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Topolino 3507 - Recensione di Simone Devoto

Topolino, negli ultimi anni, ci ha abituato a veder tornare tra le pagine del settimanale saghe e personaggi che credevamo dimenticati: Reginella, Le Tops Stories, I mercoledì di Pippo, Paperino il paladino sono tutti riapparsi a sorpresa, chi con maggiore e chi con minore successo. A volte, come per Reginella, si trattava della semplice volontà di dare una chiusura a una saga lasciata aperta; altre volte, pensiamo alle Tops Stories, si è trattato di un rilancio vero e proprio. Questa settimana tocca a Ok Quack, il papero alieno bloccato a Paperopoli ormai da quarant’anni, quando in Paperino e il turista spaziale ha perso tra le monete del deposito la sua astronave miniaturizzata. In questo caso la volontà di Francesco Artibani è quella di dare una conclusione alla saga e far tornare a casa l’alieno in esilio, con un soggetto che scopriamo essere stato già discusso con il papà del personaggio, Carlo Chendi, la cui scomparsa avvenuta nel 2021 rende questa storia ancora più speciale. In Ok Quack e l’eterno ritorno facciamo conoscenza con Tsk Tsk Quack, sorella del protagonista, che giunge sulla Terra per recuperare il “disperso”, da troppo tempo assente dal natio pianeta Duck. Veniamo a scoprire che la società di Duck è tanto tecnologicamente avanzata quanto rigida: ognuno ha un ruolo assegnatogli e precisi doveri da assolvere, da cui Ok Quack, spirito libero per natura, è sfuggito bighellonando per anni nell’universo. Ma ormai la vacanza è finita: Tsk Tsk Quack si occuperà di ritrovare il disco volante del fratello grazie alle avanzate tecnologie del loro pianeta, mentre a Ok Quack resteranno solo quarantott’ore per sbrigare le sue ultime faccende sulla Terra. Inizia così una caccia al souvenir perfetto, che porta l’alieno sognatore ai quattro angoli del globo per ottenere, con l’aiuto di Paperino, il profumo di un fiore tropicale, il suono del canto delle balene, l’impronta di un leone. È proprio quando la raccolta di ricordi è perfetta (o quasi, a causa di qualche pasticcio finale…) che Tsk Tsk Quack torna con la sconvolgente verità sull’astronave del fratello. Scopriamo infatti che Ok Quack aveva ritrovato la sua astronave da tempo, decidendo tuttavia di nasconderla per poter rimandare il ritorno, ormai affezionatosi alla sua nuova casa. La storia si conclude con alcune poetiche pagine in cui Ok Quack dice addio alla Terra e ai suoi amici, incluso il commovente abbraccio a un passante in rappresentanza di tutti i paperopolesi, che noi riconosciamo non essere effettivamente originario del Calisota. Abbracciando un vecchio amico L’impresa era tutto fuorché semplice, ma Artibani si destreggia con rara maestria, riuscendo far emozionare e divertire con una storia intrinsecamente malinconica nella quale Ok Quack (almeno apparentemente) dice di fatto addio anche ai lettori. La citazione a Chendi è perfetta e non si limita al cameo ma tocca anche alla sceneggiatura, che in parte cerca di riprendere lo stile dell’autore rapallese. Ottimi anche i disegni di Giuseppe Facciotto, che ci regalano un Ok Quack particolarmente dinamico. Nell’intervista inserita nel volume al termine della storia, Artibani tiene aperta la possibilità che questa non sia l’ultima volta che sentiamo parlare del papero alieno, visto che “nei fumetti la parola ‘fine’ è fortunatamente spesso provvisoria”. Da un lato saremmo curiosi di vedere lo sceneggiatore di nuovo alle prese con il personaggio, ma dobbiamo anche ammettere che difficilmente si riuscirebbe a scrivere un epilogo migliore di Ok Quack e l’eterno ritorno. Quest’ultima forse uscirebbe addirittura indebolita da un eventuale prossimo rilancio del personaggio, visto che trae parte della sua forza proprio nell’essere una conclusione. A seguire troviamo il primo episodio di Topolino e il ragazzo venuto dal freddo, storia di Alessio Coppola che si cimenta con un racconto giallo nelle vesti di autore completo. Per la natura stessa di una storia investigativa, è