BUM! E la motivazione quale sarebbe?
L'opera di Don Rosa e quella di molti altri maestri del fumetto Disney. Risposta alquanto strafottente, dunque cerchero' di giustificarla e spiegare meglio quel che intendo dire. Innanzitutto, l'asserzione che mi viene contestata e'
Don Rosa e' probabilmente uno degli esempi peggiori (tra i grandi) su come usare Paperino. Il che non significa che usi Paperino male, ma che altri autori di valore l'hanno saputo usare meglio. Il problema non e' tanto che Rosa spesso fa fare a Paperino figure piuttosto meschine: Martina o Scarpa hanno piu' volte fatto altrettanto, pero' entrambi l'hanno spesso utilizzato anche altrimenti. Cio' che gli rimprovero e' di aver utilizzato questo personaggio in modo estremamente limitato rispetto alle sue potenzialita', appiattendone il carattere su alcune caratteristiche. (A pensarci, mi viene in mente che probabilmente questa della monodimensionalita' dei caratteri, il fissarne la psicologia in modo molto rigido, e' probabilmente uno dei difetti di Rosa, imputabile perfino al suo trattamento di Paperone - con il che non intendo dire che non sa dargli sfaccettature, ma solo che lo usa in modo assai meno libero di Barks, Scarpa, Martina, Cimino, etc. Ma questo non gli impedisce di fare del suo Scrooge un personaggio estemamente toccante, con cui l'esplorazione morale si spinge a confini raramente toccati nel mondo Disney.)
Mi viene suggerito di non pensare alla "
biblioteca perduta" - che a dire il vero non avevo affatto in mente quando scrivevo il mio intervento. Anche perche' la colpa piu' grave del trattamento rosiano di Paperino non e' quell'avventura, bensi' "
Le carte perdute di Colombo". Non ritengo che quest'ultima sia una brutta storia, tutt'altro: ma il Paperino ivi descritto e' agli antipodi dell'eroe (o meglio, aspirante tale) del "
Cimiero vichingo" (confronto doveroso, visto che Rosa ha voluto dare un seguito al capolavoro barksiano). In Barks abbiamo un Paperino vibrante di sogni e ambizioni (sia pure troppo grandi per le sue limitate capacita'), mentre nelle "
carte perdute" il suo ruolo e' limitato a quello di un bravo zio che accompagna i nipoti nella loro impresa, fornendo materiale per varie gag laterali.
Quanto alle altre storie citate da Marco.313: nel "
sogno di una vita" Paperino mostra sensibilita' e capacita' di azione; ma il vero eroe della storia, anche se dorme tutto il tempo, e' Paperone (si tratta forse del piu' bel monumento che Rosa abbia eretto al suo eroe); analoghe obiezioni per "
qualcosa di veramente speciale" . "
Ritorno a Xanadu" dovrei rileggerla; ma da quel che rammento e' una di quelle avventure dove nessuno dei personaggi ha veramente piu' risalto degli altri, mentre quando commentavo l'asserzione "
ma nessuno, neppure Don Rosa, ha mai usato Donald come Barks" cio' che avevo in mente e' l'uso di Paperino come protagonista.
Resta "
il genio del compleanno" (storia bellissima e commovente - ricordo ancora l'impressione che mi fece alla prima pubblicazione in Italia, quando il suo autore era pressoche' sconosciuto: in quel momento seppi che c'erano Disney contemporanei stranieri che dovevo leggere, non solo stanchi epigoni di Barks). Cui si possono aggiungere "
I tre caballeros", Stonehenge, il "
cacciatore di coccodrilli" e varie brevi. Sono piu' che d'accordo sul fatto che Don Rosa abbia saputo produrre ottime storie con Paperino protagonista; e il commento di Paperone sull'autodistruttivita' del nipote nello "
scalognofugo triplo" coglie alla perfezione uno dei punti fondamentali della psicologia di Donald. Ma direi che troppo spesso l'atteggiamento di Rosa e' lo stesso che da' qui a Scrooge: fatta questa osservazione, si limita a osservare con sostanziale indifferenza; come autore, ha scarsa empatia per Paperino. (E d'altra parte penso siamo tutti d'accordo sul fatto che il personaggio di Rosa e' Paperone, tutti gli altri sono essenzialmente contorno: il che non impedisce che, essendo un grande autore, non sappia fare ottime storie anche senza Scrooge.) Un atteggiamento che non trovo negli altri grandi del fumetto Disney; o almeno, non espresso in maniera cosi' plateale.
