Una cosa che apprezzo molto di Artibani è il suo stile inconfondibile: ogni sua storia era caratterizzata dal suo "umorismo intelligente" che faceva da "firma": nessuna storia anonima, insomma. A fare un paragone azzardato, direi che è la versione disney di Peter David. Altra cosa che apprezzo è il suo palese amore e rispetto per i personaggi che scrive: il Pk delle sue storie è palesemente il Paperino che conosciamo tutti, con una marcia in più, certo, ma con tutte le caratteristiche base del personaggio, senza stravolgimenti. Le disavventure di Carpe Diem, Clandestino a Bordo, Operazione Efesto, la sfortuna, l'irascibilità, il cappello sbattuto per terra con rabbia: piccoli dettagli apparentemente insignificanti ma che rivelano una gran cura, un gran lavoro e una grande attenzione. Le scene di vita quotidiana perfettamente equilibrate con quelle supereroiche, l'uso perfettamente dosato di comico e drammatico, l'attenzione per i comprimari, un PK attore e non semplice spettatore, un Paperino mai così azzeccato...sono questi gli elementi che resero gradevole, naturale e per nulla traumatico il passaggio da pkna e pk2. Il primo numero della nuova serie (e il terzo)...mamma mia, fosse stata tutta così, PK2 sarebbe potuta proseguire per anni...