difficile esprimere un giudizio prima della sua conclusione, ma sorgono al momento un po’ di perplessità sulla trama che, speriamo, verranno risolte nella sua continuazione. Memorie dal passato Alcuni passaggi sembrano infatti un po’ forzati e inutilmente convoluti: particolarmente barocca è, per esempio, la strategia utilizzata dal giovane Sonny per entrare in contatto con Topolino ed è forse un po’ troppo creativo il modo in cui viene perso un numero di telefono potenzialmente utile per le indagini. Interessante invece la scelta di introdurre un nuovo amico di infanzia di Topolino dando un contesto al personaggio con svariati flashback. Aspettiamo dunque la conclusione nel prossimo numero, auspicando che tutto si concluda in maniera pienamente soddisfacente. La parte centrale del numero è costituita da brevi storie riempitive che, purtroppo, non riescono a cogliere nel segno. Paperina ha una storia travagliata in termini di gradimento del pubblico, a causa di una sua tipica caratterizzazione come fidanzata superficiale e volubile, contraltare di un esuberante e iroso Paperino che sembra trovare ultimamente poco spazio sul settimanale. Giorgio Fontana, negli ultimi due episodi di Love Quack, cerca con difficoltà la quadra per una lettura alternativa del rapporto tra i due innamorati presentando però una versione annacquata della gelosia e della superficialità che caratterizzava il papero nel passato, non abbastanza forte per fare satira ma abbastanza per alienare la simpatia del lettore. Geloso di un botolo Con La Banda Bassotti e il difettoso regalo Davide Aicardi usa il pretesto di un regalo per Nonno Bassotto per sceneggiare una serie di piccole gag che coinvolgono i suoi nipoti nel tentare una serie di furti con scarso successo. La storia si rende così complice della continua perdita di credibilità di questi villain: dopo averli visti fallire a rubare una vecchia bicicletta, è veramente difficile considerare i Bassotti come una seria minaccia per il deposito del papero più ricco del mondo. Conclude il numero Tutta colpa di uno zero, una nuova storia del ciclo Time Machine (Mis)Adventures. Lo schema di queste storie è ormai noto: i personaggi di turno viaggiano indietro nel tempo per poter migliorare un certo status, ma modificano inavvertitamente qualcosa nel passato e il racconto riparte cercando una soluzione alle tragicomiche conseguenze sul mutato presente. L’idea è di per sé buona, ma inizia a mostrare i suoi limiti nella ripetitività, in particolare in un caso come quello di questa settimana in cui risulta più debole la descrizione delle conseguenze. L’effetto di non aver fatto entrare Fibonacci in contatto con il numero zero non è infatti, come potrebbe venire più logico pensare, un presente in cui si usa ancora una notazione con i numeri romani o un altro sistema alternativo all’assai più comodo ed efficiente sistema arabo (con la sola assenza dei numeri negativi), ma un mondo in cui, letteralmente, i numeri vanno da 1 a 9 poi ripetendosi all’infinito. Una scelta che non solo risulta poco coerente, ma finisce per far passare il messaggio sbagliato su quale sia stato il reale (e importantissmo) impatto dello zero nella matematica. Sicuri funzioni così? Da segnalare all’interno del numero alcuni ciak con coprotagonista Gianduck Gazzosa, paperizzazione di Gianluca Gazzoli. Queste brevi gag di una pagina non risultano particolarmente interessanti, ma sono senza dubbio il modo migliore per gestire la presenza di VIP su Topolino: una soluzione discreta e poco invasiva che non scontenta i fan della celebrità né quelli della testata. La qualità complessiva di Topolino 3507 non spicca molto, essendo di fatto principalmente composto di riempitive non particolarmente riuscite. Tuttavia, la sola storia di apertura è sufficiente per suggerire l’acquisto: è, allo stesso tempo, un delicato omaggio alla storia originale e ai suoi autori e un racconto perfettamente godibile a sé, mostrando la formula ideale per andare a ripescare (e concludere) una saga del passato.

