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Topolino e la dimensione Delta

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Gumi
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    Topolino e la dimensione Delta
    Martedì 24 Nov 2015, 17:54:47
    È innegabile che una buona parte delle storie a cui siamo più legati siano quelle che abbiamo letto nella nostra infanzia, a cui oltre che una passione dovuta alla bellezza stessa della storia, siamo legati anche da un certo affetto che spesso ci fa dimenticare gli eventuali difetti che quella storia possiede.


    Poi invece ci sono quelle storie che "fulminano", che indipendentemente dal luogo e dal momento, mentre le leggi ti accorgi di trovarti di fronte ad un Capolavoro. Io Topolino e la Dimensione Delta l'ho letta per la prima volta a 16 anni dentro ad un supermercato, seduto sopra un carrello. Scena abbastanza comica, se vogliamo, anche se bisogna specificare che il carrello era molto grosso e molto basso, simile a quelli degli aeroporti, ed io ero talmente immerso nella lettura che altrimenti non sarei riuscito a restare dietro a mia madre, che avrei dovuto accompagnare negli acquisti. Ma andiamo con ordine.

    Tutto comincia quando, trascinato da mia madre in questo oramai fantomatico supermercato, sullo scaffale dedicato ai periodici da edicola (scaffale che ora, tra le altre cose, non c'è neanche più) arraffo il numero dei Grandi Classici in quel momento in edicola, il 212, per sfogliarlo e passare un po' il tempo, quando vedo che in apertura c'è quella storia che da tempo era in cima delle storie da leggere! D'altronde non era solo una storia del mio autore preferito, o una storia con uno dei miei personaggi preferiti (Atomino), no, era LA PRIMA STORIA con Atomino. Non potevo credere ai miei occhi: finalmente, dopo averla cercata tanto, avevo la possibilità di leggerla, e giustamente iniziai immediatamente. Quindi la Dimensione Delta, nella mia strana esperienza, non aveva contro l'avanzare dell'età e la perdita di quel sense of wonder proprio dei bambini, ma ha dovuto combattere anche contro la mostruosa aspettativa che mi ero creato da quando avevo saputo della sua esistenza. E ha trionfato: mi sono immediatamente reso conto che mi trovavo davanti ad un vero e proprio capolavoro. Quella grandissima aspettativa che avevo venne già da subito ampiamente ripagata, infatti, non ci si può non immergere completamente (e fin troppo, nel mio caso) nell'incredibile mix di mistero e divertimento che questa avventura porta con sé.


    Naturalmente acquistai quell'albo, e la storia, dopo quella prima volta l'ho riletta innumerevoli altre volte ed è entrata senza dubbio a far parte del ristretto elenco delle mie storie predilette. La divisione in due parti sancisce una separazione che non è solo fisica ma anche concettuale: la storia effettivamente si compone di due sezioni che somigliano quasi a due avventure distinte, benché naturalmente strettamente collegate: quello che potremmo definire "il mistero delle nevicate" e l'avventura nella Dimensione Delta vera e propria. A tal proposito grande è stata la mia sorpresa quando, anni dopo la prima lettura, nella collana del Corsera dedicata all'autore, ho scoperto che il primo titolo a cui aveva pensato Scarpa era proprio "Topolino e il mistero della neve luminosa", a sancire l'importanza che questa parte ha all'interno della narrazione. La grande idea di Scarpa è stata proprio nel lasciar la risoluzione dell'arcano nella seconda metà della storia, assieme all'azione vera e propria, facendola precedere da un giallo misterioso ed entusiasmante. L'inquietudine traspare già dalle prime tavole, con Topolinia che viene colpita da stranissime precipitazioni nevose, la cui origine ben presto si rivela essere indecifrabile. Si tratta dell'inizio un terribile ricatto, con la minaccia di nuove e ben più mortifere nevicate, se non verranno versate all'ignoto ricattatore somme di denaro sempre più ingenti e insostenibili. Il pericolo è tangibile e Scarpa è bravissimo nel stemperarlo con una serie di vignette di stampo prettamente comico che forniscono anche un contesto a tutta la vicenda (le reazioni più disparate dei topolinesi nei confronti degli inusitati fenomeni atmosferici, la gag alla stazione radio, le infruttuose ricerche del misterioso attentatore). Interessante notare la gag visiva del latte versato fuori dal pentolino nella settima e nell'ottava tavola, che permette all'autore di rappresentare il soliloquio e una lunga telefonata di Topolino, senza aver così bisogno di inserire baloon troppo grandi e senza risultare noioso, come magari sarebbe stato con l'utilizzo di banali primi piani.



