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Vito Stabile

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ele684
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PolliceSu   (1)

PolliceSu   (1)
    Re: Vito Stabile
    Risposta #465: Mercoledì 30 Mar 2016, 14:44:26
    Volevo fare i complimenti a Vito per la splendida prima puntata di Detective Donald. Aspetto la prossima.  :)
    Sono contenta anche perché grazie a Vito possiamo nuovamente rivedere il personaggio di Paperetta non solo più frequentemente, ma soprattutto utilizzato non più come macchietta o in un cameo, ma come protagonista come è accaduto nelle storie di Scarpa.  :)
    È la stessa gioia che ho provato quando Casty ha scritto nuove storie con Atomino :)
    « Ultima modifica: Mercoledì 30 Mar 2016, 15:02:47 da ele684 »

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    Lucandrea
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    PolliceSu
      Re: Vito Stabile
      Risposta #466: Giovedì 31 Mar 2016, 23:41:27
      Complimentoni a Vito per la storia di Detective Donald. Ottima ambientazione ed uso dei personaggi bene calati nella parte. Sono sicuro che vedremo future nuove puntate entusiasmanti di questa serie

      *

      Cornelius
      Imperatore della Calidornia
      PolliceSu

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        Re: Vito Stabile
        Risposta #467: Venerdì 1 Apr 2016, 00:21:18

        Mentre la Paperopoli anni '20 di Gervasio è direttamente collegabile a quella attuale, sia per i personaggi che per le storie, in un filo conduttore realistico fra il passato ed il presente, la Duckburg anni '40 di Vito, al di là dell'epoca storica (sempre prima metà del Novecento), si trova in una realtà 'altra' rispetto alla canonica che tutti conosciamo: diciamo anche 'parallela' (un po' come la Anderville di Topolino rispetto a Topolinia).

        Di sicuro in questa Duckburg non vedremo mai una collina con un Deposito (come nelle storie di Fantomius) però sarei curioso di sapere da Vito se un personaggio a lui caro come Paperone lo si potrà mai vedere, non certo nelle sue vesti reali (non sarebbe né logico né coerente in questo contesto) ma in quelle di un ricco produttore cinematografico (per dire) magari chiamato Scrooge (visto che Paperino è Donald e Paperina è Daisy).
        Riguardo i nomi hai mai pensato di chiamare Paperetta Dicky Duck (nome datole da Scarpa per il mercato internazionale) piuttosto che Oletta (che a me non dispiace, in ogni caso)?

        Circa il decennio preso in questione, gli anni '40, vorrei chiederti se intendi la seconda metà, quella del dopoGuerra, dove la speranze e i sogni a cui accenni poterono naturalmente avere una base più solida anche in America, oppure intendi restare nel vago, includendo magari nei prossimi episodi qualche riferimento bellico che farebbe da sfondo a nuove situazioni.

        Termino col farti i complimenti anche per una serie di personaggi creati apposta per l'occasione (come il pittore Paintell e la ex ballerina Natasha che nell'Anteprima ipotizzavo potesse essere una Doretta-Goldie) e ti risparmio le mie polemiche sul Paperino troppo sfruttato anche perché, in fondo, quel che conta è la riuscita della serie in se, al di là dei singoli personaggi da copertina dietro i quali possono venirne fuori altri sempre molto interessanti (come sembra fin dal primo episodio).
        « Ultima modifica: Sabato 2 Apr 2016, 11:27:38 da leo_63 »

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        Vito
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        PolliceSu
          Re: Vito Stabile
          Risposta #468: Sabato 2 Apr 2016, 01:40:30
          Per Paperone ho già in mente qualcosa ma è presto per parlarne, mentre il nome “Dickie” l'ho abbandonato perché non mi sembrava adatto al contesto e al personaggio. Riguardo il periodo sono stato vago apposta per avere un certo margine di “movimento”, ma in ogni caso per parlare di guerre ci sono ovviamente altre riviste.

          Grazie a tutti per i commenti. :)

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            Re: Vito Stabile
            Risposta #469: Sabato 2 Apr 2016, 09:54:49
            Grazie, Vito, per l'intervista, e grazie per Detective Donald.

            L'ho riletta, finalmente, e ribadisco anche qui i complimenti per la storia, davvero originale

            Ovviamente, s'attende con ansia l'ep. 2, ma sorge una domanda: ai disegni, Limido (che è un ottimo andare, eh, ed ha tutta la mia approvazione, sia chiaro, e se tenuto sarà perfetto) sarà il disegnatore "ufficiale" della serie o sarà data secondo disponibilità?

