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Ecco che, non appena terminata una delle sue storie più tenebrose, Bill vira verso opere di grande leggerezza. La disinvoltura e la rapidità con cui passa dal dramma più inquietante al comico più spensierato (e viceversa) sono proprio tra le caratteristiche maggiormente riconoscibili del narratore della vita e della morte.

29 gennaio
Tratta di accalappiacani (forse lo stesso del 7 marzo dell’anno scorso) ma questa volta la lotta non è con Pluto bensì con il padrone. L’esito del dissidio regala buonumore.

30 gennaio
Ora invece la sfida si gioca fra Topolino e un presunto veggente dal nome particolare. Il primo affronta il secondo con il sorriso e la sua tipica ironia: gradisco.

31 gennaio
Ben al di sotto della media dell’autore. Vediamo comunque un esempio del suo tratto più caratteristico: il contrasto.

1 febbraio
Ecco un elemento in cui Walsh può riversare il suo surrealismo: il sogno. La striscia non è molto fantasiosa, ma comunque riuscita.

Sono onesto... Non ho capito quella del 31 gennaio, soprattutto cosa c'entri la prima vignetta col resto...

Sono onesto... Non ho capito quella del 31 gennaio, soprattutto cosa c'entri la prima vignetta col resto...

Nella prima vignetta il palmo della mano di Topolino è rimasto attaccato ad una gomma da masticare appiccicata sul bracciolo della sedia. Situazioni analoghe nella seconda e terza vignetta. Nell'ultima ha chiesto al negoziante una gomma, e lui risponde che sono mesi da quando non ne vede una.

Citazione da: Photomas2 - Lunedì 30 Dic 2024, 00:27:31

Sono onesto... Non ho capito quella del 31 gennaio, soprattutto cosa c'entri la prima vignetta col resto...

Nella prima vignetta il palmo della mano di Topolino è rimasto attaccato ad una gomma da masticare appiccicata sul bracciolo della sedia. Situazioni analoghe nella seconda e terza vignetta. Nell'ultima ha chiesto al negoziante una gomma, e lui risponde che sono mesi da quando non ne vede una.

Aaah, ok... avevo inteso che fosse sempre la stessa gomma nelle vignette 2 e 3, e non avevo capito che anche nella prima c'era una gomma di mezzo... Grazie,

2 febbraio
Mi ha fatto sorridere.

3 febbraio
Il divertimento questa volta si basa sull’improbabilità dei fatti avvenuti.
La vicenda mi permette alcune osservazioni sulla qualità dei disegni. L’umorismo deriva dalla somiglianza tra una patata e un volto, quindi l’aspetto di uno viene avvicinato a quello dell’altra, ma senza esagerare. L’ortaggio resta un ortaggio e la testa resta una testa. Se si fosse disegnata una patata al posto della testa (o viceversa), sarebbe risultato forzato e nemmeno avrebbe fatto ridere.
Gottfredson invece, malgrado il tratto stilizzato, ha sempre mantenuto una credibilità e una naturalezza nei soggetti illustrati.

5 febbraio
Buona anche questa.

6 febbraio
Uhm.. non mi è piaciuta tanto. O forse non l’ho compresa bene.

7 febbraio
Ha ha! Divertente e satiricamente efficace. E non importa quanto poco spazio gli sia concesso, la riconoscibilità dell’autore si fa sentire.

8 febbraio
Minni si sta dedicando al volontariato, come in altre opere del periodo. Ma il fidanzato, memore di vicende inquietante da lui vissute, non è la persona giusta per aiutarla in un’attività del genere.

9 febbraio
Semplicerrima, ma io l’ho apprezzata.

10 febbraio
Meno brillante del solito.

12 febbraio
Walsh esordisce con un altro dei temi a lui cari: le sfide con borseggiatori/ladri d’appartamento, che si susseguiranno con alterni successi. Più precisamente: alterni per il protagonista, ma costanti per l’autore; già questo primo esempio lo dimostra.
La mia edizione ha avuto il coraggio di attribuire i disegni a Floyd (così come per tutte le strisce tra La casa del mistero e Billy il Topo).

13 febbraio
Questa è l’opposto di una scena de La cassetta elettronica: lì il protagonista utilizzava gli insegnamenti del ballo per combattere, qui il contrario.

14 febbraio
Eccezionale! L’umorismo marpione a uno dei suoi vertici.
Non solo Topolino è attratto dall’ispettrice scolastica, ma istiga pure Tip a marinare la scuola. Robe del genere, con gli altri autori, nemmeno ci sogniamo.

Questo significa creare vicende incentrate sui personaggi e che li valorizzano veramente. Le opere che preferisco ormai non sono quelle dove i personaggi sono mezzi per raccontare delle storie, ma dove le storie sono mezzi per raccontare i personaggi; in Walsh questa idea è particolarmente marcata.

È un peccato però che i disegni di Murray in parte vanifichino la trovata su cui si regge la striscia: la donna dovrebbe essere avvenente, ma con quella testa sproporzionata mi pare un’aliena. Ma pazienza: la personalità dello sceneggiatore è talmente forte che riesce a trasmettermi tutto quello che egli voleva dire, indipendentemente dalla resa grafica.

