SILVANO MEZZAVILLA: LA RINASCITA DI MICKEY
(caricatura di Silvano Mezzavilla ad opera di Giorgio Cavazzano)
Quando si cerca di difendere il buon nome di Topolino, macchiato da anni di storie che lo hanno svilito, appiattito, reso antipatico e quindi facendogli preferire Paperino, noi amanti del fumetto Disney non manchiamo mai di fare due nomi ben precisi:
Floyd Gottfredson e
Romano Scarpa. Il primo ha lanciato Mickey Mouse nel mondo dei comics, della narrazione a fumetti attraverso le strisce quotidiane, costruendogli un mondo attorno, geografico ma soprattutto di amici e nemici. Da solo o in coppia con Walsh ha fatto vivere a Topolino avventure tra le più misteriose, avventurose e intriganti della sua carriera, determinando gli anni d'oro del Topo dalle Grandi Orecchie. Il secondo ha saputo riprendere quelle atmosfere, creando storia gialle e avventurose che non sfiguravano accanto a quelle dell’artista americano ma anzi riprendevano spunti e interpreti per poi crearne di nuovi ancora. Il merito di entrambi è stato quello di costruire il mito di Topolino, in tutte le sue forme.
Ma se si cerca di pensare a chi in anni più recenti abbia cercato di riscattare la fama del Topo, noi italiani abbiamo subito pronti altri due nomi importanti:
Tito Faraci e
Casty. Il primo ha saputo coniugare la sua estrosa vena umoristica con una grande fantasia e una spiccata sensibilità, che hanno fatto nascere storie memorabili in cui Topolino ritorna in grande spolvero, in una dimensione a lui congegnale, mettendo in evidenza personaggi storicamente secondari (Manetta) e addirittura cercando di ridare alle avventure di Mickey quell’aria mistery e “adulta” degli esordi (cosa che ha avuto il suo apice con il giornale "
MM – Mickey Mouse Mistery Magazine").
Il secondo è velocemente salito alla ribalta riscoprendo anch’esso il gusto per il classico, guardando direttamente a Gottfredson e Scarpa, usando i loro personaggi e creandone di nuovi, irresistibili e perfetti. Il tutto in avventure di stampo classico ma perfettamente godibili ai giorni d’oggi.
Ma quasi mai ci si ricorda di un altro autore importante per Topolino, che ha costruito per lui storie gialle magistrali, quasi inquietanti, realistiche, che hanno ridato smalto al titolare del settimanale della Disney Italia. E ben prima di Casty e di Faraci. Sto parlando di
Silvano Mezzavilla.
Costui, con una trentina di storie all’attivo, ha reinserito Topolino e comprimari in storie originali, intelligenti, adulte, capaci di appassionare l’adulto quanto il bambino. Gialli che coinvolgono il lettore, o thriller che ti invogliano a girare pagina. La sua storia più celebre,
Il Mistero della voce spezzata, è stata d’ispirazione per Faraci per le tematiche, per l’atmosfera, per quel Topolino, come ha ricordato anche Giorgio Cavazzano nell’intervista su "
Disney Anni d’Oro" # 3.
Mi sembrava giusto, allora, andare alla riscoperta di quelle storie e di questo autore, pietra angolare di un periodo di riscatto del Topo dalle orecchi tonde. Ci sono anche alcune storie di Paperi, che analizzerò, ma la maggioranza vede recitare il cast di Topolinia, e in un periodo in cui sembrano concrete voci di un futuro progetto che ristampi con regolarità Gottfredson, mi sembra giusto farci il palato buono con un onesto (e più!) antipasto!
E chissà che quando avrò un po’ di tempo non lo faccia anche con Faraci, nonostante la sua produzione sia sterminata. In quel caso mi limiterei alla sola produzione per il settimanale “
Topolino”, però, tralasciando le tante storie create per “
Paperino”, “
Paperinik” e soprattutto PK.
Cosa che del resto ho fatto anche per questo speciale su Mezzavilla, concentrandomi solo sulle sue storie pubblicate su “
Topolino”, escludendo le poche per “
Minni”, “
Paperino” e “
Cip & Ciop”.
Una breve biografia dello sceneggiatore la trovate sul suo sito,
qui.
Legenda: per ogni storia è indicato il disegnatore, il numero di tavole totali di cui è composta, il numero di "
Topolino" in cui ha esordito, il link alla pagina Inducks, la prima tavola della storia e, se esiste, la copertina di “
Topolino” o di un’altra pubblicazione che l’abbia dedicata alla storia in questione. Infine, quando esiste, è indicato il link al topic della storia nella sezione “Le storie migliori” sul forum del Papersera, a motivo di maggior completezza e per offrire un ampio ventaglio di opinioni.
