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Topolino 3499 - Recensione di Luigi Sammartino

Il rapporto tra Paperone e la sua fortuna è un topos molto calcato nei fumetti Disney, sin da Barks. Non è solo, però, l’inestricabile e imprescindibile caratteristica del più burbero dei personaggi del mondo disneyano, o l’elemento che caratterizza il suo rapporto col mondo circostante. Vi sono stati anche autori che hanno messo il papero più ricco del mondo di fronte a situazioni in cui il suo patrimonio sarebbe potuto andar perso per sempre; tuttavia, quasi nella totalità delle storie mancavano sia una profonda angoscia per la perdita della fortuna, sia collocare Paperone oltre la soglia della perdita totale del proprio patrimonio. Siegel molto spesso si avventurava nella prima, Scarpa ha scritto una storia con il secondo, ovvero Paperino e le lenticchie di Babilonia. E da quest’ultima che riparte il what if di Fabio Celoni, per la prima volta autore completo su Topolino (e dopo l’ottima prova con Totò, l’erede di Don Chisciotte, sempre edito da Panini). Storia che viene anticipata già dalla copertina di questo numero (totalmente a cura dello stesso Celoni), che mette in evidenza tutta l’inquietudine e la disperazione di Paperone di fronte alla situazione in cui si trova, malgrado il ritorno degli strilli. Il destino di Paperone pone un interessante prologo, dove già abbiamo diverse informazioni su come sarà e si svilupperà la storia nelle quattro puntate seguenti (ribadito anche nell’intervista successiva). Ed il what if è evidente già dalle prime due tavole, dove il germoglio sbocciato nella storia di Scarpa ritorna ed è il fulcro attorno al quale roteano le vicende attuali. Ancor più interessante il rapporto con il Fantasma del Destino, quel “Fantasma dei Natali Futuri” che già attanagliava Ebenezer Scrooge nel racconto dickensiano: non è solo una dura lezione morale che quest’ultimo sta impartendo mostrando la vacuità dell’attuale vita a Paperone, ma è anche il proporre una nuova scommessa (con sé stesso, NdR), proprio come il papero aveva già fatto con i Bassotti nella storia di Scarpa. La sfida col Destino è lanciata I disegni (con i colori di Luca Merli) sono sensazionali nel conferire una situazione di buio dell’animo, che è sintomo della disperazione di cui sopra: un puro goticismo che arricchisce la lettura. Le condizioni di partenza ci sono tutte, e attendiamo fiduciosi lo sviluppo delle vicende successive. Non è solo una questione di fortuna persa. L’albo odierno, che vuole celebrare i 75 anni di vita del papero più ricco del mondo, si apre con una storia muta. Fama (Nucci/Cavazzano, chine di Zemolin, colori di Virzì) è un’insolita carrellata della Saga di Don Rosa: dagli esordi di Paperone in quel di Glasgow, fino alla sua attuale condizione di multifantastiliardario, la vita di Paperone viene rivista nei suoi momenti più importanti, ma con una prospettiva differente, ovvero di colui che ha… fame. È anche su questo termine che gioca molto il titolo (che in inglese si scrive Fame, appunto), sul fatto che la “fame” culinaria (tipica, peraltro, di molte storie classiche degli autori italiani, come Cimino e Scarpa) si accompagni alla “fame” di avventure e di ricchezza. Un differente presupposto, che dà sicuramente un piglio differente alla lettura. Inoltre, il fatto di essere una storia muta, benché accompagnata dalle didascalie e dalle onomatopee, rende il tutto molto leggero e senza alcuna reale pretesa di continuità, come finora inesorabilmente apparivano certe storie. Una gag ricorrente della storia L’apporto grafico di Cavazzano (ormai in una sua fase “danese”, potremmo dire) si connota soprattutto per gli scorci e le ambientazioni dove si svolgono le varie scene; notevoli anche alcuni dettagli (come quello della veduta di Glasgow in prima tavola o delle monete fuoriuscite dal vagone), che conferiscono ai disegni un livello di profondità notevole. La terza puntata della nuova vicenda nelle Terre dell’Argaar sembra ora prendere una piega risolutiva. Gli Spettri di Passoscuro (Nucci/Canfailla, colori di Maaw Illustration Art Team) porta i nostri protagonisti ora a nuove domande (“Perché re Atro ha cancellato la memoria di un intero mondo?”) e rivelazioni forse attese, ma sicuramente scontate. Episodio in cui assistiamo anche a diverse citazioni, non ultima a quella della stessa saga originale (in particolare, la raffigurazione del Principe delle Nebbie quale spettro), che sono utilizzate in varia maniera e con vari risultati. C’è da dire che questa storia sta procedendo sotto una prospettiva differente rispetto a quella originale di De Vita, sia nel descrivere le vicende e impostare la trama, sia nel caratterizzare i personaggi. Non vi è solo azione in questa saga, ma anche prospettive psicologiche rilevanti Insolito il ruolo di Pippo quale protagonista e non oggetto delle preghiere degli “argaariani”, ma non per questo meno interessante nel conferirgli dignità. Anche i disegni di Canfailla assumono prospettive differenti e non meno originali di quelle del maestro milanese: scorci e inquadrature molto spesso si presentano in maniera differente dalla tradizionale impostazione devitiana, ma sicuramente il tocco personale non stona e non fa storcere il naso. Insomma, si entra nel vivo della vicenda e si cerca di farlo al meglio. Si chiude in questo numero la nuova serie calcistica dei nipotini di Paperino. Fridonia’s World Cup 2022: L’ultima risata (Nucci/Soffritti, colori di Virzì) chiude definitivamente le vicende calcistiche non solo dei nipotini stessi, ma anche del loro allenatore Ribbling. E lo fa con la vittoria (e non poteva essere diversamente) della Coppa del Mondo, nella finale più invocata dall’inizio di queste vicende, ovvero contro i padroni di casa del Fridonia. Una storia molto spesso vittima di facilonerie (come quelle relative agli schemi di gioco da impostare durante la partita) e che ancora una volta porta al centro citazioni molto ammiccanti, anche al mondo extra Disney (come Freddi Riedenschneider, chiaramente omaggio al personaggio interpretato da Tony Shalhoub in L’Uomo che non c’era di Joel Coen). Non è facile accettare la sconfitta Una storia che si chiude con un finale anch’esso abbastanza scontato (almeno nel mood). Tutto sommato, una lettura distensiva e di medio interesse. I disegni di Soffritti godono, invece, di una certa freschezza e loquacità, riuscendo comunque a fare la loro parte e conferire alla storia una sua piccola dignità. Per essere un numero che cerca di celebrare un traguardo importante di un personaggio Disney, forse lo sforzo poteva essere superiore. Si cerca, ovviamente, di dare il giusto peso alle celebrazioni, ma vi sono forse troppe limitazioni legate sia alle contingenze, sia al fatto che la celebrazione è stata “decentralizzata” da Topolino con una serie di volumi a tema. Tuttavia, la qualità delle avventure di Topolino 3499 non è inferiore e si assiste anche in questo caso ad una buona proposta. Certo, la presenza di storie a puntate forse può indurre il lettore occasionale a lasciar perdere la lettura, ma il livello delle letture che viene proposto non è esente da interesse per nessuno e garantisce quella varietà di soluzioni da sempre caratteristica della testata.

