Per quanto certe cose già si sapessero, in questo Epilogo si resta comunque colpiti di fronte alla descrizione di alcuni avvenimenti negli ultimi anni di attività fumettistica di Don Rosa: dalla malattia oculare (con l'operazione e soprattutto con le pesanti cure post operatorie) alla depressione, con alti e bassi collegati ai vari accadimenti personali ed editoriali.
Colpisce anche il frenetico ritmo lavorativo dell'autore, sin dall'adolescenza per seguire le attività di famiglia e poi nella maturità con i primi contatti e l'entrata nel mondo del fumetto. Il tutto sicuramente dovuto ad una certa educazione familiare al sacrificio ma credo anche ad una sua particolare predisposizione all'impegno estremo, alimentato anche dall'entusiasmo, arrivando a pensieri mistico-religiosi.
La clamorosa fama internazionale è stata a doppio taglio: da un lato gli ha dato grandi onori ma anche oneri derivanti dal suo voler essere sempre all'altezza di tanto amore e tanta attenzione. Dall'altro lo ha reso sempre più consapevole che il suo nome veniva sfruttato mediaticamente e commercialmente senza che egli potesse ricavarne dei guadagni adeguati, ma solo quelli prestabiliti.
Oltre il danno la beffa: i suoi fans credevano che tanta fama corrispondesse ad altrettanta ricchezza quando così proprio non era. Solo un accordo con la Egmont (non certo con la Disney, che riconosce copyright in diversi campi ma non nel fumetto, media considerato sempre 'cenerentola' dalla casa americana, fin dati tempi del suo mitico fondatore) ha fatto si che almeno in parte lo sfruttamento del suo nome venisse ricompensato.
Una storia comune a tanti altri colleghi del fumetto disneyano, Barks compreso. Credo che il maestro dell'Oregon abbia reagito diversamente da quello del Kentucky per motivi caratteriali e anche artistici (collegati ad una buona salute, ovviamente): quasi fino all'ultimo egli ha potuto dedicarsi ai suoi paperi, con quadri ad olio i cui ricavi hanno sicuramente 'arrotondato' la pensione della Western e della stessa Disney (non so se ne prendesse due, visto che ha lavorato in tempi diversi per entrambe).
Don Rosa ha interrotto la sua carriera per motivi di salute agli occhi ma anche per la delusione riguardo alcuni aspetti legali con la Disney riguardo il suo nome: l'ipotesi che potesse comunque scrivere nuove storie fatte disegnare da altri l'ha inizialmente accarezzata ma poi abbandonata proprio per queste situazioni non risolte. Un peccato per lui, per noi lettori, per la Disney e la Egmont stesse.