    Mi è piaciuto da subito il modo credibile con cui Topolino entra nella vicenda: da solo, per curiosità e con vari tentativi, nel corso della sua personale indagine sulle nevicate, fino a quando, seguendo le prove, non giunge al Commissariato dove Basettoni lo renderà partecipe della situazione. Ma per i suoi meriti e per quello che era già riuscito a scoprire, non per grazia ricevuta o con il commissario che alla prima difficoltà va in ginocchio da Topolino a mendicare aiuto. Aiuto di cui però dimostra di aver bisogno. In questo modo Scarpa riesce, meravigliosamente, dapprima a non svilire il commissario, che mantiene la sua dignità anche se non riesce a risolvere un caso che evidentemente va oltre la sua (e la nostra) capacità di comprensione; ma allo stesso tempo non rende odioso Topolino, il quale ha l'umiltà di entrare nella vicenda dalla porta di servizio, grazie alla sua intelligenza e alle sue capacità. Vicenda che non avrebbe saputo risolvere nemmeno lui, senza qualche piccolo aiuto. Il rapporto tra i due personaggi è sincero è credibile, Topolino dimostra un grandissimo rispetto per il commissario e per il suo ruolo, e allo stesso tempo Basettoni non fa nulla per nascondere la stima e l'affetto che prova per questo "scaltro ragazzo".



    "Nello stesso momento, in un posto inaccessibile, né in città, né fuori citt" è la celebre didascalia con cui l'autore ci introduce alla Dimensione Delta. In realtà non sappiamo ancora dove sono ambientate queste misteriose vignette dove due oscuri personaggi, che Scarpa per il momento non ci presenta né ci mostra in volto, confabulano fra di loro. Tutto questo non fa altro che aumentare nel lettore la curiosità e l'indecifrabilità della vicenda. Tra i due il più particolare è un personaggio che ha la forma di un bimbetto, un ragazzino con delle strane palline sopra la testa, e che incontriamo anche qualche pagina dopo, alle prese con Minni, quando lo scopriamo possedere strani poteri.



    Sappiamo che è alla ricerca di Topolino, ma non sappiamo ancora che intenzioni abbia, e la scena che prelude al suo incontro con Mickey è allo stesso tempo una delle più appassionanti e inquietanti di tutto il fumetto Disney: Topolino viene costretto da vari inconvenienti "provocati ad arte" a incamminarsi verso casa a piedi e da solo, assieme a questo esserino misterioso che gli tien dietro. E finalmente anche noi, assieme a Topolino, con grande sorpresa facciamo la sua conoscenza: è Atomino Bip-Bip, un atomo ingrandito due birilliardi di volte, dagli straordinari poteri, come ad esempio il flusso di mesoni, capace di tramutare una materia in un'altra. La sua entrata definitiva in scena sancisce anche la divisione fra le due parti della storia. Come vero e proprio Deus Ex Machina permette a Topolino e al lettore di capire cosa è successo fino a quel punto, ci trasporta nella fantastica Dimensione Delta (un infinito spazio vuoto) dove Mickey rincontra un vecchio amico, di Gottfredsoniana memoria: il Dr. Enigm, l'uomo nuvola e pioniere dell'era atomica, che Scarpa ripesca per l'occasione. Dopo un primo momento in cui Topolino sospetta addirittura del suo amico, la situazione diventa chiara: c'è un secondo atomo, Bep- Bep, che è, non da solo, responsabile dei problemi che affliggono Topolinia, e Atomino si offre di tornare sulla dimensione terra con Topolino per aiutare il nostro eroe. Resta solo da capire quale sia la mente criminale dietro tutta la vicenda. Che, con un secondo viaggio nella dimensione delta, scopriamo essere nientemeno che il vecchio Pietro Gambadilegno, crudele e megalomane come non mai, deciso a conquistare il mondo. Un lontanissimo parente del ladruncolo da quattro soldi che purtroppo, Casty a parte, siamo abituati a vedere negli ultimi anni. La scena in cui Bep-Bep, non cattivo ma ingenuo e strumentalizzato da Pietro, viene riportato alle dimensioni di atomo è fortissima, forse la cosa che più si avvicina a un omicidio in tutto il fumetto Disney.



