https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3016-1Uscita nel 2013, scritta da Francesco Artibani per i disegni di Paolo De Lorenzi, questa storia presenta l'ennesima novità lanciata da Zio Paperone sul mercato per accrescere il proprio prestigio agli occhi della cittadinanza e ricavarne un cospicuo ricavo in termini di guadagni.
L'idea è quella di realizzare un nuovo modello di telefonino in grado di fare ascoltare agli utenti che cosa dica chi si trova dall'altra parte della cornetta nei momenti immediatamente successivi alla chiusura della chiamata.
L'intenzione del papero in basette è di utilizzare tale espediente tecnologico per rendere gli utenti più sinceri nelle proprie conversazioni ma ben presto l'intera Paperopoli sperimenterà quanto possa essere dannoso l'apparecchio postelefonico, visto che mette gli utenti nelle condizioni di ascoltare cose che non avrebbero mai voluto sentire (emerse dal momento di aperta sincerità che affiora quando si chiudono certe chiamate che comunicano qualcosa che infastidisce, un impegno non preventivato, un'uscita dettata da un momento di nervosismo...) e che finisce per porre l'ideatore di questi nuovo prodotto del progresso sotto una cattiva luce per essere stato colui che ha lanciato sul mercato tale strumento controproducente.
La storia mi è piaciuta molto per la bellezza con cui è raccontata, con un ritmo che si mantiene sempre alto senza mai scemare di tono o far perdere interesse al lettore e che la rende molto intrigante da seguire nel suo dipanarsi.
E ho apprezzato tanto il modo con cui Artibani ha descritto i caratteri e le personalità dei personaggi: lo Zio Paperone ferito nel proprio orgoglio per quanto interpreta dalle parole "postelefoniche" di persone a lui care come il nipote Paperino e Nonna Papera è reso in un modo così umano e tridimensionale che si percepisce appieno quanto gli abbia fatto male, nel proprio animo, ciò che ha appena ascoltato, inducendolo a chiudersi in sé stesso, ad allontanarsi dalla sua famiglia e a concentrare forze, tempo ed energie solo e soltanto sul lancio dell'apparecchio postelefonico.
E trovo che sia splendido lo scambio di battute sul finale che lo vede protagonista insieme a Paperino, con zio e nipote che si confrontano l'un l'altro a cuore aperto ed un Paperone colpito da quanto ha mal interpretato le parole altrui e che si sente sciocco nell'avere dubitato dell'affetto delle persone a lui più care.
Ai disegni, Paolo De Lorenzi coadiuva la brillante sceneggiatura di Francesco Artibani con delle matite che infonodono espressività e carattere ai personaggi e che mi hanno reso la lettura molto piacevole anche per la gradevolezza del suo comparto grafico.