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            Vito
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              Re: Vito Stabile
              Risposta #470: Sabato 2 Apr 2016, 19:58:51
              Non saprei, se ne occupa la redazione...

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              Vincenzo
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                Re: Vito Stabile
                Risposta #471: Sabato 2 Apr 2016, 20:36:56
                Vito, ti faccio i miei complimenti per questa serie che è partita alla grande!
                Una domanda: pensi di riprendere Gedeone, in futuro?
                If you can dream it, you can do it.

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                Lucandrea
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                  Re: Vito Stabile
                  Risposta #472: Sabato 2 Apr 2016, 23:08:02
                  Una domanda a Vito: chi vedresti bene come disegnatore di Detective Donald?

                  *

                  Vito
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                    Re: Vito Stabile
                    Risposta #473: Domenica 3 Apr 2016, 01:19:27
                    Vincenzo: in realtà non è tra i miei progetti futuri, preferisco concentrarmi sui personaggi principali e non sui semi-dimenticati ripescati senza un solido motivo.

                    Lucandrea: non ho una vera e propria preferenza. Sono certo che qualunque disegnatore sceglierà la redazione sarà all'altezza del compito (come Carlo) e tanto mi basta. :)
                    « Ultima modifica: Domenica 3 Apr 2016, 01:22:50 da Dollarone_89 »

                    *

                    Lucandrea
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                      Re: Vito Stabile
                      Risposta #474: Venerdì 8 Apr 2016, 09:55:53
                      Una domanda a Vito: oltre ai doverosi complimenti per la storia sulla 113 volevo sapere come ti è  nata questa idea ossia di rendere protagonista questa automobile che non ha mai avuto la stessa popolarità della 313 o della limousine di Paperone. Ho apprezzato molto questa idea

                      *

                      Bramo
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                        Re: Vito Stabile
                        Risposta #475: Martedì 2 Ago 2016, 16:35:48
                        Avendo un paio di giorni piuttosto liberi, ho ben pensato di fare una "maratona" di rilettura di quanto prodotto finora da Vito Stabile su Topolino.
                        Con tre anni di carriera all'attivo e una quarantina di storie pubblicate finora, mi è sembrato infatti un buon momento per fare un po' il punto della situazione su uno degli sceneggiatori più interessanti dell'ultima generazione.
                        Dopo due pomeriggi consecutivi di lettura sono giunto ad alcune schematiche conclusioni, che provo a riassumere di seguito.

                        Riconoscibilità
                        Vito è riuscito in un tempo relativamente breve a creare uno stile narrativo riconoscibile, ed è un'osservazione che salta all'occhio ancora più evidentemente da una lettura consecutiva delle sue storie.
                        Personalmente individuo pochi autori, oggigiorno, che riescano a far percepire la loro opera "coesa", o permeata comunque da alcuni "fili rossi" individuabili. È una cosa che si notava molto in Romano Scarpa e in tempi più recenti in Casty e in Francesco Artibani.
                        Leggendo le storie di Vito si riconoscono le caratteristiche ormai tipiche del suo stile, mostrando quasi una "progettualità continuativa" (di intenti/produzione, ovviamente non narrativa) che rende sensata un'analisi complessiva del corpus, ritrovando punti di contatto.
                        Il suo modo di intendere Zio Paperone, suo personaggio feticcio, è sicuramente il punto più palese, ma non ne mancano altri: l'attenzione alla sensibilità e all'umanità dei personaggi, che cerca sempre di trattare come persone reali e non come pupazzi, la capacità di scrivere storie che rifuggono soluzioni e sviluppi prevedibili, una certa propensione all'umorismo verbale efficace, veloce e moderno, l'amore per l'avventura più genuina.
                        Un mix profondamente disneyano di elementi che lo porta a scrivere storie che tendono a farsi ricordare, perché dotate di un quid in più.
                        Il sentimentalismo non è (quasi) mai troppo calcato, e funziona sia nelle tavole finali del Crollo di Zio Paperone e del Patto della luna, sia in quella di Il mio amico Topolino che affronta in maniera a tratti ingenua ma pura e spontanea l'amicizia tra due personaggi che troppo spesso sembrano frequentarsi "perché sì".
                        Insomma, pur cambiando personaggi ed universi narrativi, è difficile non notare che la mano è la stessa. E non è un risultato da poco.

