Hatequack non mi è dispiaciuto, nonostante la scontata conclusione (magari non spoilerarla
avrebbe aiutato).
È vero, la "cornice" molto poco orrorifica, e probabilmente questo è il primo episodio in cui Hatequack sembra un cialtrone. Adesso è pure amico della nonna. Mah.
Ma era stato rivelato il nome? L'avevo dimenticato (lo stesso del protagonista delle Comete, che fantasia).
Detto questo, la citazione della genesi di Frankenstein (il circolo Polidori Shelley eccetera) è apprezzabile. I mini racconti sono davvero mini, e quindi poco giudicabili. Quello del Lord è il più scontato. Quello di Paperone è un abbozzo (il controllore spennacchiottesco è inquietante, bravo Vian). Quello della nonna, pure ovvio, è carino. Alla "X-Mickey". Quello di Pico si fa valere per l'omaggio a Raimi. Ma a Corsett spariscono i baffetti ('sta attento, Vian).
L'instancabile Guerrini non smette di affascinare, mentre le Comete hanno ricominciato ad annoiarmi. Di per sé non c'è nulla che non funzioni, ma non mi avvince, boh. In ambienti simili, mi era piaciuta di più la saga di Bosco dell'anno scorso.
Babou mi ricorda sempre Rat-Max di Ortolani, non riesco a prenderlo sul serio.
Le marveliane sono in crescendo? Questa è quasi decente.
Tavola 1, bam!, la Ducklair Tower. E poi Gamba a capo dei Terrini e Fermini. Che straniamento.