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Topolino 3513

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    Re:Topolino 3513
    Risposta #30: Sabato 25 Mar 2023, 15:14:06
    Credo che sia semplicemente per andare incontro ai "gusti" del pubblico attuale. È ormai risaputo che i Paperi siano quelli preferiti e quindi si sarà pensato che fosse più "facile" utilizzarli. Ancor di più in una storia antica che poteva essere più ostica al giovane pubblico.
    Mah, io avrei preferito se avesse mantenuto  l'aspetto canino rispetto a quello papero, che me lo rende sgradevole alla vista...
    La storia di per sé non mi è piaciuta molto, se questo è pressapoco lo stile narrativo che hanno "I racconti intorno al fuoco", allora è sempre più probabile che non comprerò mai Il recente volumetto dedicato.
    Comprali. Per favore, compra almeno il primo volume, leggilo e al limite non prendere gli altri, ma i Racconti attorno al fuoco sono un pilastro del fumetto Disney e della produzione ciminiana che ogni lettore dovrebbe conoscere.
    Non farti influenzare da questa storia, che è evidente sia stata largamente rimaneggiata e censurata.
    Fidati, poi dicci che ne pensi.

    Ciao!

    Il Grande Tiranno
    Catturamento Catturamento!

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    fab4mas
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      Re:Topolino 3513
      Risposta #31: Lunedì 27 Mar 2023, 09:47:09
      E' finita la serie positiva di Topolini consegnati al lunedi...questo l ho addirittura ricevuto Venerdì. :huh:

      Mi limito al commento degli evaporati perché, sperando non sia proprio il finale a deludermi, ritengo sia davvero l unica cosa che ricorderò di questi ultimi 4 numeri (5 speriamo). Mi unisco ai complimenti allo sceneggiatore perché è una di quelle storie coraggiose, diverse, intense, mai banali che ogni lettore merita di leggere. Rimango un NON entusiasta dei disegni e mi accorgo che più passano i numeri e più mi pesa non  potermi beare dei disegni tanto quanto della trama ritenendo questa fosse una di quelle da assegnare senza dubbio a uno dei "pezzi grossi"

      Spero nel contrappasso ...cioè di ricevere il prossimo topo oggi (lunedì) e che le mie aspettative non vadano deluse, sono piuttosto alte dopo queste 4 puntate che, per inciso e per fortuna, non mi sono sembrate troppe come invece capita sempre più spesso a forza di leggere 'saghe'



      Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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      JohnnyX
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        Re:Topolino 3513
        Risposta #32: Lunedì 27 Mar 2023, 11:59:19
        E' finita la serie positiva di Topolini consegnati al lunedi...questo l ho addirittura ricevuto Venerdì. :huh:
        (...)

        Uhm ... allora il fatto che ad oggi l'ultimo Topo che mi sia stato recapitato sia il 3511 non è un caso isolato ... sono in attesa del 3512 e 3513, chissà che fine avranno fatto  :rolleye:
        "Nella vita non esistono solo i dollari: ci sono anchei Diamanti!" [Zio Paperone]