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Topolino 3499

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Grande Tiranno
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PolliceSu   (1)
    Topolino 3499
    Mercoledì 14 Dic 2022, 16:35:06
    Indice:
    Copertina (disegno e colori: Fabio Celoni)
    Che aria tira a... Paperopoli (testi e disegni: Silvia Ziche)
    Fama (storia: Marco Nucci, disegni: Giorgio Cavazzano, chine: Alessandro Zemolin, colori: Emanuele Virzì)
    Topolino e la leggenda della Spada di Ghiaccio - Gli spettri di Passoscuro (episodio 3) (storia: Marco Nucci, disegni e chine: Cristian Canfailla, colori: Maaw Illustration Art Team)
    Fridonia's World Cup 2022 - L'ultima risata (episodio 5) (storia: Marco Nucci, disegni e chine: Donald Soffritti, colori: Emanuele Virzì)
    Il destino di Paperone (prologo) (storia, disegni e chine: Fabio Celoni, colori: Luca Merli)
    Paperi siderali - Zona P (storia: Roberto Gagnor, disegni e chine: Federico Franzò, colori: Valentina Mauri) - storia da una pagina

    L'albo ha 164 pagine (compresa copertina, seconda, terza e quarta di copertina e costa €3,20.
    In allegato opzionale c'è l'album delle figurine dei Calciatori al prezzo di €4,90.


    Ciao!

    Il Grande Tiranno
    « Ultima modifica: Mercoledì 14 Dic 2022, 21:22:38 da Pacuvio »
    Catturamento Catturamento!

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      Re:Topolino 3499
      Risposta #1: Mercoledì 14 Dic 2022, 16:47:12
      La calcistica finisce bene. Qualcuno dirà che finisce come tutti ci aspettavamo. Sì, è vero. Ma anche il Grande Mazinger vince sempre, e noi lo guardiamo perché lo vogliamo vedere vincere sempre. Ma non è un finale banale, come mai banali erano le puntate del Grande Mazinger: ha le sue trovate e un epilogo un po' diverso da come ce lo saremmo aspettati. In fondo va bene così, però... adesso basta: dopo due anni e mezzo di storie, il limone è spremuto. Fine, la cosa ha funzionato, ha retto bene, ma adesso basta.

      Cosa che non posso dire della Spada di Ghiaccio, perché stavolta non fila. Non si incastra in vari punti con quel che era, e sembra sempre più che molte scelte dipendano da esigenze di trama. Ovviamente se ne riparla tra sette giorni, ma questa parte, in sé non brutta a prescindere, sia chiaro, mi ha suscitato troppe perplessità. Ma veramente troppe.

      Buona la prima, scintille dalla celoniana.

      Attendiamo fiduciosi comunque l'evolversi degli eventi anche oltre il loro orizzonte (che non c'entrava nulla, ma faceva scena e una citazione pikappera ci sta sempre bene...):

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      il Tommi
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        Re:Topolino 3499
        Risposta #2: Mercoledì 14 Dic 2022, 18:05:11
        Mi sembra un discreto numero, con ottima copertina.
        Appunti sparsi:
        - La prima storia presenta un Paperone bambino nel... 1880. Come avevo già avuto modo di dire tempo fa, eviterei riferimenti precisi perché va bene tutto ma così il nostro Zione può davvero dire di avere oltre centoquarant'anni, e ciò... boh, non mi ispira proprio. Terrei alcune date nel mistero.
        - Il tratto di Cavazzano si sta irrigidendo, defluificando, quasi... coppolizzando. Mi sa che la sua era migliore si avvia al tramonto (e non capisco che
        Spoiler: mostra
        movimento faccia il suo denaro quando apre la locomotiva e lo fa arrivare addosso ai banditi, sembra quasi un'onda marina
        ...). Comunque vederlo all'opera è sempre un onore.
        - il finale della Saga
        Spoiler: mostra
        farà ululare i più affezionati
        !
        - Nella presentazione della nuova iniziativa su Paperone la parola "monete" viene divisa "mon" + "ete", errore sicuramente non voluto ma mi sono sanguinati gli occhi.
        - A proposito dell'ultima storia, dicono che si verifichi durante la vicenda delle lenticchie di Babilonia, ma un bassotto, a un certo punto, telefona con uno smartphone, mi sembra un perfetto blooper di tipo anacronistico...
        « Ultima modifica: Mercoledì 14 Dic 2022, 18:09:29 da il Tommi »