A proposito di ispettori scolastici: esistono/sono esistiti davvero? Perché è capitato durante le superiori che qualche alunno non si sia presentato in giorni sospetti (di verifiche o interrogazioni): gli stessi professori se ne accorgevano perfettamente, però non ho mai sentito di una persona incaricata di andare a controllare.

La mia edizione ha avuto il coraggio di attribuire i disegni a Floyd (così come per tutte le strisce tra La casa del mistero e Billy il Topo).

Qual è la tua edizione?

A proposito di ispettori scolastici: esistono/sono esistiti davvero? Perché è capitato durante le superiori che qualche alunno non si sia presentato in giorni sospetti (di verifiche o interrogazioni): gli stessi professori se ne accorgevano perfettamente, però non ho mai sentito di una persona incaricata di andare a controllare.

Su internet ho scoperto che l'ispettore scolastico è quello che si occupa di controllare che a scuola sia tutto a norma. Il Truant Officer invece era la figura inesistente in Italia che si occupava degli scolari che marinavano la scuola (ora non esiste più, perciò, eventuali ragazzi americani lettori di questo forum... saltate pure la scuola;D ! ATTENZIONE: commento politically uncorrect, non censuratemi grazie, non chiamate il diabolico censore che ha sconfitto paperinik https://www.papersera.net/wp/2003/12/12/paperinik-e-il-diabolico-censore e non condannatemi a morte, grazie)

con il registro elettronico non è più possibile saltare la scuola i genitori possono vederlo

15 febbraio
Far passare l’elettricità attraverso il proprio corpo è un’idea abbastanza fantasiosa (e divertente) da farmi promuovere il fumetto.

16 febbraio
È una di quelle vicende un po’ surreali che solo Walsh poteva concepire. Per me immergermi nello spirito di questo autore è un piacere unico.

Il ladro, comunque, sembra lo stesso del 12 febbraio.

17 febbraio
Rappresenta uno dei tanti esempi in cui l’apparenza inganna. Gradita, ma non troppo.

Qual è la tua edizione?

https://inducks.org/issue.php?c=us%2FFGL+++8

19 febbraio
Bizzarra ma riuscita.

20 febbraio
Molto al di sotto della media.

21 febbraio
La giocosità di Topolino è una sua caratteristica che si ritrova soprattutto in Walsh (per non dire quasi soltanto). Mi piace da matti vederlo all’apice della spontaneità, come in questo caso.
E una volta tanto devo fare i complimenti anche a Murray, il quale conferisce al protagonista delle espressioni molto vive (eccetto che nella terza vignetta); Tip invece non mi convince.

Bisogna leggerla almeno una volta nella vita.

22 febbraio
Graziosa.

23 febbraio
Originale e si continua ad esplorare la personalità dell’amante del mistero.

24 febbraio
Non mi torna: la gag dovrebbe basarsi sul fallimento di Topolino nel recuperare i suoi vestiti; ma allora perché alla fine mostra quell’espressione soddisfatta?

26 febbraio
Trattasi di una vicenda minimale, narrata attraverso e piccoli gesti e tramite un’inquadratura fissa. Ma la personalità dell’autore, nonché quella del protagonista, emergono comunque: promossa.

27 febbraio
Secondo me avrebbe potuto divertire molto di più, se a Pippo fosse stata conferita un’espressione di indifferenza, la quale avrebbe contrastato con la stranezza della scena. Avendo una reazione normale, non funziona del tutto.
Comunque, Topolino non ricorda di aver avuto a che fare con Oscar, poiché nega che gli struzzi mangiano tutto.

24 febbraio
Non mi torna: la gag dovrebbe basarsi sul fallimento di Topolino nel recuperare i suoi vestiti; ma allora perché alla fine mostra quell’espressione soddisfatta?

La gag si basa piuttosto sul fatto che Topolino, non potendo recuperare i suoi veri vestiti che aveva portato a lavare nella lavanderia gestita dal signore cinese, è soddisfatto della bizzarra soluzione che questi gli ha proposto, ovvero sostituire i suoi abiti originali con uno tradizionale cinese, che evidentemente il gestore aveva a disposizione, magari perché era il suo.

Citazione da: Maximilian - Lunedì 20 Gen 2025, 22:05:41

24 febbraio
Non mi torna: la gag dovrebbe basarsi sul fallimento di Topolino nel recuperare i suoi vestiti; ma allora perché alla fine mostra quell’espressione soddisfatta?

La gag si basa piuttosto sul fatto che Topolino, non potendo recuperare i suoi veri vestiti che aveva portato a lavare nella lavanderia gestita dal signore cinese, è soddisfatto della bizzarra soluzione che questi gli ha proposto, ovvero sostituire i suoi abiti originali con uno tradizionale cinese, che evidentemente il gestore aveva a disposizione, magari perché era il suo.

E perché magari quel vestito vale di più di quelli di prima, direi.