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vecchio stile e nuovo stile

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Eurasia
Sceriffo di Valmitraglia
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    vecchio stile e nuovo stile
    Giovedì 24 Ott 2024, 15:45:00
    agli inizi, quando avevo dieci anni, non mi piacevano le vecchie storie.
    non perché fossero brutti o noiosi, ma a causa del vecchio stile e dei colori, non mi attiravano come quelli nuovi, con il nuovo stile e i colori vivaci.
    ma poi, con il tempo, ho imparato ad apprezzarli e a piacermi, ora non importa se lo stile è vecchio o nuovo, non influenzerà il mio giudizio.
    pensi che ci siano lettori che siano come ero io una volta? Voglio dire, potrebbero esserci lettori giovani che non comprerebbero "I Grandi Classici Disney" perché lo stile è "vecchio"?
    o al contrario, vecchi lettori che, a causa del rinnovamento stilistico, hanno smesso di acquistare la rivista, perché preferiscono quella vecchia?
    So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dawg),
    e mi piacerebbe sentire le diverse opinioni a riguardo.



    « Ultima modifica: Martedì 3 Dic 2024, 17:52:48 da Eurasia »

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    Blub
    Brutopiano
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    PolliceSu   (1)
      Re:vecchio stile e nuovo stile
      Risposta #1: Giovedì 24 Ott 2024, 16:09:14
      Voglio dire, potrebbero esserci lettori giovani che non comprerebbero "I Grandi Classici Disney" perché lo stile è "vecchio"?

      Quand'ero più piccolo mi è capitata esattamente questa cosa.
      Ero in un'edicola, ho sfogliato un volume de "i grandi classici" e l'ho subito rimesso a posto.

      Ora non faccio più distinzioni simili.
      .
















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      Cornelius
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        Re:vecchio stile e nuovo stile
        Risposta #2: Giovedì 24 Ott 2024, 19:14:43
        So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dwag),

                                  :rolleyes:  ...   :-0  ...   :oh:
        Diciamo 'maturi' (sebbene le cifre delle nostre età siano invertite)   ;D

        Da bambino/ragazzino (anni '70) mi piacevano tantissimo i disegni di Scarpa, Cavazzano, Carpi, Gatto, De Vita, Chierchini...
        mentre Barks, che guardavo nei cartonatoni bianchi, mi sembrava avesse, nel delineare i paperi, un disegno più statico, tranquillo. Gottfredson, sempre nei cartonatoni bianchi (era faticoso all'epoca leggere le vecchie straniere, visto il peso di questi volumoni) disegnava personaggi talmente 'altri' (soprattutto quelli dei '30 con topi a torso nudo, calzoncini e gonnelline e dagli occhi con sole pupille) che non facevo paragoni e comunque mi piacevano.

        Questo amore per i disegnatori italiani dei 60/70 è durato parecchio e dura ancora, invero. Fino a vent'anni fa ritenevo le illustrazioni di quel periodo decisamente superiori a quelle di ogni altra epoca, più remota o più presente. Oggi apprezzo molto anche il disegno degli autori attuali, dagli 'alternativi' Guerrini, Mottura, Celoni, Zironi a quelli più classici come Freccero, Zanchi, Ermetti, Baccinelli, Cesarello, Limido, Casty, Pisapia, Faccini, Sciarrone, Gervasio...

        Ognuno con il suo stile sebbene in questi ultimi anni si sia imposto (ufficialmente) quello di Freccero che ha comunque delle radici scarpiane e carpiane, proprio quelle che da bambino tanto apprezzavo. Per cui certe attuali illustrazioni disneyane le ritengo figlie dei maestri del passato le cui matite sono state per certi versi 'attualizzate'. Tra i nomi fatti non ho incluso Turconi perché, per quanto apprezzassi moltissimo le sue tavole, oggi quasi non lavora più per il fumetto Disney ma è, insieme a Teresa Radice, in altre faccende affaccendato.

        Se da bambino degli anni '70 il vecchio stile poteva essere quello dei '50 riguardo i disegnatori italiani se non dei '30/40 riguardo gli americani, oggi considero 'vecchio' lo stile degli anni '80/90 che fu una delle cause che mi allontanò dalla lettura del Topo. Il tratto 'rivoluzionario' di Cavazzano si era standardizzato su una linea 'buffa' e poco attraente (almeno per me) e tutti gli altri a seguirlo. Lo avessero fatto 10 anni prima avrei capito ma perché farlo negli '80?