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          Re:Topolino 3513
          Risposta #33: Lunedì 27 Mar 2023, 17:38:54
          Rimango un NON entusiasta dei disegni e mi accorgo che più passano i numeri e più mi pesa non  potermi beare dei disegni tanto quanto della trama ritenendo questa fosse una di quelle da assegnare senza dubbio a uno dei "pezzi grossi"

          io in verità i disegni di Cesarello (devitiani sui personaggi, dinamici, con una regia moderna) li ho trovati estremamente funzionali ed efficaci, il che poco certo non è

          un pensiero l'ho fatto anch'io su altre potenziali matite che avrebbero potuto interpretare questa storia, ne è uscita una lista cortissima e in massima parte (credo) impraticabile (per motivi differenti)

          in sostanza, bene così... e mi piace davvero molto che nelle storie anche molto lunghe si tenda a mantenere lo stesso disegnatore  :-)
          "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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            Re:Topolino 3513
            Risposta #34: Martedì 28 Mar 2023, 09:38:04
            Rimango un NON entusiasta dei disegni e mi accorgo che più passano i numeri e più mi pesa non  potermi beare dei disegni tanto quanto della trama ritenendo questa fosse una di quelle da assegnare senza dubbio a uno dei "pezzi grossi"

            io in verità i disegni di Cesarello (devitiani sui personaggi, dinamici, con una regia moderna) li ho trovati estremamente funzionali ed efficaci, il che poco certo non è

            un pensiero l'ho fatto anch'io su altre potenziali matite che avrebbero potuto interpretare questa storia, ne è uscita una lista cortissima e in massima parte (credo) impraticabile (per motivi differenti)

            in sostanza, bene così... e mi piace davvero molto che nelle storie anche molto lunghe si tenda a mantenere lo stesso disegnatore  :-)

            io trovo sempre lo stesso difetto: ottimo sui personaggi ma sugli sfondi  troppo poco particolareggiati il che in una storia che ha nell ambientazione uno dei punti di forza non è poco. nel topic del numero precedente misi la stessa foto che topolino magazine mise su instagram: in secondo piano i personaggi erano...due triangoli con una pallina come testa. sicuramente una scelta stilistica ma personalmente l ho trovata tutto tranne che efficace.

            edit: no era il topic del 3511, https://www.papersera.net/forum/index.php/topic,19105.msg616297.html#msg616297
            « Ultima modifica: Martedì 28 Mar 2023, 09:40:36 da fab4mas »
            Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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              Re:Topolino 3513
              Risposta #35: Martedì 28 Mar 2023, 10:46:29
              Il racconto non mi è dispiaciuto e non ho niente da ridire nè a Faraci, per l'adattamento che ha dovuto eseguire e di cui mi aspettavo peggio, nè a Soldati, per i superbi disegni. Tuttavia, avrei preferito leggere lo storyboard, per quanto venga dichiarato irriproducibile per lo stato dei materiali, condizione che ipotizzo possa essere attenuata da un programma di elaborazione immagini.
              Spero in un quinto volume delle Serie Imperdibili che raccolga almeno questa storia insieme allo storyboard.

