Quello che mi dispiace di più è però riscontrare, ancora una volta, la sostanziale accettazione da parte dei lettori di tutto ciò: almeno di quei lettori che in questo forum intervengono.
Al tempo!
PREMESSA CHE OGNUN PUÒ SALTARE A PIÈ PARI SE NON HA TEMPO DI LEGGERE:
Che Macchia Nera, come Gambadilegno, sia stato spesso svilito nel carattere, è assodato. Che siano stati fatti tentativi per tirarlo su, alcuni dei quali illustrissimi e riuscitissimi, è pure innegabile. La domanda è quindi: perché abbiamo l'impressione che questi tentativi siano "rimasti lì", cioè non abbiano avuto grande eco?
Ricordiamo anzitutto il divario, ormai sdoganato più volte sul forum, tra capolavori lunghi e riempitive brevi, che va caratterizzando Topolino da qualche tempo a questa parte. Ecco, dobbiamo constatare che
quasi nessuno usa più Macchia Nera nelle storie lunghe: se ci facciamo caso, levato Darkenblot (due storie e una in preparazione) e la versione Pippo Reporter, resta ben poco. Nelle riempitive, invece, Macchia Nera compare di più e appunto in versione "domestica".
Attenzione ad una cosa: il Macchia Nera comico è una creatura anzitutto faraciana e poi zichiana; ora, c'è un divario notevole tra "Sfida a Topolinia" e "Gambadilegno e Macchia Nera etc etc". Perché? Semplice: perché la storia di Faraci è pionieristica, spiazzante,
variatio una tantum, e consapevole di essere anomala, e infatti si butta senza rete, esagera tutto, raggiunge i ritmi del cartone animato, fa morire dalle risate. Insomma, si gioca tutto una volta per tutte e chiude senza avvitarsi tristemente su se stessa. Quello,
malgré soi,
è Macchia Nera, ma alle prese con qualcosa di troppo stupido per lui: e tutto è iperbolico, burlesco, altamente inconvenzionale, proprio nel senso che
non si vuole farne una convenzione, solo una riuscita burla
one shot (o piuttosto
few shots).
Chiusa questa parentesi, torniamo alla domanda principale: perché non più Macchia nelle storie lunghe? Cerchiamo di risalire al "guasto": escluso Darkenblot e il recente Zweinstein, l'ultima storia con Macchia Nera di Casty è l'Incubo orbitale, del 2009. Prima, l'autore goriziano ci aveva deliziato con le più belle storie di Macchia dai tempi di Martina e Missaglia. Tuttavia egli stesso dice che il suo orticello ha varie zone, ed egli si dedica ad annaffiare talvolta l'una e talvolta l'altra: negli ultimi sei anni ha preferito battere sul ramo "scarpiano" di Bip Bip (peraltro già nel cassetto da molto tempo) e su quello "domestico" di Topesio, confinando Macchia Nera al progetto Darkenblot con Pastro. Lo riprenderà? Io credo di sì; e il mio più grande sogno è che si possa un giorno tornare alla grande formula "Dominatore delle nuvole" (vedi il caso talvolta…
): Casty/Cavazzano!
Ma gli altri autori? Be', Artibani non ha mai usato il personaggio e non possiamo costringerlo a farlo. Faraci potrebbe, ma latita. Silvia Ziche potrebbe, anche se nel suo caso il lato comico sarebbe preminente. Teresa Radice lo usa a modo suo in Pippo Reporter. Bosco non l'ha mai usato. Gagnor l'ha usato a Londra, ma non mi pare intenzionato ad affezionarvisi.
Chi invece potrebbe solidamente riportarlo ai fasti di un tempo sono Panaro (che l'ha usato benissimo in Operazione caos), Enna (che comunque l'ha usato poco) e Vitaliano (ricordate l'ottima
Topolino e l'occhio di Macchia?). Bisogna aspettare l'idea giusta, però: quel che importa è che siano intenzionati a lavorarci, cosa che però non sappiamo. Panaro, soprattutto, mi dà l'idea di essere orientato altrove da molto, molto tempo.
CONCLUSIONE:
Quindi verrebbe ad essere un problema di autori e del loro "feeling" con il personaggio. Però un attimo: ci sono tanti autori oltre ai summenzionati; e loro? Ecco, ora la sparo grossa: la nuova generazione di autori ha un problema, stenta a partire. Non che lavorino male (non tutti, almeno), ma buona parte di loro, benché si trovi da anni sul settimanale, non sembra riuscire (o essere intenzionata) a lavorare su qualcosa di diverso dalle formule collaudate: e per collaudate intendo anche il Dinamite di Mazzoleni, il trio di cugini di Cirillo, etc etc. Gli spunti forti, "che decollano", si contano sulle dita delle mani, praticamente uno o due per autore: qualche esempio, la versione di Gambadilegno per Cirillo, le Rape cadenti per Mazzoleni. Un po' più attivo Venerus, ma anche lì non sempre si carbura benissimo (a mio parere, eh). Il più costruttivo è certamente Vito, anche se non sempre centra il bersaglio (ma immagino sia fisiologico).
Mi si obietterà che decollano male perché, appunto, sono ancora alle prime armi. No. Secondo me non è la spiegazione. Tutti, dico tutti, i grandi autori che conosciamo hanno dimostrato coraggio e qualità fin da subito: Scarpa, Faraci, Cimino, Pezzin, Casty, Faccini, Enna, Artibani… Quanto alla qualità, ci possono essere autori più o meno bravi, e comunque può essere una questione di affinamento, ma qui secondo me manca il coraggio.
Insomma, non voglio che la nuova generazione di artisti Disney diventi la riedizione in salsa smartphone della squadra Tulipano/Badino/Russo/Mainardi/Ambrosio II/etc etc: autori tecnicamente non da discutere, ma deboli sul piano del "coraggio", appunto.
Se questa debolezza sia psicologica o dettata da cause esterne non lo so dire; ma sarebbe interessante saperlo. Finché ciò non sarà risolto il destino del nostro Antagonista più diabolico sarà nelle mani di Enna, Vitaliano e (si spera) Casty. Ottime mani, senza dubbio. Ma un po' pochino per sperarci con la fiducia che vorremmo. Ma speriamo, speriamo sempre!