Caro Samu,
ti ringrazio molto per le tue parole! Lo ripeterò fino alla noia, ma sapere di aver strappato qualche sorriso è per me la soddisfazione più grande, specie in questi tempi cupi! Ti confesso che a me piace molto curare i dialoghi e i rapporti interpersonali tra i vari personaggi, come, nel caso di questa storia, quelli tra i due fratelli Aaron e Ozzy, così diversi tra loro. Ogni storia per me è una buona occasione per mettere in evidenza certe discriminazioni, spesso involontarie, come in questo caso, tra chi cura il proprio aspetto ( Aaron ) e chi meno ( Ozzy ), senza considerare il valore intrinseco della persona che, sentendosi non accettata, si chiude sempre più in se stessa, reagendo in modo impulsivo ed esagerato. Ma il deus ex machina, in questo caso, è il naturale candore di Pippo, una dote che gli permette di non fare differenze - sia di carattere estetico che di personalità - ma anzi di notare i pregi, eludendo in modo naturale i "difetti", che poi così tali non sono. Oops.. mi sto dilungando, quindi concludo questa seduta di psicoanalisi non richiesta ringraziandoti ancora soprattutto della tua attenzione ai particolari, per me fondamentali, che inserisco nelle mie storie. Ti confesso che, come hai fatto tu su questa rubrica dedicata agli autori, mi piacerebbe sentire più pareri possibili, ovviamente di qualsiasi natura, anche sulla pagina dedicata al numero di Topolino in cui la storia è pubblicata, che ogni tanto allarga un po' meno la visuale sul settimanale nella sua completezza. Un carissimo saluto, e a te e ai lettori auguro ....buona Pasquetta!
Oh Alessio, buongiorno!
Che grande piacere sentirti e vedere come tu abbia avuto piacere nel leggere quanto ho scritto a proposito della tua nuova storia.
Quanto hai scritto tu a riguardo della tua storia pubblicata sul numero attualmente in edicola lo condivido totalmente e sono riflessioni che ho fatto anche io mentre andavo leggendo di questa vicenda.
Ho apprezzato molto il modo con cui hai delineato, in maniera puntuale e realistica, le personalità antistanti dei due personaggi protagonisti insieme a Pippo, i due fratelli Aaron e Ozzy che non potrebbero essere più diversi l'uno dall'altro.
Anche quel cartoncino che Ozzy aggiunge, scrivendolo di suo pugno, nell'elenco dei partecipanti alla mostra artistica ha una valenza duplice sempre sul tema dell'esclusione da un certo ambiente: perché se è vero che da un lato il gesto di Ozzy fa sorridere, dall'altro rimarca un aspetto più profondo legato proprio all'insoddisfazione che caratterizza la sua personalità perché non si sente considerato né valorizzato per come invece, almeno la sua arte, meriterebbe.
E poi mi ha colpito molto la vignetta che mostra la ripresa dal basso dell'azienda di Aaron mentre lui si affaccia alla vetrata e nonostante sia una storia improntata ad un piglio comico e leggero, come in questo caso o nella stessa sequenza del cartoncino, questa vicenda mi ha indotto anche a provare delle sensazioni diverse dal "solo" divertimento.
Più riflessive e meno umoristiche, insomma, fermo restando che la storia mi è piaciuta molto anche e soprattutto per i sorrisi che mi ha fatto fare e per la briosità e il carattere frizzante di cui è piacevolmente intrisa.
Ah, e poi per me di "sedute psicoanalitiche" che danno più informazioni sulla genesi di una storia e dei suoi personaggi ne puoi fare quante ne vuoi, caro Alessio.
Sono sempre pronto e curioso di ascoltare qualche retroscena in merito alla nascita e all'evoluzione di una storia (specie se molto riuscita come questa da te realizzata).
E infine, chiudo dicendo questo: come tu non ti stancherai mai di sentire dei [giusti e meritati] apprezzamenti per una storia da te creata, allo stesso modo, io non avrò mai noia nel sottolineare il valore ed il merito di una storia che mi è piaciuta e che è riuscita a rimanermi particolarmente impressa nella mente.
Perché è giusto riconoscere i meriti di un autore quando quest'ultimo ha creato qualcosa che prima non c'era, dove ci ha messo impegno, passione e volontà di riuscire a fare le cose per bene.
E diciamo pure che oltre a sentirlo come una sorta di "dovere" morale lo faccio, anche e soprattutto, con grande piacere e con molta, molta simpatia.