Paperino e la Penuria Ferrosa Disegni: Giorgio Cavazzano
Tavole: 36
“
Topolino” # 1647 (21 giugno 1987)
InducksLa prima storia sceneggiata per la Disney di Mezzavilla non ha per protagonista Topolino, ma Paperino! Ma una cosa in comune con altre storie future c’è: Cavazzano ai disegni, che spesso visualizzerà le storie dello sceneggiatore. L’avventura vede il Papero vestito alla marinara in un’avventura “a solo”, cosa strana considerando che se non è con lo Zione almeno i nipotini dovrebbero esserci. Invece Paperone è solo il motore della vicenda, spedendo il nipote nello spazio a cercare metalli, dato che il suo deposito del ferro si è improvvisamente e misteriosamente svuotato. Paperino vivrà una grande avventura, dato che finisce sul pianeta E-Co, un tempo verde e rigoglioso e ora “ferrato” dai Metallici, robot un tempo servi degli abitanti che ora stanno cercando di estinguere i biologici. Paperino aiuterà gli abitanti, tra cui la bella Bi-A, e scoprirà il mistero della sparizione del ferro.
Alla sua prima sceneggiatura, Mezzavilla mostra padronanza con i personaggi e le situazioni: esemplari le reazioni di Paperone, veramente classiche, e le prime tavole riescono a trasmettere veramente tranquillità. Caratteristiche nella storia le didascalie, che non si limitano ai soliti “E così…”, “Intanto…” ma sono vere e proprie frasi di incoraggiamento, di spinta verso l’avventura (“Verso un pianeta sconosciuto!”, “Verso una difficile impresa!”, “E’ tutto finito!”).
Cavazzano fa il suo lavoro in maniera impeccabile, è in una fase interessante della sua carriera e si vede come siano ormai lontane le sperimentazioni degli anni ’70, ma il suo tratto è sempre morbido e cinetico! Bellissime le vignette in cui Bi-A mostra a Paperino il verde del suo mondo, in cui apprezziamo l’arte di Giorgio, insieme alle già citate prime tavole e all’ultima, con un Deposito bellissimo!
La storia ha ricevuto l’onore della copertina solo recentemente, nella sua ultima ristampa, su "
I Grandi Classici" # 269, ad opera proprio di Cavazzano.
Topolino e il Mistero della Voce Spezzata Disegni: Giorgio Cavazzano
Tavole: 52
“
Topolino” # 1834-1835 (20 e 27 gennaio 1991)
InducksTre anni e mezzo dopo
La Penuria Ferrosa, ecco la storia che tutti ricordano quando c’è da parlare di Mezzavilla. E’ la sua più famosa, probabilmente anche la sua più bella, sicuramente come dicevo nell’introduzione quella che con le sue atmosfere sarà servita a Faraci come spunto per le sue storie noir. Qui vediamo una Topolinia piovosa, come nel giallo più classico, strade bagnate e pozzanghere, un temporale che fa disastri. Vediamo un Topolino con l’impermeabile, come il più classico dei detective. Un Topolino che decide di indagare “a solo”, perché solleticato da un mistero che non riesce a capire, e che lo incuriosisce. Insomma, un Mickey classico che si rifà agli stilemi classici della narrazione noir, e un mistero veramente intrigante alla base. Chi ha fatto in una notte una ventina di telefonate gridando “Aiuto,aiuto, mi rapiscono, presto… AIOTTO, AIOTTO, sono… crack!”? Qualcuno è stato davvero rapito o come sostiene Basettoni è solo uno scherzo? E perché quelle parole senza senso? Topolino indaga, parlando anche con Minni, facendosi accompagnare da Pluto, ma senza Pippo. Tenace, fa funzionare le “celluline grigie” come direbbe Poirot e mette insieme i pezzi del mistero. Il momento dello spiegone finale, tecnica di solito noiosa e abusata, qui ci sta benissimo, con Topolino che spiega alla stampa come è arrivato alla soluzione del caso. E’ un momento agognato dal lettore che deve aspettare una settimana per vedere come la storia finisce. Eh sì, perché la storia è spalmata in due tempi, in due “
Topolino” diversi.
La spiegazione fa rimanere a bocca aperta, e fa apprezzare oltremodo la storia, che è il capolavoro di Mezzavilla.
I disegni del Cavazza sono qui da sbavo, letteralmente, con un Topolino fighissimo in impermeabile, ambienti disegnati perfettamente, e la pioggia battente che rende Topolinia una città ambigua. Spettacolare l’ultima tavola, a questo proposito.
Una storia che è già un classico, a cui è stata dedicata la copertina del numero che ospita la seconda parte della storia, che è nella memoria di molti e che addirittura è stata scelta come esponente degli anni ’90 nel numero speciale di "
Topolino" dedicato ai 50 anni della testata.
