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Zio Paperone e il ferragosto in città

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Samu
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PolliceSu
    Zio Paperone e il ferragosto in città
    Sabato 17 Giu 2023, 17:32:31
    https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1498-A

    Considero questa storia un gioiellino di quanto piacevole e godibile ne risulti la lettura.
    La Banda Bassotti è riuscita ad abbindolare le guardie interne del Deposito predisposte alla sua sicurezza e colgono di sorpresa lo stesso Zione, il quale viene prontamente reso inoffensivo dai Beagle Boys capitanati dal pragmatico ed astuto Nonno.
    Da qui in poi comincia la fuga dei celebri malfattori paperopolesi a bordo del camion che hanno riempito di sacchi di dollari trafugati a Paperone (per un valore miliardario), forti di almeno due elementi che giocano a loro favore: l'aver reso impossibile ogni tipo di comunicazione con la linea telefonica della polizia e il fatto che, dato il periodo "ferragostano", la città di Paperopoli si ritrovi praticamente deserta ed assolata, tra negozi chiusi per ferie e pochissima gente rimasta ad animare le vie della città.
    Ma i Bassotti, nonostante questa volta vadano davvero molto vicino al coronamento di quel loro sogno "rapinatorio" ai danni del vecchio cilindro, non hanno fatto i conti con il coraggio e l'intelligenza pratica di Qui, Quo, Qua e dei loro piccoli amici.
    A partire da Tom (un ragazzino biondo amico dei nipotini e primo testimone del colpo dei Bassotti), sono diversi gli amichetti di Qui, Quo e Qua che si mobilitano immediatamente per sostenere la loro causa, ritenendo che sia molto più divertente dare la caccia a quei quattro banditi incalliti piuttosto che star dietro a dei giochetti utili sì a trascorrere le giornate estive ma che, alla lunga, non potrebbero certo donare loro chissà quale scintilla di entusiasmo.

    La storia è un bel leggere dall'inizio alla fine, scorre via in maniera dinamica senza mai perdere di interesse e coinvolgimento da parte del lettore e gode di un ritmo davvero ben cadenzato che si presta in maniera ottima nel contribuire a rendere assai intrigante e molto godibile il racconto.
    Mi è piaciuto molto il protagonismo che viene riservato ai piccoli interpreti di questa storia, il cui grande merito e valore per il coraggio e l'altruismo dimostrato viene loro riconosciuto ed applaudito in primis da parte di un tutore dell'ordine accorso al Deposito dopo il "colpaccio" dei Bassotti e, in seconda battuta, dallo stesso Zio Paperone.
    I disegni di Romano Scarpa, così eleganti, espressivi e slanciati, costituiscono a mio modo di vedere la compagnia ideale per donare ulteriore brillantezza e briosità a questa graziosissima storia sceneggiata da Bruno Concina, caricando di verve e simpatia tutti i personaggi (dagli irriducibili malviventi paperopolesi ai piccoli eroi della vicenda, passando ovviamente per lo Zio Paperone) che si muovono all'interno di una storia fresca, dinamica e bella da leggere.

      Re:Zio Paperone e il ferragosto in città
      Risposta #1: Lunedì 2 Set 2024, 21:14:15
      Ho appena letto la storia sull'ultimo Estatissima (2024) e in effetti è una bella storia dinamica e divertente.
      Desidero però avere l'opinione di un lettore più giovane, diciamo nato dopo il 2000, perché ho come l'impressione che sia diventata "obsoleta". Non sto dicendo che è invecchiata male, la storia è ancora bella, però si basa su alcuni assunti che oggi non valgono più.
      Faccio alcuni esempi:
      Spoiler: mostra

      • I Bassotti tagliano un filo per isolare le telecomunicazioni della Polizia. Probabilmente era già un'esagerazione all'epoca ma in qualche modo è accettabile.
      • Tom prova a chiamare la Polizia da una cabina telefonica e addirittura intende pagare con una monetina.
      • Non potendo contare sulle telecomunicazioni, i ragazzini sono costretti a macinare strada in lungo e in largo per la città.
      In pratica dopo l'avvento del cellulare la trama si sarebbe risolta in una tavola: i Bassotti tagliano il cavo della polizia, entrano per rubare e Tom chiama il 911 col cellulare. Fine.

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        Re:Zio Paperone e il ferragosto in città
        Risposta #2: Martedì 3 Set 2024, 11:40:30
        Ho appena letto la storia sull'ultimo Estatissima (2024) e in effetti è una bella storia dinamica e divertente.
        Desidero però avere l'opinione di un lettore più giovane, diciamo nato dopo il 2000, perché ho come l'impressione che sia diventata "obsoleta". Non sto dicendo che è invecchiata male, la storia è ancora bella, però si basa su alcuni assunti che oggi non valgono più.
        Faccio alcuni esempi:
        • Spoiler: mostra
          I Bassotti tagliano un filo per isolare le telecomunicazioni della Polizia. Probabilmente era già un'esagerazione all'epoca ma in qualche modo è accettabile.
        • Spoiler: mostra
          Tom prova a chiamare la Polizia da una cabina telefonica e addirittura intende pagare con una monetina.
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          Non potendo contare sulle telecomunicazioni, i ragazzini sono costretti a macinare strada in lungo e in largo per la città.
        Spoiler: mostra
        In pratica dopo l'avvento del cellulare la trama si sarebbe risolta in una tavola: i Bassotti tagliano il cavo della polizia, entrano per rubare e Tom chiama il 911 col cellulare. Fine.

