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Conosciamo le ragioni che spingono le persone a preferire Paperino a Topolino e che abbiamo sentito più e più volte ma quali sono le ragioni che spingono le persone a preferire Topolino a Paperino?
Mi piacerebbe sentire le opinioni degli altri

Sin da piccolo ho sempre amato molto Topolino, vero modello di lealtà, di onestà, di coraggio, di altruismo e di umiltà. Paperino è come siamo noi, ma Topolino è come dovremmo essere.
E il 'capobanda' della Banda Disney (come sulla copertina del n. 1), il titolare della rivista ammiraglia non può essere altri che lui!

Topolino, vero modello di lealtà, di onestà, di coraggio, di altruismo e di umiltà. [...] Topolino è come dovremmo essere.

Se qualcuno glie lo dicesse, secondo me reagirebbe così:

E il 'capobanda' della Banda Disney

Capo di chi? Non mi sembra che ricopra nessuna posizione di comando (se non con Pluto di cui è il padrone).

(come sulla copertina del n. 1)

Questa considerazione mi sembra del tutto ininfluente. Se su quella copertina fosse comparso invece Gilberto, sarebbe lui il tuo personaggio preferito?

Capo di chi? Non mi sembra che ricopra nessuna posizione di comando (se non con Pluto di cui è il padrone).

Oops, mi ero completamente perso questa risposta!
Certo, Topolino "in universe" non è capo di nessuno, non è sindaco di Topolinia o altro. Ciò che intendevo dire è che Topolino come "personaggio" (non saprei come altro chiamarlo) è il titolare della rivista, il primo personaggio, da cui è nato tutto il suo universo (si potrebbe ribattere che Pietro è stato il primo, ma non mi pare che l'universo Disney si sia sviluppato attorno a lui. È stato solo ripreso come antagonista per i cartoni di Topolino, che è il protagonista). Il suo volto è letteralmente il simbolo della Disney.
Per questo la risposta alla domanda:

Se su quella copertina fosse comparso invece Gilberto, sarebbe lui il tuo personaggio preferito?

è naturalmente no (anche perché Topolino è molto prossimo al podio, ma non è il mio preferito). Trovo soltanto molto significativa quell'immagine. È così che mi piace pensare a Topolino.
Spero di essermi spiegato. Ciò che voglio dire è soltanto che secondo me la rivista ammiraglia non avrebbe potuto chiamarsi "Pippo" ed avere Pippo vestito da capobanda sulla copertina del n. 1. Né Paperino o nessun altro, sebbene personaggi più amati del Topo stesso. Perché se mai ci fosse bisogno "in universe" di un capobanda, il buon Topolino sarebbe secondo me il più adatto al ruolo.

“All we ever intended for him or expected of him was that he should continue to make people everywhere chuckle with him and at him. We didn’t burden him with any social symbolism, we made him no mouthpiece for frustrations or harsh satire. Mickey was simply a little personality assigned to the purposes of laughter.”

“We felt that the public, and especially the children, like animals that are cute and little. I think we are rather indebted to Charlie Chaplin for the idea. We wanted something appealing, and we thought a tiny bit of a mouse that would have something of the wistfulness of Chaplin- a little fellow trying to do the best he could.”

– Walt Disney

D'altronde "tutto cominciò con un Topo", no?

D'altronde "tutto cominciò con un Topo", no?

sì. ma probabilmente solo perché gli rubarono Oswald 

qui mi interessava rimarcare il Walt Disney-pensiero su Mickey, personaggio umoristico

“All we ever intended for him or expected of him was that he should continue to make people everywhere chuckle with him and at him. We didn’t burden him with any social symbolism, we made him no mouthpiece for frustrations or harsh satire. Mickey was simply a little personality assigned to the purposes of laughter.”

– Walt Disney

Conferma del fatto che Disney non leggesse o non considerasse più di tanto le strisce di Gottfredson (se non le primissime post Ub Iwerks). Siano lodate le strisce di Floyd se oggi possiamo parlare di Topolino considerandolo in un certo modo.

