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Topolino 3496

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di Simone Devoto

Voto del recensore:
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Fridonia's World Cup 2022: La difesa di Luzin
Zio Paperone e l'albero della neve
Pippo e le candele automobilistiche
Clarabella e il pronostico gastronomic-ostico
Time Machine (Mis)Adventures: La prima opera di Leonardo

Topolino 3496

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Cornelius
Imperatore della Calidornia
PolliceSu

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    Re:Topolino 3496
    Risposta #15: Lunedì 28 Nov 2022, 11:56:35
    A me più che gli stadi pieni per delle partite tra under-14 rende difficile la sospensione dell'incredulità il fatto che il Calisota, stato federato dei citati Stati Uniti, giochi soltanto contro squadre di paesi inventati. So che è un cliché ricorrente nel mondo Disney, ma in questo contesto proprio non riesco a crederci.
    Forse l'unico paese vero (visto che anche il Calisota non lo è) è stato lo Yukon nella fase eliminatoria (oltre ad un West Dakota reale solo nel nome dello stato ma non nel punto cardinale).
    Potremmo contare almeno 4 'categorie' di paesi in questa Fridonia'a World Cup:
    a)  quelli realmente esistenti (e anche con una storica tradizione disneyana) come lo Yukon (che però non si è qualificato per la fase                finale)
    b)  quelli di fantasia ma con una storica 'realtà' disneyana (il Calisota, la Brutopia, il Lontanistan...)
    c)  quelli con nomi 'simili' a paesi reali (Trussia, Brecia, Balsazia, West Dakota, lo stesso Calisota, il Transvall - quest'ultimo non più                     esistente nella realtà geopolitica ma con una forte tradizione disneyana barksdonrosiana, tra la valle del Limpopo e il Terrore del                 Transvaal)
    d)  quelli con nomi inventati del tutto per l'occasione (Anatronia, Pellegrinia, Trakotakistan...)

    Riguardo il nome del paese organizzatore di questi Mondiali calcistici under 14 c'è una certa tradizione letteraria che lo contraddistingue. Nel secondo link un'Isola di Freedonia era la location di 'Cattivissimo me'
    https://en.wikipedia.org/wiki/Freedonia
    https://spettacolomusicasport.com/2017/12/10/scoprite-le-bellezze-dellisola-di-freedonia-con-cattivissimo-me-3/

    « Ultima modifica: Lunedì 28 Nov 2022, 13:07:39 da Cornelius Coot »

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    Simone McD
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      Topolino 3496
      Risposta #16: Martedì 29 Nov 2022, 12:04:10
      Recensione Topolino 3496


       In attesa del grande ritorno della Spada di Ghiaccio, che ci accompagnerà fino a Natale, ad avere gli onori di prima pagina (e di copertina) tocca ancora all’avventura del Calisota ai mondiali di calcio giovanili, con il secondo episodio di Fridonia’s World Cup 2022.

       Abbiamo già avuto modo di discutere in svariate occasioni di come questa formula per le storie sportive iniziata da Marco Nucci sia particolarmente riuscita: si discosta da quello che era l’approccio standard nel passato, mettendo l’azione calcistica veramente in primo piano piuttosto che usarla come pretesto e riuscendo, di volta in volta, a trovare qualche nuovo elemento di interesse per mantenere le storie fresche e godibili, di solito indagando il passato dei personaggi adulti e rendendo gli stadi e le ambientazioni originali e divertenti.

       Si tratta anche di un ciclo in cui la suddivisione a puntate risulta meno frustrante e più “naturale” del solito, in quanto ci troviamo anche noi lettori a semplicemente aspettare un’altra giornata di campionato. La storia di questa settimana non fa eccezione, e seguiamo il Calisota in una durissima rimonta per guadagnarsi la classificazione contro due avversari molto eccentrici: i supponenti Trakotakistani e gli scacchistici Acrimoniesi. In questo episodio a essere approfondito è principalmente il mondo dei giovani giocatori e, in particolare, del difensore Black, costretto momentaneamente alla panchina dalla nuova e aggressiva strategia della squadra.

       La storia è molto buona, come siamo stati abituati da tutte le altre del ciclo, ed è valorizzata dagli ottimi disegni di Donald Soffritti. Tuttavia, forse si inizia a accusare la lunghezza della serie, dal momento che gli episodi stanno iniziando a apparire prevedibili e simili gli uni agli altri, privi di un qualcosa che li renda memorabili nella loro esperienza di singola lettura. Confidiamo che il nostro desiderio di essere presi in contropiede verrà esaudito nel gran finale, a cui ci stiamo lentamente avvicinando.

       A seguire abbiamo una storia di Francesco Vacca e Massimo Fecchi che va a scavare nel passato di Paperone: Zio Paperone e l’albero della neve. In questa avventura il magante paperopolese torna nel Klondike con Paperino, nipotini e un più inusuale Pico de Paperis inseguendo un sogno ricorrente che non gli da tregua e che ricollega a qualche questione lasciata in sospeso negli anni della corsa all’oro. Scopriremo che si tratta di un ciondolo perso da una bambina salvata da Paperone durante una tormenta di neve, che aveva promesso di ritrovare per lei in quanto suo unico ricordo della sua terra d’origine, l’Irlanda. Gli anni sono passati, e Paperone aveva dimenticato la promessa… fino ad oggi.

       
      Nostalgia canagliona

       Tra flashback, re-incontri e citazioni barksiane si assiste così a una caccia al tesoro sui generis, fino alla sua felice e sentimentale risoluzione. Si tratta di una buona storia ma, come del resto nel caso precedente, priva di quel guizzo che potrebbe renderla memorabile. Le citazioni a Barks e alla Saga di Rosa strappano un sorriso di complicità e contribuiscono all’idea bertaniana di worldbuilding, ma tolte quelle e l’ambientazione (a tratti anche un po’ abusata) del Klondike, resta una buona riempitiva come tante arrivano tra le pagine del settimanale. L’imminente settantacinquesimo anniversario di Paperone poteva far sperare in una maggiore celebrazione.