Secondo me Don Rosa non solo utilizza bene Paperino, ma è uno dei poche che lo fa in maniera davvero toccante,
...
Il Paperino di Don Rosa è splendido. Non raggiunge, e sarebbe assurdo ritenere il contrario, i picchi di lirismo dello zione. Ma in storie come quelle sopraccitate, o persino in quella in cui viene "adottato" da una dinosaura, Paperino si mostra in tutta la sua goffa, burbera, incredibile simpatia, che spesso non basta per eclissare una grande profondità di sentimenti.
Sono d'accordo sul fatto che il Donald di Rosa abbia queste caratteristiche. Ma mi sembra limitativo ridurre Paperino a cio'. Nelle storie di Rosa si mette in risalto il fatto che Donald sia socialmente un fallito; fallimento riscattato dagli affetti familiari (e Rosa e' probabilmente il piu' sentimentale degli autori Disney) e dai meriti acquisiti nelle varie avventure coi parenti: questo Paperino e' uno zio molto piu' responsabile di quello di Barks (grazie per avermi ricordato
Super Snooper, Vito). Pero' manca (a parte qualche accenno nelle brevi) il lato sognatore di Paperino, quello che lo spinge a sopravvalutare le proprie capacita', a farsi sceriffo di Valmitraglia, a inseguire la
gloria nazionale http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++370-A, a pretendere di imitare i biondi eroi di mille avventure che avevano ragione dei loro nemici con narcotici e sali inglesi ("
Paperino e l'isola del tesoro" - cito a memoria). Potrebbe il Paperino di Rosa diventare Don Chisciotte?
E d'altra parte, anche da un punto di vista sociale Cimino ci ha spesso mostrato un Paperino perfettamente integrato nel panorama paperopolese; e in Barks stesso, Donald e' tutt'altro che un fallito, anzi dimostra parecchio talento (che poi finisce per utilizzare in modo disastroso) - un aspetto quasi completamente assente nelle storie di Rosa (l'unica eccezione che ricordi e' "
Paperino maestro giardiniere"; "
occhio ai dettagli" non mi sembra un controesempio).
Avevo definito il Paperino di Rosa come "probabilmente uno dei peggiori (tra i grandi)". Spero che quel che intendevo dire sia chiarito da quanto sopra, con gli esempi tratti da Barks, Scarpa, Bottaro, Martina, Cimino - autori che magari non sono tutti al livello di Rosa (non voglio discutere la faccenda), ma che hanno saputo, imho, meglio di lui far agire il papero vestito da marinaio; e potrei facilmente aggiungere molti altri nomi. Non che avessero tutti un'alta concezione del palmipede: in "
Paperino agente dell'F.B.I.! " e' ingenuo ai limiti della cretinaggine, ma mi sembra molto piu' vitale ed entusiasta, piu' ricco di verve e di iniziativa, di quanto non abbia mai mostrato il maestro del Kentucky. Quanto al fatto che il Paperino di Rosa sia uno dei piu' commoventi, non si discute; ma personalmente resto assai piu' toccato dalla malinconica gioia della cavalcata lunare con cui si conclude "
Re Paperon e il tesoro delle 3 chiavi" - un vertice di poeticita' calviniana che credo nessun altro personaggio del fumetto Disney avrebbe potuto raggiungere (nemmeno Pippo, in quanto Pippo non e' di questa terra).
Ritengo che Paperino sia il personaggio piu' "tragico" del fumetto disneyano; raccogliere le idee per questo intervento mi ha fatto venir voglia di aprire una discussione sul tema (onde spiegarvi che non avete capito un accidente e solo io ho la verita' sul mio eroe
- sicut Florian magister docuit, se posso fidarmi del mio latino). Ma sara' meglio rimandare ad un futuro indeterminato; al momento non avrei tempo.