In fondo non è questo il primo caso di riscrittura e/o riproposizione di una fiaba famosa: vedasi Cinderella-La leggenda di un amore, Biancaneve con Julia Roberts, le varie versioni di La bella e la bestia...Anche questi film rivedono e in parte modificano le vicende che molti di noi hanno conosciuto attraverso i film classici della Disney, ma queste differenze non ci hanno sconvolto, semplicemente accettiamo che si tratti di riscritture delle fiabe di riferimento, e personalmente non mi sconvolgono neanche in questo Maleficent, che ho accettato subito come un'altra storia, un'altra versione de La bella addormentata, in cui Malefica non è affatto cattiva, ma subisce il male e il tradimento:
La differenza è che in questo caso è lo studio Disneyano a giocare con sè stesso e a riscriversi da solo, proponendolo quasi come la "vera versione" della Bella addormentata.
Al contrario ho apprezzato molto l'ultimo Cenerentola perché mostrava come bastasse dare un pochina di forza al carattere della protagonista per cancellare tutte le critiche che tende a subire (anche se nel farlo Madame Tremaine ha perso fascino, ma questo è un altro discorso). Trasformare il suo lavorare da una passività sognereccia alla lotta contro una situazione orribile nel non divenire tremenda quanto il resto della sua famiglia. Non piegarsi rimanendo figlia di suo padre e vera custode della sua casa.
Tra l'altro non ho idea di cosa vogliano fare col sequel (Maleficent 2). Anche se non se ci ripenseranno dopo i risultati di Alice attraverso lo specchio.
il vero messaggio finale è che solo un amore forte come l'amore di una madre vince sul male e sulla morte: infatti non è il bacio di un amore acerbo, ai limiti della mera simpatia, qual'è quello di Filippo, a svegliare Aurora, ma il bacio di Malefica, che è espressione di un affetto maturato e consolidatosi nel tempo e perciò capace di sacrificio e dedizione.
Madre-matrigna che vede in Aurora la figlia che avrebbe voluto avere con Stefano, con la vera madre che diventa ancora più inesistente che nel film originale.
Problema ulteriore: il bacio del vero amore in questo senso l'aveva già usato Frozen al cinema cinque-sei mesi prima. Frozen è stato un successo e hanno quindi riutilizzato la stessa formula con scarsissima distanza di tempo.
Il vero cattivo qui è Stefano. Non sono d'accordo che sia un cattivo parodistico, come dice Zampe di Gallina: magari non è affascinante ma è realistico, infatti è un cattivo vigliacco, simbolo dell'arrampicatore sociale disposto a tutto pur di arrivare ai suoi scopi, anche disposto a colpire alle spalle; un arrivato e un mediocre come ce ne sono tanti nella vita, che si è fatto avanti non per merito, ma con l'inganno e le scorciatoie: non ditemi che non ne avete mai visti, nella realtà, di cattivi di questo genere...
Non trovo in Stefano nulla di più realistico di quanto avessero precedenti antagonisti. È un concentrato di negatività senza alcuno spessore e senza alcuna speranza di redenzione, senza un minimo di profondità. E non attira in ciò che fa alcun fascino. Un uomo insulso messo lì solo come parafulmine di tutti i mali.
È la parodia del re cattivo, che definisco parodico perché non ne conserva nè l'intensità nè la crudeltà funzionale: vedasi per due esempi riusciti di questo tipo di personaggio come Edoardo di Braveheart e Joffrey di Game of Thrones. Il primo è tirannico e maestoso, il secondo è vigliacco e incompetente. Entrambi ricalcano lo stereotipo del re cattivo, ma fanno qualcosa per essere memorabili nel percorrere questa via. Cattivi fino in fondo ma personaggi compiuti nella loro crudeltà.
Stefano è un personaggio privo di qualsiasi spessore (e quindi incapace di costruire qualcosa oltre il banale cattivo) e privo di qualsiasi capacità di generare odio o rispetto nel pubblico (e quindi dimenticabile come cattivo).
