Sarebbe facile contraddirti e accusare la tua analisi di superficialità, portando ad esempio storie (ultime quelle di Bosco, e ovviamente tutto Ziche) in cui i caratteri femminili sono sviluppati, etc. ... ma in realtà secondo me hai ragione.
È ancora la norma presentare i caratteri femminili in maniera molto stereotipata, nonostante i necessari e lodevoli spintoni in senso opposto. Il problema, oltre che pedagogico, è che anche narrativamente tali personaggi nuocciono alle storie in cui compaiono, dato che non introducono niente di interessante, anzi risultano a volte sgradevoli: quante volte vi siete chiesti come sia possibile che Topolino sia fidanzato con Minni nonostante tutto? Mi sembra un po' troppo se si arriva a questi estremi.
Il punto è che in passato questa estremizzazione dei caratteri faceva
ridere; e quindi tutto sommato ci stava. Ricordo la Minni di Scarpa in Shan-Grillà e in Altacraz: la scena con Basettoni e Topolino è classica, ma mai, nelle sue numerose riproposizioni, ha fatto ridere come in quell'occasione. E Paperina nei Diari di Chendi, poi, con il suo umorismo sottile e semiinvolontario...
Oggi, almeno per quanto mi resta nella memoria, le scene di coppia sono più noiose che divertenti; e questo non ha molto senso.
Quanto alle motivazioni, in passato ha certamente contribuito un certo maschilismo di fondo. Oggi più che altro è l'indolenza nell'intervenire su caratteri e clichés ormai consolidati e (apparentemente) funzionanti.
Bosco, invece, ha scritto le storie con Silvia Ziche, ma ha anche creato Kay K, personaggio di spessore e -importante!- narrativamente solido (lo dico da non-troppo-fan di DD). Pisapia ha creato Zia Nena. Ancora: Lyla Lay, forse il miglior personaggio femminile degli ultimi decenni (e non solo... graficamente
), insieme a quelli di Casty, Uma, Eurasia ed Estrella Marina. Tutti validi. Ma i cari vecchi personaggi femminili restano un po' lì. Qualche tentativo c'è, oltre a Bosco, ma sempre un po' arrancante (Paperina e il suo blog nella comunque non esaltante storia recente con Mangiatordi, etc.).
Ci sono state storie su Minni & Co. tipo Minni e i casi PA, oppure quella storia in cui Minni quasi pianta Topolino e segue un artista coi capelli lunghi, o quella ambientata su un'isola greca e disegnata credo da Valussi, ma mentirei abbondantemente se dicessi che una sola di quelle non mi ha annoiato alquanto. (Non so, forse perché sono un maschietto.)
Non so, forse è difficile fare buone storie con caratteri femminili da parte di autori, va detto, quasi tutti anch'essi maschietti.
Però un esempio lampante c'è: ed è
Nonna Papera. Lei sì che è perfetta, sin da quando è stata creata.
E allora perché anche Paperina, pur essendo ggiovane, non potrebbe avere la sua intelligenza da ggiovane, Minni (vedi Guaio coi fiocchi) la sua scaltrezza e ironia (da ggiovane), Clarabella etc. ... ?
Sarebbe un bel contributo all'immagine che i lettori (o meglio le lettrici) potrebbero formare di sé e delle proprie potenzialità, credo.