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          Re:Topolino 3499
          Risposta #3: Mercoledì 14 Dic 2022, 18:35:05
          - A proposito dell'ultima storia, dicono che si verifichi durante la vicenda delle lenticchie di Babilonia, ma un bassotto, a un certo punto, telefona con uno smartphone, mi sembra un perfetto blooper di tipo anacronistico...

          i danni di Don Rosa… le storie Disney generalmente sono atemporali  :-)
          "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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          il Tommi
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            Re:Topolino 3499
            Risposta #4: Mercoledì 14 Dic 2022, 19:10:46
            Le storie sono atemporali e resto il primo ad amare il postmodernismo che unisce più epoche (non a caso amo Tarantino), ma se nella stessa vicenda vedo telefoni col filo e coi numeri nella rotella da una parte e smartphone dall’altra penso che possa esserci qualcosa che non va.

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              Re:Topolino 3499
              Risposta #5: Mercoledì 14 Dic 2022, 20:06:58
              @IlTommi: spiacente di contraddirti, ma nell'articolo su Paperone ci sono CATERVE di sillabazioni sbagliate, non una sola...

              Ho riletto la terza parte della LdSdG, giusto per essere certo di quel che dicevo.

              E sono sempre più perplesso. Tempo fa,avevo dato una mano a due amici, rileggendo dei loro libri fantasy (e vabbè...). Mi raccomandai di stare attenti al linguaggio, perché, se da un lato era normale scrivere in Italiano, era possibile che in un'altra dimensione dicessero, ad esempio, "vedere i sorci verdi", che deve la sua origine alle imprese aeree di Italo Balbo? O aveva senso in tale contesto che qualcuno dicesse "okay", parola di tutta un'altra lingua rispetto a quella di scrittura, anche se incorporata nell'attuale vernacolo della penisola? Secondo me, no.

              Avevo ragione? Avevo torto? Rimetto a voi il giudizio. Tuttavia, devo rilevare che mi è sembrato fuori luogo Lasidor che parla di déjà vu come se niente fosse, o che ci sia una citazione della "Divina Commedia" all'entrata del bosco tetro. Era proprio necessario metterci quella frase lì? Esattamente quella? Hanno avuto Dante nell'Argaar e pure la lingua di quelle parti, che accetto sia simile a quella parlata da Topolino e da Pippo, è stata influenzata dal Francese terrestre? Non so, per me è un po' troppo...

              Ma soprattutto, mi pare fuori luogo che Pippo, appreso da Topolino che gli esseri spaventosi sono solo illusioni, non ribatta con un "Ma allora non ci credo!" dei suoi. Che probabilmente non avrebbe funzionato, sia chiaro, ma ci si sarebbe potuta fare sopra una gag, senza snaturare il comportamento di Pippo nell'Argaar.

              Non so, tutto questo mi pare fuori posto... Ma magari sbaglio io, eh...
              « Ultima modifica: Mercoledì 14 Dic 2022, 23:02:22 da Photomas2 »

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              Samu
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                Re:Topolino 3499
                Risposta #6: Mercoledì 14 Dic 2022, 22:43:40
                Questo numero l'ho sinceramente apprezzato appieno, dandomi modo di appurare quello che per me è un netto ribaltone (in termini della qualità delle singole storie) rispetto alla scorsa uscita.
                Marco Nucci scrive tre delle quattro storie presenti nell'albo e lo fa, a giudizio di chi scrive questo commento, in modo intrigante e molto ben riuscito.
                La Leggenda della Spada di Ghiaccio mi ha preso molto di più in questo suo terzo episodio piuttosto che nel capitolo precedente e alla lentezza e alla poca fluidità che avevo avvertito la scorsa settimana fa spazio un prosieguo accattivante, che mi ha saputo coinvolgere in quanto accade e che mi ha fatto seguire l'avventura dei nostri con gusto, lasciandomi infine con tanta curiosità di sapere come andrà a concludersi la nuova incursione della coppia di grandi amici topolinesi nelle terre dell'Argaar.

