A me Silvia Ziche piace assai, ma mi ritrovo in alcuni punti della tua analisi.
Espongo alcuni motivi del mio apprezzamento su Silvia Ziche scrittrice, poi passerò ai punti della sua arte in cui mi ritrovo meno.
L'originalità e la freschezza delle trovate comiche: vale per le Angus Tales da lei scritte (praticamente indistinguibili da quelle di Tito Faraci, che è il massimo complimento che possa farle, dato che le Angus Tales per me sono sostanzialmente il capolavoro di Tito), vale per la Papernovela e il Topokolossal. Purtroppo ricordo poco, invece, delle storie da te citate (se non che mi piacquero) eccettuato il ricatto pesante, che apriva un numero a dir poco memorabile per la presenza di... ricordate cosa?
Per capirsi, per me la sequanza del "Signor Gruuunf!" nel Topokolossal è qualcosa di memorabile. È il tipo di comicità schizzata, con punte di asterixismo anche, che mi coinvolge pienamente.
C'è poi la Ziche più sferzante, con i dentoni in mostra; benché sia una comicità più "viziata", trovo che anche qui abbia raggiunto livelli superiori a quasi tutti, compreso Tito Faraci (come diceva Monkey, il "brillante non brillante" è il difetto più marcato di Tito). Alcuni suoi esperimenti portano con sé un po' di snaturamento di Topolino, ma nel limite del tollerabile (almeno io lo tollero).
Una storia a mio parere interessante degli ultimi tempi è il "guaio coi fiocchi".
Capitolo Macchia Nera: che dirti, io ho ormai due personaggi separati. So benissimo che Macchia Nera è un'altra cosa, ma per godere delle trovate, snaturanti, dissacranti appunto, più o meno inconsciamente sdoppio i piani di fruizione: insomma, se mi piacesse un certo leader politico (cosa non vera, ma tant'è) lo seguirei con serietà e ammirazione, ma non mancherei di sorridere davanti ad una imitazione satirica onesta e intelligente, conscio del fatto che uno è reale e l'altro no. Il buono di questo snaturamento è che è talmente assurdo che è impossibile prenderlo sul serio: quindi a nessuno dovrebbe davvero venire in mente di associare troppo strettamente i due Macchia (se non per godere appunto dell'effetto di spiazzamento), così come non associamo Batman a Paper Bat. Non solo: nelle migliori prove della Ziche, come anche in Sfida a Topolinia di Faraci, Macchia Nera è sempre lui, ma sono le situazioni ad essere paradossali, a metterlo in difficoltà per la loro demenza.
Se invece mi presenti, come oggi accade, Gamba & Macchia ai fornelli in un contesto scherzoso ma non assurdo (c'è una forte differenza), sono portato a leggerli sullo stesso piano, perché non c'è nessun elemento straniante; e quindi lì sì che cascano le braccia, perché in mancanza dell'effetto nonsense non ha più senso usare Macchia Nera, ma vanno già bene (anzi molto meglio) personaggi scherzosi (addirittura ridicoli talvolta) di per sé, come i Bassotti.
Quello che non sempre mi convince sono soprattutto i disegni. Fino alla Rapina del Millennio, eccettuate alcune esagerazioni tipo i suddetti dentoni, che talvolta mi convincono e talvolta no, la apprezzavo molto anche come disegnatrice, per il suo stile a dir poco vivace e, anche qui, "schizzato" (ricordate il Paperino che saluta la telecamera all'inizio di Motore/Azione? Un dettaglio, ma grandioso).
Ultimamente la trovo invece un po' sempre uguale a se stessa, e in progressiva omologazione. Insomma già nell'ultima storia delle Papere, complice forse la serietà del soggetto, mi è mancata di mordente. E poi, come giustamente osservi, i comprimari sono i soliti omini pelati con la faccia da pesce e la bocca semiaperta dalla preoccupazione. Carinissimi, ma ultimamente un po' omologati.
In un certo senso la sua stessa produzione extra-Disney del sito, le nuove brevi vignette di Lucrezia, risentono ai miei occhi di questa autoreferenzialità: battutine sul quotidiano, decisamente un tono sotto i "Che aria tira"... In fondo lei stessa, intervistata a Tizzoni d'Inferno, diceva che nelle storie che si scrive da sé si stanca presto in fase di disegno, avendo già avuto in testa i personaggi per tanto tempo.
Ci vorrebbero soggetti particolarmente accattivanti? Un nuovo Motore/Azione? Chissà!
Certo è che il "guaio coi fiocchi", anche nei disegni, aveva in parte una marcia in più, in molti punti richiami dell'estremismo de "Il ricatto pesante": credo davvero che Silvia non possa che dedicarsi a soggetti più che speciali per dare il meglio.