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Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole

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Franka
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PolliceSu   (14)
    Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
    Domenica 21 Giu 2015, 19:01:06
    Quando ero una bambina dei primi anni delle elementari non mancavo mai l'appuntamento pomeridiano della merenda con pane, quello che c'era in casa e Classici Disney, e l'andare bene a scuola mi aveva garantito ogni anno un bell'abbonamento a Topolino fino alle scuole medie.
    Quando ripenso a quel periodo vengo pervasa da una sensazione di calore, come quella che senti d'inverno quando ti piazzi davanti ad un camino (o un termosifone nel mio caso), mentre fuori fa brutto e freddo, e mi torna anche alla memoria un particolare episodio.


    Fra tutte le storie che leggevo ce n'erano alcune che preferivo assolutamente rispetto alle altre, e la maggior parte di loro erano quelle disegnate da "quel" Walt Disney che aveva un tratto molto preciso, i personaggi sembravano veri e le sue avventure mi appassionavano così tanto che quasi mi sembrava di vedere un film.

    Anche se non conoscevo il nome di chi faceva quei disegni sapevo sempre riconoscere il suo stile, e ogni mercoledì quando arrivava Topolino, lo sfogliavo tutto per cercare se c'era una sua storia e poi iniziavo a leggerlo proprio da lì.

    "Quel" Walt Disney che amavo tanto che disegnava avventure come "Zio Paperone e lo Scozzese volante", "Paperino e i gamberi in salmì", "Topolino e l'ultraghiaccio", "Pippo e i parastinchi di Olympia", si chiamava in realtà Romano Scarpa ed era Italiano come me, ma all'epoca non era dato avere queste informazioni.

    Mi piaceva talmente tanto leggere i suoi fumetti che avrei dato non so cosa per avere in un libro tutte le sue storie, ma siccome non sono mai stata una persona paziente e visto che il libro non usciva, decisi di farmelo da sola.
    Strappai tutte le pagine dei fumetti disegnati da lui che riuscii a trovare e le incollai le une alle altre, consumando un bel po' di colla Pritt, poi gli misi una bella copertina disegnata da me colorata con i pennarelli.
    Però! Che bello che era il mio libro! E guai a toccarlo! Me lo mi portavo sempre dietro per poterlo leggere quando non ero a casa.

    Purtroppo di quel periodo oltre ai ricordi non mi è rimasto niente, né il libro, né i cadaveri dei Topolino e i Classici che ho sacrificato per la mia grande opera, in compenso scuoto la testa e sorrido.


    Circa venticinque anni più tardi, dopo un lunghissimo periodo di digiuno fumettistico, un giorno in edicola mi faccio tentare da Top 1959, sulla cui copertina vedo un Topolino dalle caratteristiche conosciute.
    Mi porto a casa il volume, lo accantono temporaneamente e aspetto che arrivi il pomeriggio per metterci le mani sopra, così dopo aver messo a nanna la mia creatura di due annetti scarsi, mi piazzo sul divano e vado alla ricerca dei tanto amati disegni.


    Eccola lì la storia, "Topolino e Bip Bip alle Sorgenti Mongole", mai letta, per cui un'ulteriore sorpresa ad alzare l'adrenalina già alle stelle. Ma dov'è finito l'aplomb di una donna di 35 anni? E che ne so? Forse a mollo con i piatti che ho lasciato da lavare...
    L'introduzione è già avvincente perché tratta un tema a me caro, i nativi americani, e questa storia promette di affrontare il mistero delle loro origini.
    Ovviamente le mie aspettative non vengono disattese, "Topolino e Bip Bip alle Sorgenti Mongole" è una storia intelligente, saggiamente costruita, con riferimenti storici attendibili e personaggi affascinanti e accattivanti.

    La vicenda narra della caccia ad un tesoro nascosto dagli antichi abitanti dell'America del Nord che, se ritrovato, testimonierebbe la colonizzazione del continente da parte delle popolazioni asiatiche che nella preistoria passarono attraverso lo stretto di Bering, che durante l'era glaciale emergeva dalle acque formando un ponte di terra.

    L'avventura inizia con il ritrovamento da parte di Topolino e Atomino Bip Bip di un'antichissima fiasca in pelle contenente 11 semi di sambuco che, come ricostruisce il consulente di turno l'antiquario Nataniele Ragnatele, dovrebbero servire ad aprire l'ingresso di una caverna dentro la quale è celato il tesoro, e delle vicissitudini che i tre protagonisti devono affrontare dopo il furto della fiasca da parte del suo millenario guardiano, l'antico Hon-Ki-Ton.