Citazione da: conker - Martedì 22 Apr 2025, 12:05:57

“All we ever intended for him or expected of him was that he should continue to make people everywhere chuckle with him and at him. We didn’t burden him with any social symbolism, we made him no mouthpiece for frustrations or harsh satire. Mickey was simply a little personality assigned to the purposes of laughter.”

– Walt Disney

Conferma del fatto che Disney non leggesse o non considerasse più di tanto le strisce di Gottfredson (se non le primissime post Ub Iwerks). Siano lodate le strisce di Floyd se oggi possiamo parlare di Topolino considerandolo in un certo modo.

noi tendiamo un po' a considerare Gottfredson coi topi alla stregua di Barks coi paperi, ma in verità è una cosa "italiana" o al limite "europea", negli USA né la casa madre, né i lettori (quei pochi rimasti in ambito Disney) hanno questa idea

e ciò credo sia evidente se guardiamo ad esempio serie tv recenti come DuckTales e i corti di Mickey Mouse di Rudish

io Gottfredson lo considero una incommensurabile ricchezza, che però, in una certa misura, credo abbia portato alla creazione di un Mickey "alternativo" a quello ufficiale, visto che il personaggio nelle storie create qui in Italia si basa essenzialmente su quello delle strisce e ne accentua ed estremizza determinate caratteristiche

Topolino come "personaggio" (non saprei come altro chiamarlo) è il titolare della rivista, il primo personaggio, da cui è nato tutto il suo universo

E' vero, ma non implica che colui da cui l'universo è nato fosse un grande personaggio. E nella fattispecie non lo era: Topolino è diventato complesso e interessante solo dopo che il contesto intorno a lui fosse creato e sviluppato.

Il suo volto è letteralmente il simbolo della Disney.

L'azienda a un certo punto (non so quando nè perchè) ha scelto di adottarlo come simbolo, ma questa è una decisione loro che non influenza il mio giudizio su di lui.
Un personaggio di fantasia è definito dalle opere di narrative in cui compare: tutte le altre considerazioni (l'essere o meno il simbolo, l'avere una testata intitolata) sono minuzie insignificanti.

Ciò che voglio dire è soltanto che secondo me la rivista ammiraglia non avrebbe potuto chiamarsi "Pippo"

Per me avrebbe potuto pure chiamarsi Giovannino; l'importante non è come si chiama, ma che proponga storie di valore. Un nome è solo una convenzione.

D'altronde "tutto cominciò con un Topo", no?

Sì, e allora?

qui mi interessava rimarcare il Walt Disney-pensiero su Mickey, personaggio umoristico

Topolino è nato come personaggio serio: l'aggiunta dell'umorismo è stata quasi un'invenzione walshana.

io Gottfredson lo considero una incommensurabile ricchezza, che però, in una certa misura, credo abbia portato alla creazione di un Mickey "alternativo" a quello ufficiale

Meno male. Il Topolino delle origini è di una bruttezza imbarazzante: uno dei personaggi più insulsi della storia della narrativa.

L'azienda a un certo punto (non so quando nè perchè) ha scelto di adottarlo come simbolo, ma questa è una decisione loro che non influenza il mio giudizio su di lui.
Un personaggio di fantasia è definito dalle opere di narrative in cui compare: tutte le altre considerazioni (l'essere o meno il simbolo, l'avere una testata intitolata) sono minuzie insignificanti.

Infatti non ho detto che Topolino mi piacesse perché è il titolare della rivista.
Ho detto che Topolino mi piace come personaggio, in quanto amico leale, onesto e umile eccetera eccetera. E sono d'accordo sul fatto che sia lui il titolare della rivista in quanto, considerato il suo personaggio, è il più adatto ad essere il titolare della rivista. Anche se fosse un personaggio che io detesti.

Topolino è nato come personaggio serio: l'aggiunta dell'umorismo è stata quasi un'invenzione walshana.

