Una bellissima storia!
Forse ingiustamente sottovalutata in quanto posteriore di vent'anni ai capolavori indiscussi prodotti dal Maestro a cavallo del 1960, ma, a mio parere, decisamente degna di essere considerata tra le sue storie migliori!
Non ricordo esattamente quando la lessi per la prima volta, ma probabilmente è stato circa dieci anni dopo l'uscita, quando comprai il topolino in una bancarella; fatto è che mi era rimasta impressa, tanto che anni dopo ricordo che volevo rileggerla, e avevo fatto una faticaccia per ritrovarla, perché non ricordavo dove fosse esattamente (l'Inducks non esisteva ancora!)...

Chiaramente, in questa storia, la figura migliore la fa Paperino, contrapposto ad un cugino apparentemente molto più intelligente e preparato, ma che, in realtà, è solo un "venditore", tutto fumo e niente arrosto, che soggioga Paperone con le sue chiacchere e il suo modo di fare!
(chissà se la mia antipatia per questo tipo di persone viene anche da questa storia! :

)
Mi hanno sempre colpito, in particolare, due vignette:
- quella dove paperino sta redigendo un contratto e pensa (vado a memoria) "Ha dimenticato di aggiungere la clausola sui debiti esistenti! La aggiungo io, tanto loro non leggono la stenografia!": cioè, sta inserendo in un contratto una clausola fondamentale che il "grande manager" non aveva considerato, e lo sta facendo di nascosto, forse per paura che se l'avesse fatto notare, non l'avrebbero preso sul serio; ma lui sa che è la cosa giusta da fare, e la fa nonostante tutto! Una bella lezione di maturità!

- dopo che buttano Paperino fuori dall'aereo ("carico superfluo"!), lui, nonostante tutto, la prima cosa che fa è preoccuparsi per i suoi parenti: "Salvi! E sulla via del ritorno!"...

Si potrebbero trovare anche altri significati e "insegnamenti" nascosti tra le righe, ma mi fermo qui!
Consiglio solo a chiunque non l'abbia ancora letta, di recuperarla, perché ne vale la pena!