    La storia non lesina momenti divertenti come quando, in principio, Topolino vuole mettere in ordine il giardino, ma si mette a tagliare l'erba con le forbici ed è pure tutto soddisfatto del risultato, poi arriva Orazio che decide di prestare il proprio aiuto cercando di eliminare una vecchia quercia rinsecchita. Bardato come un dentista con tanto di maxi siringa per ammorbidire il terreno, la estirpa come un molare con l'aiuto di una benna, ma non prima di aver semidistrutto la casa del nostro protagonista.

    Memorabile l'inseguimento di Hon-Ki-Ton, che si è impossessato della fiasca mentre Topolino, Atomino e Nataniele Ragnatele stanno disquisendo del misterioso oggetto nel negozio di antiquariato di quest'ultimo, che inizia con la distruzione dell'antica scala d'accesso al locale (appartenente all'ammiraglia di Nelson), impedendo così ai protagonisti di raggiungere immediatamente il fuggitivo, e dei successivi tentativi di uscire dal negozio usando alcune antiche funi fenicie, che si disgregano, e alcuni preziosi vasi di Samo accatastati, che si disintegrano, per finire con l'esclamazione dell'antiquario: "Al diavolo tutte le anticaglie!!!".
    Per la cronaca i tre inseguitori riusciranno a liberarsi usando una catapulta del XV secolo.

    Mi piace quest'ironia sottile ed elegante, sempre presente nelle storie di Romano Scarpa e in questa in modo particolare, anche nel pathos più avvincente si trova qualcosa che ti fa ridere, senza per quello interrompere il filo dell'avventura.

    L'ambientazione si articola fra Topolinia e l'Alaska dove, secondo la mappa disegnata sulla fiasca, il tanto ambito tesoro sarebbe nascosto in una caverna nei pressi di una grande cascata.

    Non manca neanche una citazione ai classici della letteratura, in questo caso l'omaggio va a Herman Melville, in occasione dell'incontro dei tre protagonisti con il comandante di un peschereccio, il capitano Mac Hab che, bocciato agli esami di ammissione alla caccia ai cetacei, deve accontentarsi di perseguitare Boby Dick, un'aringa bianca particolarmente beffarda, e in ultimo salvatore dei nostri personaggi.

    Geniale la ricostruzione dell'antico paese di minatori dove Topolino, Atomino e Ragnatele scoprono che i residenti sono ormai miliardari perché nella zona è stato scoperto l'uranio, e la polvere d'oro serve al barista per sciacquare le bottiglie.
    C'è poi una vignetta della storia che mi lascia incantata ogni volta che la leggo, tanto in alcune occasioni i disegni di Romano Scarpa mi sembrano più dei fotogrammi di un film piuttosto che dei fumetti, ed è quella di quando i protagonisti giungono infine alle sorgenti mongole, infatti puntualmente mi sfugge il dialogo contenuto nella nuvoletta perché il rumore della cascata mi assorda.


    Con grande stile il Maestro chiude l'avventura dando la possibilità agli esploratori di ottenere da Hon-Ki-Ton le spiegazioni necessarie a ricostruire le origini dei nativi, e anche quella di poter vedere l'agognato tesoro prima che egli raggiunga le celesti praterie ma, come è giusto che sia, non potranno portare con loro alcun elemento, dovranno accontentarsi solamente di un "meraviglioso stuzzicadenti mongolo" quale prova della loro entusiasmante esperienza.

    A Romano Scarpa vorrei esprimere tutta la mia gratitudine per averci regalato delle avventure così appassionanti che, scritte e disegnate con il suo acume, la sua passione e la sua professionalità, hanno trasmesso a noi bambini di ieri la voglia di curiosare, di imparare e soprattutto ci hanno insegnato a pensare.

    - Franka Oliva



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    Ser Soldano
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      Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
      Risposta #1: Lunedì 22 Giu 2015, 16:33:59
      Che dire?
      Franka ha già detto tutto quel che c'era da dire.
      Posso solo aggiungere che Le sorgenti mongole l'ho sempre avuto a portata di mano perché lo trovai nel Classico quando ero bambino, e da quei lontanissimi primi anni '60 non l'ho mai abbandonato.

      Humour, avventura, sense of wonder, gags, sceneggiatura serrata, emozioni, contenuti... tutto racchiuso in questa bellissima storia, tra i massimi capolavori topolineschi di sempre.

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      MarioCX
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        Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
        Risposta #2: Lunedì 22 Giu 2015, 22:36:48
        Ciao Franka,

        se avevi 35 anni l'anno dell'uscita di Top1959 significa che abbiamo la stessa età e anche i nostri figli sono quasi coetanei....il mio ne ha 19.