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              Cornelius Coot
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                Re:Topolino 3513
                Risposta #36: Martedì 28 Mar 2023, 20:07:30
                La leggenda del console Paolo e della tenace Lucilla
                Dall'intervista che segue la storia Faraci dice che si è limitato a 'cesellare' e 'limare' una stesura già completa nella trama e piena di idee bellissime. Il suo lavoro da 'restauratore' gli ha fatto stringere alcune viti, inserire qualche raccordo, togliere e mettere qualcosa. In effetti questo Racconto appare quasi interamente ciminiano, a parte alcune 'esagerazioni' nel consueto prologo di cornice come l'eccessivo entusiasmo di un Paperone 'carnacialesco', vestito 'in tema' con la storia da sentire. D'altronde in queste 'cornici' familiari ci dovrà pur essere qualcosa di particolare, che non renda troppo monotona la consueta introduzione. Non ricordo se questi stratagemmi narrativi ci siano stati anche in passato: mi sembra che i paperi si riunissero senza eccessivo 'clamore' visto che il succo della storia era comunque il Racconto attorno al fuoco della Nonna. Anche il fatto che Elvira abbia scelto come location non la solita fattoria ma una radura desertica con due altissime pietre che ricordano due colonne romaniche mi sembra un po' forzato, vista la pragmaticità della decana che in genere bada alla sostanza più che alla forma. Lo 'zampino' di Tito potrebbe esserci in queste situazioni, apparentemente ciminiane ma che non ricordo in questa serie di Racconti. Per il resto, soggetto interessante dal punto di vista storico (per quanto la 'magnanimità' dei conquistatori romani sembra voler coprire cosa avrebbero fatto nel caso gli autoctoni di Tappetaria non fossero stati ligi alle loro regole: cose da non poter pubblicare in una rivista per infanti) mentre la paperizzazione dei protagonisti (non prevista negli storyboard originali) dovrebbe essere una forzatura redazionale, immagino dovuta ad un 'potere attrattivo' che negli anni '90 non era considerato. Fra queste figure papero-gallinacee troviamo la 'stregaccia' Spinarella che potrebbe ricordare vagamente Roberta, personaggio creato da Cimino vent'anni prima dei Racconti.
                Gli Evaporati - Topi nella nebbia   (quarto episodio)
                Tre personaggi sembrano subire più di altri gli influssi delle nebbie gialle, sebbene indirettamente e per cause diverse: Manetta (con una perdita di memoria non collegabile al fenomeno atmosferico), Macchia Nera (per un ruolo ambiguo dove la sua caratteristica figura di 'carnefice' si alterna a quella di possibile 'vittima') e Topolino (sparito, invocato, sballottato nei vari racconti ad incastro della narrazione enniana). Anche Pluto ha avuto le sue disavventure mentre Clarabella, Orazio, Pippo e (soprattutto) Minni sembrano tenere dritta la barra come, dalla parte opposta, Gambadilegno e Sgrinfia. Trudy, Rock Sassi e Basettoni sono letteralmente svaniti mentre si propongono come novelli risolutori di misteri Tip e Tap (per la gioia di una zia Minni al limite dell'esaurimento). Strano che in questa storia fra i personaggi coinvolti non ci siano Zapotec, Marlin o Enigm che avrebbero potuto dare una svolta alla strana situazione creatasi. Non è detto che non compariranno alla fine, nell'ultima puntata che si preannuncia come quella della 'restaurazione', dove tutto tornerà alla 'normalità' (compreso il look di Minni?)
                Sette polpette
                Neanche la fortuna e la volontà di Gastone riescono ad avere la meglio sulla sfortuna di Paperino. Un panino 'di troppo' rende indiigesta la Settima Polpetta per Donald!
                Scoiattoli dallo spazio profondo
                Bella la B-cover e le tavole di Bigarella ma per il resto, se gli omaggi fumettati al Centenario Disney saranno così (per una platea internazional-anglofona che conosce i cartoni ma non i fumetti), anche gli altri sei episodi previsti non si discosteranno molto da questo e dal primo apparso undici numeri fa.   
                « Ultima modifica: Martedì 28 Mar 2023, 23:36:05 da Cornelius Coot »

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                  Re:Topolino 3513
                  Risposta #37: Martedì 28 Mar 2023, 22:24:23
                  Non ricordo se questi stratagemmi narrativi ci siano stati anche in passato: mi sembra che i paperi si riunissero senza eccessivo 'clamore' visto che il succo della storia era comunque il Racconto attorno al fuoco della Nonna. Anche il fatto che Elvira abbia scelto come location non la solita fattoria ma una radura desertica con due altissime pietre che ricordano due colonne romaniche mi sembra un po' forzato, vista la pragmaticità della decana che in genere bada alla sostanza più che alla forma. Lo 'zampino' di Tito potrebbe esserci in queste situazioni, apparentemente ciminiane ma che non ricordo in questa serie di Racconti.
                  Ricordi male! ;)
                  Io son nomato Pippo e son poeta
                  Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                  Verso un'oscura e dolorosa meta