                        Paperone
                        È sicuramente Paperone il protagonista principale della poetica di Vito. La maggior parte delle storie scritte dall'autore campano lo vedono presente, al centro della vicenda o come comprimario, ma è sempre uno Scrooge dannatamente irresistibile.
                        Vito non si limita, come sarebbe facile rilevare, a recuperare l'essenza barskiana del personaggio, pur abbondantemente presente, ma la miscela sapientemente con altre influenze (Rodolfo Cimino, Teresa Radice, Francesco Artibani, ma volendo ci si può vedere qua e là qualcosina alla Pezzin e alla Chendi) e soprattutto con la sua visione del personaggio, costruita nel corso degli anni fatti di letture e visioni delle avventure del papero più ricco del mondo.
                        Le migliori storie con il personaggio sono le già citate Crollo (ed era la storia d'esordio!) e Il patto della luna, ma anche La Stampasogni, A proposito del Deposito, Le frottole da un dollaro, Alla ricerca di se stesso e L'ultimo scrigno. Non poche, insomma, ma tutte riescono a restituirci un Paperone davvero tridimensionale, rispettoso della sua identità e bellissima da seguire, leggere, guardare.
                        C'è l'avventuriero, il "più duro dei duri", l'animo sentimentale mantenuto sotto un velo di riserbo, il sarcastico, il bambinone... e anche aspetti meno esplorati, come quello meno distante dalla normalità (ultima tavola di A proposito del Deposito) o quello più contraddittorio nel senso umano del termine (come nell'irresistibile A pranzo dal nemico).
                        Vito Stabile è riuscito a mettere al servizio del personaggio la sua sterminata passione per lui... e ci è riuscito senza eccessi o chiusure mentali ma rispettandolo nella propria essenza.

                        Paperetta
                        Se Paperone è importante nella narrativa stabiliana, Paperetta non è da meno, o perlomeno lo segue a ruota.
                        Vito ha infatti usato più volte il personaggio, dimostrando - al di là e indipendentemente da eventuali volontà redazionali di rilancio esplicito che spesso condizionano gli autori - di saper usare e capire molto bene la ragazzina creata da Scarpa, cogliendone quei tratti che possono essere utilizzati anche ora.
                        Il risultato è una serie di storie molto convincenti, dove attraverso Paperetta lo sceneggiatore può raccontare spaccati credibili della realtà giovanile/adolescenziale: la miniserie Dai retta a Paperetta è chiaramente l'apice di questo progetto, ma anche Paperetta si fa in due o L'ultimo scrigno ci restituiscono versioni sbarazzine, simpatiche e convincenti della biondina. Avventure frizzanti, divertenti, spontanee e nelle quali è facile immedesimarsi per il giovane lettore.
                        La Paperetta vitesca meno riuscita è quella della prima storia in cui la fa recitare, quella dello Spettacolo al buio, onestamente una delle storie più dimenticabili.

                        ... e i Topi?
                        Nonostante il suo cuore batta prevalentemente a Paperopoli, Vito ha voluto mostrare di saper gestire all'occorrenza anche il mondo di Topolinia.
                        Ne sono usciti racconti meno d'impatto, in realtà, rispetto alle controparti papere: L'impeccabile Mary Lou finisce per essere sospesa a metà tra la trama principale della gelosia di Minni per la nuova vicina perfettina e il pseudo-giallo, per esempio, mentre L'asso dei cieli pur essendo una buona storia approfondisce in modo meno fruttuoso di quanto poteva fare il rapporto tra Pippo e suo nonno, oltre a concludersi in modo troppo affrettato nella sua sottotrama avventurosa.
                        L'autore si riscatta però con Il mio amico Topolino e con Un'amica da rottamare, dove Topolino e Pippo vengono "fotografati" al loro meglio, in maniera credibile e realistica.

