basta pensare a quanto non mi avessero del tutto convinto alcuni suoi disegni nella storia di
Rockerduck e la bombetta prediletta - e che presenta una simpatica sfida ai fornelli che riecheggia le sfide culinarie che si vedono in programmi televisivi come "MasterChef" e simili.
A chiusura del numero la seconda parte di
Topolinia contro, la quale si avvale di un layout originale e fuori dal canone classico del libretto che contribuisce a conferire alla storia un clima di inquietudine e di mistero che ben si addice al racconto straniante scritto da Gervasio e Bertani.
La storia mi ha inevitabilmente ricordato "Grosso Guaio a Paperopoli" che molto mi era piaciuta lo scorso anno ed anche la vicenda di
Topolinia Contro - con la lettura di questa seconda parte - la accolgo in maniera positiva ed interessata, curioso di conoscere i risvolti della storia e di capire chi c'è dietro ad una situazione tanto assurda che vede Topolino disprezzato e tenuto a distanza da tutti i suoi più cari affetti.
Molto interessante è stata anche la componente redazionale del numero, specie negli approfondimenti delle leggende sulle creature fantastiche di derivazione celtica e sui i pozzi dei desideri più celebri al mondo e nel servizio dedicato alla regione Basilicata, alla città di Matera e al Parco Nazionale del Pollino.