        Per cui tutti i nuovi disegnatori di quel periodo, che hanno dominato per un ventennio, rappresentano quel 'vecchio stile' che spero non abbia più modo di riaffacciarsi. Al contrario di quello precedente che, non a caso, vede una serie di 'riletture' molto interessanti e che apprezzo particolarmente. Mai come in questi ultimi anni le illustrazioni disneyane, tra copertine e tavole interne, hanno raggiunto un livello così alto nelle figure, nelle proporzioni, negli sfondi, nei toni e nei colori.
        « Ultima modifica: Giovedì 24 Ott 2024, 19:31:40 da Cornelius »

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        Eurasia
        Sceriffo di Valmitraglia
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        PolliceSu
          Re:vecchio stile e nuovo stile
          Risposta #3: Giovedì 24 Ott 2024, 19:19:30
          So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dwag),
          :rolleyes: ...  :-0 ...  :oh:
          Diciamo 'maturi'

          Google Translate non è bravo a scegliere le parole giuste 😝

          (sebbene le cifre delle nostre età siano invertite)   ;D

          Beh, non durerà a lungo perché sabato compirò diciassette anni  🙃
          « Ultima modifica: Venerdì 25 Ott 2024, 00:29:46 da Eurasia »

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          Geena
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            Re:vecchio stile e nuovo stile
            Risposta #4: Giovedì 24 Ott 2024, 19:23:58
            agli inizi, quando avevo dieci anni, non mi piacevano le vecchie storie.
            non perché fossero brutti o noiosi, ma a causa del vecchio stile e dei colori, non mi attiravano come quelli nuovi, con il nuovo stile e i colori vivaci.
            ma poi, con il tempo, ho imparato ad apprezzarli e a piacermi, ora non importa se lo stile è vecchio o nuovo, non influenzerà il mio giudizio.
            pensi che ci siano lettori che siano come ero io una volta? Voglio dire, potrebbero esserci lettori giovani che non comprerebbero "I Grandi Classici Disney" perché lo stile è "vecchio"?
            o al contrario, vecchi lettori che, a causa del rinnovamento stilistico, hanno smesso di acquistare la rivista, perché preferiscono quella vecchia?
            So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dwag),
            e mi piacerebbe sentire le diverse opinioni a riguardo.




            Anch'io pensavo la stessa cosa (anche se a 11 anni) però non era tanto la colorazione in sè, secondo me erano le trame e i disegni. Le prime perché alcune delle prime storie non le avevo inquadrate bene, i secondi perché, anche se non guardavo gli autori o gli anni di pubblicazione, intuivo che fosse qualcosa di "diverso", una cosa che mi spingeva verso storie più recenti. Il cambiamento è stato estremo: ai mercatini cerco anche i numeri sotto al mille (chissà cosa avrei detto agli inizi se mi avessero riferito che nel futuro avrei cercato anche storie "vecchie" :tongue:, anche se mi diverte guardare le pubblicità dei vari giocattoli del secolo scorso).

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            Dippy Dawg
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              Re:vecchio stile e nuovo stile
              Risposta #5: Giovedì 24 Ott 2024, 21:04:40
              o al contrario, vecchi lettori che, a causa del rinnovamento stilistico, hanno smesso di acquistare la rivista, perché preferiscono quella vecchia?
              Di questi ce ne sono sicuramente tanti! Ce n'è uno in particolare con cui litigo sempre sull'argomento ogni volta che ci incontriamo dal vivo... ;D

              Per quanto mi riguarda, ho avuto l'imprinting fin da subito con topolini di varie epoche, quindi questa cosa non l'ho mai percepita; però, da piccolo non mi piacevano i fumetti in bianco e nero, e anche alcune storie vecchie di Gottfredson, sia perché, appunto, in bianco e nero, sia perché avevano dei disegni "strani"! (C'è anche da dire che la qualità di riproduzione di alcuni fumetti non era granché, a quei tempi...)

              Per i giovani di oggi, non saprei; penso però che, più che i colori e/o il tipo di disegni, potrebbe influire lo stile di alcuni disegnatori dallo stile molto particolare, come Pier Lorenzo De Vita, Luciano Capitanio, Sergio Asteriti...

              So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dwag),
              Comunque, grazie per il "vecchio"! ;D :heart:
              Io son nomato Pippo e son poeta
              Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
              Verso un'oscura e dolorosa meta

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              Eurasia
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                Re:vecchio stile e nuovo stile
                Risposta #6: Venerdì 25 Ott 2024, 07:30:22
                Penso che il restauro del colore possa essere utile per aiutare le generazioni più giovani ad apprezzare il vecchio stile. la versione inglese fa un ottimo lavoro in questo