                        Avventura e quotidianità
                        Sono le due anime principali rintracciate nelle 35 storie dell'autore. Chiaramente sono anche quelle che si possono riscontrare nella produzione topolinesca generale, ma resta il fatto che Vito le sa trattare con garbo e capacità.
                        Il classico cliché di Paperone a caccia di un tesoro, che sembrava non avesse nessuno a raccoglierlo dopo Rodolfo Cimino, trova qui nuova linfa, in modo diverso dai "padri putativi" del genere ma sempre funzionale: una volta mette Paperone in viaggio con Paperetta, un'altra lo manda su un'isola deserta con Amelia, poi lo fa viaggiare con uno strano vecchietto e infine lo spedisce nella natia Scozia, dove si comporta nel modo più genuino che ci si potrebbe aspettare dal personaggio.
                        Recentemente Vito ha sviluppato anche l'avventura thriller/noir con il suo Detective Donald, una delle novità più fresche e convincenti di questa prima metà del 2016, nella quale è riuscito a far confluire le proprie caratteristiche di scrittura in un impianto fedele al genere di riferimento e sfornando una delle sue storie migliori in assoluto.
                        Per quanto riguarda la quotidianità, è senz'altro uno dei punti forti della poetica di Stabile, che riesce ad uscire da alcune ingessature radicate nel fumetto Disney per rendere un po' più realistico quel mondo: e allora Topolino guarda serie TV come farebbe chiunque di noi e Paperino addirittura  si preoccupa delle sorti di un sequel/reboot della propria serie preferita, Gastone deve decidere se rinunciare ai propri ideali o alla papera che voleva conquistare, Zio Paperone fatica ad entrare in mare per l'acqua troppo fredda e Paperino se la deve vedere con una fatica da nulla vista come impervia e con una situazione da cortometraggio animato, senza contare i sensi di colpa nell'andare a mangiare nel fast food di Rockerduck.
                        E il tutto senza citare l'ambiente giovanile di cui ho già parlato nel paragrafo su Paperetta, o l'attitudine a certa comicità molto moderna e quasi "trollosa" come nei finali di A pranzo dal nemico o Il morbido dilemma ;D
                        Personaggi vivi, con paturnie e idiosincrasie reali, con comportamenti e passioni calate nella quotidianità di tutti noi.

                        Concludendo...
                        Il meglio: Zio Paperone, Amelia e il patto della luna, Detective Donald - Mistero su tela, Zio Paperone e le frottole da un dollaro, Zio Paperone alla ricerca di se stesso, Zio Paperone, Paperetta e l'ultimo scrigno, Il mio amico Topolino.
                        Il peggio: Zio Paperone e un brutto quarto d'ora, Topolino, Minni e l'impeccabile Mary Lou, Qui, Quo, Qua e lo spettacolo al buio, I Bassotti in: questa roulotte non è un albergo.

                        I bassi non riescono ad offuscare più di tanto gli alti della produzione di questi tre anni: al di là dei singoli risultati ottenuti di volta in volta, che possono essere più o meno buoni (e come visto non sono mancate storie che non mi hanno granché convinto), quello che si rileva e che è importante notare è proprio l'approccio dell'autore al fumetto Disney e ai suoi interpreti, che è quello giusto e ideale.
                        Seguendo questa strada, credo che ci si possa aspettare ancora belle cose da Vito Stabile.

                        *

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                          Re:Vito Stabile
                          Risposta #476: Giovedì 15 Ott 2020, 14:38:57
                          Ho appena riletto il Patto della Luna. Per me è la sua migliore, e non di poco. Davvero splendida. Sul finale mi commuovo sempre. Un capolavoro di introspezione
                          Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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                            Re:Vito Stabile
                            Risposta #477: Giovedì 15 Ott 2020, 16:41:14
                            Su Zio Paperone, Amelia e il patto della Luna dico solo che quando la lessi la prima volta mi toccò come non mi succedeva con una storia di Zio Paperone da quando Don Rosa si era ritirato, e detto da un donrosiano come me penso che sia un complimento enorme. Penso che sia forse il migliore interprete del personaggio al momento in attività, se si esclude la "bilogia" di Artibani.

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                              Re:Vito Stabile
                              Risposta #478: Lunedì 22 Feb 2021, 17:52:18
                              Informo chi non lo sapesse ma fosse interessato all'autore che Vito Stabile sarà mio ospite, stasera, in una puntata speciale della mia rubrica di dirette streaming Lo Spazio Disney LIVE per parlare del suo lavoro di sceneggiatore e di Zio Paperone a tutto tondo: non mancate!
                              Ore 21:00 su twitch.tv/lospaziobianco e sulla pagina Facebook di Lo Spazio Bianco 😉


                              *

                              Samu
                              Visir di Papatoa
                              PolliceSu   (1)

