Ho letto solo la breve di Stabile per ora e scrivo per dire che l'ho veramente amata.
Nel circoscritto spazio di appena otto pagine, il valente sceneggiatore campano riesce a far compiere al lettore un vero e proprio viaggio tra i ricordi.
Quanto adoravo, da piccolo, quelle uscite con i miei genitori - direzione giostre - il cui momento "clou" era l'assalto alla macchina con il malefico artiglio che si frapponeva tra me e l'acchiappare quei pupazzetti che mi fissavano in bella mostra e che bramavo con tutto me stesso!
Oltre alla simpatia delle scene che mostrano la sfida tra Topolino e l'aggeggio "infernale", la storia mi ha divertito e l'ho molto gradita per il ritratto della personalità del protagonista che ne emerge.
Mickey viene infatti delineato ponendo sotto i fari gli aspetti più spensierati e competitivi della sua natura: lontano dallo sventare i piani diabolici dei suoi acerrimi nemici, lungi dal supportare Basettoni e la Polizia di Topolinia come al solito...
Qui, artiglio a parte, si gode semplicemente una serata vivace e leggera con la sua fidanzata alle giostre, con lo spirito indomito e combattivo di un bambino che ce la mette tutta per stringere, tra le sue mani, l'agognato pupazzetto.
Questa squisitissima storia di Vito Stabile viene brillantemente illustrata dai disegni di un Davide Percoco che, alla sua seconda pubblicazione disneyana, dimostra un talento bellissimo e capace di infondere una espressività e una vitalità genuina ai suoi personaggi.
In due storie, entrambe corte in termini di lunghezza, che ha disegnato e pubblicate a distanza di appena sette giorni l'una dall'altra, ha fatto valere le sue doti di talentuoso artista regalando due gioie visive veramente da incorniciare.
Sono molto contento di come sia stato interessante ed entusiasmante il suo "battesimo" con Topolino & company, con due brevi divertenti, solari, vivaci, centrate sul carattere dei personaggi che, graficamente parlando, sprizzano vitalità e dinamismo grazie alle sue matite!