Questo topic è di un'era geologica fa, ma trascorso tanto tempo e tirando le somme: la singolarità di questa storia rimane integra e nessuna ristampa seguì a quella dove la lessi la prima volta (I Grandi Classici), quasi innamorandomene. Insomma, è
X-Mickey 50 anni prima e pure più estremo, tanto da ispirarmi questo dialogo immaginario:
- Buongiorno, sono esordiente e vorrei scrivere un soggetto su una possessione demoniaca dove il personaggio Disney diventa una belva omicida assetata di sangue. Viene perciò legato al letto dagli amici perché non metta in atto le sue intenzioni. Ovviamente il suo lessico cambia, da posseduto: si fa truculento e abominevole.- Mi dispiace, per il nostro ''Topolino'' non possiamo assolutamente accettare un soggetto simile.- Perché troppo crudo?- No: perché è già stato sfruttato.L'autore è ovviamente Martina, ho chiesto - e ottenuto - che lo aggiungessero finalmente nel campo Autore in Inducks. Non solo per la mia conoscenza dello sceneggiatore, ma anche perché a Boschi stesso non era sfuggito il suo stile: a lui l'assegnò già nel Grande Classico del 2006.
Il fantasma raffreddato è un thriller topoliniano atipico, visto che è un vero e proprio horror con una personalità di Pippo totalmente alterata (nella sua carriera l'autore ha scisso la personalità di Pippo anche evitando le strade spiritiche: in
Topolino e i grilli atomici ne era causa l'ipnosi, in
Pippo e il doppio cavaliere nero acquista l'identità del suo antenato indossandone il mantello). Quindi, come dire: sfruttiamo pure la possessione! Martina sembra coagularvi varie conoscenze per sommi capi sulle possessioni, visto che Pippo è malato (di un innocuo raffreddore contagiatogli dal fantasma: gli spiriti, se possiedono un corpo, vi susciterebbero malattie) e anche paralizzato: gli spiriti causerebbero non di rado paralisi nel sonno e una scena di questo tenore occorre a Pippo quando si sveglia, però è un falso allarme: come nella veste di lettori già sappiamo, Topolino per tutta la notte lo ha tenuto legato al letto.
Topolino risulta più disorientato del solito ed è solenne la sua sosta al capezzale di Pippo narcotizzato mentre fuori nevica.
Più avanti avvengono scene che per i conoscitori della cinematografia sopra le righe sono roba nota, ma rarissima nel Disney: il dilemma se uccidere Pippo o no, l'antiquario passa direttamente al sì perché - anche se l'ospite Pippo è innocente - non si tratta di un suo amico.
Nella storia c'è anche una rarissima
esposizione in diretta di un decesso: il ladro Mustafà, nel flashback evocato dal racconto dell'antiquario,
muore col cranio fracassato da un busto plurisecolare, ne vediamo
colare il sangue dalla fronte. Vediamo il sangue altre due volte nella storia, è il mezzo col quale al fantasma è concesso trasferirsi: in tutt'e due è sulla fronte di Pippo, ma - come si vede in questa immagine - i coloristi non lo hanno evidenziato (non hanno capito cosa fosse, o vi hanno rinunziato essendo il rivolo troppo sottile). Il sangue - trattato nei fumetti Disney ancor meno della morte - gronderà anche da una mano di Gastone in
Paperino e la pomata del pirata (1956).

Per rispondere ai quesiti di
Maniac Cop, finalmente ora so cosa diceva di... indicibile il Pippo-spettro originale: il coltello
si disseterà col tuo sangue, che si trasforma in
ti farà a fettine (meno cruento e più sostenibile dalla vittima, no?). Impa
Nare era perfettamente retro-interpretabile di già: Pippo minacciava, lo confermo di impa
Lare Topolino.