                Mi è piaciuta tanto anche la conclusione della saga calcistica, dove i diversi momenti di commozione che fanno capolino nell'episodio non risultano affatto stucchevoli né troppo calcati.
                Il calcio è passione, è lotta, è fatica (come, del resto, ogni altro tipo di sport) e il vedere le emozioni dei giocatori sul campo e fuori mi ha trasmesso l'impressione palpabile che quella cui stavo assistendo era la diretta di una partita vera e non di un fumetto incentrato su di una partita di calcio.
                Un capitolo, questo, che dà una degna conclusione al ciclo iniziato con il "Torneo delle Cento Porte" di due anni addietro e che posso dire di essermi stato assai gradevole per tutte le quaranta tavole che lo costituiscono.
                Spoiler: mostra
                E poi, finalmente, anche quel musone del barone - il ct della Carpazia - si è fatto una risata!  :rotfl:


                Spetta a "Fama", invece, aprire le danze delle storie presenti in sommario ed è un'altra storia che ha incontrato decisamente i miei favori.
                Una storia celebrativa molto graziosa, che si è fatta leggere con piacere e che mi ha reso accattivante il vedere l'evoluzione, da uno step all'altro della sua esistenza, dello Zio Paperone, toccando alcuni momenti salienti che lo hanno reso, anno dopo anno, esperienza dopo esperienza, il papero che tutti conosciamo.
                Quanto alle matite: i disegni di Giorgio Cavazzano non saranno al sommo apice delle vette artistiche toccate negli anni dal Maestro, ma altroché se li ho apprezzati!
                Il suo tratto ha accompagnato con poesia il racconto della vita dello Zione, facendo imprimere negli occhi miei una bellezza intensa e di cui gli sono, veramente, grato.

                Chiude il numero il prologo della "storia-evento" di Fabio Celoni. Le premesse per un racconto con tutti gli attributi del caso ci sono eccome ed oltre a gradire la storia in sé (per quanto sia un preludio ad una serie di avventure che si svilupperanno in seguito), posso dire di avere molto apprezzato anche lo stile di scrittura di Celoni e la sua resa dei dialoghi.
                Non ho letto i suoi lavori extra-Disney, per cui lo conosco qui per la prima volta in veste di autore completo e questo esordio è stato molto soddisfacente, appunto anche per merito della verve e della vivacità nel condurre avanti la narrazione di vignetta in vignetta.



                Non so con certezza se è il mio numero preferito dell'anno ma sicuramente, per quanto mi riguarda, si candida fortemente ad esserlo, per cui...
                Ne consiglio la lettura!

                *

                Paperinika
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                  Re:Topolino 3499
                  Risposta #7: Mercoledì 14 Dic 2022, 23:28:52
                  Marco Nucci scrive tre delle quattro storie presenti nell'albo e lo fa, a giudizio di chi scrive questo commento, in modo intrigante e molto ben riuscito.
                  Beato te.
                  Io aspetto ormai da un momento all'altro il cambio di titolo della testata da "Topolino" a "Nucciolino", visto che ormai è peggio del prezzemolo: un editoriale su due ha almeno un trafiletto su di lui, fa parte anche del reparto più "tecnico", ha scritto pure le didascalie del riassunto delle Lenticchie... Per arrivare a leggere una tavola dove non ha messo mano - escludendo il Che aria tira - tocca arrivare a pag 129 (su 164).
                  Io capisco il voler puntare sull'autore e tutto, ma ultimamente mi sembra davvero troppo. ;:)

                  Sulla Spada di ghiaccio non mi esprimo, a questo punto aspetterò la conclusione, ma per ora il giudizio non è dei migliori... Non ho trovato originalità, ma solo banalità, visto lo svolgimento quasi pedissequo rispetto alla prima storia del ciclo.

                  Sono rimasta poi molto perplessa dai disegni di Cavazzano nella prima storia... se non avessi visto il nome nei credits non avrei mai detto fosse lui!
                  Addirittura in alcune delle prime vignette Paperone sembra uno dei nipotini.

                  Riguardo alla storia di Celoni, disegni superlativi!