    Il tutto poi come sempre viene accompagnato da divertentissimi siparietti tra i due mortali nemici, ricordo la scena in cui Topolino viene scambiato da Gambadilegno per un "pregevole dipinto", oppure quando Mickey medica Pietro: "non sopporto la vista del sangue... del MIO sangue, naturalmente", nel bel mezzo di un duello fra i due che è passato alla storia. Cos'altro aggiungere? Posso solo ribadire che questa storia è un capolavoro e che, senza dubbio alcuno, se io sono e sono rimasto un grande appassionato di fumetto Disney una gran parte del merito è di Romano Scarpa e di questa storia qui.

    - Gumi


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      Re: Topolino e la dimensione Delta
      Risposta #1: Martedì 24 Nov 2015, 21:39:02
      Tutto comincia quando, trascinato da mia madre in questo oramai fantomatico supermercato, sullo scaffale dedicato ai periodici da edicola (scaffale che ora, tra le altre cose, non c'è neanche più) arraffo il numero dei Grandi Classici in quel momento in edicola, il 212, per sfogliarlo e passare un po' il tempo, quando vedo che in apertura c'è quella storia che da tempo era in cima delle storie da leggere!
      Anch'io! Anch'io l'ho letta lì per la prima volta!
      E quello è anche il primo Grandi Classici della mia collezione... [smiley=commosso.gif]

      Per il resto, poco da dire: LA storia.
      Ogni volta che ripenso a questa storia mi viene in mente il Topolino del titolo, e l'immagine della pistola, e poi parte tutto: neve luminescente, Gola mia, Neon e figli, Atomino, Fortunio Bancarotta... Una catena perfetta di eventi che costituisce IL paradigma della mia idea di storia, una specie di imprinting.

      Tutto è perfetto: il nuovo personaggio, la sua presentazione (Né in città né fuori città: impareggiabile!), l'alter ego Bep-Bep (fate caso a questo personaggio: alleato di Gamba fino alla fine, duro e ribelle, che vorrebbe salvare Topolino, ma non per rammollimento, ma perché "gli pare simpatico": così, senza preavviso: una specie di istinto da atomo imprevisto tanto per Pietro quanto per Topolino); e poi Basettoni e il sindaco, breve ma intenso duo comico d'eccezione.
      La scena della statua di Fortunio Bancarotta (nome strepitoso) a me fa sempre morire dalle risate, anche a ripensarci ora, tanto che vi posso citare a memoria: "Ma sì, Manetta! Arrestami pure! Solo questo ti mancava di combinarmi nella tua carriera!".
      E poi il senso di mistero assoluto, di frustrazione continua dei tentativi della polizia, degni (e ispiratori) delle celestiali future prove di Casty con Macchia Nera, e... un Gambadilegno divino, sul quale ha già detto abbastanza Gumi (fenomenale il cambio di espressione nelle due vignette del cerotto).
      Poi il ritmo, perfetto sino alla fine, fino allo scontro al cardiopalmi con i cannoni impazziti, senza farsi mancare momenti surreali come, appunto, la scena del cerotto...
      E infine (si fa per dire, infine) il respiro della fantascienza, genere che adoro e che qui viene sfruttato con moderazione e poco alla volta, in un allargarsi continuo dell'orizzonte di lettura, che parte con una gita al mare e finisce con il dominio del mondo e gli atomi di un bicchierino di whisky!


      Insomma, che dirvi? In questa storia c'è tutto e anche di più. E con "anche di più" intendo che non ci si stanca mai di rileggerla, e di ripensarla, di ridere e di scoprire insieme a Topolino quel mondo assolutamente inqualificato che ospita, come ai tempi, il più grande e nobile ingegno e il più crudele e iperbolico grassone; che, come sappiamo, resta incastrato persino nei fori delle cannonate.
      « Ultima modifica: Mercoledì 25 Nov 2015, 22:32:45 da A.Basettoni »

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        Re: Topolino e la dimensione Delta
        Risposta #2: Mercoledì 25 Nov 2015, 12:23:51
        Finalmente, la Dimensione Delta! Finalmente, "qualcuno" si è deciso a farne l'articolo, altrimenti l'avrei fatto io di forza! :P

        Come avete già detto voi (e come ho già detto anch'io altrove, ma mi ripeto volentieri!), questa è LA storia: non è solo il capolavoro di Romano Scarpa, ma è LA storia Disney per eccellenza!
        E' praticamente perfetta: disegni eccellenti, trama avvincente, sceneggiatura scoppiettante, umorismo a fiotti, mistero, avventura, nuovi personaggi, ripresa personaggi vecchi, quantità e varietà di spunti che avrebbero riempito almeno dieci storie...
        ... e non solo: per come è costruita, piace sia ai bambini, che ai più grandi, che agli adulti, come ogni storia Disney tra le meglio riuscite dovrebbe fare!