       A metà volume troviamo due brevi: Pippo e le candele automobilistiche, di Rudy Salvagnini e Giulia La Torre, e Clarabella e il pronostico gastronomic-ostico, di Blasco Pisapia come autore completo. Salvagnini struttura la storia quasi interamente come un dialogo tra un negoziante di ricambi per auto e Pippo: nel confuso caos delle spiegazioni e racconti di quest’ultimo riesce a catturare bene la sua razionale follia, presentandoci nel contempo un suo ennesimo bis-bis.

       Pisapia presenta invece una, al giorno d’oggi rara, Clarabella protagonista, che seguiamo in improbabili avventure gastronomiche. Il maggiore punto di forza sono senza dubbio i disegni: il tratto è piuttosto originale rispetto a quello che è l’attuale standard del settimanale ed è piacevole trovare i personaggi indossare abiti diversi nelle varie scene, particolare che dona freschezza e naturalezza alla storia.

       
      Un diverso destino per Leonardo da Vinci

      Infine, Vito Stabile e Paolo De Lorenzi ci accompagnano di nuovo in viaggio nel tempo con la famiglia dei Paperi con una nuova storia della serie Time Machine (Mis)Adventures dove, questa volta, andiamo a incontrare un giovane Leonardo da Vinci. Il tema del viaggio del tempo non è certo una novità tra le pagine di Topolino, ma questa nuova serie rompe il monopolio di Zapotec e Marlin (le cui storie sono, purtroppo, assenti da tempo) a favore di un approccio molto diverso.

       Le storie sono più semplici, rapide, e giocano molto più con i rischi delle modifiche al presente a causa delle azioni dei protagonisti nel passato: il rischio, questa settimana, è avere un Leonardo da Vinci passato alla storia come allevatore di rane. Si farebbe dunque un disservizio a paragonare queste due serie in modo più approfondito, in quanto nascono con scopi e impianti profondamente diversi. Presi singolarmente gli episodi di Time Machine (Mis)Adventures affrontano il tema in modo moderno e divertente, risultando buone storie brevi che meritano il loro spazio nel settimanale.

       Nel complesso il numero di questa settimana non presenta nessuna storia poco riuscita, ma allo stesso tempo nessuna riesce ad avere quel quid che le permetterebbe di spiccare nei confronti delle altre che leggiamo ogni settimana, rendendo Topolino 3496 un numero difficile da criticare ma anche arduo da consigliare in modo particolare al lettore. Altissime le aspettative per settimana prossima invece, quando Marco Nucci e Cristian Canfailla ci accompagneranno di nuovo nelle terre dell’Agraar.



      Voto del recensore: 2/5
      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
      https://www.papersera.net/wp/2022/11/29/topolino-3496/


      Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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      Samu
      Visir di Papatoa
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        Re:Topolino 3496
        Risposta #17: Martedì 29 Nov 2022, 18:25:51
        Numero, questo, che giudico valido e ben riuscito in tutte e cinque le storie che ne compongono il sommario.

        La mia preferita del lotto è senza dubbio Zio Paperone e l'albero della neve: un racconto ben scritto e portato avanti da una narrazione intrigante che dà vita ad una storia che ho letto con particolare piacere senza mai annoiarmi o avere cali di attenzione nell'evoluzione del racconto.
        La vicenda sa bene amalgamare un episodio del passato del papero in ghette e cilindro (ai tempi della celebre caccia all'oro nel Klondike) con il presente del ricco zione, che da qualche tempo vede riaffiorare nella sua memoria un ricordo inizialmente sopito che ora, sovente, fa capolino nella mente del miliardario, disturbando il suo consueto rendimento negli affari.
        Ciò lo spinge a ritornare nei luoghi dove ha vissuto in gioventù e dove riemergerà, dai meandri dei suoi ricordi, una promessa che riuscirà ad onorare soltanto ai giorni nostri.
        Il tratto morbido di Massimo Fecchi dà ulteriore valore a questa storia che mi ha saputo avvolgere nelle sue atmosfere nevose e nel suo ricollegare in modo ottimo frammenti del passato con le vite del presente dei personaggi coinvolti in questo bel racconto.

        Molto graziose anche le due storie centrali dell'albo, di ambientazione topolinese, con un Pippo e una Clarabella protagonisti di due vicende che mi hanno trasmesso simpatia, leggerezza e che qualche sorriso in qui e là me lo hanno saputo strappare di gusto.
        Ai disegni, tanto Giulia La Torre quanto Blasco Pisapia danno sfoggio di un tratto espressivo, con una resa dei personaggi che ho molto apprezzato per via della simpatia e della convivialità che entrambi hanno saputo infondervi nelle rispettive storie.

        Quanto al secondo episodio del torneo di calcio giovanile di Fridonia, anche questo si è rivelato un bel leggere.
        La storia scorre via in modo dinamico e fluido e i disegni di un Donald Soffritti sempre espressivo e bellissimo a guardarsi nelle tavole cui dà vita supportano al meglio la sceneggiatura vivace e ben ritmata di Marco Nucci.

        In chiusura di numero, un'altra storia ben riuscita, firmata da Vito Stabile ai testi e da Paolo De Lorenzi ai disegni.
        La vicenda è strutturata sulla macchina del tempo in versione papera con protagonista il duo formato dalla classica coppia di zio straricco e nipote nullatenente, entrambi in viaggio indietro nel tempo alla ricerca di un'opera perduta firmata dal genio di Leonardo Da Vinci.

         

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