Veramente? A guardare i primissimi corti animati di Topolino si direbbe l'esatto contrario.
Pure la prima storia a fumetti di Topolino, scritta dallo stesso Walt, altro non è che una sequenza di scene umoristiche senza posa. Francamente mi sembra piuttosto difficile definirlo un personaggio serio

Citazione da: conker - Martedì 22 Apr 2025, 15:49:34

io Gottfredson lo considero una incommensurabile ricchezza, che però, in una certa misura, credo abbia portato alla creazione di un Mickey "alternativo" a quello ufficiale

Meno male. Il Topolino delle origini è di una bruttezza imbarazzante: uno dei personaggi più insulsi della storia della narrativa.

mi pare fosse in linea coi personaggi creati in quel periodo, in verità... poi è del tutto naturale che un personaggio subisca dei cambiamenti, specie poi se passano per autori (ed epoche) differenti

il problema, quando si interpretano dei personaggi (e ogni personaggio avrà tante interpretazioni almeno quanti sono gli autori diversi che andranno a dargli vita), è quanto si devia da ciò che quel personaggio è o dovrebbe essere... il Mickey delle strisce americane dagli anni '30 alla metà dei '50 per me amplifica ed espande quello dell'animazione, gli dà spessore e complessità (e umanità), mantiene la sua vis comica, al contempo riuscendo sempre a tratteggiare un personaggio fuori dall'ordinario, eccezionale

parallelamente si sviluppa ed evolve in Italia il Topolino nostrano, che giocoforza si rifà a quello di Gottfredson, ma che, secondo me, strada facendo forse devia un po' troppo (poi dipende molto da chi lo scrive, ovviamente) regalandoci un personaggio spesso più ordinario, meno eccezionale, poco umoristico, nonché con momenti dove non ispira particolare simpatia

un po' troppo "maschera", a volte penso sarebbe sostituibile con n altri personaggi e non cambierebbe la storia di mezza virgola

E sono d'accordo sul fatto che sia lui il titolare della rivista in quanto, considerato il suo personaggio, è il più adatto ad essere il titolare della rivista.

Sei d'accordo... con chi? Perchè io non ho scritto questo.

Pure la prima storia a fumetti di Topolino, scritta dallo stesso Walt, altro non è che una sequenza di scene umoristiche senza posa. Francamente mi sembra piuttosto difficile definirlo un personaggio serio

Quella è una storia che magari nelle intenzioni voleva essere comica ma secondo me, nella realtà dei fatti, fallisce miseramente.
In generale, nei primi anni, in fase sperimentale, fatico a considerarlo un personaggio vero e proprio, dal momento che non si era ancora deciso quale direzione fargli intraprendere. Ritengo che abbia una personalità definita (malgrado ancora molto semplice) a partire da opere come Topolino e i due ladri e Topolino e i pirati; e in quelle storie si comporta seriamente.
Negli anni successivi ci sono stati di tanto in tanto tentativi di renderlo divertente, ma poco decisi. In media, almeno il 90% dell'umorismo di una vicenda è affidato ad altri personaggi.
E' con Walsh che la comicità del protagonista esplode.

parallelamente si sviluppa ed evolve in Italia il Topolino nostrano, che giocoforza si rifà a quello di Gottfredson, ma che, secondo me, strada facendo forse devia un po' troppo (poi dipende molto da chi lo scrive, ovviamente) regalandoci un personaggio spesso più ordinario, meno eccezionale, poco umoristico, nonché con momenti dove non ispira particolare simpatia

E' certamente vero, tuttavia per discuterne approfonditamente bisognerebbe esaminare una quantità di fumetti enorme, che io conosco solo in parte e quindi non ho i titoli per farlo.
Comunque, pur avendo letto storie in cui non mi entusiasma, lo preferisco di gran lunga così rispetto a quello degli esordi, che non riesco proprio a sopportare.

E' certamente vero, tuttavia per discuterne approfonditamente bisognerebbe esaminare una quantità di fumetti enorme, che io conosco solo in parte e quindi non ho i titoli per farlo.
Comunque, pur avendo letto storie in cui non mi entusiasma, lo preferisco di gran lunga così rispetto a quello degli esordi, che non riesco proprio a sopportare.

ma credo nessuno voglia oggi il Mickey delle origini, davvero acerbo e decisamente figlio di quel periodo storico… però, per essere il personaggio più importante in Disney, per me bisogna restituirgli una sua unicità caratteriale

ad esempio, io trovo il Mickey dei corti di Rudish molto più centrato caratterialmente di quello che mediamente vediamo sui fumetti nostrani