Tra l'altro per ciò di cui è (in)capace rispetto alla fata delle tenebre, Malefica sarebbe capace di vendicarsi di lui in mille modi. E difatti i rapporti di forza non cambiano. Ci son solo tanti soldati armati in più in qualche scena, ma non c'è nessun rischio che Stefano bruci la foresta, distrugga le armate della protagonista, salvi Aurora o simili. Le bastava spedire un corvo trasformato in drago per trasformare il castello in un cumulo di macerie.
Ed era questa l'essenza di Malefica originale: la sua vendetta non era diretta contro Stefano o contro Leah, ma contro l'atto di non invitarla, che aveva offeso il suo essere dea in senso mitologico greco o il suo esser fata nel senso dei racconti inglesi originari. Il non averla resa partecipe a questo giorno di festa rendeva quel giorno di festa un giorno di futuro lutto, con una pena proporzionale alla gravità dell'atto. Tanto che la bimba sarebbe stata amata da coloro che la circondano proprio per rendere più dolorosa la sua dipartita.
E tutto ciò che fa serve per portare a termine il suo intento originale. In modo lucido, perfettamente coerente con sé stessa dall'inizio alla fine.
Sono d'accordo invece sulla caratterizzazione insulsa che hanno trovato in questo film le tre fatine: davvero su questo versante si poteva fare meglio.
Più che altro sono completamente incomprensibili.
Se Malefica è in pratica la regina delle fate perché vengono mandate delle fate a fare doni e a proteggere la bambina? Perché il popolo delle fate invia qualcuno a porger doni a Stefano?
A quel punto avrei preferito come antagonista la Fata Madrina di Shrek, o una regina delle fate da spodestare, capace di considerare inutile l'immenso dolore causato da un umano ad una di loro in vista di un'utilità politica sua, ad esempio.
E, comunque, è innegabile che il film si regge sulla interpretazione di Angelina Jolie, affascinante come non mai, e scusatemi se stravedo per lei!
Sì, sono d'accordo. Il problema è che non funziona nient'altro.
Aurora, che è una bambolina più che mai.
Stefano, che non funziona se non in rapporto a Malefica.
Le tre fatine, la storia.
Il film si regge su di lei. Toglila e non c'è un solo personaggio capace di stare in piedi. Nessuno di cui si vorrebbe conoscere una sola frase in più del pronunciato.
Tanto che tutto il procedimento è un monologo di Maleficent con comparse. Un suo processo mentale interiore in cui tutti gli altri sono solo specchi di sè stessa, dal corvo al re. Aurora non fa assolutamente nulla per conquistare il cuore di Malefica, se non essere così dolce e carina (e se qualcuno volesse dir che è quello il pregio di Aurora basterebbe pensar che lo è grazie al suo incantesimo...).
Tanto che chiunque altro (la Regina, le Fate, Filippo) sembra messo lì solo perché c'era nel film originale. Altrimenti se ne farebbe volentieri a meno.
Anche nella Bella Addormentata tutto girava attorno ad Aurora, solo che Aurora non era un personaggio così forte da potersi mangiar la scena (anzi Aurora era quasi un motore per gli altri, più caratterizzati). E tutti gli altri erano quindi assolutamente autosussistenti. Tanto che su Malefica hanno potuto fare un film.
E infatti piace solo per l'identificazione in Malefica (ragazza ferita e mollata da un ragazzo antipatico vuole poter essere una regina delle fate, maledire il suo ragazzo rovinandogli la vita, dirige male il suo odio, si affeziona al frutto del tradimento del suo ragazzo, decide di adottare la figlia del suo ragazzo per cui in fondo a quanto pare prova ancora qualcosa per ridirigere sulla figlia del ragazzo il futuro che aveva progettato col suo ragazzo ma che ha perduto a causa del tradimento di costui) o per l'apprezzamento per il suo personaggio. Ma non appena si va oltre lei l'impianto crolla.