                  *

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                    Re:Topolino 3499
                    Risposta #8: Giovedì 15 Dic 2022, 03:34:40
                    Ma questa sovraesposizione di Nucci è meritata? È un autore particolarmente apprezzato dai lettori del Topo o è stato imposto dall'alto? È un autore relativamente giovane, non sono (più) un lettore del Topo, quindi chiedo a voi, faccio fatica ad inquadrare bene la situazione, anche perché ho letto sempre pareri discordanti a riguardo.
                    Voglio dire, nei primi anni di direzione De Poli è emerso in modo importante Casty, anch'egli arrivò ad egemonizzare un numero di Topolino con l'intera pubblicazione in tre parti de Il mondo di Tutor; Casty era particolarmente apprezzato quindi risultava anche giustificata la sua  presenza e rilevanza all'interno del Topo, ma non è mai arrivato a questi livelli, di avere in ballo due storie a puntate in contemporanea, di essergli affidate praticamente tutti gli eventi e le storie principali dell'anno. Capisco che a livello di produzione per un autore che è solo sceneggiatore sia più facile dedicarsi a più storie, ma resta esagerato a meno che non si stia parlando di un Martina del terzo millennio, ma anche in quel caso insomma.

                    Mi sembra un discreto numero, con ottima copertina.
                    Appunti sparsi:
                    - La prima storia presenta un Paperone bambino nel... 1880. Come avevo già avuto modo di dire tempo fa, eviterei riferimenti precisi perché va bene tutto ma così il nostro Zione può davvero dire di avere oltre centoquarant'anni, e ciò... boh, non mi ispira proprio. Terrei alcune date nel mistero.

                    Ufficialmente(?) è nato nel 1867, quindi ci sta. È che bisognerebbe vedere le sue vicende come se fossero ambientate negli anni '50. Il problema è che devi essere capace di raccontare anche tutto il contesto e devi farlo con minuzia e precisione, come faceva quel folle di Don Rosa, altrimenti c'è il rischio di risultare surreale e discordante, quindi sarebbe meglio evitare.
                    Discorso un po' al vento, tanto si è capito che la strada intrapresa dalla direzione è quella di scrivere e riscrivere i personaggi, senza averne le capacità. La produzione italiana, bene o male, è sempre stata legata all'atemporalità ed all'episodicità delle storie ed è sempre andata bene così; apprezzo molto anche il "realismo" di Barks e Don Rosa, ma non è per tutti gli autori, anzi.

                    *

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                      Re:Topolino 3499
                      Risposta #9: Giovedì 15 Dic 2022, 07:12:49
                      Ufficialmente(?) è nato nel 1867, quindi ci sta. È che bisognerebbe vedere le sue vicende come se fossero ambientate negli anni '50. Il problema è che devi essere capace di raccontare anche tutto il contesto e devi farlo con minuzia e precisione, come faceva quel folle di Don Rosa, altrimenti c'è il rischio di risultare surreale e discordante, quindi sarebbe meglio evitare.
                      Discorso un po' al vento, tanto si è capito che la strada intrapresa dalla direzione è quella di scrivere e riscrivere i personaggi, senza averne le capacità. La produzione italiana, bene o male, è sempre stata legata all'atemporalità ed all'episodicità delle storie ed è sempre andata bene così; apprezzo molto anche il "realismo" di Barks e Don Rosa, ma non è per tutti gli autori, anzi.
                      Veramente a Barks delle date non è mai importato nulla, le storie sono ambientate nell'anno di uscita eppure i nipotini sono sempre dei bambini, Paperone ancora vivo...
                      La continuity e la temporalità nel fumetto Disney se le sono inventate Don Rosa.
                      Personalmente non mi dà fastidio leggere una storia che comincia nel 1880 e finisce nel 2022 con lo stesso personaggio vivo, però capisco che possa sembrare strano.

                      Ciao!

                      Il Grande Tiranno
                      « Ultima modifica: Giovedì 15 Dic 2022, 07:38:34 da Grande Tiranno »
                      Catturamento Catturamento!