        Io da bambino non conoscevo storie come questa perché i Classici che uscivano all'epoca ristampavano storie apparse sul topo negli anni dal 67 al 70 circa (i vari Gran Gala, Mondo Papero ecc.) ne deduco quindi che probabilmente tu hai goduto della presenza di un fratello maggiore in casa o qualcosa del genere.

        Sono storie che ho letto per la prima volta ormai quasi trentenne e di conseguenza non sono mai riuscito ad amarle come quelle di una decina di anni più recenti lette da bambino.

        Peccato però....

        « Ultima modifica: Lunedì 22 Giu 2015, 22:38:01 da MarioCX »
        ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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        Franka
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          Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
          Risposta #3: Martedì 23 Giu 2015, 09:59:24
          Io sono di ottobre del '65 (quest'anno tondi si festeggia! [smiley=beer.gif]) e mia figlia ha 17 anni il prossimo mese.

          Non ho beneficiato di un fratello maggiore, io sono primogenita e pure l'unica fumettara della famiglia, non sono neanche riuscita a traviare più di tanto mia sorella di cinque anni più giovane, solo che c'era un amico dei miei che leggeva Diabolik (ho avuto fra le mani il mitico n. 1 disegnato da Zarcone :o) e Topolino, e i fumetti me li prestava lui purché non li rovinassi.

          Poi mi ha anche insegnato che i giornalini li potevo comprare a metà prezzo in una bancarella non lontano da casa mia, così mi sono fatta contagiare... ;D
          Se i Giusti non si oppongono, sono gia' colpevoli.

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          MarioCX
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            Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
            Risposta #4: Martedì 23 Giu 2015, 21:28:46
            Eh si...sono tondi.
            Io gli ho compiuti il Primo Aprile!
            ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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              Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
              Risposta #5: Martedì 23 Giu 2015, 23:39:43
              Vero quanto detto da Franka: il rumore della cascata ha il potere di assordare!
              Per il resto una storia bellissima con un protagonista Hon-ki-ton che ci riconcilia con noi stessi, con le nostre nevrosi e col mondo intero!

              Io da bambino non conoscevo storie come questa perché i Classici che uscivano all'epoca ristampavano storie apparse sul topo negli anni dal 67 al 70 circa (i vari Gran Gala, Mondo Papero ecc.) ne deduco quindi che probabilmente tu hai goduto della presenza di un fratello maggiore in casa o qualcosa del genere.

              Sono storie che ho letto per la prima volta ormai quasi trentenne e di conseguenza non sono mai riuscito ad amarle come quelle di una decina di anni più recenti lette da bambino.

              Peccato però....


              Mario hai detto una cosa di un'importanza strepitosa! Quelli della nostra generazione abbiamo fatto una fatica del diavolo in quanto potevamo solo confrontarci con materiale contemporaneo o che ci rimandava al periodo cui fai riferimento. Altre pubblicazioni scarseggiavano o non era semplice reperirle e considerando anche il classico periodo di rigetto che si ha più grandicelli, è avvenuto che certi capisaldi Disney li abbiamo letti in età non più innocente perdendo la splendida chance di osservarli con gli occhi che ritengo siano sempre i più idonei.
              Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
              Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
              Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

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              Franka
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                Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                Risposta #6: Mercoledì 24 Giu 2015, 08:38:44
                Sono storie che ho letto per la prima volta ormai quasi trentenne e di conseguenza non sono mai riuscito ad amarle come quelle di una decina di anni più recenti lette da bambino.

                Peccato però....

                A me succede il contrario, ho avuto la fortuna di leggere tante storie importanti entro i 15 anni di età, e di conseguenza riesco a portarle nel cuore ancora oggi.

                Mentre quelle più recenti, lette in età adulta, purtroppo non mi lasciano ricca di passione, pur partecipando emotivamente all'avventura.

                In special modo provo rammarico per le storie di Casty, che apprezzo sia per trama che per stile, ma che non riesco a godermi come vorrei.
                Se i Giusti non si oppongono, sono gia' colpevoli.

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                  Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                  Risposta #7: Mercoledì 24 Giu 2015, 12:03:49

                  A me succede il contrario, ho avuto la fortuna di leggere tante storie importanti entro i 15 anni di età, e di conseguenza riesco a portarle nel cuore ancora oggi.

                  Mentre quelle più recenti, lette in età adulta, purtroppo non mi lasciano ricca di passione, pur partecipando emotivamente all'avventura.

                  In special modo provo rammarico per le storie di Casty, che apprezzo sia per trama che per stile, ma che non riesco a godermi come vorrei.

