Giunto a fine lettura, posso dire che questo numero del Topo mi ha soddisfatto!
La storia di copertina mi è piaciuta parecchio in primis per il fatto che il personaggio che viene messo più in luce è Paperino e poi perché la cosiddetta
origin story, tema centrale della vicenda, non è tanto (o comunque, non è solo) la narrazione della nascita del diabolico vendicatore paperopolese resa protagonista della storia a fumetti realizzata da Qua e Ray, quanto il racconto di quello che potrebbe essere stato, in un futuro lontano quando i ragazzi dell'Area 15 saranno divenuti adulti, il punto di svolta nella carriera da disegnatore del vispo ragazzino col ciuffetto rosso.
È stata una storia molto piacevole da leggere, umana e realistica nel descrivere lo stato d'animo di un giovane che mette tanta passione in quello che fa ma che si scontra con una realtà che non lo vede ancora pronto per essere lanciato nel mondo dell'editoria, al servizio di quei fumetti che tanto gli piace leggere e dai quali trae ispirazione per coltivare e migliorare la sua passione.
E della storia ho molto apprezzato anche il finale, che pone nuovamente di fronte, in un confronto a due, Ray e il "semplice ed ordinario" Paolino Paperino.
Solo con il primo che, dopo l'esperienza da poco vissuta e freschissima nei suoi ricordi, ha aggiunto un tassello di maturità e consapevolezza in più alla sua personalità.
E questa consapevolezza gli può essere molto utile per comprendere a fondo che cosa intendeva dire il papero vestito da marinaretto quando, con ferma convinzione, gli diceva che nessuno nasce già grande e che anche un
perfetto signor Nessuno (come si auto-definiva il giovane paperotto) con costanza, dedizione e impegno può riuscire a diventare, da grande, quel "Qualcuno" che ha sempre sognato di essere.
Sul comparto disegni della storia, resto ancora una volta piacevolmente incantato e deliziato dalle tavole di Libero Ermetti, la cui abilità grafica gli permette non solo di dare vita ad un tratto fluido, vivace e dinamico ma anche di sapere riuscire ad infondere ai personaggi che disegna una espressività talmente spiccata da renderli comunicativi ed empatici già al solo guardarli.
La sua nuova, brillante, prova su Topolino non è che l'ennesima riprova del talento di questo ragazzo, che considero uno dei migliori disegnatori attualmente in forza al settimanale nonché uno dei miei artisti preferiti!
Tuttavia, la "palma" di storia migliore del numero per me se la aggiudica il terzo ed ultimo capitolo del "Regno di Cristallo".
Questa terza incursione del Capitano Nemo sulle pagine del giornalino si conclude con un episodio coinvolgente quanto lo erano stati i primi due ma che a ciò unisce, in questa chiusura del cerchio, un fattore sorpresa che mi ha piacevolmente spiazzato!
Si fa luce sull'origine della passione per la conoscenza del Capitano e da ciò ci si proietta al futuro, alle nuove avventure che lo vedranno protagonista insieme alla sua squadra di marinai, in lungo e in largo per il globo...
La scrittura di Artibani è come sempre vivace, sa intrattenere alla grande e richiamare al massimo l'attenzione del lettore per ciò che sta raccontando, catapultando chi legge in un finale dai risvolti palpitanti ed emozionanti.
Al successo della trama orchestrata dall'autore, corrisponde un comparto grafico altrettanto ammirabile dove le matite di Lorenzo Pastrovicchio coadiuvano il racconto di Artibani donando espressività, dinamismo e carattere ai suoi personaggi e delle vedute semplicemente spettacolari e da applausi (mi basta citare la tavola d'apertura, la stupenda
splash-page doppia che inquadra il favoloso tesoro di cristallo del Capitano Nemo e la evocativa tavola intera di pagina 146!)
Anche le storie più brevi del numero sono state buone letture: simpatici e scanzonati i due nuovi episodi di "Love Quack" e piacevole la "moda del pavone", con un piglio surreale che si è rivelato gradevole e che, in questa vicenda, ho apprezzato.
Stefano Intini, Silvia Ziche e Francesco Guerrini contribuiscono poi a dare ulteriore merito a questi brevi racconti per mezzo delle loro matite deliziosamente espressive!