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                        Re:Topolino 3499
                        Risposta #10: Giovedì 15 Dic 2022, 07:36:42
                        Veramente a Barks delle date non è mai importato nulla, le storie sono ambientate nell'anno di uscita eppure i nipotini sono sempre dei bambini, Paperone ancora vivo...
                        La continuity e la temporalità nel fumetto Disney se la sono inventate Don Rosa.
                        Personalmente non mi dà fastidio leggere una storia che comincia nel 1880 e finisce nel 2022 con lo stesso personaggio vivo, però capisco che possa sembrare strano.
                        Rosa ha considerato i personaggi come fossero umani e li ha cristallizzati in un periodo ben preciso, in The Simpsons i personaggi vivono in un eterno presente dove però il contesto cambia adattandosi ai tempi (esempio, gli episodi del passato di Homer, che nelle prime stagioni erano ambientati negli anni ‘60/70, nelle ultime sono stati spostati ai ‘90/00)

                        fondamentalmente i Disney sono un eterno presente dove però cambiare il passato ad alcuni personaggi è pressoché impossibile perché questo costituisce parte fondamentale della loro mitologia (mi riferisco proprio allo zione)… e a me va benissimo così, non ci vedo particolari problemi in un papero antropomorfo che vive in uno stato (e mondo) immaginario, protagonista di migliaia di avventure ovunque nel mondo (e nell’universo), senza problema linguistico alcuno in qualunque posto terrestre o meno si sia venuto a trovare, e che da giovane abbia costruito le basi della sua fortuna in una caccia all’oro nel Klondike
                        "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                          Re:Topolino 3499
                          Risposta #11: Giovedì 15 Dic 2022, 09:02:31
                          Marco Nucci scrive tre delle quattro storie presenti nell'albo e lo fa, a giudizio di chi scrive questo commento, in modo intrigante e molto ben riuscito.
                          Beato te.
                          Io aspetto ormai da un momento all'altro il cambio di titolo della testata da "Topolino" a "Nucciolino", visto che ormai è peggio del prezzemolo: un editoriale su due ha almeno un trafiletto su di lui, fa parte anche del reparto più "tecnico", ha scritto pure le didascalie del riassunto delle Lenticchie... Per arrivare a leggere una tavola dove non ha messo mano - escludendo il Che aria tira - tocca arrivare a pag 129 (su 164).
                          Io capisco il voler puntare sull'autore e tutto, ma ultimamente mi sembra davvero troppo. ;:)

                          Sulla Spada di ghiaccio non mi esprimo, a questo punto aspetterò la conclusione, ma per ora il giudizio non è dei migliori... Non ho trovato originalità, ma solo banalità, visto lo svolgimento quasi pedissequo rispetto alla prima storia del ciclo.

                          Finalmente qualcuno lo dice. La presenza di Nucci è diventata ingombrante, e visto che è stato menzionato Casty: no, siamo su due galassie completamente differenti.
                          « Ultima modifica: Giovedì 15 Dic 2022, 09:08:37 da Castyano »
                          "Chissà che cosa stava cercando Moby Dick?"

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                            Re:Topolino 3499
                            Risposta #12: Giovedì 15 Dic 2022, 10:41:32
                            Secondo me perchè semplicemente c'è poche alternative per il momento. Gli sceneggiatori bravi si contano sulle dita di una mano.

                            Nucci è molto bravo, anche perchè è davvero molto prolifico e la qualità si attesta quando va male a livello medio. Che poi con così tanta roba che scrive ci sia qualcosa di un pò meno buono ci sta. Infatti ci vorrebbe un altro sceneggiatore prolifico ad alto livello che sia giovane, cosa che non è facile. Tranne Nucci e Vacca (che non mi fa impazzire ancora per il momento anche se c'è margine, tutti gli sceneggiatori di livello sono da un bel pò di tempo sul topo, vedi artibani, sisti, casty.
                            « Ultima modifica: Giovedì 15 Dic 2022, 11:11:26 da Filo Sganga »

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                              Re:Topolino 3499
                              Risposta #13: Giovedì 15 Dic 2022, 10:44:21
                              Nella live dell'altro giorno celoni ha confermato che in un prossimo numero di topolino verrà regalata (grazie!  ;) ) una litografia con il disegno "pulito senza scritte" della copertina di questo numero! Resta da sapere che dimensioni avrà, ma penso quelle della copertina medesima.