                  *

                  Anapisa
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                    Re:Topolino 3513
                    Risposta #38: Martedì 28 Mar 2023, 22:49:07
                    Non considerando rimaneggiamenti e censure varie (anche io avrei preferito poter leggere quello che aveva da dirci Cimino,ma se proprio non si può, almeno in veste libretto ufficiale,ben venga quello fatto fin'ora) sono rimasta molto soddisfatta del racconto attorno al fuoco.Temevo un pochino in una delusione,dato li aspettavo con curiosità,  ma così non è stata.Ho respirato la magia di quei racconti al di fuori dei paperi e topi che conosciamo (anche se avrei preferito vedere i protagonisti tartufati come immaginati da Cimino).
                    Comunque una bella storia,molto poetica,con un inizio prorompente come il maestro era solito fare (ricordo un sacco di storie che iniziano con mezzi improbabili,corse motorizzate..).
                    Peccato non aver dedicato una cover al racconto attorno al fuoco, nonostante sia bellissima quella di questo numero.
                    Ho apprezzato molto il fatto di poter iniziare e finire la storia in un solo numero, discorso diverso per gli evaporati, suddivisa in più puntate ma divisa così bene che riesce a soddisfarmi nonostante il racconto non finisca..e che continua a stupire e a rimanere sempre ad alti livelli.
                    Piacevolissima e divertente la breve di Faccini.
                    Graziosa la celebrativa con Cip e Ciop,con dei super disegni e una colorazione particolare.Niente di eccezionale ma nel contesto fra trama disegni e colori è un bel bon-bon. Anche se avrei preferito vederla inserita nel libretto e non al contrario alla fine delle pagine.
                    Per me questo si conferma un gran bel numero.

                      Topolino 3513
                      Risposta #39: Mercoledì 29 Mar 2023, 18:21:49
                      Recensione Topolino 3513


                       Chi avrebbe mai detto che con un colpo di coda la carriera di Rodolfo Cimino si sarebbe allungata di ben undici anni, raggiungendone ben sessantadue nel 2023. Un percorso lungo e glorioso che ha impresso negli animi di tutti i lettori tantissime storie dai generi più disparati: dai fantascientifici Ki-Kongi alla romantica Reginella non è un caso che sia ricordato da tutti più come un cantastorie che uno sceneggiatore.

                       E non è un caso che uno dei suoi cicli più amati sia quello dei Racconti attorno al fuoco, una raccolta di fiabe labilmente legate da una cornice campestre, con Nonna Papera nel ruolo di matriarca narratrice. Nove istanze seguite da altre intitolate a Minni e un non meglio precisato numero di soggetti perduti che solo di recente hanno visto la luce pubblica in coda alla ristampa su Le serie imperdibili. Uno di questi, però, ha avuto la fortuna di venir scelto per essere disegnato e pubblicato sul settimanale, a una certa distanza dalla scomparsa di Cimino.

                       Previo adattamento di Tito Faraci, e con i disegni di Giampaolo Soldati, La Leggenda del Console Paolo e della tenace Lucilla apre quindi Topolino 3513. Ad accogliere i lettori è tutta una serie di stilemi ben noti agli amanti dell’autore friulano già dalla prima vignetta, una classica quadrupla che riprende l’intera famiglia dei paperi attorno al fuoco.

                       A seguire l’ambientazione inizia a prender forma grazie a Paperone che, come al solito, si è già fatto prendere dalle atmosfere del racconto, ambientato ai tempi dell’antica Roma, che pervaderanno varie gag della storia su cui spicca il classico mezzo di locomozione bizzarro.

                       Se la trama mantiene in tutto e per tutto le classiche atmosfere ciminiane, non si può dire però lo stesso dei dialoghi, che risultano più semplici e meno specifici. Sicuramente vengono a mancare i “paroloni” arcaici cui Rodolfo ci ha abituato per decenni e che hanno costruito anche buona parte della fama culturale della stessa rivista.

                       
                      Da Paperone a Caracalla

                       Molto validi sono i disegni di Soldati, che costruiscono una solida ambientazione romana senza però tradire gli evidenti layout di Rodolfo, notoriamente più propenso a disegnare le sceneggiature piuttosto che scriverle.