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                              PolliceSu   (1)
                                Re: Vito Stabile
                                Risposta #479: Lunedì 22 Mar 2021, 18:40:43
                                Avendo un paio di giorni piuttosto liberi, ho ben pensato di fare una "maratona" di rilettura di quanto prodotto finora da Vito Stabile su Topolino.
                                ...
                                Riprendo questo commento del buon Bramo sulla produzione di Vito Stabile.
                                L' ho letto oggi, a quasi cinque anni di distanza da quando è stato pubblicato, ma, secondo me, rimane molto attuale e mi trova d'accordo circa i punti distintivi che caratterizzano l'autore.
                                Per quanto mi riguarda, devo ammettere che Vito Stabile ha saputo dare un'impronta personale e riconoscibile alla sua produzione.
                                Ma andiamo con ordine.
                                Ricordo che il 2014 fu l'anno del mio rinato interesse nei confronti del Fumetto Disney,  che tornai a seguire dopo un periodo di digiuno interrotto soltanto da qualche sporadico acquisto disneyano.
                                Fu in quell'anno che ricominciai a comprare Topolino (e sempre in quell'anno ho conosciuto questo bellissimo forum di cui ora faccio orgogliosamente parte) e il nome di Vito Stabile era spesso presente.
                                Ricordo che la sua prima storia che ho letto è stata Qui, Quo, Qua e gli spettacoli al buio, che, a differenza di Bramo, ho sempre trovato molto divertente e genuina.
                                Credo che proprio questo sia uno dei tratti distintivi della produzione di Vito, la genuinità.
                                Le sue storie infatti partono da spunti semplici e realistici ma non sono mai banali o poco ispirati.
                                Io apprezzo davvero tanto l'abilità di un autore che parte da una situazione ordinaria, quotidiana (la sparizione di un carillon cui Nonna Papera era molto legata, il ritrovamento di un vecchio cucù nella soffitta di Pippo...) e che riesce a sviluppare una trama sempre più coinvolgente e che conduce il lettore verso una nuova ambientazione, densa di avventura, mistero e colpi di scena.
                                Come riporta giustamente Bramo, i suoi personaggi sono estremamente spontanei, naturali ed è facile empatizzare con loro e ritrovarsi nelle situazioni da loro vissute.
                                Come dimenticare la terribile sensazione del vuoto provata da Paperino mentre sta scendendo le scale?  ;D
                                Mi piace molto l'umorismo che l'autore infonde nelle sue storie (che, per certi versi, mi ricorda quello irresistibile di Fausto Vitaliano) perché contribuisce a renderle più vivaci e briose.
                                Ma oltre a tutto questo, ciò che apprezzo di più di Vito Stabile è il taglio introspettivo che spesso assumono le vicende da lui raccontate.
                                Poco sopra ho citato il 2014 come anno del mio rinato interesse verso il mondo Disney.
                                Proprio in quell'anno ho letto una storia che mi è sempre rimasta nel cuore e che ha contribuito ad alimentare la mia passione per il fumetto Disney.
                                Una storia introspettiva, che scava dentro ai personaggi e non soltanto dello Zione.
                                Una storia che pone degli interrogativi esistenziali a Paperone e che lo toccano nel profondo.
                                Davvero il denaro rappresenta ciò che voglio inseguire per tutta la vita?
                                Che cosa rappresenta il Deposito per me?
                                È davvero questa la vita che volevo vivere?
                                .
                                Dei pensieri e delle riflessioni che mi hanno colpito sin dalla prima lettura perché, dopo un periodo di allontanamento dal Topo, mi ri-presentava quei personaggi conosciuti da bambino in un'ottica più intimistica e personale.
                                E con ciò non voglio dire che prima non ci fossero storie introspettive ma quella storia lì ha sempre significato molto per me.
                                Ma come dicevo non c'è solo lo Zione in quella storia.
                                Non è solo lui a vivere dei travagli interiori.
                                È la stessa coscienza del suo storico rivale a rimordere e a presentargli il conto della sua cattiva azione.
                                Spetterà a Rockerduck scegliere a quale parte di sé dare ascolto, se all'istinto truffaldino o se alla parte migliore e genuina del suo animo.
                                E come ho già avuto modo di dire a proposito di quest'altra storia, il suo Rockerduck rispecchia quella che, da sempre, è la mia personale visione del papero in bombetta.
                                Un personaggio che è da sempre animato da una voglia di rivalsa nei confronti di Paperone ma che sa riconoscere il valore del suo avversario e rendersi capace di azioni tanto buone quanto inaspettate.

                                In conclusione, penso che Vito Stabile sia un autore veramente in gamba che ha saputo distinguersi per uno stile personale e riconoscibile.
                                Un autore che ama profondamente i personaggi che scrive e che ha dato prova di mostrare appieno lo spirito disneyano ereditato dai Maestri, tra umorismo, gusto dell'avventura e affascinanti analisi introspettive.  :inLove:

                                 

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