N.B: gli interessati possono andarsi a leggere anche il
topic su questa storia nel forum del Papersera.
Gambadilegno e il Ritorno a LegcityDisegni: Giorgio Cavazzano
Tavole: 52
"
Topolino" # 1862 (4 agosto 1991)
InducksLa ventata di novità che portano le sceneggiature di Mezzavilla si riscontra in modo palese in quest’avventura. Il protagonista assoluto è Pietro Gambadilegno, personaggio che lo sceneggiatore cercherà di sviscerare in questa e altre storie appassionanti. E personaggio che, sulla falsariga di Mezzavilla, proprio Faraci porterà a una nuova giovinezza in famosissime avventure.
Fatto credo eccezionale, qui Topolino non compare proprio, viene solo nominato una volta all’inizio, velocemente, e fatto salvo una comparsata di Basettoni, oltre Gamba e la sua dolce metà Trudy non vedremo nessuno dei soliti topolinesi. Anche perché la storia non si svolge in quella città, ma a Legcity, cittadina dove Gambadilegno ha frequentato il college ripetendo 5 volte la prima. Pietro riceve un invito a una rimpatriata coi vecchi compagni nel collegio, e insieme a Trudy si divertirà insieme agli amici d’infanzia. Ma vicino al college c’è un museo che espone un diamante preziosissimo, può il vecchio Gamba resistere a una simile tentazione?
L’avventura è molto interessante e gustosa da leggere, non è un giallo ma l’analisi di un piano di Gamba per operare un furto, e quindi si avvicina di più a un thriller. Con tanto di colpo di scena finale. Un minimo tentativo di introspezione c’è, quando si vede un Gambadilegno malinconico ricordando i suoi sogni di ragazzo. Non c’è una sbavatura nella trama di Mezzavilla, tutto scorre perfettamente. La storia è divisa in due tempi, ma entrambi sullo stesso numero del Topo e consecutivi. Bella la vignetta finale, in cui si ristabilisce lo status quo che si aveva all’inizio.
Per i disegni, niente da dire. Cavazzano continua a creare arte visiva, il Gambadilegno con giaccone verde aperto è spettacolare e molto in personaggio, così come è inedito il Pietro in cravatta e tutto elegante. Le tavole hanno una pulizia invidiabile, e la terza vignetta di pag. 51 è meravigliosa!
Una storia bella e particolare.
N.B.: gli interessati possono andare a leggersi anche il
topic su questa storia nel forum del Papersera.
Nonna Papera in “Pericolo a Green Valley”Disegni: Roberto Marini
Tavole: 33
“
Topolino” # 1881 (15 dicembre 1991)
InducksUn’altra storia di Paperi per Mezzavilla. Ma anche in questo contesto non rinuncia a una trama un po’ “criminosa”. Il bello della storia è che presenta solo Nonna Papera e Ciccio del mondo dei Paperi, e per le prime tavole nemmeno loro, ma solo due anonimi truffatori vestiti da gangster vecchio stampo che riescono a fuggire dalla polizia. Si ritrovano così a Green Valley, ridente paesino campagnolo nelle cui vicinanze sembra esserci la fattoria di Nonna Papera. Ora, penso che questo paesino non sia mai comparso prima come riferimento geografico per la fattoria della Nonna, ma non è difficile immaginarlo come un normale paesello vicino a Quack Town, e sempre nelle vicinanze di Paperopoli. Comunque, i due truffatori Slim e Fat cercano di vendere ai contadini un nuovo fertilizzante, che però rovinerebbe le terre, pensado di intascare un po’ di soldi e filarsela. Ma per ottenere la fiducia dei campagnoli devono ottenere quella di Nonna Papera, avversa ai prodotti chimici, e allora i due loschi individui cercheranno di far di tutto per rovinarle il raccolto, che le serve per una scadenza importantissima!
La storia, se paragonata alle precedenti, risulta molto inferiore qualitativamente, ma devo dire che è originale e si difende bene. I disegni di Marini sono accettabili e ben fatti.
Topolino e l’Enigma del FaroDisegni: Giorgio Cavazzano
Tavole: 57
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Topolino” # 1914 (2 agosto 1992)
InducksUn anno e mezzo dopo
Il Mistero della voce spezzata, Mezzavilla torna a scrivere un giallo con protagonista Topolino. Lo fa con una storia che ho scoperto da poco, avendo trovato per caso poche settimane fa in un’edicola il Topo del 1992 che pubblicava questa storia, ed è subito diventata una delle mie preferite di questo autore. E sicuramente una delle mie preferite con Mickey protagonista.
