La nuova incursione del personaggio di Newton sul giornalino (questa volta protagonista senza la spalla rappresentata dal maturo ed assennato Pico de' Paperis) devo ammettere che mi è stata di lettura insapore e poco interessante.
Ho letto le 30 tavole della storia di Nucci e Simona Capovilla senza che il mio interesse si sia mai veramente destato per una trama che, a conti fatti, non ha saputo coinvolgermi nella deriva disastrosa del nuovo esperimento del genio di casa Pitagorico, accidentalmente testato su quell'indiscusso maestro di bizzarrie che è Paperoga.
Storia che, ahimè, dimenticherò in fretta.
Le storie che, invece, ho preferito del numero sono state il secondo capitolo della nuova avventura con protagonista il Capitano Nemo e la sua ciurma e la vicenda in chiusura di libretto firmata dalla coppia Panaro & Andersen.
La prima è davvero ben scritta, affascinante sia nel racconto che nel disegno: dal punto di vista grafico è semplicemente spettacolare la doppia splash-page muta che mostra l'ingresso del Nautilus, circondato da giganteschi cristalli, nella cavità sottomarina delle Fosse Atlantiche mentre in merito alla narrazione Francesco Artibani si conferma molto bravo nell'intessere delle storie dense di fatti e risvolti, gustose da leggere, con un ritmo incalzante, introduzione di nuovi personaggi dotati di forte carattere e dinamiche interessanti tanto nei dialoghi tra gli "attori" protagonisti quanto negli sviluppi della trama.
La seconda è stata una lettura altrettanto gradita, immersa in un clima rigido e freddo che ben si addice al suo periodo di pubblicazione sull'attuale numero del Topo. Questa Paperino e la meraviglia di ghiaccio, per quanto sia un racconto a fumetti abbastanza corto nel numero di pagine, si rivela essere una buona storia, della quale mi è tanto piaciuto il legame di affetto e di unione che muove i nipotini per il bene del loro zio Paperino, con un colpo di scena finale che riesce a risollevare l'animo inizialmente deluso e dimesso dell'avventuriero in penne e piume.
Graziose (e molto ben disegnate) le storie restanti, mentre due note di merito le voglio spendere in relazione ai due approfondimenti redazionali che, tanto nel servizio dedicato a Vincenzo Mollica (e al suo alter-ego piumato, Paperica) quanto nell'intervista allo speleologo Tullio Bernabei, si sono rivelati coinvolgenti, interessanti e gradevoli da leggere.