Il commento di Tenebroga mi ha suscitato curiosità riguardo a questa storia, che sono andato a rileggere dopo diversi anni dall'ultima lettura su un numero di Paperino Mese.
E confermo la gradevolezza della storia: innanzitutto mi è piaciuto il fatto che Pico avesse un ruolo da co-protagonista al fianco della classica spedizione guidata da Paperone con i soliti Paperino e nipotini al seguito e mi ha suscitato simpatia l'accoglienza che il dotto papero riserva alla vecchia tuba con una scena tanto semplice quanto dal sapore fortemente quotidiano, che è sempre un piacere da ritrovare (molto graziosa la vignetta in cui lo si vede mangiare gli spaghetti con particolare gusto, mi ha fatto venire l'acquolina al solo guardarla!)
La storia procede bene, con ritmo e freschezza, presentando un'interessante sfondo fiabesco nel vetusto specchio magico che i nostri stanno cercando nella vecchia Scozia e la cui componente magica è bilanciata da una piacevole anima umoristica che mi ha reso la lettura molto gradita, in particolare grazie al personaggio di Paperino, prima riottoso e poi intento a strappare una buona percentuale di guadagni allo Zione nella produzione su larga scala degli "specchi da compagnia" che danno il titolo alla storia.
Mi è piaciuta molto anche la chiusa della vicenda, con un risvolto psicologico che ho apprezzato e che ha dato una risposta naturale e convincente all'improvvisa ed eccessiva sincerità degli specchi acquistati presso i punti vendita di Zio Paperone dislocati per la città di Paperopoli.
Impagabile poi la reazione afflitta del papero con le basette che, con il suo canto di nenie triste e disperate, mi ha ricordato l'inizio della storia delle "Lenticchie di Babilonia" e la cui afflizione, in questo caso, è stata ben resa anche dal punto di vista grafico da Del Conte per mezzo di una riuscita "teatralità" che ha saputo infondere al personaggio.
Disegni che, in generale e non soltanto in questa singola sequenza, hanno saputo accompagnare al meglio la sceneggiatura vivace e scorrevole di Nino Russo, dando vita ad un ensemble brioso e molto piacevole da leggere.