        Io l'ho letta la prima volta sul classico nuova serie n.21, Supergiallo di Topolino: avevo 8 anni, e subito l'ho ritenuta una delle migliori, sia per i disegni di "quello bravo", sia per la bellezza della storia, sia per l'esordio di Atomino, sia per l'accenno al passato di Topolino (allora, non conoscevo la storia dell'Uomo nuvola, l'avrei letta solo più di 10 anni dopo)...
        L'ho riletta svariate volte nel corso degli anni, e sempre l'ho trovata molto piacevole da leggere, e ogni volta apprezzavo qualcosa di più che non avevo afferrato le volte precedenti (la battuta sul rosolio, per esempio! ;D )!

        Vorrei aggiungere qualcosa, ma Gumi ha già detto quasi tutto (e sono d'accordo su tutto!); voglio solo ricordare alcune battute (e momenti) particolarmente memorabili, così, a ruota libera: "qualcosa di pesante", "sarà indifferente l'intervento o meno della polizia", "pregevole dipinto", "montone alla creta", "rhafare l'anello W", "vagolante nell'etere", "conquistatemi l'America (per ora)", "sezione ritmica", "non ce l'avrei mai fatta senza di lui", "cioccolato... e anche fondente", "un tantinello più il là", "abbattete la statua" (e mi limito a quelle verbali!)...

        Io spero che tutti quelli che passano di qui l'abbiano già letta; in caso contrario, andate a cercarla, assolutamente: questa è LA storia Disney per eccellenza (mi sto ripetendo?...), e non potete farvela mancare! :)
        « Ultima modifica: Mercoledì 25 Nov 2015, 12:24:34 da Dippy_Dawg »
        Io son nomato Pippo e son poeta
        Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
        Verso un'oscura e dolorosa meta

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        Paper_Butler
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          Re: Topolino e la dimensione Delta
          Risposta #3: Mercoledì 25 Nov 2015, 17:32:05
          Sono contento che questa magnifica iniziativa dedicata a Romano Scarpa sia finalmente ripartita, e ancor di più che l’abbia fatto con quello che era probabilmente il ricordo più atteso, ossia la mitica “Dimensione Delta”, nelle parole di Gumi. Faccio i complimenti a quest’ultimo per l’interessantissima e personale narrazione: è divertente immaginarti adolescente, seduto su un carrello in un supermercato, tanto immerso nella lettura da isolarti (o quasi) dal mondo circostante… È una reazione naturale se ci si imbatte in un capolavoro del genere! :)

          Personalmente non ricordo con precisione la prima volta in cui lessi questa storia. O meglio, ho ben presente il momento in cui la ritrovai, ossia nel mese di giugno di dieci anni fa, pubblicata su “Topolino Story” del 1959, giusto una settimana prima di fare la conoscenza con un’altra formidabile pietra miliare scarpiana, “La collana Chirikawa”. Entrambe non erano mai state ristampate negli anni Ottanta, periodo in cui acquistavo qualsiasi periodico disneyano, per cui me le ero clamorosamente perse.

          Però, a differenza della collana indiana, per me del tutto nuova nell’occasione, della Dimensione Delta avevo già delle forti reminiscenze. Analizzando la questione a posteriori, ho concluso di averla letta, almeno in buona parte, quando ero molto piccolo, probabilmente nello stesso Classico citato da Dippy Dawg, a casa di amici di famiglia che avevano un figlio quattro anni più grande di me. Proprio questo ragazzino, fra l’altro, mi regalò una volta un vecchio libretto del 1973, piuttosto malridotto, che ancora conservo.

          Insomma, nel 2005 mi tuffai con gioia nella lettura di questo classico, che conoscevo di fama. Man mano che procedevo, mi accorsi di provare una piacevole sensazione di déjà-vu, segno che la storia, seppure a livello non del tutto consapevole, aveva fatto decisamente presa su di me parecchio tempo prima.

