Le vicende a puntate fidelizzano i lettori in qualche misura abituali, ma costituiscono un ostacolo per gli occasionali.
Per il poco che so di marketing, fidelizzare i clienti serve soprattutto quando già se ne hanno tanti, mentre nei momenti di magra bisognerebbe puntare sull'acquisizione di nuovi. O no?
Noto invece che si è seguito il comportamento opposto. Fino alla gestione Muci, in cui le vendite ammontavano a cifre più alte, le storie divise in episodi scarseggiavano ma sono aumentate proprio con la riduzione dei lettori.
Qualche considerazione sparsa (che non riguarda la qualità delle singole opere, essendo sempre soggettiva): non potrebbe essere che le puntate siano cresciute di numero perchè diminuite di lunghezza?
Per esempio, un fumetto di 40 pagine un tempo sarebbe stato probabilmente pubblicato intero, oggi quasi sicuramente spezzato in due parti. Diverse volte mi è capitato, giunto alla fine di una storia in due tempi di pensare che non fosse così lunga da giustificare tale suddivisione. Alla fine quindi provavo a contarne le tavole, scoprendo che arrivava a poco più di 50, ma talvolta anche meno.
Io non mi sono mai cronometrato, ma direi che leggo una pagina di fumetto in circa 15/20 secondi. Per una pagina di romanzo dipende (dalla grandezza dei caratteri e della facciata), ma direi che 40 è una buona stima. Da questi dati si deduce impiego più tempo per concludere un capitolo medio di un romanzo (20 pagine) piuttosto di un racconto a fumetti di 35 tavole, comunemente considerato lungo, ma senza esserlo poi tanto.
Quindi non vedo la necessità di editare spezzata una vicenda che arriva fino alle 45/50.
Si è tirato in ballo l'argomento dei finali troppo veloci. E' un tema di cui mi lamento anch'io, soprattutto in certi periodi del settimanale. Tuttavia è un problema in cui sono incorse anche storie a episodi: le parti centrali si sono dilungate inutilmente, così l'ultima si è costretti a portare a termine tutte le trame e sottotrame in modo compresso.
E veniamo all'ultimo punto: l'allungamento del brodo. Accade perfino nei fumetti non a puntate.
Poi, c'è gente che legge i vari Marvel/DC o anche i manga, dove ci sono puntate o comunque hai archi narrativi più o meno lunghi e suddivisi in capitoli. Perché loro non si lamentano?
Mi sento chiamato in causa, quindi cito il mio caso. Quando ho deciso di iniziare a leggere Batman, mi sono posto la regola di lasciar perdere il completismo: lì nessuna storia è del tutto autoconclusiva, quindi se una non vuole recuperare interi decenni di produzione fumettistica, si metta l'animo in pace da subito sapendo che incontrerà riferimenti, benchè minimi, ad avventure non in proprio possesso.
Io risolvo il problema recuperando le vicende raccolte in volume. Anche così ognuna è spesso il seguito della precedente e la possibilità a un certo punto di stufarsi e abbandonare tutto esiste sempre, ma per il momento non è avvenuto.
A differenza della disney, fanno pure i crossover. Per chi non lo sapesse si tratta di trame che non solo si dipanano su più episodi, ma addirittura escono su pubblicazioni diverse. Come se la prima parte di una storie uscisse su topolino, la seconda sui classici, la terza sull'almanacco e così via. Senza contare che i vari capitoli spesso sono a loro volta divisi in più puntate. Personalmente, se per seguire una cosa del genere mi passerebbe la voglia ancora prima di cominciare.