Tre tavole di “intro” molto d’effetto con il gioco di ombre e il buio che fa da cornice a un furto (qui gioca molto anche la bravura di Cavazzano, che rende meravigliose queste prime pagine e tutta la storia) ci introducono nella vicenda, che parte da uno spunto tranquillo: Topolino e Basettoni decidono di fare una vendita di beneficenza con tutti gli oggetti smarriti che stanno a prendere la polvere al commissariato. Peccato che tra questi ci sia una statuetta che raffigura il faro di Topolinia che viene riconosciuta dai legittimi proprietari, anche se questi arrivano all’asta solo quando si è cconclusa. Da qui partono le indagini di Topolino per scoprire chi è il misterioso compratore della statua, e le indagini lo porteranno a scoprire molto più di quello che si sarebbe aspettato.
La storia è molto bella e ben costruita. Certo, la sceneggiatura ci strizza l’occhio facendoci capire che i proprietari della statuetta non la raccontano giusta, ma i motivi di ciò e il ricondurre a ciò che abbiamo visto nelle prime tre tavole rimangono invece misteriosi finché Mezzavilla non ce lo fa capire nel finale. La trama è costruita con sagacia e senso del ritmo, dandoci un gioiellino di giallo. Belli i momenti che Topolino e Minni vogliono ritagliarsi per loro e belo vedere Mickey vestito tutto elegante, anche in versione “cravatta slacciata”. Dà un senso di familiarità del lettore con il Topo dalle Orecchie Grandi!
Eccelsa!
Note: ho notato che finora Mezzavilla non ha mai usato il personaggio di Pippo. La cosa non fa eccezione nemmeno qui, ma Cavazzano scrive il nome “Pippo” sulla cassetta delle lettere di una casa a cui Topolino passa vicino con la macchina. La mancanza della spalla classica del nostro indagatore sembra per ora essere una caratteristica delle storie di questo sceneggiatore.
N.B.: gli interessati possono andare a leggersi anche il
topic su questa storia nel forum del Papersera.
Basettoni e il Grande CaldoDisegni: Giorgio Cavazzano
Tavole: 64
“
Topolino” # 1967 (8 agosto 1993)
InducksUn anno dopo la sua ultima storia, torna sulle pagine del Topo Mezzavilla, con un’altra storia thriller, anche se stavolta Topolino non c’è, impegnato in una spedizione artica come apprendiamo dal dialogo tra Basettoni e Manetta. Ma proprio questi due sono protagonisti dell’indagine, come se lo sceneggiatore volesse dimostrare che la polizia di Topolinia non ce la fa solo grazie al supporto di Mickey! Per la prima volta, viene data così tanta importanza non solo al commissario, ma anche al suo braccio destro Manetta, che qui gode del suo grande riscatto. Sei anni prima delle prime storie di Tito Faraci in cui guadagnò il protagonismo, inaugurando un fortunato e divertente ciclo, Manetta uscì dall’ombra dietro la scrivania di Basettoni per indagare e intervenire insieme a lui nelle emergenze in città E che emergenze! Un tale che si fa chiamare Signore delle Macchine riesce a controllare tutto ciò che è meccanico, e chiede soldi alla città per non combinare casini, come ha già fatto con idranti e un ascensore. I due prodi poliziotti dovranno fronteggiare quindi una grave minaccia sotto la grande calura estiva, che mette a repentaglio il distintivo del commissario e che ci fa appassionare nelle indagini dei due, anche se noi sappiamo fin dall’inizio chi si cela dietro questo Signore delle Macchine.
Mi piace il segno di continuity che Mezzavilla getta in questa storia: Trudy parlando con Basettoni afferma che il suo Pietro ha frequentato per 5 volte la prima al collegio, proprio come avevamo appreso in
Gambadilegno e il ritorno a Legcity esattamente due anni prima!
Torna Cavazzano alle matite, e non delude nemmeno stavolta. I disegni sono sensazionali, la scena in cui “affronta” gli idranti è disegnata benissimo, Manetta è reso alla grande, e infine una menzione speciale tanto a Mezzavilla quanto a Cavazzano per la scena in cui Manetta si aggrappa all’elicottero del criminale mentre si alza in volo, mentre viene ammirato da tutti. Insomma, non più solo un tonto! Grandissima scena, tanto narrata bene quanto disegnata divinamente!
Il titolo è una citazione dal film di Fritz Lang “
Il grande caldo” (“
The big heat”). The big heat in inglese oltre a significare un’estate torrida indica anche l’alzarsi del livello di guarda delle polizia nei confronti della criminalità, e in questo senso ha attinenza anche con la storia a fumetti, ma per il resto l’unica cosa in comune è l’atmosfera gialla/thriller.
La storia è presente nel volume de "
I Mitici Disney" dedicato a Basettoni.