                  Per "più recenti" intendevo più recenti delle classiche scarpiane di fine anni '50.
                  Ovvero quelle del periodo 67-73.
                  Sono quelle che ho letto all'epoca.
                  Le contemporanee (anni '80-oggi) le apprezzo con ovvio minore coinvolgimento. Almeno quelle che meritano.
                  ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                  Gumi
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                    Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                    Risposta #8: Mercoledì 24 Giu 2015, 12:58:19
                    Strano rapporto, il mio con le sorgenti mongole.

                    Si tratta di una di quelle storie che ho cercato per anni perché "la devo leggere a tutti i costi", e quando finalmente la trovo mi accorgo che... Fulminacci, l'avevo già letta!

                    Che sorpresa è stata! E me la ricordavo (non benissimo, certo), visto che è ben difficile dimenticare le storie di Scarpa, una volta che le si è lette! Ma chissà quando l'avevo letta. E dove... Mistero. Ricordavo però benissimo il grande albero da sradicare, la "terribile" aringa bianca, il vecchio Nat, le maestose cascate.

                    Quindi per me Topolino e Atomino Bip Bip alle sorgenti mongole è stata sia una storia che ho letto da bambino, sia una storia che ho scoperto da adulto. Figo no?

                    Ed è una storia meravigliosa.
                    « Ultima modifica: Mercoledì 24 Giu 2015, 13:02:42 da teoo »

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                      Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                      Risposta #9: Mercoledì 24 Giu 2015, 13:06:46

                      A me succede il contrario, ho avuto la fortuna di leggere tante storie importanti entro i 15 anni di età, e di conseguenza riesco a portarle nel cuore ancora oggi.

                      Mentre quelle più recenti, lette in età adulta, purtroppo non mi lasciano ricca di passione, pur partecipando emotivamente all'avventura.

                      In special modo provo rammarico per le storie di Casty, che apprezzo sia per trama che per stile, ma che non riesco a godermi come vorrei.
                      Fa piacere constatare che altri provano le tue stesse sensazioni: anch'io sono del 1965, di novembre, cresciuto a pane e Topolino, e ricordo nitidamente tutte le storie lette fino ai quindici-sedici anni circa, ed è un piacere leggere adesso in questo forum le recensioni delle storie di Romano Scarpa, lette ed amate nell' infanzia e nell'adolescenza, anche se per molto tempo credevo che le avesse scritte Walt Disney...Certo quelle lette adesso non hanno proprio lo stesso sapore ma dipende sia dalla nostra età sia dal diverso contesto in cui le storie sono calate: bisogna riconoscere comunque il grande valore  di Casty, come hai scritto anche tu, ed anche di altri autori, e delle parodie come Dracula, Moby Dick, Dottor Ratkyll e Mr Hyde, L' Isola del tesoro e, a mio parere, di tutta la saga di Pk.

                      *

                      Piccola Pker
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                        Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                        Risposta #10: Mercoledì 24 Giu 2015, 13:53:55
                        Ehm... io l'ho letta solo l'anno scorso, con l'omnia, è grave? ;D
                        Di Atomino mi sono sempre solo capitate la Dimensione Delta e la Collana Chirikawa, che in effetti hanno per me lo stesso effetto che dite voi... le sorgenti mongole è sì una bella storia, ma devo essere sincera mi ha preso meno delle altre due.
                        Il resoconto di Franka è comunque bellissimo!

                        *

                        Luxor
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                          Re: Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                          Risposta #11: Mercoledì 24 Giu 2015, 19:28:40
                          Complimenti a Franka per la sua recensione, così intima e ricca di dettagli che ti coinvolge fino in fondo, come se ciò che ha raccontato fosse stato vissuto dal lettore in prima persona :)

                          Sulla storia non posso aggiungere nulla rispetto a quanto già detto e scritto, se non ricordare la mia sorpresa/incredulità quando lessi la prima volta la scena dove Topolino riconosce a botta sicura che i semi della fiaschetta erano di sambuco ;D
                          « Ultima modifica: Mercoledì 24 Giu 2015, 19:29:23 da cicciochicco80 »
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                            Re:Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole
                            Risposta #12: Mercoledì 11 Mar 2020, 20:36:28
                            Questa è per me una storia speciale ; una di quelle poche avventure che mi fanno provare un senso di "magia" ( non intendendosi per essa la connessione al fantastico quanto uno stato emotivo interiore profondo e raramente vissuto ) che non abbandonerei mai.
                            Da questo punto di vista la trovo molto simile a Paperino e la leggenda dello "Scozzese Volante" anche se sono piu affezionato alle sorgenti mongole.

                             

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