        Io sono del 2009, e non mi sembra obsoleta come tante altre, forse perchè leggo pensando che a Paperopoli non stanno avanti con i tempi ;D [size=78%] [/size]oppure è il contesto della storia che mi fa estraniare del tutto dal tempo reale o non mi sembra obsoleta perchè (ovviamente) esistono più storie con vecchie tecnologie che nuove

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        Samu
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        PolliceSu
          Re:Zio Paperone e il ferragosto in città
          Risposta #3: Venerdì 10 Gen 2025, 19:13:18
          Sono storie figlie del loro tempo, per cui le situazioni che si sviluppano in esse possono stonare con il passare degli anni e l'evoluzione della società.
          Pensiamo, ad esempio, al cult "Il Mistero della Voce Spezzata".
          Oggi una storia di questo tipo non potrebbe assolutamente essere ideata, visto che un suo elemento centrale è la cabina telefonica, nonchè l'esclamazione iconica "Aiotto! Aiotto!" riferita alle indicazioni del prof sul quartiere dove si trovi, consultando la mappa della città su un manuale di urbanistica in quel preciso momento.

          Per fortuna questi racconti sono stati ideati in tempo e offrono una retrospettiva interessante su aspetti abitudinari e quotidiani della società di allora e offrono a noi lettori, specie ai più giovani, scorci di un passato che non esiste più ma che può ancora essere ricordato grazie a questi elementi caratteristici.

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          Claudia8
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            Re:Zio Paperone e il ferragosto in città
            Risposta #4: Venerdì 10 Gen 2025, 20:33:21
            Desidero però avere l'opinione di un lettore più giovane, diciamo nato dopo il 2000, perché ho come l'impressione che sia diventata "obsoleta". Non sto dicendo che è invecchiata male, la storia è ancora bella, però si basa su alcuni assunti che oggi non valgono più.
            Faccio alcuni esempi:
            Spoiler: mostra

            • I Bassotti tagliano un filo per isolare le telecomunicazioni della Polizia. Probabilmente era già un'esagerazione all'epoca ma in qualche modo è accettabile.
            • Tom prova a chiamare la Polizia da una cabina telefonica e addirittura intende pagare con una monetina.
            • Non potendo contare sulle telecomunicazioni, i ragazzini sono costretti a macinare strada in lungo e in largo per la città.
            In pratica dopo l'avvento del cellulare la trama si sarebbe risolta in una tavola: i Bassotti tagliano il cavo della polizia, entrano per rubare e Tom chiama il 911 col cellulare. Fine.

            Non ho letto la storia (o forse sì, ma non ne ricordo a sufficienza la trama). Posso però dire che, basandomi sugli elementi che elenchi, nonostante io abbia 18 anni la storia non mi sembra obsoleta. Spesso mi è capitato di leggere storie che con i mezzi oggi si risolverebbero in due minuti. Questa, giusto per fare un esempio, ha lo stesso "problema" con i telefoni. Semplicemente le storie vanno contestualizzate. Sono giovane ma non ho mai pensato a una storia come obsoleta solo perché ci sono elementi o tecnologie che oggi risultano fuori tempo massimo. Sono storie nate al loro tempo, con le tecnologie di allora, e anzi proprio per questo ancora più preziose perché documento di un'altra epoca.
            La stessa cosa mi capita spesso guardando film di decenni fa: spesso penso "oggi una soluzione così sarebbe improponibile a causa delle nuove tecnologie", ma lo penso apprezzando quei film e non certo pensando che siano obsoleti. Sarebbe improponibile nell'era dei social media che una principessa giri per le vie di Roma senza essere riconosciuta come accade in Vacanze romane. Certamente era più plausibile all'epoca piuttosto che ora, dove una qualsiasi immagine fa il giro del web in due minuti. Eppure il film funziona, è piacevole da vedere e io l'ho apprezzato molto pur avendo 18 anni (anzi, ne avevo 16 quando l'ho visto per la prima volta).
            Spero che anche altri lettori giovani siano del mio stesso avviso, sarebbe un peccato se le storie iniziassero ad essere considerate dai giovani obsolete o poco convincenti solo perché non ci sono cellulari o GPS.
            « Ultima modifica: Venerdì 10 Gen 2025, 20:59:00 da Claudia8 »

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            rebusX
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              Re:Zio Paperone e il ferragosto in città
              Risposta #5: Sabato 11 Gen 2025, 15:48:42
              Tutte le storie vanno chiaramente contestualizzate. La scommessa de "Il giro del mondo in 80 giorni", per fare un celebre esempio non Disneyano, al giorno d'oggi non avrebbe alcun senso, ma il romanzo è ancora godibile dopo 150 anni (almeno credo... io al tempo lo apprezzai, ma non sono più giovanissimo, diciamo... magari un giovane potrebbe confermare).
              Se una storia "obsoleta" apparisse oggi sulle pagine di Topolino (dove si suppone si pubblichino storie nuove) magari potrebbe lasciare un po' perplessi, ma se compare in una testata antologica ed è sufficientemente chiaro che si tratta di una storia vecchia, penso che anche un bambino si renda conto dell'ambientazione nel passato. E magari è uno stimolo per chiedere ai genitori: "Ma una volta era davvero così? E come facevate?", e impara anche qualcosa.
              Certo, magari, pensando ad esempio alla "voce spezzata", qualcuno che ha vissuto quell'epoca magari riesce a intuire la soluzione anche prima che venga svelata, probabilmente un giovanissimo avrebbe più difficoltà, non avendo avuto familiarità con certe situazioni. Ma se la storia è convincente, rimane divertente anche se ci sono elementi anacronistici.

               

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