                       È forte lo stacco che colpisce i lettori passando da una storia classica (in più sensi) come quella di apertura a Topi nella nebbia, quarto e penultimo episodio de Gli Evaporati, la storia-evento scritta da Bruno Enna per i disegni e i colori di Davide Cesarello. Il duo è stato capace di imbastire un’avventura decisamente atipica, sicuramente destinata ad essere ricordata a lungo grazie a atmosfere e scelte narrative quasi totalmente inedite per la rivista. E chi è lettore di lunga data di Topolino sa quanto questo possa essere difficile.

                       Avevamo lasciato Topolino al seguito di Macchia Nera, ritrovato in stato confusionale ai piedi di una sorta di aurora boreale generato, da un macchinario di origini sconosciute. Nell’atto di toccarlo Topolino semplicemente svanisce. Scopriamo che in realtà l’intera scena è accaduta poco tempo dopo il giorno della grande scomparsa e che ora Macchia è prigioniero dei marinai di “Capitan” Topolino.

                       Episodio di rivelazioni e colpi di scena, ma anche di smascheramenti, come quello di Manetta, in realtà dimentico del proprio passato da poliziotto e manipolato da Gambadilegno, sempre più vero antagonista degli eventi di questa saga. Una scelta sicuramente rinfrescante per il personaggio, da decenni ridotto a macchietta.

                       A rendere ancora più convincente il suo nuovo ruolo è anche la recitazione data da Cesarello, che dona a tutti i personaggi movimenti frenetici e guizzanti. Unica nota vagamente negativa è l’inflazione di didascalie interne che, per ben quattro volte interrompono la lettura con espliciti rimandi ai precedenti episodi: precauzione pressoché inutile considerando pagina riassuntiva di Nucci. Chiude l’episodio un colpo di scena intrigante che rimandiamo alla scoperta del lettore.

                       
                      Un Gambadilegno particolarmente felino![/size][/i]

                       Enrico Faccini firma Sette polpette!, una breve e fulminante comica su cui val poco spendere parole: come con tutte le storie dell’autore, sarebbero sicuramente inutili quando una lettura è sicuramente più esaustiva e coinvolgente.

                       Si chiude così l’albo.

                       Ah no!

                       Capovolgendolo, infatti, troviamo una copertina ed una storia inedite. Scoiattoli dallo spazio profondo è il secondo episodio di Once Upon a Mouse… in the Future, serie dedicata al centenario disneyano. Come la precedente, i testi sono di Francesco Artibani, assieme a Valeria Camerini,mentre i disegni e i colori di Ivan Bigarella (autore anche della copertina), ormai tra le punte del settimanale.

                       La trama parodizza i classici corti animati (per la precisione Trailer Horn, 1950) che contrapponevano Paperino e Cip & Ciop, qui al loro ritorno tra le pagine di Topolino, ma ricollocandoli in un lontano futuro su un imprecisato pianeta alieno. A rendere ancora più particolare l’operazione editoriale è la colorazione, addirittura eseguita a mano con tempera tradizionale, che dona tutto un altro spessore alle vignette, già d’effetto grazie all’impostazione a tutta pagina.



                      Voto del recensore: 3.5/5
                      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                      https://www.papersera.net/wp/2023/03/29/topolino-3513/


                      Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                      *

                      Milo
                      Bassotto
                      PolliceSu

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                        Re:Topolino 3513
                        Risposta #40: Mercoledì 5 Apr 2023, 10:55:58
                        Io ho trovato la storia di Cimino-Faraci molto godibile e non mi pare che quest'ultimo sia stato troppo invasivo nei confronti del lavoro del primo.
                        Chiara operazione nostalgia del malvagissimo direttore? Ovvio.
                        Ma questa storia è di gran lunga la migliore che abbia letto sul topo da anni, quindi ben venga.
                        Preciso, però, che preferirei non vederne altre, perché la magia fa presto a perdersi...
                        Milo

                         

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