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Super Pippo e il ritorno di Spennacchiotto

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Maximilian
Dittatore di Saturno
PolliceSu

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PolliceSu
    Super Pippo e il ritorno di Spennacchiotto
    Lunedì 21 Nov 2022, 21:36:59
    https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2295-6

    Per me si tratta della migliore superpippata, anche meglio dell’ultima arachide di Artibani.
    Ad essere precisi però, il vero protagonista è Spennacchiotto, il quale è divenuto uno dei capi della malavita cittadina di stampo mafioso. Ignora se sia la prima volta in cui ci viene presentato in queste vesti: in tal caso, ciò costituirebbe un ulteriore merito alla storia. Infatti, trovo molto più interessante questo nuovo ruolo rispetto ad un banale scienziato delinquente.
    A lui vengono affiancati due tirapiedi, Mac John e Mac Smith (immagino al loro esordio, ma non ho la certezza, perché non figurano su inducks), l’uno genuinamente entusiasta delle iniziative del capo, l’altro arguto, pragmatico e logorroico. Gli sgherri interagiscono col loro superiore e ne commentano i pensieri e le azioni secondo la propria personalità (con eccitazione il primo, con lucido raziocinio il secondo, riportando continuamente la situazione con i piedi per terra), offrendo vari siparietti gustosi.

    Ormai Spennacchiotto è arrivato in un punto troppo alto, dove il nemico di sempre non lo può toccare: non solo, nemmeno se ne preoccupa, perché non capisce il problema. Pippo è dotato di una mente semplice, per la quale i crimini dell’avversario sono troppo complicati e non comprende nemmeno che quest’ultimo compie illeciti.
    Il protagonista ha ottenuto tutto ciò che vuole: stando così le cose, la trama non troverebbe stimolo per partire, quindi Cordara utilizza come innesco un elemento della personalità: Spennacchiotto ha trionfato, ma gli manca la soddisfazione di sconfiggere il rivale di sua mano. E, non potendo il secondo innalzarsi al livello del primo, il primo decide di abbassarsi a quello del secondo: in breve, torna alle rapine.
    Dalle suddette premesse deriva tutto il resto; la vicenda si dimostra avviata e sviluppata dalle azioni del personaggio, sulle potenzialità e contraddizioni del quale il fumetto in questione possiede il merito di avermi aperto gli occhi.

    Ho gradito particolarmente il messaggio che trapela, tra divertimento e acume: chi comanda il mondo lo fa tramite gli affari sporchi, non con invenzioni strampalate.
    Inoltre fra le righe ne trapela anche un secondo: le innovazioni tecnologiche non nascono in quattro e quattr’otto da un singolo individuo che ha avuto un’idea e in men che non si dica l’ha realizzata, bensì sono frutto del lavoro combinato di svariati esperti che operano in differenti campi, nonché di ingenti investimenti.
    Ce ne sarebbe anche un terzo: mentre chi commette reati risibili viene imprigionato, mentre i malfattori potenti restano impuniti. A me, però, Pippo costretto a combattere solo contro crimini a tema ecologico ha anche fatto pensare a quello sarebbe diventato il topolino di lì a pochi anni, in cui l’ambientalismo è quasi rimasto l’unico argomento di attualità di cui si poteva parlare.

    Viene impiegato un umorismo molto diverso, per certi versi opposto, a quello che troppo spesso è utilizzato dagli sceneggiatori meno dotati, per cui un personaggio fa ridere facendo o dicendo cose stupide.
    Derubare la propria banca è incontestabilmente una trovata comica, ma ciò non la rende stupida: la logica che porta a quella conclusione è perfettamente sensata nonché basata su qualità umane realistiche. Riuscire a rendere credibili comportamenti che a prima vista non lo sembrano costituisce una delle abilità dei grandi narratori.
    Questo stile si rileva particolarmente nella scena in cui Spennacchiotto espone il piano e mostra gli aggeggi atti a portarlo a termine. Mac John, da una parte, pende dalle labbra del suo superiore e ne loda le capacità scientifiche, dimostrandosene totalmente catturato; mentre Mac Smith le demitizza svelando i notevoli aiuti di cui il capo si è avvalso.


    I commenti di quest’ultimo provocano ilarità ma non perché sono cretini, bensì perché sono intelligenti. Siffatta comicità mi ha ricordato per certi versi quella, spiazzante in maniera razionale, di The big bang theory.

    E poi, volete mettere Spennacchiotto che dichiara di aver raggiunto il potere tramite frode, aggiotaggio e corruzione?
    E Basettoni, che dice “Hai arrestato perfino Manetta! Certo, a volte vorrei farlo anch’io…”

    Gula non sfigura.

     

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