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                                Re:Topolino 3499
                                Risposta #14: Giovedì 15 Dic 2022, 11:20:42
                                La calcistica finisce bene. Qualcuno dirà che finisce come tutti ci aspettavamo. Sì, è vero. Ma anche il Grande Mazinger vince sempre, e noi lo guardiamo perché lo vogliamo vedere vincere sempre. Ma non è un finale banale, come mai banali erano le puntate del Grande Mazinger: ha le sue trovate e un epilogo un po' diverso da come ce lo saremmo aspettati. In fondo va bene così, però... adesso basta: dopo due anni e mezzo di storie, il limone è spremuto. Fine, la cosa ha funzionato, ha retto bene, ma adesso basta.
                                D'accordo su tutto!
                                Aggiungo che per almeno un anno non vorrei più vedere storie calcistiche, ma mi rendo conto che è un'utopia...

                                ... Tuttavia, devo rilevare che mi è sembrato fuori luogo Lasidor che parla di déjà vu come se niente fosse, o che ci sia una citazione della "Divina Commedia" all'entrata del bosco tetro. Era proprio necessario metterci quella frase lì? Esattamente quella? Hanno avuto Dante nell'Argaar e pure la lingua di quelle parti, che accetto sia simile a quella parlata da Topolino e da Pippo, è stata influenzata dal Francese terrestre? Non so, per me è un po' troppo...

                                Ma soprattutto, mi pare fuori luogo che Pippo, appreso da Topolino che gli esseri spaventosi sono solo illusioni, non ribatta con un "Ma allora non ci credo!" dei suoi. Che probabilmente non avrebbe funzionato, sia chiaro, ma ci si sarebbe potuta fare sopra una gag, senza snaturare il comportamento di Pippo nell'Argaar.
                                Sulla prima parte sono d'accordo in linea di principio, ma nel caso specifico non mi ha dato fastidio vedere la citazione dantesca! L'ho trovata come un punto di collegamento multiversale, diciamo così! ;D
                                Ho trovato un po' più fastidiosa la didascalia di spiegazione di dejà vu, ma, probabilmente, problema mio...
                                Sulla seconda parte sono d'accordo con te!

                                Aggiungo un altro "errore": sappiamo che gli pteromunghi si cibano di neve, ma è da una puntata e mezza che non se ne vede un fiocco... li vogliono far morire di fame? :cry:

                                Comunque, anche per me, terza puntata un po' sottotono rispetto alle prime due; adesso, attendo ansiosamente il finale! :D

                                Io aspetto ormai da un momento all'altro il cambio di titolo della testata da "Topolino" a "Nucciolino", visto che ormai è peggio del prezzemolo: un editoriale su due ha almeno un trafiletto su di lui, fa parte anche del reparto più "tecnico", ha scritto pure le didascalie del riassunto delle Lenticchie... Per arrivare a leggere una tavola dove non ha messo mano - escludendo il Che aria tira - tocca arrivare a pag 129 (su 164).
                                Io capisco il voler puntare sull'autore e tutto, ma ultimamente mi sembra davvero troppo. ;:)
                                Boh, sarò strano io, ma non vedo il problema! Se uno è bravo, è giusto che abbia i suoi spazi, non credo che stia togliendo qualcosa a qualcuno...
                                Forse, era meglio quando non si sapevano i nomi degli autori, così un "problema" del genere non sarebbe neanche esistito!
                                Io son nomato Pippo e son poeta
                                Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                                Verso un'oscura e dolorosa meta

                                 

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