https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3206-1Questa è una storia a tema sportivo che trovo graziosissima e molto bella da leggere.
Lo Zio Paperone si fa consigliare dai suoi esperti di marketing sulla necessità di porre sotto i riflettori i propri marchi sportivi per mezzo di una pubblicità che sappia fare presa sui futuri consumatori, sfruttando un evento che richiami una grande partecipazione popolare.
La manifestazione che vede l'interesse dello Zione sarà il prossimo "Giro del Calisota", la kermesse ciclistica che richiama un nutrito pubblico di appassionati (con le grandi aziende che sfruttano la celebrazione sportiva per mettere sotto la luce dei riflettori i propri
brand) e che, in quell'anno, giunge alla centesima edizione da quando è stata varata per la prima volta.
Il team Papersport, la squadra appartenente al papero più ricco del mondo, punta tutto sul campione del pedale di origine spagnola "Pedro Pedivellas", al quale sarà affiancato il gregario Paperino.
Ma il Giro del Calisota, essendo una manifestazione che richiama in sé una componente di competitiva e rivalità come per ogni kermesse sportiva, non può fare a meno di coinvolgere l'interesse di Rockerduck, deciso a mettere i bastoni tra le ruote al suo acerrimo rivale in ambito finanziario al fine di dimostrargli che sarà lui il migliore tra i due alla fine della "classica su strada".
La storia ha il pregio di essere molto scorrevole e simpatica, con una narrazione che tiene ben salde le fila di un racconto che si mantiene intrigante e dinamico dall'inizio alla fine.
Inoltre, ho trovato ottima la caratterizzazione di Paperino (che assurge al ruolo di protagonista), il quale parte da semplice "rincalzo" di un campione dei pedali ben più conosciuto, famoso e celebrato e che, piano piano, tappa dopo tappa, anche per mezzo del fondamentale supporto psicologico di Battista e degli amorevoli nipotini che lo fiancheggiano in tutto, riuscirà a prendersi delle belle soddisfazioni personali mettendosi costantemente alla prova con sé stesso e a dimostrare a tutti di che pasta è fatta colui che, all'inizio del Giro, era un perfetto sconosciuto.
La storia è poi arricchita da un comparto grafico eccezionale di un Paolo Mottura di cui amo lo stile di disegno per l'espressività e la fluidità che restituisce ai suoi personaggi, le suggestive ombreggiature, gli stupendi scorci paesaggistici che fanno da sfondo alle varie tappe (tra montagne, pianure, canyon e semplici strade asfaltate) e per quell'
anima che sa infondere alle sue tavole.
Queste mi hanno restituito la sensazione di un piacere palpabile nell'osservarle, ammirato, sfogliandole pagina dopo pagina nel corso della lettura di questa gradevolissima vicenda.
E trovo che siano semplicemente meravigliose la tavola finale che racchiude una celebrazione delle tante corse ciclistiche disputate nel corso degli anni (con l'omaggio, tra gli altri, al "Pirata", Marco Pantani, immortalato con la sua tipica bandana e mitica la maglia rosa) e quella splendida doppia con Paperino che, dopo il bel gesto di sportività di cui si è reso protagonista, alza gli occhi per un attimo dal manubrio della sua bici e vede due strane formazioni d'aria al suo fianco che assomigliano tantissimo a due storici campioni delle due ruote, Fausto Coppi e Gino Bartali.
Un'immagine che, per un secondo, mi ha dato i brividi e che mi ha stampato un bellissimo sorriso nel guardarla con gli occhi di un appassionato di ciclismo e di fumetto Disney!