          Nell’ultimo decennio l’ho riletta in tante occasioni e, come spesso accade, anche io vengo colpito ogni volta da qualche nuovo dettaglio. Non sto qui a dilungarmi sui suoi enormi pregi (le esposizioni di Gumi e degli altri paperseriani che mi hanno preceduto sono più che esaurienti): vorrei dire, però, che, al di là del grande divertimento e della genialità dell’intreccio che ti tiene avvinto dall’inizio alla fine, ancora mi sconvolge (in senso positivo) vedere il momento in cui Bep-Bep viene riportato da Gambadilegno alle dimensioni di atomo. È proprio vero, ha tutte le fattezze di un omicidio, e inoltre questo personaggio in seguito non è mai più stato riproposto… [smiley=shocked.gif] [smiley=paura.gif]

          Concludo con un'altra piccola considerazione personale. Mi diverte pensare che, quando mi vedevo con il ragazzino di cui sopra, i nostri genitori erano nel periodo delle ferie e noi non andavamo a scuola. Per cui, guarda caso, proprio come nella storia che mi capitò tra le mani, “s’era di agosto”… ;)
          « Ultima modifica: Mercoledì 25 Nov 2015, 17:33:44 da Paper_Butler »

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          Brigitta MacBridge
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            Re: Topolino e la dimensione Delta
            Risposta #4: Giovedì 26 Nov 2015, 23:46:06
            Io l'ho letta la prima volta sul classico nuova serie n.21, Supergiallo di Topolino: avevo 8 anni, e subito l'ho ritenuta una delle migliori, sia per i disegni di "quello bravo", sia per la bellezza della storia, sia per l'esordio di Atomino, sia per l'accenno al passato di Topolino (allora, non conoscevo la storia dell'Uomo nuvola, l'avrei letta solo più di 10 anni dopo)...

            Tutto coincide con la mia esperienza: stesso albo, stesso entusiasmo, stressa dubbiosa reazione "e questo chi è?" all'arrivo del Dottor Enigm. La dimensione Delta è una storia che ti entra dentro, che leggi, rileggi, rileggi... come molte delle migliori storie scarpiane ha un ritmo irresistibile, che trascina il lettore come una musica perfettamente ballabile. Da ragazzina non mi limitavo a leggerla: io "giocavo" alla Dimensione Delta, a volte facendo recitarne le scene alle mie bambole, a volte provando a immaginare seguiti, avventure ambientate in quel mondo nuovo.
            I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

            "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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            Gumi
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              Re: Topolino e la dimensione Delta
              Risposta #5: Domenica 29 Nov 2015, 19:21:00
              Se vi ho convinto, se eravate già convinti prima, se avete avuto il coraggio di leggere tutto il pippone che ho scritto oppure se non avete avuto il coraggio perché tanto non c'è nulla di questa storia che già non sappiate. Insomma, se siete, come me, convinti che questa sia fra le migliori storie (se non la miglior storia) di Romano Scarpa allora senza indugio VOTATELA nello Scarpa d'Oro. ;)


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              Ser Soldano
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                Re: Topolino e la dimensione Delta
                Risposta #6: Lunedì 30 Nov 2015, 18:48:08
                Io l'ho letta la prima volta sul classico nuova serie n.21, Supergiallo di Topolino: avevo 8 anni, e subito l'ho ritenuta una delle migliori, sia per i disegni di "quello bravo"...
                Pensa che anch'io la lessi su Supergiallo Topolino, sì, ma l'edizione originale. Gli anni '60 si erano affacciati da poco alla vita, e pure io. E sapevo già riconoscere i disegnatori, e quello bravo era il mio preferito. Ma anche quello dei gioviani e di Oscar l'Elefantino (Bottaro), quello di Soldino (Carpi), quello dei paperi (Barks), quello dei paperi con le narici (Chierchini), e via via tutti gli altri.

