Ubezio ha disegnato solo 17 storie nell'ultimo quindicennio, quasi tutte brevi di poche tavole, oltre a diverse one page. Prima la sua media era decisamente più alta, considerando che quella generale è di 3 storie e mezzo l'anno e che queste erano tutte piuttosto lunghe. Anche prima dell'arrivo di Bertani, per tutta la direzione DePoli, la sua presenza si è misurata col contagocce e i suoi disegni, negli ultimi tempi, hanno perso in qualità. Questa sua uscita di scena ha avuto, se vogliamo, un lunghissimo 'prologo' il cui epilogo era, per forza di cose, scontato.
Per cui mi sorprende un po' questa reazione polemica da parte dell'autore, anche se capisco che solo disegnare qualche tavola all'anno è sempre meglio di niente e che lasciare il fumetto Disney sia comunque triste, dopo quasi un quarantennio. Però, al di là dell'età, bisogna riconoscere le proprie involuzioni: Scarpa ha disegnato divinamente fino alla fine (e aveva 78 anni) mentre già prima dei 70 Ubezio ha mostrato una fase discendente. Poi c'è chi, come Barks, una volta raggiunta la pensione a 65 anni non vede l'ora di andarsene (pur nella disapprovazione della Western) e chi, al contrario, vorrebbe restare più a lungo.
C'è da dire che un tempo i fumettisti americani ricevevano una regolare pensione mentre oggi (e forse anche in passato) quelli italiani non hanno un 'dopo' pensionistico vero e proprio. Non saprei dire qualcosa di più preciso in merito ma quella economica potrebbe essere una delle ragioni (validissima e comprensibile) della 'disapprovazione' di Ubezio al suo 'pensionamento' deciso dalla Panini.