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                rebusX
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                  Re:vecchio stile e nuovo stile
                  Risposta #7: Venerdì 25 Ott 2024, 09:59:57
                  Io sono cresciuto con i Topolino degli anni '70 e '80, e ovviamente amavo quello stile. Mi piaceva tantissimo anche lo stile di Barks e Gottfredson, mentre i disegnatori italiani degli anni '50 e '60 (escluso Scarpa e pochi altri) li trovavo piu antiquati, sebbene amassi comunque leggerli.
                  Il primo trauma, per me, fu l'introduzione della carta patinata, che non ho mai amato: preferivo i colori opachi e un po' pastellati della carta ruvida, probabilmente anche per abitudine.
                  Negli anni '90 smisi di acquistare i fumetti Disney, un po' perché ero passato ad altre letture, ma anche perché i nuovi autori mi piacevano meno (anche se poi quando scoprii Don Rosa fu una folgorazione: amore a prima vista). A causa di questa disaffezione mi persi completamente serie storiche come PK e Mickey Mouse Mistery Magazine, cosa di cui mi sono pentito, perché poi ho scoperto che mi piacciono.
                  Infatti in tempi più recenti ho ripreso a leggere anche i nuovi autori e molti (non tutti) li amo. Forse la maturità ci fa apprezzare maggiormente le diversità stilistiche, anche se ovviamente le preferenze personali rimangono, e gli autori con cui abbiamo cominciato rimangono sempre in un posto speciale nel nostro cuore.

                  *

                  conker
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                    Re:vecchio stile e nuovo stile
                    Risposta #8: Venerdì 25 Ott 2024, 10:03:44
                    se parlo per me, non ne ho mai fatto una questione di epoche... anzi, le opere più "datate" mi affascinavano (e mi affascinano a tutt'oggi) in quanto presentavano un linguaggio (sia estetico che narrativo e anche di vero e proprio lessico) differente, bizzarro, peculiare

                    il fumetto è un linguaggio a tutti gli effetti e, come ogni linguaggio, cambia continuamente, insieme con la società... quindi leggerne di concepiti in altre epoche è un po' come fare un viaggio nel tempo  :-)

                    oramai con un bel po' di fumetti di ogni epoca (e nazionalità) alle spalle, devo dire di avere un ampio raggio di autori e opere preferiti che spazia davvero da inizio novecento a oggi
                    "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                    RocK
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                      Re:vecchio stile e nuovo stile
                      Risposta #9: Venerdì 25 Ott 2024, 12:07:19
                      io penso che questa distinzione tra vecchio stile e nuovo stile l'abbia fatta proprio la redazione di Topolino quando ha mandato in pensione Gatto e de vita tra gli altri.

                      personalmente più che una distinzione tra stile più datato e stile più moderno continuo a fare una distinzione tra disegnatori.

                      casty ha uno stile più datato o classico rispetto ad altri disegnatori contemporanei per esempio.

                      il mio disegnatore preferito è De Vita e continuo a pensare che le sue storie degli anni 70 e 80 siano disegnate meglio di tante storie attuali. o comunque non abbiano niente di datato.

                      poi ci sono disegnatori del passato che non mi piacciono e disegnatori del presente che non gradisco.


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                      Castyano
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                        Re:vecchio stile e nuovo stile
                        Risposta #10: Venerdì 25 Ott 2024, 14:32:03
                        Non ho mai fatto particolari distinzioni sullo stile, ma la colorazione sì, molte volte da piccolo mi ha allontanato dalle storie più datate (le malnate pareti che cambiavano colore ad ogni vignetta).
                        "Chissà che cosa stava cercando Moby Dick?"

                        *

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                          Re:vecchio stile e nuovo stile
                          Risposta #11: Venerdì 25 Ott 2024, 22:09:17
                          se parlo per me, non ne ho mai fatto una questione di epoche... anzi, le opere più "datate" mi affascinavano (e mi affascinano a tutt'oggi) in quanto presentavano un linguaggio (sia estetico che narrativo e anche di vero e proprio lessico) differente, bizzarro, peculiare

                          il fumetto è un linguaggio a tutti gli effetti e, come ogni linguaggio, cambia continuamente, insieme con la società... quindi leggerne di concepiti in altre epoche è un po' come fare un viaggio nel tempo  :-)

                          oramai con un bel po' di fumetti di ogni epoca (e nazionalità) alle spalle, devo dire di avere un ampio raggio di autori e opere preferiti che spazia davvero da inizio novecento a oggi

                          Idem.

                          Con l'aggiunta della preferenza per i colori del passato.
                          (Quel restauro di Scarpa per me è obbrobrioso)

                          *

                          Maximilian
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                            Re:vecchio stile e nuovo stile
                            Risposta #12: Martedì 29 Ott 2024, 21:15:56
                            Non esistono un vecchio stile ed un nuovo stile. Esistono i vecchi stili (diversissimi tra loro) e i nuovi (altrettanto differenti).

                            Sono invece d'accordo riguardo i colori: trovo quelli meno recenti (dagli anni ' 50 con propaggini ancora fino ai primi '80) davvero scialbi. Se i mezzi dell'epoca permettevano solamente quelli, avrei preferito di gran lunga che le storie fossero state lasciate in bianco e nero.

                             

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