                 ;)

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                  Re: Topolino e la dimensione Delta
                  Risposta #7: Mercoledì 2 Dic 2015, 20:05:56
                  Sono d'accordo su tutto con chi mi ha preceduto. Solo, mi sento in dovere di menzionare anche il lavoro svolto dall'inchiostratore, ossia Rodolfo Cimino :)
                  W la Disney e Dumas!
                  EFFEGGI

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                    Re: Topolino e la dimensione Delta
                    Risposta #8: Venerdì 4 Dic 2015, 23:29:26
                    Io ho letto per la prima volta questo capolavoro (che ho già votato ne "Lo Scarpa d'Oro") sul Supergiallo di Topolino del settembre 1978, che conservo ancora religiosamente in libreria.
                    Ricordo bene di essere stato molto colpito dalle scene con la neve luminiscente e dalla sequenza in cui Bep Bep viene finalmente preso dai dubbi sulle intenzioni di Gambadilegno e paga con la vita la sua ribellione: si vabbè, non muore ma viene solo ridotto alle dimensioni di atomo, ma a me allora la scena apparve drammatica come se fosse stata veramente rappresentata la morte di Bep Bep (ma non mi traumatizzò affatto, beninteso, anzi, mi piacque moltissimo, con buona pace degli odierni fanatici buonisti!).
                    Ricordo anche che mi colpì moltissimo la maestria delle immagini con Topolino ed Enigm sospesi nel vuoto della Dimensione Delta: riguardo a quest'ultimo personaggio, per me era le seconda volta che mi imbattevo in lui: avevo avuto la fortuna infatti, qualche anno prima, di leggere Topolino e il mistero dell'Uomo Nuvola in un vecchiio albo di mio fratello.
                    Grazie sempre agli ideatori dello "Romano Scarpa forever", che dà a tutti noi vecchi lettori l'occasione di riandare con la memoria a ricordi ed emozioni del passato, associate alla lettura dei meravigliosi fumetti del Maestro Scarpa.
                    « Ultima modifica: Venerdì 4 Dic 2015, 23:31:05 da Vito65 »

                      Re:Topolino e la dimensione Delta
                      Risposta #9: Mercoledì 11 Mar 2020, 16:30:20
                      Vi prego, non linciatemi ma credo che valutando congiuntamente atmosfera, inventiva, intreccio e colpi di scena questa sia la più bella storia di Topolino mai scritta.

                      *

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                      PolliceSu
                        Re:Topolino e la dimensione Delta
                        Risposta #10: Mercoledì 11 Mar 2020, 18:03:44
                        Linciarti?
                        Penso che siamo almeno un centinaio qui ad essere d'accordo con te! :)
                        Io son nomato Pippo e son poeta
                        Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                        Verso un'oscura e dolorosa meta

                          Re:Topolino e la dimensione Delta
                          Risposta #11: Mercoledì 11 Mar 2020, 18:25:06
                          Invece io, nonostante ami alla follia Scarpa (dalla foto profilo penso si capisca) e lo stesso Atomino,  pur ritenendola comunque un capolavoro, la reputo inferiore a storie quali Topolino e l'unghia di Kalì, Paperino e le lenticchie di Babilonia o Topolino e la collana Chirikawa. Non so perché, ma non è mai riuscita a colpirmi tanto come queste ultime.
                          O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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                            Re:Topolino e la dimensione Delta
                            Risposta #12: Mercoledì 11 Mar 2020, 22:16:42
                            Concordo con entrambi coloro che mi hanno preceduto... Perché linciarti? E' davvero una gran bella storia! Purtuttavia le preferisco anche io l'unghia di Kalì, che ritengo, assieme al Ventino fatale, la coppia delle più belle storie di paperi e topi mai scirtte. Ma son gusti personali in fin dei conti...
                            Sappiate che tutte le cose sono così: un miraggio, un castello di nubi... Nulla è come appare  -  Buddha

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                              Re:Topolino e la dimensione Delta
                              Risposta #13: Venerdì 13 Mar 2020, 13:54:43
                              Topolino e l'unghia di Kalì è meravigliosa, sebbene poco originale dato che trae ispirazione da Topolino e il mistero di Macchia Nera ( la trama portante viene da lì ) ma Paperino e il ventino fatale, pur se notevole, ha un Paperone che non mi piace affatto.
                              Se dovessi scegliere due storie-tipo per i rispettivi personaggi, per Topolino andrei di Topolino e la Dimensione Delta mentre sui paperi direi Paperino e l'uomo di Ula-Ula ( ma solo per una questione di coralità, che sennò avrei optato per la $aga ) oppure, se sono ammesse le parodie ( a mio papere, però, meno rappresentative ), Il mistero dei candelabri.
                              « Ultima modifica: Venerdì 13 Mar 2020, 13:56:29 da Bunz alle sorgenti Delta »

                               

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