https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1981-BTrovo gustosissima questa storia scritta da Carlo Panaro e disegnata da Lino Gorlero, della quale proprio quest'anno ricorre il trentesimo anniversario della prima pubblicazione sulle pagine di
Topolino.
Come succede anche in altri racconti parodistici, questa vicenda si configura nient'altro che come un sogno che affiora nella mente del protagonista (ovvero Paperino, l'intestatario del racconto) che mentre guarda i primi frammenti del film originale "Accadde una notte" (diretto da Frank Capra e risalente al 1934) immagina sé stesso calato nei panni del protagonista a vivere la storia in prima persona, affiancato da altri personaggi che gli sono noti (Paperina, lo Zione, Gastone, Ciccio, perfino Gedeone) e che interpretano il ruolo dei personaggi originali della pellicola.
Il racconto, nonostante la sua lunghezza, si mantiene fresco e brillante nell'ironia delle situazioni che capitano alla sfortunata coppia formata dalla ricca ereditiera Paperina Andrews e dallo sfortunato aspirante giornalista Paperino Warn, incontratisi per caso e che poi, piano piano, cominceranno a sentire un affetto via via crescente l'uno per l'altra.
Il racconto mostra l'evoluzione dei due personaggi che, stando al fianco l'uno dell'altro, comprendono quanto sia forte il sentimento che comincia a sbocciare tra loro e come questo inizi a legarli sempre più dopo un avvio a dir poco burrascoso dei loro rapporti.
Ma anche il personaggio di Zio Paperone (che interpreta il ruolo dell'abbiente "Paperone Andrews", il ricco zio di Paperina) viene attenzionato da parte dell'autore nell'evoluzione del suo comportamento, fino ad arrivare a prendere molto sul serio il sentimento provato dal giornalista povero in canna e a volere sentire dalla sua viva voce (nonostante sia abilmente nascosto ai suoi occhi, in modo tale da non farsi vedere) se ama davvero così tanto la sua "nipotina" e quanto realmente tenga a lei.
Diverse sequenze di questo racconto mi hanno suscitato ilarità e buonumore nel corso della lettura: l'inizio a Villa Andrews con le gags che vedono protagonista - ahilui - il domestico della magione, il rimprovero senza mezzi termini che, dall'alto della direzione del suo giornale Gedeone Gordon lancia a Paperino sul pezzo che ha scritto che non va bene per niente, le scene comiche sull'autobus che vedono protagonisti i due paperi futuri amanti, la disperazione di Ciccio nel vedere "spazzolato via senza pietà" la deliziosa zuppa di ceci che aveva lasciato sul fuoco e che avrebbe dovuto costituire il suo pranzo...
Tutto ciò ha contribuito a rendermi la lettura di questo racconto molto, molto piacevole e gustoso e alle risate che la storia mi ha donato, ad innalzare il valore di questa vicenda, vi è ovviamente anche la bellezza della sua narrazione, che si dimostra scorrevole, fluida ed interessante dall'inizio al termine e che si chiude in modo puntuale, dando motivo ad ogni personaggio di avere il suo lieto fine.
Una chiosa che regala letizia ai protagonisti di questo racconto senza risultare troppo buonista o eccessivamente dolce e che sa calibrare il giusto riconoscimento per ognuno, cosicché ogni interprete possa alfine godere di una ragione per sentirsi felice e realizzato.
I disegni di Lino Gorlero, nella loro simpatia ed espressività, accompagnano alla grande la sceneggiatura briosa e vivace di Carlo Panaro restituendo al lettore un altro motivo in più per apprezzare l'essenza di questa collaborazione, tanto per i testi ironici e dinamici quanto per le matite di un Gorlero che sa cogliere le espressioni dei personaggi in modo tale da farli apparire animati e vividi, trasmettendo loro anche una certa "teatralità" nelle proprie reazioni che non può che aumentare il coinvolgimento e la simpatia del lettore per questi personaggi e l'avventura da loro vissuta!