Io vado controcorrente... c'è qualcosa che non mi convince in questa storia: un Paperone così schiavo dei suoi vizi, così sprovveduto da cedere tutta la sua fortuna per *una sola* azione, talmente poco sospettoso da non indagare su come i Bassotti stessero sfruttando il mercato mi suona male, ecco! E questo sin da subito: il classico "Trilogia di Paperino" (che bella la copertina nera!) dove ho letto la storia per la prima volta è del 1979, avevo 10 anni e comunque non mi sembrava il "solito" Paperone sicuro di sè, ascetico nelle sue rinunce per tirchieria.. ehm.. parsimonia, più scaltro e di parecchio dei Bassotti!
Poi però il Genio di Scarpa è tale da rendere questa storia un capolavoro, non soltanto con il finale "aperto" (che nel suddetto classico "aperto" non restava a lungo) ma soprattutto con le prime pagine: un Paperone umano, dignitosissimo ed orgoglioso.
Una figura quasi da neorealismo, che appare in una *sontuosa* vignetta muta ad inizio pagina, dopo che nella precedente avevamo lasciato Paperino preoccupato dell'ingresso dello zio (che noi non vediamo), ci saremmo aspettati di vederlo armato di zaino e spingarda per partire in qualcuno dei suoi folli viaggi nei quali coinvolgere i nipoti... e invece...
Per non parlare poi dei momenti di umorismo puro, dalla sfida a chi mangia più lenticchie al bassotto che esclama "...una odalisca?"(*) nel vedere il suo fratello vestito da re babilonese!
Grande storia!
- Paolo
(*) noto ora sull'inducks che in francia il termine "odalisca" è stato cambiato in "danseuse", che significa danzatrice, "danseuse orientale" significa proprio "danzatrice del ventre". Negli Stati Uniti, invece, tutto il fumetto è stato tolto di mezzo... .possibile che anche in questo caso ci siano state ragioni di politically correct?